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Speciale Lavoradio - Gettoni d'oro per la ricostruzione



Speciale Lavoradio.
Gettoni d'oro per la ricostruzione.
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Daviduzzo alle Colonne d'Ercole
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Speciale Lavoradio - Poveri con la carta



Speciale Lavoradio.
Poveri con la carta.
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La radio strumento d'integrazione

da swissinfo.ch

Uno studio dell'università di Zurigo evidenzia l'importanza delle trasmissioni in lingue straniere delle radio non commerciali nell'integrazione fra le diverse culture.

Le trasmissioni realizzate da migranti sono un elemento importante della programmazione delle radio "libere" e aiutano le comunità straniere a meglio capire la realtà svizzera, conclude la ricerca eseguita su mandato dell'Ufficio federale delle comunicazioni.

Sulle onde delle emittenti pubbliche e delle radio private commerciali gli argomenti legati alla migrazione hanno invece un'importanza marginale: rappresentano soltanto lo 6,4% delle rubriche di attualità interna. Per quanto riguarda le radio private commerciali, il tema della migrazione è inoltre quasi sempre legato a quello della criminalità.

L'inchiesta ha preso in esame i programmi trasmessi fra gennaio e febbraio del 2007 da sei radio non commerciali: Radio Kanal K (Argovia), Radio X (Basilea), Radio Rabe (Berna), Radio Cité (Ginevra), Radio RaSa (Sciaffusa)e Radio LoRa (Zurigo).

Queste emittenti realizzano programmi in più di 25 idiomi. Oltre agli argomenti politici, che riguardano circa il 40% di tutti i contributi in lingue straniere, anche i programmi di consigli agli ascoltatori e quelli che informano su manifestazioni culturali sono molto importanti per le comunità straniere.
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Salerno: scovata dalla Finanza una radio pirata nel Cilento

da ilfogliocostadamalfi.it

Costiera Cilentana. I militari della Brigata di Camerota M. hanno scoperto una radio totalmente abusiva alla quale sono state sequestrate tutte le apparecchiature radiofoniche ed un ingente quantità di materiale musicale riprodotto illecitamente.
Da giorni le Fiamme Gialle monitoravano h/24 le trasmissioni radiofoniche, mandate in onda senza la prescritta autorizzazione per l’esercizio della radiodiffusione sonora.

La radio trasmetteva indisturbata da due postazioni ubicate nei Comuni di Camerota, località Sant’Antonio, e Stella Cilento, località Monte Stella, in assenza di concessione rilasciata dal Ministero delle Comunicazioni. L’intervento dei finanzieri, coadiuvati dagli ispettori del servizio antipirateria della SIAE di Roma e Napoli, ha consentito il sequestro di apparati informatici contenenti oltre 5.000 file musicali, di innumerevoli supporti magnetici ed ottici, oltre che di trasmettitori, antenne, consolle e di circa 500 cd musicali illecitamente riprodotti e privi del contrassegno SIAE.

Il legale rappresentante dell’emittente radiofonica è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria per la violazione della normativa riguardante la radiodiffusione e la protezione del diritto d’autore e degli altri diritti connessi al suo esercizio.
L’attività delle Fiamme Gialle proseguirà per accertare le violazioni di carattere fiscale e per quantificare l’evasione in materia di imposte dirette, I.V.A., oltre che dei dovuti diritti d’autore. 

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2008, alle case discografiche 42 milioni di euro da radio, tv, bar e negozi

da rockol.it

La musica “d’ambiente” (diffusa in negozi, alberghi, bar, oltre che attraverso le radio e le televisioni) porta alle casse delle imprese discografiche italiane, e di riflesso agli artisti, quasi un quarto di quanto ricavato dallo smercio di prodotti discografici nei punti vendita tradizionali e sulle piattaforme digitali: 42,6 milioni di euro nel 2008 a fronte dei 178 milioni incassati vendendo cd e download a pagamento. E mentre il fatturato discografico (fonte FIMI/Deloitte) cala del 21 %, quello dei “diritti” discografici cresce del 23 %: lo rivela SCF, il consorzio che per conto delle società discografiche raccoglie royalties da chi utilizza musica registrata in pubblico.

Il bilancio appena approvato dall’assemblea del Consorzio rende conto dell'origine degli incassi: il 37 %, 15,7 milioni di euro (+ 26 % rispetto al 2007), proviene dalle emittenti radiofoniche e televisive che trasmettono musica, con un deciso incremento nell’ambito dei canali satellitari; il 33 %, 14 milioni di euro (quasi il 60 % in più che nel 2007) arriva da esercizi commerciali e utenti pubblici, con alberghi, bar e ristoranti nel ruolo di maggiori “contribuenti” davanti a discoteche e palestre (che tuttavia registrano un incremento esponenziale: + 280 %), parrocchie ed enti organizzatori di mostre, fiere e manifestazioni varie; più ridotto, infine, il gettito proveniente dalle tv e radio che trasmettono via Internet o reti mobili, comunque triplicato nell’arco di un anno.


“In controtendenza con lo scenario economico generale e nonostante la crisi in cui versa il mercato discografico tradizionale, nel 2008 la raccolta di diritti discografici ha conseguito ottimi risultati”, spiega il presidente di SCF Gianluigi Chiodaroli. “Le buone performance”, aggiunge, “sono frutto di una strategia matura che trova attuazione nello sviluppo di solide relazioni con primarie associazioni di categoria, come nel caso dell’accordo recentemente siglato con FIPE (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), e nel presidio territoriale ad opera della nostra rete, attiva nel Centro-Nord Italia”. Nell’arco di tre anni, spiega ancora Chiodaroli, SCF mira alla copertura di tutte le aree di business nel Centro-Nord Italia e ad espandere la sua presenza nel Sud del Paese. L’obiettivo è di far crescere gli incassi di un altro 15 % all’anno.
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Rivoluzione.com
Qualche anno fa, una quindicina circa, ci avrebbero scommesso in pochi. Oggi è realtà. Coloro che confidavano nell’intramontabilità della TV devono ricredersi. E non sono solo i dati a parlare. Ford dipingeva le statistiche alla pari di “donne pubbliche”, alle quali ognuno fa facilmente fare ciò che più desidera. Stavolta a parlare sono, oltre alle percentuali e ai grafici, i fatti. Ma soddisfiamo pure gli amanti dei dati: uno studio recente condotto in tutto il mondo da Ofcom, l’autorità regolatrice delle telecomunicazioni del Regno Unito, non lascia spazio ad equivoci: il 43% degli utenti europei non potrebbe fare a meno di internet, e “solo” il 18% non rinuncerebbe alla TV. Lo stesso rapporto, datato 2008, mostra come l’utente medio passi più tempo navigando sulla rete di quanto non ne spenda davanti alla TV. Ma, come dicevamo, non sono solo i freddi numeri a confermare questo andamento. Internet sta modificando, in modo talvolta lento e procelloso, talaltro in modo rapidissimo, le nostre abitudini. Tanto è vero che c’è chi sta leggendo queste righe…
Altri (e tanti) segnali arrivano dal mondo.


La corsa alla Casa Bianca
I candidati che si sono sfidati alle ultime elezioni americane, non hanno snobbato la Rete. Internet ha svelato un interessante retroscena: ha anticipato il risultato delle elezioni. I tre candidati si sono sfidati “online”, aprendo anche dei canali su Youtube e accettando di rispondere, in tempo quasi reale, ai quesiti posti loro dall’elettorato. Bene: mano a mano che si profilava il distacco, in termini di percentuale di voti, tra uno e l’altro candidato, si definiva pure, sulla Rete, il gradimento dei navigatori. E tali indici sono rimasti sempre allineati.


Internet per il sociale
Le campagne di sensibilizzazione ai temi sociali, così come quelle di prevenzione, da sempre entrano nelle nostre case cavalcando l’etere. Così ci viene chiesto di adottare a distanza, di fare un uso particolare del cinque per mille o di guidare piano. Fino a qui niente di nuovo. La “novità”, a confermare il trend, sta nel fatto che viene fatto sempre più uso di internet anche per la sensibilizzazione e la prevenzione. Ci tocca ancora una volta scomodare Youtube. Il numero dei canali e dei filmati dediti a tali scopi è in costante aumento. Tra questi video alcuni appaiono tra i più cliccati, andando a sedere comodamente nell’olimpo di tutti i video presenti. Il dato che ne emerge è gratificante: non solo chi lancia le campagne di prevenzione lo fa sulla Rete, ma tali messaggi vengono anche guardati da decine di migliaia di persone. Così Internet arriva a misurare (il click significa un’accesso al filmato) quali temi stanno più a cuore alla popolazione internet e, parimenti importante, quale tipo di filmato interessa di più alla fascia di utenti a cui ci si vuole rivolgere.


La TV la fai tu
Stasera… giallo, musical, film d’azione o romantico? Questo sarà il dibattito che animerà il salotto di ogni casa. Perché è possibile (non è stato usato un tempo futuro) decidere cosa guardare. La TV di Stato, la RAI, ha già cominciato a testare questa nuova formula. RAI click da’ la possibilità all’utente internet di scegliere cosa guarda. Certo, per il momento le opzioni non sono moltissime ma il futuro è già dietro alle spalle. Sarà presto possibile scegliere tra diverse soluzioni via internet, capaci di fornire decine di migliaia di film da guardare in qualsiasi momento del giorno, qualsiasi giorno della settimana. E, con ogni probabilità, anche il cinema si manifesterà nelle sale da pranzo e nei salotti di ogni casa. Bill Gates aveva già previsto questa possibilità, che si sta prontamente verificando oggi, già all’inizio degli anni ’90.

Un chiaro calcio al calcio in chiaro
Canali satellitari che trasmettono, criptandole, le partite di calcio. Che sono eventi sportivi mondiali. Così, in Italia, il derby Milan – Inter o Roma – Lazio vengono offerti a pagamento.In Cina no. Con un software apposito si guarda la TV cinese che trasmette i big match domenicali in chiaro, farcendoli ovviamente di inserti pubblicitari. Anche gli italiani, da casa loro, possono tranquillamente vedere gratis via internet ciò che in TV pagherebbero.

La Radio e la Rete

Fenomeno inquietante. Linus e tutto il team di Radio DJ, così come le anime di Radio 105 sono andati in TV, con degli spot pubblicitari, a richiamare utenti verso la radio. Ora, con dei software gratuiti, è possibile ascoltare la radio via internet. Tutte. Dalle già citate emettenti radiofoniche alle radio locali, alle radio inglesi, thailandesi, iraniane, americane… Anche la radio di casa potrà essere portata in soffitta.

 
Il quotidiano è online
Questo l’utente internet lo sa benissimo. Ciò che forse non sa è che gli inserzionisti pubblicitari stanno abbandonando la carta stampate per stabilirsi sul web. Anche questo ci fa capire che il tanto temuto avvento di internet, come fenomeno destinato a sconvolgere le abitudini, non è delegato al futuro ma è in piena corsa.

Il CD non si compra
Scaricare gratis la musica. Questo è il futuro. Questa è la sfida, fino ad ora persa, che attende le major… Il nuovo CD dei nostri idoli musicali lo scaricheremo gratis da internet o dietro ad un riconoscimento economico assimilabile alla “offerta libera”. Alle major e agli artisti andranno i diritti legati ai concerti e ai gadget (in quale formula, secondo quali algoritmi e in quali percentuali sono dati che agli utenti non interessano). La lotta alla “pirateria” si sconfigge in un solo modo: non proteggendosi ma, al contrario, cancellando – abolendola – la pirateria. L’unico modo per annientarla? Renderla legale.

Ergo…
Tutto questo ci insegna solo una cosa: la rivoluzione internet non è un fenomeno a venire, o che si può combattere. E’ un fenomeno in essere, col quale occorre imparare a convivere, destinato a cambiare la distribuzione musicale, radiofonica e televisiva. E chi non lo ha capito, dovrà svegliarsi. In fretta.
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Marco Baldini pronto per radio e figli. La Fattoria è stata un rilancio, ma se tornasse indietro...


da tvblog.it

Di Marco Baldini, vincitore dell’ultima edizione de "La Fattoria", non si è ancora smesso di parlare. Un po’ perché il gesto di devolvere il montepremi ai terremotati dell’Abruzzo - nonostante le chiare difficoltà economiche del dj dovute ai motivi che tutti ormai conoscono - è stato generoso e intelligente; un po’ perché la storica spalla di Fiorello, presa singolarmente e non più in coppia, incuriosisce; un po’ perché, furbescamente, lo stesso Baldini cerca di mantenere l’attenzione del pubblico concentrata su di sé. Tant’è che, alla vigilia del suo esordio su Radio Kiss Kiss, si è lasciato andare ad un po’ di sano gossip:

La cosa che mi è mancata di più dentro ‘La Fattoria’? Dormire con mia moglie. E poi, che emozione assistere alla nascita di un vitellino. In quel momento ho capito che sono pronto per diventare padre. Insomma, grazie a La Fattoria ha capito che, alla soglia dei cinquant’anni, forse vorrebbe un pargoletto.

Evviva il programma di Paola Perego quindi? Non proprio, stando almeno a quanto dichiarava lo stesso Baldini qualche giorno fa a Le Iene. Che Giulio Golia abbia fatto di tutto per far rinnegare al dj il reality che l’ha laureato vincitore, mostrandogli il peggio della trasmissione, non ci sono dubbi. Ma che Baldini non fosse di per sé entusiasta di aver partecipato al programma di Canale5, pare altrettanto certo.

Per chi si fosse perso il “dietro-front” di Baldini, ecco il video de Le Iene dopo il salto. Per rivivere anche un po’ del sano (?) trash dell’ultima edizione de La Fattoria…


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Giornalismo. “L’intervista fonte di documentazione”

da dazebao.org

«L’intervista è come una battaglia navale. Fai una domanda e scopri che hai colpito un vascello. Con un’altra, invece, affondi una portaerei. Soprattutto in diretta, gli scrosci d’acqua sono numerosi». A dirlo è Marino Sinibaldi, vicedirettore di Radio tre e conduttore radiofonico di Fahrenheit, che ha partecipato al convegno “L’intervista fonte di documentazione” per fare il punto sul contributo dell’intervista come fonte orale nel giornalismo.
Oggi le interviste sono più che altro “bites of sound”. Morsi di suono. Secondo Sinibaldi bisogna recuperare uno stile più posato, meditato, per arrivare a essere “maieutici”, a tirare fuori come levatrici/levatori provetti la verità dall’intervistato.  Soprattutto in un mezzo come la radio, l’intervista è arte dell’ascolto. «Il genere è problematico oggi - spiega il conduttore radiofonico – perché c’è una crisi generale dell’ascolto anche per mancanza di tempo (del resto, già il Leopardi ai suoi tempi lamentava il cattivo stato di civiltà degli italiani che non sapevano ascoltare). Così si è caduti sempre più nel cosiddetto “titolismo”, che racchiude tutto nello stile apodittico di una battuta (meglio se esagerata e vagamente tendenziosa). L’intervista in pillole, purtroppo, rimuove il percorso attraverso cui si arriva alla sentenza. «L’argomentazione più semplice e aggressiva non funziona – ha aggiunto Sinibaldi – in temi controversi come la bioetica che richiederebbero un approfondimento. Alla verità ci si arriva gradualmente, pronunciando anche parole approssimative che si definiscono durante il percorso delle domande». I modelli ideali, inutile dirlo, sono Socrate, ma anche Leopardi che tempesta «il venditore di almanacchi» di interrogativi e Bertold Brecht (nella sua poesia su Lao Tze loda il doganiere che sa strappare la saggezza al maestro dei Ching). A Radio tre, per tradizione, l’intervista è lunga. Gli ultimi a essere ascoltati per ben 15 ore sono stati Pasolini e La Capria. «In controtendenza, anche alcuni giornali – ha concluso Sinibaldi - stanno ritrovando il gusto di questo tipo di intervista che è una specie di insistito “menage a trois” tra intervistatore, intervistato e  lettore».
 
Giampiero Gramaglia, il direttore dell’Ansa, ha chiarito, invece, ruolo e limiti dell’intervista in un’agenzia stampa. Alla radio ci si perde nella voce dell’intervistato come nelle “Mille e una notte” ci si innamora di una donna senza averla mai vista. In tivù, come nel Dolce stilnovo, l’occhio («il guardo») è il tramite che focalizza il  «sembiante» dell’intervistato. «In agenzia, dice semplicemente Gramaglia, l’intervista è gutturale. È arte della risposta, non della domanda come alla radio. Le domande non compaiono nemmeno. In un articolo d’agenzia non si trasmette certo il bla-bla del contesto, perché quel che conta è la notizia. La mimica del personaggio e il tono della voce sono annullati».             
Il direttore dà alcuni dati per indicare la rarità del genere. L’Ansa trasmette ogni giorno 3500 titoli, più di 3 milioni in un anno. Nel 2008 solo otto titoli erano interviste.
Di solito si adotta la formula delle tre domande in 30 righe. Ma in occasioni particolari se ne preparano di più lunghe. L’anno scorso, l’intervista al terrorista Carlos, in occasione dell’anniversario della morte di Aldo Moro, è stata ripresa da tutti i giornali. Quella a Andreotti per i suoi 90 anni, invece, non ha avuto successo, anche se poi tutte le testate hanno parlato del suo archivio». Il direttore spiega inoltre i motivi per cui l’intervista non è proprio il genere più congeniale all’agenzia. «Il fatto è che il giornale non cerca un prodotto omologato. Ognuno vuole la propria».
Dulcis in fundo, Dario Laruffa, volto noto del Tg2, ha ammesso che «l’intervista nei telegiornali non esiste più». In compenso, abbondano le dichiarazioni che avvengono secondo il solito rito: «Si vede la selva di microfoni con logo che si assiepa davanti al politico di turno ormai assuefatto al nuovo codice di linguaggio». Sono i tempi, contingentati, a imporre questo tipo di informazione.
«Ormai nemmeno Fabio Fazio, Gigi Marzullo o Daria Bignardi fanno vere interviste giornalistiche, ha precisato il conduttore. Chi va lì è solo per calcare la scena  e promuovere il proprio libro o spettacolo. Le uniche vere sono quelle di Lucia Annunziata su Raitre». I talk show, poi, sono ridondanti di voci. A questo proposito Aldo Biscardi diceva: “Non parlate assieme più di due per volta”. Anche questa è televisione. 
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Il ruggito della radio (meglio del video)

da lastampa.it

Al diavolo le polemiche di Santoro e Ballarò, l'altalena di dati fra Mediaset e Sky, il gioco a rimpiattino sugli ascolti di Fiorello, le ansie generate da reality come "Grande Fratello" e "La Fattoria". Il rumore di fondo che accompagna gli italiani è sempre stato, è e sarà la radio. Quell'elettrodomestico in forma di transistor che gli Anni Cinquanta celebravano incollato alle orecchie. Lo scatolotto dal quale con i '70 scoprimmo che esistevano le 'radio libere' e l'FM si riempì di suoni mai sentiti. Il microchip che oggi ci permette di ascoltare la radio dentro auricolari pigiati dentro il timpano E' il media più popolare e batte tutti i concorrenti. Grazie alla nuova Audiradio presentata ieri si scopre che le quattordici emittenti che aderiscono al nuovo sistema di rilevazione raggiungono in un mese l'85,2% dell'intera popolazione italiana. Alla tradizionale indagine telefonica dall'inizio dell'anno Audiradio ha affiancato infatti un 'panel' rappresentativo della popolazione e una nuova sezione di ricerca che fornisce i dati di ascolto nei 7, 14, 21 e 28 giorni.

A ognuno degli interpellati all'interno dei panel (3000 persone) è stato dato un diario attraverso il quale seguire l'ascolto della radio per un intero mese. La svolta sta nel fatto che sino ad ora l'indagine forniva dati di ascolto nei periodi non superiori ai 7 giorni, mentre da oggi le aziende potranno valutare con maggior precisione l'audience da raggiungere. "E' come se gli investitori avessero a disposizione un mirino - ha detto il presidente Felice Lioy alla presentazione di ieri - e possano finalmente indirizzare al meglio i loro investimenti". Le radio che hanno aderito al 'Panel Diario' (così è stato chiamato nello specifico il nuovo sistema) sono RAI Radio1, 2 e 3, RTL 102,5, Radio Montecarlo, Radio DeeJay, Radio Capital, Radio 105, Radio Dimensione Suono, Radio 24, M2O, Virgin Radio, Radio Margherita Musica Italiana e Radio R101. "La forza della radio - hanno detto in coro gli editori radiofonici intervenuti ieri - sta tutta nell'enorme numero percentuale rilevato grazie ai Diari. Altro che lettori MP3 di ultima generazione, web radio o altro. La gente, l'85,2% della popolazione italiana, ascolta con continuità e affetto la radio e con questo nuova indagine lo si è verificato una volta di più".

"Siamo felici che l'affetto che riscontriamo tutti i giorni attraverso gli sms, fax, telefonate - hanno detto Angelo Baiguini e Nicoletta De Ponti storici disc-jockey di RTL 102,5 - si sia tradotto in un numero così importante a livello nazionale. Quando usciamo dagli studi per andare nelle piazze, la gente testimonia la sua preferenza nei nostri confronti perché sente che siamo persone come loro e parliamo un linguaggio facile, diretto e inequivocabile. Che la sensazione si sia tramutata in realtà certificata è una grande soddisfazione". Esultano a Radio DeeJay i due disc-jockey storici Albertino e Linus. "Siamo felici - dicono - anche perché siamo stati sempre fedeli al mezzo radiofonico senza farci ammaliare dalle sirene della televisione che dobbiamo comunque ringraziare. In termini di qualità dei programmi la tv non ha fatto altro che allontanare il pubblico e per noi è stato un bene". E aggiungono: "La gente ascolta la radio in massa e i numeri rilevati dall'indagine sono immensi? Fantastico, ma siamo contenti di poter dire che anche noi abbiamo sicuramente fatto la nostra parte. Quando dico 'noi' non intendo solo Radio DeeJay ma tutto il mondo radiofonico che con la sua varietà di proposte dà al pubblico la possibilità di scegliere cosa e quando ascoltare. Musica italiana, straniera, pop, melodica, dance o elettronica: ce n'è davvero per tutti ed è merito degli editori e dei disc-jockey se la gente ha premiato gli sforzi così come la scelta artistica".
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Audiradio: 5° bimestre 2009



 Radio1 6.284
 Rtl 102.5  5.188
 RDS  5.115
 Deejay 5.037
 Radio 105   4.628
 Radio2 3.937
 Radio Italia 3.709
 Radio Kiss Kiss 2.083
 R101 1.965
 Radio 24 1.901
 Radio 3 1.899
 Radio Maria
1.679
 Virgin Radio 1.643
 Rmc 1.503
 Capital 1.441
 m2o 1.303
 Isoradio 1.108
 Radio Radicale 487
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Anniversario dell'omicidio Impastato: rivive Radio Aut

da marsala.it

Anche quest'anno, in occasione del trentunesimo anniversario della morte di Peppino Impastato, l'emittente Primaradio cede le sue frequenze e cambia programmazione per far rivivere in quel giorno, Radio Aut.
Venerdi, dopo le ventiquattro, sarà possibile ascoltare la musica di fine anni 70. Dalle 7 inizieranno le trasmissioni in diretta. Al microfono si alterneranno gli speakers di Primaradio che, per l'occasione, saranno le voci di Radio Aut.
Non mancheranno durante tutta la giornata i contributi audio dell'epoca, le registrazioni di Onda Pazza, la trasmissione che Impastato conduceva sull'emittente di Cinisi. Interviste, testimonianze e collegamenti telefonici con politici, giornalisti e opinionisti arricchiranno il palinsesto di Radio Aut che si potrà ascoltare nelle province di Palermo e Trapani ma anche da tutta Italia attraverso il sito www.primaradio.net.
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'Domani 21/04.09', Artisti Uniti Per l'Abruzzo: tutto sul brano

da rockol.it

Si intitola "Domani 21/04.09" il brano registrato da Mauro Pagani con una lunga lista di artisti radunati sotto il nome "Artisti uniti per l'Abruzzo". La nuova versione di una vecchia canzone dell'ex PFM è stata realizzata con lo scopo di raccogliere fondi per la ricostruzione, il consolidamento e il restauro del Conservatorio "Alfredo Casella" e della sede del Teatro Stabile d'Abruzzo dell'Aquila.

L'iniziativa, nata da un'idea di Jovanotti, Giuliano Sangiorgi (Negramaro) e Mauro Pagani ha in breve tempo raccolto le adesioni di Caterina Caselli (Sugar) e Marco Sorrentino (Soleluna), e una lunga serie di artisti, band, manager e tecnici che hanno dato il loro contributo a titolo gratuito e senza rimborso spese.

Il brano sarà accompagnato da un video prodotto da Angelfilm grazie al sostegno monetario offerto dalla Sugar che distribuirà il brano e il video sia in forma digitale (attraverso Kiver) che fisica con la distribuzione di Universal.

"Domani 21/04.09" sarà trasmesso in radio dalle 03.30 del 6 maggio, ad un mese esatto dal terremoto che ha colpito l'Abruzzo, dall'8 maggio sarà messo in vendita negli store digitale e dal 15 dello stesso mese sarà messo in vendita il CD contenente la versione integrale del brano, la versione strumentale e il videoclip al prezzo di 5 euro.

Per ogni copia venduta la Sugar incasserà dalla Universal 2,34 euro, mentre per le copie digitali verrà versata una quota fissa tra 0,60 € e 0.75 € per ogni brano scaricato: tutte le somme incassate verranno versate sul conto corrente del Ministero Dei Beni Culturali (n° 95882221, IBAN: IT-85-X-07601-03200-00009588221 Codice BIC o SWIFT: BPPIITRRXXX - causale "Domani 21-04-09").

In qualità di autore della composizione musicale, Mauro Pagani e la società Macù Edizioni Musicali S.A.S., si sono impegnati a devolvere tutti i proventi derivanti dallo sfruttamento economico della canzone.

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Speciale Lavoradio - Terremoto. Il nulla dopo le sfilate.



Speciale Lavoradio.
Terremoto. Il nulla dopo le sfilate.
www.RadioArticolo1.it

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