lunedì 25 maggio 2009
Speciale Lavoradio - Gettoni d'oro per la ricostruzione
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sabato 23 maggio 2009
Daviduzzo alle Colonne d'Ercole
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lunedì 18 maggio 2009
Speciale Lavoradio - Poveri con la carta
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lunedì 18 maggio 2009
La radio strumento d'integrazione
da swissinfo.ch
Uno studio dell'università di Zurigo evidenzia l'importanza delle trasmissioni in lingue straniere delle radio non commerciali nell'integrazione fra le diverse culture.
Le trasmissioni realizzate da migranti sono un elemento importante della programmazione delle radio "libere" e aiutano le comunità straniere a meglio capire la realtà svizzera, conclude la ricerca eseguita su mandato dell'Ufficio federale delle comunicazioni.
Sulle onde delle emittenti pubbliche e delle radio private commerciali gli argomenti legati alla migrazione hanno invece un'importanza marginale: rappresentano soltanto lo 6,4% delle rubriche di attualità interna. Per quanto riguarda le radio private commerciali, il tema della migrazione è inoltre quasi sempre legato a quello della criminalità.
L'inchiesta ha preso in esame i programmi trasmessi fra gennaio e febbraio del 2007 da sei radio non commerciali: Radio Kanal K (Argovia), Radio X (Basilea), Radio Rabe (Berna), Radio Cité (Ginevra), Radio RaSa (Sciaffusa)e Radio LoRa (Zurigo).
Queste emittenti realizzano programmi in più di 25 idiomi. Oltre agli argomenti politici, che riguardano circa il 40% di tutti i contributi in lingue straniere, anche i programmi di consigli agli ascoltatori e quelli che informano su manifestazioni culturali sono molto importanti per le comunità straniere.
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giovedì 14 maggio 2009
Salerno: scovata dalla Finanza una radio pirata nel Cilento
da ilfogliocostadamalfi.it
Costiera Cilentana. I militari della Brigata di Camerota M. hanno scoperto una radio totalmente abusiva alla quale sono state sequestrate tutte le apparecchiature radiofoniche ed un ingente quantità di materiale musicale riprodotto illecitamente.
Da giorni le Fiamme Gialle monitoravano h/24 le trasmissioni radiofoniche, mandate in onda senza la prescritta autorizzazione per l’esercizio della radiodiffusione sonora.
La radio trasmetteva indisturbata da due postazioni ubicate nei Comuni di Camerota, località Sant’Antonio, e Stella Cilento, località Monte Stella, in assenza di concessione rilasciata dal Ministero delle Comunicazioni. L’intervento dei finanzieri, coadiuvati dagli ispettori del servizio antipirateria della SIAE di Roma e Napoli, ha consentito il sequestro di apparati informatici contenenti oltre 5.000 file musicali, di innumerevoli supporti magnetici ed ottici, oltre che di trasmettitori, antenne, consolle e di circa 500 cd musicali illecitamente riprodotti e privi del contrassegno SIAE.
Il legale rappresentante dell’emittente radiofonica è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria per la violazione della normativa riguardante la radiodiffusione e la protezione del diritto d’autore e degli altri diritti connessi al suo esercizio.
L’attività delle Fiamme Gialle proseguirà per accertare le violazioni di carattere fiscale e per quantificare l’evasione in materia di imposte dirette, I.V.A., oltre che dei dovuti diritti d’autore.
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mercoledì 13 maggio 2009
2008, alle case discografiche 42 milioni di euro da radio, tv, bar e negozi
da rockol.it
La musica “d’ambiente”
(diffusa in negozi, alberghi, bar, oltre che attraverso le radio e le
televisioni) porta alle casse delle imprese discografiche italiane, e
di riflesso agli artisti, quasi un quarto di quanto ricavato dallo
smercio di prodotti discografici nei punti vendita tradizionali e sulle
piattaforme digitali: 42,6 milioni di euro nel 2008 a fronte dei 178
milioni incassati vendendo cd e download a pagamento. E mentre il
fatturato discografico (fonte FIMI/Deloitte) cala del 21 %, quello dei
“diritti” discografici cresce del 23 %: lo rivela SCF, il consorzio che
per conto delle società discografiche raccoglie royalties da
chi utilizza musica registrata in pubblico.
Il bilancio appena
approvato dall’assemblea del Consorzio rende conto dell'origine degli
incassi: il 37 %, 15,7 milioni di euro (+ 26 % rispetto al 2007),
proviene dalle emittenti radiofoniche e televisive che trasmettono
musica, con un deciso incremento nell’ambito dei canali satellitari; il
33 %, 14 milioni di euro (quasi il 60 % in più che nel 2007) arriva da
esercizi commerciali e utenti pubblici, con alberghi, bar e ristoranti
nel ruolo di maggiori “contribuenti” davanti a discoteche e palestre
(che tuttavia registrano un incremento esponenziale: + 280 %),
parrocchie ed enti organizzatori di mostre, fiere e manifestazioni
varie; più ridotto, infine, il gettito proveniente dalle tv e radio che
trasmettono via Internet o reti mobili, comunque triplicato nell’arco
di un anno.
“In controtendenza con lo scenario economico generale e nonostante la
crisi in cui versa il mercato discografico tradizionale, nel 2008 la
raccolta di diritti discografici ha conseguito ottimi risultati”,
spiega il presidente di SCF Gianluigi Chiodaroli. “Le buone
performance”, aggiunge, “sono frutto di una strategia matura che trova
attuazione nello sviluppo di solide relazioni con primarie associazioni
di categoria, come nel caso dell’accordo recentemente siglato con FIPE
(Federazione Italiana Pubblici Esercizi), e nel presidio territoriale
ad opera della nostra rete, attiva nel Centro-Nord Italia”. Nell’arco
di tre anni, spiega ancora Chiodaroli, SCF mira alla copertura di tutte
le aree di business nel Centro-Nord Italia e ad espandere la sua
presenza nel Sud del Paese. L’obiettivo è di far crescere gli incassi
di un altro 15 % all’anno.
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martedì 12 maggio 2009
Rivoluzione.com
Qualche anno fa, una quindicina circa, ci avrebbero scommesso in pochi. Oggi è realtà. Coloro che confidavano nell’intramontabilità della TV devono ricredersi. E non sono solo i dati a parlare. Ford dipingeva le statistiche alla pari di “donne pubbliche”, alle quali ognuno fa facilmente fare ciò che più desidera. Stavolta a parlare sono, oltre alle percentuali e ai grafici, i fatti. Ma soddisfiamo pure gli amanti dei dati: uno studio recente condotto in tutto il mondo da Ofcom, l’autorità regolatrice delle telecomunicazioni del Regno Unito, non lascia spazio ad equivoci: il 43% degli utenti europei non potrebbe fare a meno di internet, e “solo” il 18% non rinuncerebbe alla TV. Lo stesso rapporto, datato 2008, mostra come l’utente medio passi più tempo navigando sulla rete di quanto non ne spenda davanti alla TV. Ma, come dicevamo, non sono solo i freddi numeri a confermare questo andamento. Internet sta modificando, in modo talvolta lento e procelloso, talaltro in modo rapidissimo, le nostre abitudini. Tanto è vero che c’è chi sta leggendo queste righe…
Altri (e tanti) segnali arrivano dal mondo.
La corsa alla Casa Bianca
I candidati che si sono sfidati alle ultime elezioni americane, non hanno snobbato la Rete. Internet ha svelato un interessante retroscena: ha anticipato il risultato delle elezioni. I tre candidati si sono sfidati “online”, aprendo anche dei canali su Youtube e accettando di rispondere, in tempo quasi reale, ai quesiti posti loro dall’elettorato. Bene: mano a mano che si profilava il distacco, in termini di percentuale di voti, tra uno e l’altro candidato, si definiva pure, sulla Rete, il gradimento dei navigatori. E tali indici sono rimasti sempre allineati.
Internet per il sociale
Le campagne di sensibilizzazione ai temi sociali, così come quelle di prevenzione, da sempre entrano nelle nostre case cavalcando l’etere. Così ci viene chiesto di adottare a distanza, di fare un uso particolare del cinque per mille o di guidare piano. Fino a qui niente di nuovo. La “novità”, a confermare il trend, sta nel fatto che viene fatto sempre più uso di internet anche per la sensibilizzazione e la prevenzione. Ci tocca ancora una volta scomodare Youtube. Il numero dei canali e dei filmati dediti a tali scopi è in costante aumento. Tra questi video alcuni appaiono tra i più cliccati, andando a sedere comodamente nell’olimpo di tutti i video presenti. Il dato che ne emerge è gratificante: non solo chi lancia le campagne di prevenzione lo fa sulla Rete, ma tali messaggi vengono anche guardati da decine di migliaia di persone. Così Internet arriva a misurare (il click significa un’accesso al filmato) quali temi stanno più a cuore alla popolazione internet e, parimenti importante, quale tipo di filmato interessa di più alla fascia di utenti a cui ci si vuole rivolgere.
La TV la fai tu
Stasera… giallo, musical, film d’azione o romantico? Questo sarà il dibattito che animerà il salotto di ogni casa. Perché è possibile (non è stato usato un tempo futuro) decidere cosa guardare. La TV di Stato, la RAI, ha già cominciato a testare questa nuova formula. RAI click da’ la possibilità all’utente internet di scegliere cosa guarda. Certo, per il momento le opzioni non sono moltissime ma il futuro è già dietro alle spalle. Sarà presto possibile scegliere tra diverse soluzioni via internet, capaci di fornire decine di migliaia di film da guardare in qualsiasi momento del giorno, qualsiasi giorno della settimana. E, con ogni probabilità, anche il cinema si manifesterà nelle sale da pranzo e nei salotti di ogni casa. Bill Gates aveva già previsto questa possibilità, che si sta prontamente verificando oggi, già all’inizio degli anni ’90.
Un chiaro calcio al calcio in chiaro
Canali satellitari che trasmettono, criptandole, le partite di calcio. Che sono eventi sportivi mondiali. Così, in Italia, il derby Milan – Inter o Roma – Lazio vengono offerti a pagamento.In Cina no. Con un software apposito si guarda la TV cinese che trasmette i big match domenicali in chiaro, farcendoli ovviamente di inserti pubblicitari. Anche gli italiani, da casa loro, possono tranquillamente vedere gratis via internet ciò che in TV pagherebbero.
La Radio e la Rete
Fenomeno inquietante. Linus e tutto il team di Radio DJ, così come le anime di Radio 105 sono andati in TV, con degli spot pubblicitari, a richiamare utenti verso la radio. Ora, con dei software gratuiti, è possibile ascoltare la radio via internet. Tutte. Dalle già citate emettenti radiofoniche alle radio locali, alle radio inglesi, thailandesi, iraniane, americane… Anche la radio di casa potrà essere portata in soffitta.
Il quotidiano è online
Questo l’utente internet lo sa benissimo. Ciò che forse non sa è che gli inserzionisti pubblicitari stanno abbandonando la carta stampate per stabilirsi sul web. Anche questo ci fa capire che il tanto temuto avvento di internet, come fenomeno destinato a sconvolgere le abitudini, non è delegato al futuro ma è in piena corsa.
Il CD non si compra
Scaricare gratis la musica. Questo è il futuro. Questa è la sfida, fino ad ora persa, che attende le major… Il nuovo CD dei nostri idoli musicali lo scaricheremo gratis da internet o dietro ad un riconoscimento economico assimilabile alla “offerta libera”. Alle major e agli artisti andranno i diritti legati ai concerti e ai gadget (in quale formula, secondo quali algoritmi e in quali percentuali sono dati che agli utenti non interessano). La lotta alla “pirateria” si sconfigge in un solo modo: non proteggendosi ma, al contrario, cancellando – abolendola – la pirateria. L’unico modo per annientarla? Renderla legale.
Ergo…
Tutto questo ci insegna solo una cosa: la rivoluzione internet non è un fenomeno a venire, o che si può combattere. E’ un fenomeno in essere, col quale occorre imparare a convivere, destinato a cambiare la distribuzione musicale, radiofonica e televisiva. E chi non lo ha capito, dovrà svegliarsi. In fretta.
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lunedì 11 maggio 2009
Marco Baldini pronto per radio e figli. La Fattoria è stata un rilancio, ma se tornasse indietro...
da tvblog.it
Di Marco Baldini, vincitore dell’ultima edizione de "La Fattoria", non si è ancora smesso di parlare. Un po’ perché il gesto di devolvere il montepremi ai terremotati dell’Abruzzo
- nonostante le chiare difficoltà economiche del dj dovute ai motivi
che tutti ormai conoscono - è stato generoso e intelligente; un po’
perché la storica spalla di Fiorello, presa
singolarmente e non più in coppia, incuriosisce; un po’ perché,
furbescamente, lo stesso Baldini cerca di mantenere l’attenzione del
pubblico concentrata su di sé. Tant’è che, alla vigilia del suo esordio
su Radio Kiss Kiss, si è lasciato andare ad un po’ di sano gossip:
La cosa che mi è mancata di più dentro ‘La
Fattoria’? Dormire con mia moglie. E poi, che emozione assistere alla
nascita di un vitellino. In quel momento ho capito che sono pronto per
diventare padre.
Insomma, grazie a La Fattoria ha capito che, alla soglia dei
cinquant’anni, forse vorrebbe un pargoletto.
Evviva il programma di
Paola Perego quindi? Non proprio, stando almeno a quanto dichiarava lo
stesso Baldini qualche giorno fa a Le Iene. Che Giulio Golia
abbia fatto di tutto per far rinnegare al dj il reality che l’ha
laureato vincitore, mostrandogli il peggio della trasmissione, non ci
sono dubbi. Ma che Baldini non fosse di per sé entusiasta di aver
partecipato al programma di Canale5, pare altrettanto certo.
Per chi si fosse perso il “dietro-front” di Baldini, ecco il video
de Le Iene dopo il salto. Per rivivere anche un po’ del sano (?) trash
dell’ultima edizione de La Fattoria…
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domenica 10 maggio 2009
Giornalismo. “L’intervista fonte di documentazione”
da dazebao.org
«L’intervista è come una battaglia navale. Fai una domanda e scopri
che hai colpito un vascello. Con un’altra, invece, affondi una
portaerei. Soprattutto in diretta, gli scrosci d’acqua sono numerosi».
A dirlo è Marino Sinibaldi, vicedirettore di Radio tre e conduttore
radiofonico di Fahrenheit, che ha partecipato al convegno “L’intervista
fonte di documentazione” per fare il punto sul contributo
dell’intervista come fonte orale nel giornalismo.
Oggi le interviste sono più che altro “bites of
sound”. Morsi di suono. Secondo Sinibaldi bisogna recuperare uno stile
più posato, meditato, per arrivare a essere “maieutici”, a tirare fuori
come levatrici/levatori provetti la verità dall’intervistato.
Soprattutto in un mezzo come la radio, l’intervista è arte
dell’ascolto. «Il genere è problematico oggi - spiega il conduttore
radiofonico – perché c’è una crisi generale dell’ascolto anche per
mancanza di tempo (del resto, già il Leopardi ai suoi tempi lamentava
il cattivo stato di civiltà degli italiani che non sapevano ascoltare).
Così si è caduti sempre più nel cosiddetto “titolismo”, che racchiude
tutto nello stile apodittico di una battuta (meglio se esagerata e
vagamente tendenziosa). L’intervista in pillole, purtroppo, rimuove il
percorso attraverso cui si arriva alla sentenza. «L’argomentazione più
semplice e aggressiva non funziona – ha aggiunto Sinibaldi – in temi
controversi come la bioetica che richiederebbero un approfondimento.
Alla verità ci si arriva gradualmente, pronunciando anche parole
approssimative che si definiscono durante il percorso delle domande». I
modelli ideali, inutile dirlo, sono Socrate, ma anche Leopardi che
tempesta «il venditore di almanacchi» di interrogativi e Bertold Brecht
(nella sua poesia su Lao Tze loda il doganiere che sa strappare la
saggezza al maestro dei Ching). A Radio tre, per tradizione,
l’intervista è lunga. Gli ultimi a essere ascoltati per ben 15 ore sono
stati Pasolini e La Capria. «In controtendenza, anche alcuni giornali –
ha concluso Sinibaldi - stanno ritrovando il gusto di questo tipo di
intervista che è una specie di insistito “menage a trois” tra
intervistatore, intervistato e lettore».
Giampiero
Gramaglia, il direttore dell’Ansa, ha chiarito, invece, ruolo e limiti
dell’intervista in un’agenzia stampa. Alla radio ci si perde nella voce
dell’intervistato come nelle “Mille e una notte” ci si innamora di una
donna senza averla mai vista. In tivù, come nel Dolce stilnovo,
l’occhio («il guardo») è il tramite che focalizza il «sembiante»
dell’intervistato. «In agenzia, dice semplicemente Gramaglia,
l’intervista è gutturale. È arte della risposta, non della domanda come
alla radio. Le domande non compaiono nemmeno. In un articolo d’agenzia
non si trasmette certo il bla-bla del contesto, perché quel che conta è
la notizia. La mimica del personaggio e il tono della voce sono
annullati».
Il direttore dà alcuni dati per indicare la
rarità del genere. L’Ansa trasmette ogni giorno 3500 titoli, più di 3
milioni in un anno. Nel 2008 solo otto titoli erano interviste.
Di
solito si adotta la formula delle tre domande in 30 righe. Ma in
occasioni particolari se ne preparano di più lunghe. L’anno scorso,
l’intervista al terrorista Carlos, in occasione dell’anniversario della
morte di Aldo Moro, è stata ripresa da tutti i giornali. Quella a
Andreotti per i suoi 90 anni, invece, non ha avuto successo, anche se
poi tutte le testate hanno parlato del suo archivio». Il direttore
spiega inoltre i motivi per cui l’intervista non è proprio il genere
più congeniale all’agenzia. «Il fatto è che il giornale non cerca un
prodotto omologato. Ognuno vuole la propria».
Dulcis
in fundo, Dario Laruffa, volto noto del Tg2, ha ammesso che
«l’intervista nei telegiornali non esiste più». In compenso, abbondano
le dichiarazioni che avvengono secondo il solito rito: «Si vede la
selva di microfoni con logo che si assiepa davanti al politico di turno
ormai assuefatto al nuovo codice di linguaggio». Sono i tempi,
contingentati, a imporre questo tipo di informazione.
«Ormai nemmeno
Fabio Fazio, Gigi Marzullo o Daria Bignardi fanno vere interviste
giornalistiche, ha precisato il conduttore. Chi va lì è solo per
calcare la scena e promuovere il proprio libro o spettacolo. Le uniche
vere sono quelle di Lucia Annunziata su Raitre». I talk show, poi, sono
ridondanti di voci. A questo proposito Aldo Biscardi diceva: “Non
parlate assieme più di due per volta”. Anche questa è televisione.
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venerdì 8 maggio 2009
Il ruggito della radio (meglio del video)
da lastampa.it
Al diavolo le polemiche di Santoro e Ballarò, l'altalena di dati fra Mediaset e Sky, il gioco a rimpiattino sugli ascolti di Fiorello, le ansie generate da reality come "Grande Fratello" e "La Fattoria". Il rumore di fondo che accompagna gli italiani è sempre stato, è e sarà la radio. Quell'elettrodomestico in forma di transistor che gli Anni Cinquanta celebravano incollato alle orecchie. Lo scatolotto dal quale con i '70 scoprimmo che esistevano le 'radio libere' e l'FM si riempì di suoni mai sentiti. Il microchip che oggi ci permette di ascoltare la radio dentro auricolari pigiati dentro il timpano E' il media più popolare e batte tutti i concorrenti. Grazie alla nuova Audiradio presentata ieri si scopre che le quattordici emittenti che aderiscono al nuovo sistema di rilevazione raggiungono in un mese l'85,2% dell'intera popolazione italiana. Alla tradizionale indagine telefonica dall'inizio dell'anno Audiradio ha affiancato infatti un 'panel' rappresentativo della popolazione e una nuova sezione di ricerca che fornisce i dati di ascolto nei 7, 14, 21 e 28 giorni.
A ognuno degli interpellati all'interno dei panel (3000 persone) è stato dato un diario attraverso il quale seguire l'ascolto della radio per un intero mese. La svolta sta nel fatto che sino ad ora l'indagine forniva dati di ascolto nei periodi non superiori ai 7 giorni, mentre da oggi le aziende potranno valutare con maggior precisione l'audience da raggiungere. "E' come se gli investitori avessero a disposizione un mirino - ha detto il presidente Felice Lioy alla presentazione di ieri - e possano finalmente indirizzare al meglio i loro investimenti". Le radio che hanno aderito al 'Panel Diario' (così è stato chiamato nello specifico il nuovo sistema) sono RAI Radio1, 2 e 3, RTL 102,5, Radio Montecarlo, Radio DeeJay, Radio Capital, Radio 105, Radio Dimensione Suono, Radio 24, M2O, Virgin Radio, Radio Margherita Musica Italiana e Radio R101. "La forza della radio - hanno detto in coro gli editori radiofonici intervenuti ieri - sta tutta nell'enorme numero percentuale rilevato grazie ai Diari. Altro che lettori MP3 di ultima generazione, web radio o altro. La gente, l'85,2% della popolazione italiana, ascolta con continuità e affetto la radio e con questo nuova indagine lo si è verificato una volta di più".
"Siamo felici che l'affetto che riscontriamo tutti i giorni attraverso gli sms, fax, telefonate - hanno detto Angelo Baiguini e Nicoletta De Ponti storici disc-jockey di RTL 102,5 - si sia tradotto in un numero così importante a livello nazionale. Quando usciamo dagli studi per andare nelle piazze, la gente testimonia la sua preferenza nei nostri confronti perché sente che siamo persone come loro e parliamo un linguaggio facile, diretto e inequivocabile. Che la sensazione si sia tramutata in realtà certificata è una grande soddisfazione". Esultano a Radio DeeJay i due disc-jockey storici Albertino e Linus. "Siamo felici - dicono - anche perché siamo stati sempre fedeli al mezzo radiofonico senza farci ammaliare dalle sirene della televisione che dobbiamo comunque ringraziare. In termini di qualità dei programmi la tv non ha fatto altro che allontanare il pubblico e per noi è stato un bene". E aggiungono: "La gente ascolta la radio in massa e i numeri rilevati dall'indagine sono immensi? Fantastico, ma siamo contenti di poter dire che anche noi abbiamo sicuramente fatto la nostra parte. Quando dico 'noi' non intendo solo Radio DeeJay ma tutto il mondo radiofonico che con la sua varietà di proposte dà al pubblico la possibilità di scegliere cosa e quando ascoltare. Musica italiana, straniera, pop, melodica, dance o elettronica: ce n'è davvero per tutti ed è merito degli editori e dei disc-jockey se la gente ha premiato gli sforzi così come la scelta artistica".
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giovedì 7 maggio 2009
Audiradio: 5° bimestre 2009
Radio1 |
6.284 |
Rtl 102.5 |
5.188 |
RDS |
5.115 |
Deejay |
5.037 |
Radio 105 |
4.628 |
Radio2 |
3.937 |
Radio Italia |
3.709 |
Radio Kiss Kiss |
2.083 |
R101 |
1.965 |
Radio 24 |
1.901 |
Radio 3 |
1.899 |
Radio Maria
|
1.679 |
Virgin Radio |
1.643 |
Rmc |
1.503 |
Capital |
1.441 |
m2o |
1.303 |
Isoradio |
1.108 |
Radio Radicale |
487 |
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mercoledì 6 maggio 2009
Anniversario dell'omicidio Impastato: rivive Radio Aut
da marsala.it
Anche quest'anno, in occasione del trentunesimo anniversario della
morte di Peppino Impastato, l'emittente Primaradio cede le sue
frequenze e cambia programmazione per far rivivere in quel giorno,
Radio Aut.
Venerdi, dopo le ventiquattro, sarà possibile ascoltare la
musica di fine anni 70. Dalle 7 inizieranno le trasmissioni in diretta.
Al microfono si alterneranno gli speakers di Primaradio che, per
l'occasione, saranno le voci di Radio Aut.
Non mancheranno durante
tutta la giornata i contributi
audio dell'epoca, le registrazioni di Onda Pazza, la trasmissione che
Impastato conduceva sull'emittente di Cinisi. Interviste, testimonianze
e collegamenti telefonici con politici, giornalisti e opinionisti
arricchiranno il palinsesto di Radio Aut che si potrà ascoltare nelle
province di Palermo e Trapani ma anche da tutta Italia attraverso il
sito www.primaradio.net.
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martedì 5 maggio 2009
'Domani 21/04.09', Artisti Uniti Per l'Abruzzo: tutto sul brano
da rockol.it
Si intitola "Domani 21/04.09" il brano registrato da Mauro Pagani
con una lunga lista di artisti radunati sotto il nome "Artisti uniti
per l'Abruzzo". La nuova versione di una vecchia canzone dell'ex PFM è
stata realizzata con lo scopo di raccogliere fondi per la
ricostruzione, il consolidamento e il restauro del Conservatorio
"Alfredo Casella" e della sede del Teatro Stabile d'Abruzzo dell'Aquila.
L'iniziativa, nata da un'idea di Jovanotti, Giuliano Sangiorgi
(Negramaro) e Mauro Pagani ha in breve tempo raccolto le adesioni di
Caterina Caselli (Sugar) e Marco Sorrentino (Soleluna), e una lunga
serie di artisti, band, manager e tecnici che hanno dato il loro
contributo a titolo gratuito e senza rimborso spese.
Il brano sarà accompagnato da un video prodotto da Angelfilm grazie al
sostegno monetario offerto dalla Sugar che distribuirà il brano e il
video sia in forma digitale (attraverso Kiver) che fisica con la
distribuzione di Universal.
"Domani 21/04.09" sarà trasmesso in radio dalle 03.30 del 6 maggio, ad
un mese esatto dal terremoto che ha colpito l'Abruzzo, dall'8 maggio
sarà messo in vendita negli store digitale e dal 15 dello stesso mese
sarà messo in vendita il CD contenente la versione integrale del brano,
la versione strumentale e il videoclip al prezzo di 5 euro.
Per ogni copia venduta la Sugar incasserà dalla Universal 2,34 euro,
mentre per le copie digitali verrà versata una quota fissa tra 0,60 € e
0.75 € per ogni brano scaricato: tutte le somme incassate verranno
versate sul conto corrente del Ministero Dei Beni Culturali (n°
95882221, IBAN: IT-85-X-07601-03200-00009588221 Codice BIC o SWIFT:
BPPIITRRXXX - causale "Domani 21-04-09").
In qualità di autore della composizione musicale, Mauro Pagani e la
società Macù Edizioni Musicali S.A.S., si sono impegnati a devolvere
tutti i proventi derivanti dallo sfruttamento economico della canzone.
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lunedì 4 maggio 2009
Speciale Lavoradio - Terremoto. Il nulla dopo le sfilate.
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