martedì 28 aprile 2009
Festival delle Radio Universitarie (FRU) a Salerno il 21-22 maggio 2009
da monitor-radiotv.com
Si terrà all'Università di Salerno dal 21 al 22 maggio 2009 la terza edizione del FRU - Festival delle Radio Universitarie .
Si ritroveranno nella città campana gli studenti delle webradio di Ateneo di tutta Italia, per vivere due giorni di convegni, seminari ma anche spettacoli in piazza, intrattenimento e concerti.
Una due giorni che intende condurre una riflessione ed aprire un dibattito sulle attuali tendenze e sul futuro prossimo del mondo della comunicazione: quali saranno gli effetti della integrazione digitale che, spinta dall'avvento delle nuove tecnologie, sta portando ad una convergenza globale di testo, immagini, audio, video in un ambiente altamente interattivo come il web?
Che impatto avranno i nuovi modelli introdotti dal successo di fenomeni quali il Social Network sui media tradizionali?
La storia delle radio universitarie parte da Siena nell'anno 2000, ma in pochissimi anni esplode una vera e propria radio-mania che ha visto la crescita di realtà altamente qualificate come quella di Unis@und, la webradio del campus salernitano, attualmente centro propulsore e fulcro nevralgico di seminari ed eventi tematici.
L'idea, in tutte le università in cui si è sviluppata, nasce dalla volontà di fornire informazione di servizio e intrattenimento, e fin qui parliamo di radio nella sua accezione classica, ma anche dal desiderio di creare un mezzo di espressione e magari realizzazione del talento giovanile, un luogo di confronto e approfondimento e di didattica pratica, in funzione complementare all'agorà dei siti universitari.
Diffonderanno la loro voce circa cento speaker da ventisei radio universitarie: 110 [Università di Torino], 6023 [Università del Piemonte Orientale], Campus Village [Università di Foggia], F2RadioLab [Università Federico II di Napoli], Facoltà di Frequenza [Università di Siena], FuoriAulaNetwork [Università di Verona], Fuori Corso [Università di Trento], PaviaLiveU [Università di Pavia], RadioBUE [Università di Padova], Radio Frequenza [Università di Teramo], Radio Sapienza [Università La Sapienza di Roma], Radio Zammù [Università di Catania], etc.
Per informazioni sul festival: FRU 09.
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lunedì 27 aprile 2009
Speciale Lavoradio. - Terremoto - Ricostruzione: risposte o promesse?
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lunedì 27 aprile 2009
Somalia - Arrestati tre giornalisti e chiusa una radio a Baidoa
da wallstreetitalia.com
I miliziani islamici al Shabab (giovani, ndr) hanno arrestato ieri tre
giornalisti di una radio privata di Baidoa, 250 chilometri a nord-ovest
di Mogadiscio.
Stando a
quanto riferito oggi da alcuni giornalisti, gli Shabab hanno fatto
irruzione nei locali di Radio Jubba e hanno dato ordine di sospendere
le trasmissioni. Quindi hanno arrestato il direttore della radio,
Muktar Mohamed Atosh, il caporedattore Mohamed Adawe Adan e il
giornalista Mohamed Nur Mohamed.
La città di Baidoa è controllata dagli
Shabab, che si oppongono al governo di unità nazionale somalo. Nelle
scorse settimane, i miliziani hanno tenuto sotto custodia per quattro
giorni il corrispondente a Baidoa della radio privata Shabelle,
accusandolo di diffondere informazioni false. Muhidin Hassan Mohamed,
tenuto prigioniero nella sua abitazione, è stato rimesso in libertà
solo dopo aver ammesso di aver fatto disinformazione. (fonte Afp)

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sabato 25 aprile 2009
Colombia: Ucciso giornalista
da ansa.it
Un giornalista radiofonico di 72
anni e' stato ucciso oggi a casa sua da uno sconosciuto in
una cittadina del sud della Colombia. Everardo Aguilar era
corrispondente della Radio Super e di varie emittenti
comunitarie del dipartimento di Cauca. Secondo la polizia,
aveva ricevuto numerose minacce di morte da quando aveva
denunciato alcuni casi di corruzione di autorita' locali. Da
quanto e' trapelato l'assassino si sarebbe fatto ricevere da
Aguilar promettendo notizie al riguardo.
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venerdì 24 aprile 2009
Radio Adamello cessa le trasmissioni
da voli.bs.it
Il 30 aprile 2009 Radio Adamello cesserà le trasmissioni. L’editore,
Vittorio Marniga, ha concluso un accordo commerciale con un gruppo
editoriale lombardo, di cui fa parte anche Radio Number One.
Nata in un giorno d’estate del 1978, l’emittente ha rappresentato un
punto di riferimento per la musica e l’informazione, in un’area che
comprende la provincia di Sondrio, l’Alto Lario, la Valcamonica e il
Sebino.
Dagli anni novanta, dopo la regolamentazione delle leggi
sull’emittenza, Radio Adamello ha acquisito una struttura aziendale,
con un settore amministrativo, l’ampliamento del commerciale, la
gestione del palinsesto musicale e dell’informazione, del personale, le
relazioni esterne, attraverso l’impiego di nuove tecnologie.
Nel 2003 alla trasmissione via etere si è affiancata quella in
internet, in streaming audio. Il sito www.radioadamello.com per anni ha
pubblicato notizie, annunci economici, classifiche, foto, informazioni.
Nel forum ha trovato spazio una comunità virtuale. Gli accessi hanno
toccato punte di oltre mille utenti unici giornalieri, con decine di
migliaia di pagine visitate ogni mese (dati Shinystat). Per l’ascolto
medio giornaliero, fino a oltre 50.000 ascoltatori (dati Audiradio).
Giovedì 30 aprile Radio Adamello trasmetterà una lunga diretta senza
interruzioni dalle otto del mattino fino a sera con tutti i deejay. Gli
ascoltatori potranno partecipare intervenendo con telefonate allo 0364/
770044, inviando email all’indirizzo diretta@radioadamello.com, sms al
numero 339/ 1112989, oppure recandosi nella sede situata in via
Nicolina 42 a Edolo.
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giovedì 23 aprile 2009
Radio Vaticana sarà a propulsione solare
da elenos.com
Con una spesa di 500 milioni di euro il Vaticano avrà l’impianto a pannelli solari più grande d’Europa.
Ad Elenos non sfugge la notizia che la potente Radio Vaticana sarà alimentata con energia solare tra non troppo tempo, come si legge in questo articolo: i pannelli fotovoltaici verranno installati a Santa Maria Galeria, nel terreno della Santa Sede che ospita gli impianti della Radio Vaticana.
Già lo scorso autunno, dopo il collaudo dell’impianto a pannelli solari dell’Aula Paolo VI in Vaticano, venne annunciata la futura creazione di un impianto analogo per Santa Maria Galeria, che nel 2014 porterebbe il Vaticano ad avere l’impianto di immagazzinamento di energia solare più grande d’Europa.
Produrrà un quantitativo di energia pari a 100 MegaWatt, necessari non solo a soddisfare il bisogno dell’impianto radio, ma anche dell’intero stato e di circa 40mila abitazioni: il surplus verrà quindi venduto all’Italia.
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mercoledì 22 aprile 2009
Nikola Tesla e Guglielmo Marconi. Chi ha inventato la Radio?
da gossip.it
Molti sono gli errori
che un libro di storia contiene, e molti sono i fatti che esso racconta
con imprecisione e falsità, riportati poi all'infinito e divenendo così
cosa certa e legge.
L'invenzione della radio è uno dei quei casi in cui
la scienza ufficiale ed accademica tramanda da sempre come
un'invenzione di Marconi, ma le prove conducono a tutt'altre
conclusioni. Esistono documenti, tra brevetti, disegni e rapporti
processuali, che dimostrano invece che la radio è un'invenzione la cui
paternità è da attribuire a Tesla, mentre il semplice sviluppo
dell'invenzione a Marconi.
Giuglielmo Marconi ha infatti appreso, dopo
aver frequentato il laboratorio di Tesla, la scoperta, l'ha sviluppata
modificandola, e poi l'ha lanciata come propria: la sua invenzione è
stata ben presto finanziata dalle grandi imprese che hanno così
sostenuto la pubblicità della scoperta di Marconi. La proprietà
intellettuale della radio è stata dimostrata dallo stesso scienziato
Nikola Tesla dinanzi dinanzi alla Corte del Tribunale degli Stati
Uniti, ottenendo una sentenza passata in giudicato che conferma la
paternità dell'invenzione davanti ad un collegio di accademici. I fatti
sono chiari e sono i seguenti:
Nel 1893 inizia la carriera di Tesla con il suo esperimento sui
meccanismi ad alta frequenza: scopre il wireless, ossia un metodo di
trasmissione dell'energia via etere, e all'interno dei suoi articoli e
dei suoi progetti egli stesso ha descritto la sua prima radio nei
dettagli.
Nel 1895 Marconi presenta la radio a Londra come propria
invenzione: l'apparecchiatura presentata è infatti la stessa che Tesla
aveva già scritto dei suoi progetti, come gli era stato fatto notare,
rispondendo che non avesse letto quegli scritti nonostante fossero
stati tradotti in molte lingue.
Nel 1897 viene registrato il primo
brevetto a nome di Nikola Tesla sulla radio con il codice Patent No.
645576. Negli anni successivi Tesla ha costruito la prima nave a
telecomandata, registrandone il brevetto come Patent No. 613809 (1898),
poi la grande stazione a trasmissione di onde radio di Colorado Springs
(1899), cominciando i suoi esperimenti sul trasporto dell'energia
tramite etere, e riportando sul suo diario i risultati ottenuti volta
per volta.
Nel 1900 Marconi comincia a vendere la sua apparecchiatura
radio: ed così che Tesla si decide ad intentare un processo contro di
lui per rivendicarne la paternità. Nell'anno successivo Tesla continua
i suoi esperimenti sulla trasmissione via etere dell'energia elettrica,
costruendo la sua più grande opera, la torre di Wanderclyffe in grado
di inviare messaggi nell'intero globo. Nello stesso anno Marconi (nel
1901) ha trasmesso il primo messaggio via radio ad una stazione
posizionata nell'altra parte dell' Atlantico, impressionando l'opinione
pubblica e il mondo industriale con un sistema che avrebbe
rivoluzionato le telecomunicazioni e la stessa economia. Tuttavia
nessuno sapeva che Marconi aveva dato vita ad un apparecchio che era
stato progettato nonché registrato da Tesla con il brevetto No. 645576
nel 1897. Per tale motivo lo scienziato italiano si è presentato al
mondo intero come inventore della radio, beneficiandone anche dei
relativi diritti di proprietà dell'invenzione.
Allo stesso tempo, nel 1917, all'interno dell'articolo "Electrical
Experimenter" Tesla ha presentato un sistema in grado di localizare gli
oggeti di metallo tramite il rifletto dei segnali radio, dando così
vita al radar. È chiaro che esiste una sorta di parallelismo tra
l'attività di Tesla e quella di Marconi, il quale si è limitato invece
a riprodurre ciò che aveva appreso dopo aver frequentato, come
assistente, il laboratorio dello scienziato serbo. Tuttavia, mentre
Tesla ha perfezionato ed ampliato sempre più la sua scoperta, Marconi
si è limitato a beneficiare dei frutti della sua ipotetica invenzione,
entrando nel mondo accademico internazionale come profeta di una nuova
scienza.
Solo nel 1943, nove mesi dopo la morte di Tesla, la Supreme Patent
Court of the USA decise che era Nikola Tesla il padre della
trasmissione wireless trasmissione e della radio: la sentenza infatti
affermò che il brevetto di Marconi Patent (No. 763772 del 1904) non
aveva nulla di nuovo rispetto al brevetto già registrato e pubblicato a
nome di Nicola Tesla, considerando inoltre che Marconi ha reclamato che
non sapeva nulla del brevetto già esistente.
I disegni ufficiali di Tesla furono poi pubblicati nel 1893, due anni prima dalla presentazione ufficiale di Marconi .
A testimonianza del riconoscimento che il mondo accademico diede alle
scoperte di Tesla, occorre citare lo scienziato Alexander Popov che,
davanti al Congresso di Ingegneria Elettronica russa del 1900 affermò
che " le trasmissioni e i segnali di ricezione di Marconi non sono
nulla di nuovo, in America uno scienziato ben più famoso, Nikola Tesla,
ha fatto lo stesso esperimento nel 1893”. James Wait a proposito del
progetto statunitense USA delle radio comunicazioni a bassa frequenza
all'interno dei sommergibili ha dichiarato che "le scoperte e le stesse
previsioni dello sviluppo della scienza di Nikola Tesla creeranno un
sistema di comunicazione basato sul grande Colorado Springs, ma
purtroppo i suoi sponsor hanno smesso di supportarlo finanziariamente.
Gli esperimenti di Tesla sono l'inizio e la base da cui partire per lo
sviluppo in futuro delle comunicazioni a bassa frequenza".
B.A. Behrend, famoso scienziato americano, affermò inoltre che il suo
collega Nikola Tesla aveva scoperto qualcosa di completamente nuovo, e
occorre ben controllare che i brevetti pubblicati da altri siano già
esistenti e siano già stati registrati con il nome dello scienziato
serbo. Edwine Armstrong, che ha avuto modo di lavorare con Tesla, dopo
aver avuto l'assegnazione del Premio Nobel ha dichiarato:"Io credo che
il mondo dovrà aspettare ancora molto tempo per vedere realizzato il
progresso e le visioni di Tesla".
Nei rari momenti in cui gli è stato chiesto di commentare la scoperta
di Marconi e il successo di tale invenzione, Tesla ha dichiarato che
"Marconi era un.....asino". Ciononostante Marconi ha ricevuto il premio
Nobel nel 1909 per le trasmissioni wireless telegrafiche,
riconoscimento che Tesla ha sempre rifiutato in occasione della
premiazione del suo lavoro di trasmissione dell' energia elettrica. Ciò
che a lui importava più di ogni altra cosa era che il mondo capisse
l'importanze di quelle scoperte, che avrebbero cambiato il mondo e la
stessa concezione della vita, e non che un semplice brevetto portasse
il suo nome. Il suo contributo al mondo della scienza è inestimabile,
non basterebbero Nobel o riconoscimenti accademici per rendere onore ad
uno scienziato che ha lottato per l'umanità.
Ci sono uomini che hanno combattuto già in passato per noi, perchè
avevano previsto cosa sarebbe poi accaduto. Sono stati dimenticati e
messi da parte proprio da coloro che per egoismo, per ignoranza, e per
propria limitatezza hanno prevaricare sui propri simili. Oggi se
vogliamo cambiare le cose, non possiamo farlo con i segreti, nè con le
verità, perchè tutti gli uomini conoscono, in fondo a se stessi quale
sia. Occorre invece trovare un nuovo modo di fare energia, portarlo
nelle piazze, con la consapevolezza, di non diventare ricchi, ma di
servire l'umanità così come altri uomini nel passato hanno fatto.
IL SEGRETO DI NIKOLA TESLA
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martedì 21 aprile 2009
Saccà: chiusa la vicenda giudiziaria sulla fiction
da Millecanali.it
Il Tribunale di Roma, nella persona del giudice per le indagini
preliminari Pierfrancesco De Angelis, ha archiviato il procedimento che
vedeva coinvolto anche il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
per aver raccomandato nel 2007 cinque attrici all'allora direttore di
Rai Fiction Agostino Saccà, che a sua volta cercava appoggi per una
iniziativa da creare in Calabria sempre nel campo della fiction.
La richiesta di archiviazione ha posto fine al procedimento anche per
Saccà, che nel frattempo, dopo una strenua resistenza e la diffusione
di molte intercettazioni, aveva dovuto lasciare nel 2008 la direzione
di Rai Fiction. I capitoli di inchiesta provenivano dalla Procura di
Napoli. Secondo il giudice, Saccà andava assolto anche perché non era
da considerarsi come un incaricato di pubblico servizio (la Rai è
un'azienda pubblica).
Il gip si è invece riservato di decidere
sull'altra richiesta della Procura di distruggere le intercettazioni e
tutta la documentazione.
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lunedì 20 aprile 2009
Speciale Lavoradio - Terremoto: la parola all'Abruzzo
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lunedì 20 aprile 2009
Terremoto: Riparte anche Radio L'Aquila1
da ilcapoluogo.com
E' di nuovo in onda Radio L'Aquila1 sulla frequenza 93,5 mhz in FM per la città dell'Aquila e on line su http://www.rl1.it/. E' attivo anche il Blog di Rl1.
Ieri
durante il telegiornale nazionale di Raitre delle ore 19,00, è andato in
onda un servizio sulla ripresa delle trasmissioni di
Radio L’Aquila 1. L’unica emittente radiofonica aquilana, fortemente
colpita da questa tragedia che ha cancellato secoli di storia della
città dell’Aquila e dintorni, ha potuto riprendere a trasmettere grazie
alla solidarietà mostrata da emittenti e tecnici di altre regioni.
Tutti si stanno prodigando affinchè RL1 possa avere al più presto uno
studio di registrazione, montaggio e trasmissione con un minimo di
apparecchiature che possano garantire una sufficente operatività.
Il
palinsesto della “Radio degli aquilani” è formato essenzialmente da
informazioni di servizio della Protezione Civile e del Comune
dell’Aquila; informazioni utili ed a volte necessarie per la
popolazione. La musica e qualche battuta in diretta sono necessari per
distrarre, nei limiti del possibile, i numerosi ascoltatori fortemente
provati dal terribile sisma del 6 aprile.
Ai microfoni si susseguono, durante la giornata, oltre agli spekers
anche altri collaboratori volontari che cercano così di dare un utile
contributo alla rinascita della principale emittente del capoluogo.
Un caloroso in bocca al lupo a Vanni Biordi e a tutto lo staff.
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lunedì 20 aprile 2009
Terremoto. 'Tenda 6', radio popolare trasmette tra gli sfollati
da diregiovani.it
Mixer, microfono e casse: ' Radio Popolare' tra le tende
degli sfollati abruzzesi per offrire "uno spazio radiofonico, ma anche
un luogo fisico dove chiacchierare, discutere, incontrarsi, ascoltare
musica e, perchè no, suonarla dal vivo".
All'interno della
' Tenda 6', da oggi tutte le sere il 'nuovo' studio trasmetterà in
diretta sulle frequenze di Popolare Network dalle 21 alle 22 e 30
"Tenda 6 - spiega l'emittente in una nota - è lo spazio che Popolare
Network, in diretta dall'Aquila, offrirà ogni sera ai giovani della
città: quelli che ci abitano, quelli che adesso ci lavorano, quelli che
ci hanno studiato e quelli che stanno lontano, collegati via radio".
Per comunicare con la radio basta mandare un sms al numero            331 - 6214013 o inviare una mail a diretta@popolarenetwork.it
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lunedì 20 aprile 2009
«Radio Oggi», la radio de «l’Unità»
da L'Unità
Era una piccola radio
illegale, ma diede in anteprima mondiale la notizia dei fatti
d'Ungheria del 1956. Trasmetteva da una villa nascosta nella periferia
di Praga, ma raccontava l'Italia come nessun altro poteva permettersi
di fare, sfidando il monopolio Rai e l'imperante verbo democristiano.
Ci lavoravano esuli politici in fuga dai processi del periodo Scelba,
non giornalisti professionisti, ma superava i 4 milioni di ascoltatori, si sentiva nei bar e nelle sezioni di tutto il paese. Era Radio Oggi in Italia, la prima radio clandestina italiana e comunista, a lungo considerata la radio
de L'Unità per gli stretti legami allacciati con la redazione del
giornale, che ad esclusivo uso dell'emittente organizzò una sorta di
agenzia di stampa per passare le notizie di giornata in Cecoslovacchia.
Eppure si tratta di una storia sconosciuta, conclusa quasi senza
lasciar traccia negli archivi dell'informazione e della politica
nazionale. La guerra delle onde. Storia di una radio
che non c'era s'intitola il documentario di Claudia Cipriani e Niccolò
Volpati, che vuole sottrarre all'oblio del tempo un'esperienza
radiofonica unica, per molti versi antesignana della stagione delle radio
libere degli anni Settanta. Il filmato - proiettato ieri a Pordenone
nell'ambito del festival Le voci dell'inchiesta, promosso da Cinemazero
con l'Università di Udine - segue il viaggio nella memoria di Stella,
storica speaker dell'emittente, che decide di tornare a Praga per
ripercorrere le tappe del proprio vissuto politico e personale. Stella
iniziò a lavorare a Radio Oggi in
Italia fin dall'apertura nel 1950, quando poco più che ventenne fu
costretta a lasciare l'Italia per sfuggire a un'incriminazione politica
in seguito alla repressione delle lotte operaie alle Fonderie di
Modena. Nel 1963 caddero tutte le accuse nei suoi confronti, ma lei
decise di restare alla radio fino alla sua chiusura nel 1970, imposta dalla normalizzazione dell'Unione Sovietica a causa delle sue posizioni pro-Dubcek
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domenica 19 aprile 2009
Stati Uniti, il 17 % della popolazione ascolta le Web radio
Il 17 % della popolazione
degli Stati Uniti, 42 milioni di persone, si sintonizza almeno una
volta alla settimana sulle radio on-line che popolano le “frequenze”
virtuali di Internet: lo rivela un sondaggio della Arbitron/Edison
effettuato su un campione di 1.858 persone nel periodo compreso tra il
16 gennaio e il 15 febbraio di quest’anno, ricordando che nel 2008 il
pubblico statunitense delle Web radio non superava i 33 milioni di
ascoltatori.
L’audience delle emittenti che trasmettono in streaming su
Internet sale a 69 milioni di unità (il 27 % della popolazione) se si
considerano gli ascolti mensili, mentre quasi la metà dei cittadini
degli Stati Uniti, 125 milioni di persone, si è sintonizzata su una Web
radio almeno una volta in vita sua.
“La netta crescita registrata
nell’utilizzo settimanale delle radio on-line”, fa notare il
responsabile markeging di Arbitron Bill Rose, fornisce una prova
evidente che le piattoforme digitali del comparto radiofonico
potrebbero presto raggiungere una massa critica”.
La composizione demografica dell’audience, intanto, si avvicina
gradualmente a quella delle emittenti radiofoniche tradizionali, con
una percentuale in crescita (20 %, rispetto al 15 % dell’anno scorso)
tra gli adulti di età compresa tra i 25 e i 54 anni. I più giovani, al
contrario, sembrano sacrificare progressivamente l’ascolto delle radio
on-line all’uso di iPod e altri lettori portatili MP3: lo conferma il
32 % dei 12-17 enni e dei 18-24enni inclusi nel campione.
In
proiezione, questa tendenza potrebbe estendersi anche ad altri strati
di popolazione: la percentuale di statunitensi che possiede un iPod è
più o meno stabile nelle fasce di età più giovane (71 %) ma risulta
sensibilmente in crescita nei gruppi demografici più anziani.
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venerdì 17 aprile 2009
Digital Britain: 50 radio locali a rischio chiusura
da radiopassioni
Un generale allentamento delle regole e soprattutto un approccio molto
diverso, che invece di cercare di imporre il localismo dall’alto parta
dal basso cercando di misurare il gradimento del pubblico nei confronti
dell’emittenza locale. Che però deve essere tenuta a trasmettere molti
più notiziari di interesse ristretto all’area di copertura. Questo, a
grandi linee, insieme a una maggiore spinta verso la digitalizzazione
delle infrastrutture per le stazioni regionali e nazionali, è lo
scenario consulenziale che emerge dallo studio appena presentato
davanti alla commissione Digital Britain da John Myers. L’ex responsabile del gruppo GMG, uno dei protagonisti del settore della radio commerciale in Gran Bretagna, era stato incaricato
a febbraio di stilare una accurata analisi sulle prospettive per
l’emittenza locale. Le sue conclusioni sono molto pessimistiche. Nelle
attuali situazione di contrazione dei ricavi pubblicitari (revenues che
scenderanno sotto il mezzo miliardo di sterline per la prima volta dopo
dieci anni), almeno 50 stazioni locali britanniche rischiano la
chiusura da qui a due anni. Myers si è focalizzato sulle radio attive
nei bacini di ascolto con meno di 700 mila abitanti, una condizione al
contorno che circoscrive il suo campo di indagine a circa 200 stazioni
in FM e AM.
Da questa analisi emerge appunto una serie di
considerazioni sui cambiamenti che il regolatore OFCOM deve mettere in
atto nel dominio delle attuali regole sul localismo, oggi riassumibile
in una serie di norme riguardanti le ore di programmazione, la
proprietà e i potenziali di audience. Tutte regole troppo vecchie,
secondo Myers che si dice tuttavia convinto della validità della
formula locale nell'emittenza radiofoncia. L'esperto avverte tuttavia
anche l’urgenza del percorso di digitalizzazione per le emittenti
pubbliche e per quelle commerciali a copertura più estesa. I costi di
questa transizione, afferma Myers, dovranno pesare soprattutto sulla
BBC che dovrà farsi carico del grosso della gestione dell’aspetto
finanziario.
Per scaricare i documenti PDF con lo studio rilasciato da John Myers cliccare qui sul sito del commissione ministeriale.
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venerdì 10 aprile 2009
Dopo la scossa devastatrice Rai Italia dov’era?
Dopo il terremoto in Abruzzo Rai Italia dormiva. La rete televisiva che ha sostituito la vetusta Rai International, ha lasciato gli italiani all'estero privi di qualsiasi informazione.
Mentre le due testate giornalistiche della Rai “TG1” e “TG2” si
organizzavano per poter mettere in onda le loro edizioni straordinarie,
con molto acume si sono collegati con Rai News24, il canale diretto
da Corradino Mineo e che di solito trasmette sul satellite, oltre che
sulla terza rete RAI.
E' dalla terza rete in diretta da Saxa Rubra che due
giornalisti - superato lo sgomento delle scosse - hanno informato l’Italia
di quello che stava succedendo, indicando che il
sisma si era verificato a L’Aquila, raccontando minuto per minuto quello che stava accadendo.
E Rai Italia??
Silenzio
assoluto. A quell’ora sugli schermi della Florida il canale italiano
“600” trasmetteva, come ogni giorno, L’Almanacco: un pastone infarcito
da immagini sbiadite degli anni 70 di cantanti italiani ancora in auge
e di storie superate.
Negli USA le prime informazioni sono state messe in onda dai grandi
canali televisivi americani CNN, CBS e anche dalla BBC World.
Anche Rai Italia avrebbe potuto trasmettere in diretta le prire
notizie: bastava che ai tecnici fossero state date le stesse direttive
impartite al TG1 e dal TG2.
Meditate gente, meditate
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mercoledì 8 aprile 2009
La casa dello studente non c'è più
Le foto scattate alla casa dello studente con un telefonino Nokia E51 a poche ore dal sisma sul sito di rassegna.it
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mercoledì 8 aprile 2009
La casa dello studente non c'è più
aaaaaaaaaaaaaa
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lunedì 6 aprile 2009
Speciale Lavoradio - Circo Massimo: futuro si, indietro no.
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