mercoledì 30 settembre 2009
«Onda Pazza», fine delle trasmissioni
da corriere.it
NAPOLI - Il centro «Peppino Impastato» di San Giovanni a Te duccio e la web radio anticamor ra «Onda Pazza» hanno i giorni contati. Il progetto, nato dall’im pegno di decine di giovani del rione per la legalità e il riscatto socia le, chiude battenti per soli 4.500 euro di debiti accumulati nel pri mo semestre del 2009. E con esso sfumano anche l’esperienza del l’Osci (Osservatorio sulla camor ra e sulla illegalità) e le attività di «Arcilandia», riferimento cultura le e aggregante per decine di mi nori in uno dei quartieri più de gradati e a rischio di Napoli.
Da mesi è calato il silenzio da parte delle istituzioni locali, com preso quello del governatore An tonio Bassolino, anche se sul suo blog mostra ancora il link della ra dio tra gli «interessi personali» e lo scorso 22 gennaio così dichia rava: «Radio Onda Pazza deve cre scere, diventare sempre di più la voce di San Giovanni a Teduccio, la vera San Giovanni, onesta e concreta». Ma nei mesi successi vi qualcosa sembra essere cam biato. Oggi a denunciare l’immi nente chiusura è un lungo comu nicato pubblicato sul sito inter net di 'Onda Pazza': «La nostra associazione ha sempre creduto che l’antimafia non sia fatta solo di slogan e manifestazioni, ma di un impegno costante a contatto con le fasce sociali più a rischio. Siamo rimasti soli ma, cosa più grave, sono rimasti soli soprattut to 'i nostri piccoli amici' che in noi avevano trovato un sano rife rimento nel quartiere. Forse la no stra voglia di indipendenza e la d e termi nazione a non chinare il capo ha incentivato la graduale desertificazione di istituzioni e enti vari dalla nostra associazio ne. Ripetiamo da anni, continue remo a farlo anche da semplici cit tadini, che il problema principale del nostro quartiere è prima di tutto la politica dei partiti, la qua le utilizza sul nostro territorio una logica clientelare e di suddi tanza ».
Si tratta di un vero e pro prio j’accuse degli attivisti anticamorra, dovuto all’amarezza di do ver constatare che «non ci sono fondi per finanziare attività di re cupero per minori e per associazioni che si impegnano nel con trastare le mafie, ma poi vengono spesi 750mila euro per un concerto… ». A spiegare nel dettaglio le cifre di questo progetto è Michele Langella, 26 anni, portavoce del centro 'Peppino Impastato': «Oc corrono 11mila euro all’anno per i costi - afferma - e i debiti del 2008 sono stati pagati con i 7mila euro della Regione finanziati lo scorso gennaio e i 4mila della Fondazione Banco Napoli. Quest’anno, dopo aver sborsa to con le nostre collette 500 euro ogni mese, non riusciamo a far fronte al debito di 4500 euro. Da settimane nessuno risponde alle nostre mail e telefonate. Abbia mo chiesto l’intervento anche dei ministri Carfagna e Meloni, ma adesso facciamo appello al presi dente della Repubblica Giorgio Napolitano». Ormai manca meno di una settimana alla chiusura del la radio. Un tempo esiguo in cui le istituzioni devono far capire se sono vicine alla parte viva di una generazione che, per il momento, non ha ancora scelto di emigrare al nord.
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martedì 29 settembre 2009
Disastro Radio RAI, dati Audiradio impietosi

da Radiopassioni
[...] Pubblicata la classifica dell'ascolto radiofonico nel giorno medio, relativamente al quarto bimestre dell'anno. Per le emittenti radio RAI è un mezzo tracollo.
L'ammiraglia Radio 1 mantiene il primato della rete nazionale più ascoltata, ma scende sotto i 6 milioni di ascoltatori ( 5.994 mila) e RTL 102.5, la prima delle commerciali, si avvicina a 5.391 mila, pur perdendo qualcosina rispetto al quarto bimestre 2008. Radio 2, con 3.389 mila ascoltatori scende sotto Radio Italia. Radio 3, con un magro 1.781 mila di quota ascolto cede il passo a Radio 24, perdendo oltre 17 punti percentuali sul periodo 2008 (Radio 2 perde il 28,5%, Radio 1 l'11,3).
Dopo le due giornate trascorse a Torino, a contatto con il meglio della programmazione pubblica europea, se non internazionale, l'incontro con la dura realtà dei fatti della nostra radio è deprimente, a dispetto di quello che ho sentito dire a proposito di piani di rilancio della radiofonia. Il confronto con altre nazioni, specialmente in Europa, non è facile perché in nessuna altra nazione europea le reti radiofoniche pubbliche devono affrontare la concorrenza di una quindicina di network privati a copertura nazionale (e sono nazioni dove pluralismo e democrazia danno molti meno segni di sofferenza, l'economia va meglio in generale e la radio è spesso più ricca in termini pubblicitari). Ma il calo è pur sempre importante e francamente non si vede una via d'uscita che non passi per il rischio di una televisionizzazione della radio: la scelta cioè di andare allo scontro con i network commerciali sul terreno dell'intrattenimento fine a se stesso e del chiacchiericcio.
Si dirà che uno scenario di questo tipo viene incontro alle richieste del pubblico, che mostra di voler voltare le spalle a programmi culturali come Radio 3. Ma bisogna anche tener conto delle pessime condizioni in cui in Italia si ascolta questo canale, relegato a poche frequenze spesso interferite. Considerando che Radio 3 cerca di trasmettere buona musica, non può sperare che le orecchie del suo pubblico, abituate ai Cd, non storcano... Il naso.
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lunedì 28 settembre 2009
Audiradio: 4° bimestre 2009
Radio1 |
5.994 |
Rtl 102.5
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5.391 |
RDS |
5.106 |
Deejay |
4.937 |
Radio 105 |
4.540 |
Radio2 |
3.389 |
Radio Kiss Kiss |
2.563 |
Radio R101 |
1.965 |
Virgin Radio
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1.872 |
Radio24 |
1.856 |
Radio 3 |
1.781 |
Radio MonteCarlo |
1.657 |
Radio Capital |
1.622 |
Radio Maria |
1.611 |
m2o
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1.234 |
Isoradio |
904 |
Radio Radicale |
414 |
Notturno Italiano (ore 0.00-6.00)
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106 |
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lunedì 28 settembre 2009
Tuttolavoro - Puntata 03
Speciale Tuttolavoro.
Ideal Standard: a Brescia forno spento e trattative in fumo.
Energia
verde contro la crisi economica e ambientale.
Acqua privatizzata: non
ce la daranno a bere.
Italia a tavola 2009 per mangiar meglio.
Razzismo, per Ascanio Celestini è una brutta storia.
www.RadioArticolo1.it
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giovedì 24 settembre 2009
Consegnato il Premio Baldoni
da
ilgiornale.it
«Un premio destinato alle riflessioni, al dialogo, all'impegno per capire le sfaccettature e le differenze fra culture distanti». Queste le parole del presidente della Provincia Guido Podestà durante la consegna del «Premio Enzo Baldoni» a quattro giornalisti.
Per l'articolo «Congo l'inferno del nostro corpo» ha meritato il premio Emanuela Zuccalà, mentre per la sezione radio e televisione è risultato vincente il reportage inedito «Inshallah Beijing!» di Michela Sechi, di Radio popolare.
Il premio per la sezione internet è andato ad Andrea Rossini». Il premio speciale «Ricerca e impegno per la pace» ha invece visto protagonista il generale di C.A. Gian Marco Chiarini, comandante della Nrdc (la Nato italiana) di Solbiate Olona, per il suo operato in Bosnia e Irak.
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lunedì 21 settembre 2009
Tuttolavoro - Puntata 02
Speciale Tuttolavoro.
Videocon Anagni: prendi i soldi e scappa.
Il lavoro in ostaggio del
nucleare.
Obama alla prova delle Trade Union.
Diminuisce il prezzo
delle case, aumentano affitti, morosi e coabitazioni.
Conoscenza, arte
e istruzione vittime della crisi
www.RadioArticolo1.it
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lunedì 14 settembre 2009
Tuttolavoro - Puntata 01
Speciale Tuttolavoro.
Scuola di lotta permanente.
Fabbriche: cambiano i tempi, cambia la
protesta.
Sanatoria per colf e badanti, respingimenti per chi chiede
asilo.
Overbooking Trenitalia, disfunzioni dei cieli oggi su rotaia.
Venezia: finita la mostra restano i tagli
www.RadioArticolo1.it
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domenica 13 settembre 2009
Jack Folla sogna Radio Emergency
da repubblica.it
FIRENZE - "Ho un sogno", rivela Diego Cugia, il Jack Folla di
radio e giornali, nell'insolito ruolo di presentatore per festeggiare a
Firenze i 15 anni dell'organizzazione no profit fondata nel 1994 da
Gino Strada. "E' quello di creare radio Emergency, una radio delle
parole e del fare. Perché, direbbe Jack Folla: "parole, parole e
parole. E poi che facciamo?"".
Cugia alla radio ci è affezionato. Jack Folla, il suo personaggio di
fantasia e alter ego, è un dj condannato a morte negli Stati Uniti che
trasmette la sua musica del cuore alla radio italiana. E crede che due
persone insieme possano fare meglio di una sola. "Un uomo solo che
guarda il muro è un uomo solo. Ma due uomini che guardano il muro è il
principio di un'evasione", dice sempre Jack Folla.
"Sono onorato che Gino Strada mi abbia chiamato", racconta il
giornalista e scrittore romano, "in questo momento in Italia buona
parte di noi è avvilito e deluso mentre Emergency la considero l'unica
e più importante realtà del nostro Paese di cui essere veramente
fieri".
Lui come tante altre stelle che hanno deciso di partecipare alla
settimana di festa a Firenze. A cui se n'è aggiunta una a sorpresa. La
sacerdotessa del rock Patti Smith ha deciso di spostare il suo volo di
ritorno negli Stati Uniti, dopo l'ultimo concerto a Cremona, per
omaggiare Emergency. Canterà due canzoni, oggi sabato 12 al Mandela
Forum, dalle 21.30, in una serata condotta da Serena Dandini con tanti
comici italiani come Paolo Hendel, Antonio Cornacchione, Bebo Storti,
Gaspare e Zuzzurro, Dario Vergassola, Sabina Guzzanti e la cantante
Paola Turci.
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sabato 12 settembre 2009
Su Radio2 tornano le Colonne d'Ercole
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venerdì 11 settembre 2009
Riecco le radio libere ma i pirati dell'etere oggi viaggiano sul web
da iltirreno
Si chiama "Numero Zero", è un concorso nazionale che è parte integrante
del programma di Radio Libera Festival, la rassegna che si tiene
venerdì e sabato a Santa Croce sull'Arno. Il concorso ha come obiettivo
l'ideazione di un format radiofonico originale e chi lo vince viene
premiato nel gran finale di sabato, durante una cerimonia che verrà
ospitata, dalle 23.30 in poi, presso l'area - da poco recuperata - dei
Canottieri sull'Arno. Alberto Masoni di terzo Studio, l'associazione
che organizza il festival, lo considera un fiore all'occhiello della
rassegna: «È perché dentro questo concorso c'è lo spirito vero delle
radio libere degli anni Settanta, che poi era la voglia di innovare e
rinnovare, di sostituire il vecchio, il già sentito, con formule nuove».
I
vincitori si conoscono già. Il primo premio se lo sono aggiudicato i
Mercanti di Storie e la Piccola Orchestra Fonomeccanica, due gruppi
milanesi che hanno unito le forze nella creazione de "L'adunata dei
refrattari", un'ipotesi di programma che incarna atti di disobbedienza
all'etere del tutto simili a quelli che animavano le radio pirata di
quasi quarant'anni fa. «L'idea è questa: un manipolo di "radiofili" si
inventa una sua trasmissione e la manda in onda occupando abusivamente
le frequenze altrui; si tratta di brevi assalti dalla durata risicata,
ogni volta scatta un conto alla rovescia: il racconto reiterato di ciò
che il manipolo riesce a far ascoltare al pubblico prima di venire
intercettato e isolato».
Il secondo premio è andato alla
scrittrice-attrice Elena Vesnaver, autrice triestina in passato
premiata anche dalla giuria del concorso pontederese "Orme gialle" e
che a "Numero Zero" ha proposto "Palpiti di letteratura noir",
un'immersione poco accademica nelle trame "nere" attraverso letture di
brani e interviste agli autori.
E il bello è che entrambe le idee
andranno davvero in onda. Grazie alla collaborazione con Rea
(Radiotelevisioni europee associate), progetto di Paolo Lunghi
(www.paololunghi.org), toscano, già tra i protagonisti della stagione
calda delle radio libere, autore di un fortunato libro ("Via etere",
edito da Ibiskos-Ulivieri) che ripercorre le gesta rampanti di quelle
improvvisate emittenti quasi casalinghe. «Quindici radio associate alla
Rea trasmetteranno a breve le due trasmissioni. Dopo i premi, non resta
che aspettare il verdetto più importante: quello del pubblico», dice
Masoni.
Ma oggi cosa resta dello spirito pirata di quelle emittenti
clandestine? È sempre vivo, palpitante? «Come no, certo che è sempre
vivo», spiega Masoni con un guizzo d'entusiasmo, «solo che dalle
soffitte e dalle cantine si è trasferito sul web, grazie al digitale. È
sulla Rete che avvengono gli esperimenti radiofonici più interessanti.
Uno spazio democratico" nel vero senso della parola: aperto a tutti,
raggiungibile da tutti, e soprattutto economico. Mica come negli anni
Settanta, quando si dovevano piazzare antenne e passare cavi. Un tempo
per fare i pirati dell'etere bisognava arrampicarsi sui tetti, oggi
basta connettersi a Internet».
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giovedì 10 settembre 2009
Chiusa la radio online Telecom, “servizio non autorizzato”
da mrwebmaster.it
Next Music, il servizio radio on line voluto da Telecom e basato sulla piattaforma per la musica in streaming Grooveshark, è stato chiuso; ha volerne la fine sono state naturalmente le majors discografiche che come al solito non perdono occasione per rendersi simpatiche agli utenti.
La radio Web è divenuta inaccessibile a partire dalla giornata di ieri, sulle pagine del suo sito Internet, all'interno del portale Open Innovation di Telecom Italia, è presente un comunicato in cui si definisce conclusa la sperimentazione del progetto.
Il ciclo di vita di Next Music è stato brevissimo, appena un mese, ma importanti etichette discografiche come Emi e Universal
hanno subito protestato sostenendo che il servizio non fosse
autorizzato; a nulla sono servite le proteste di Telecom che opponeva
in sua difesa accordi siglati con i fornitori.
Nella playlist di Next Music vi erano ben 10 milioni di canzoni che
dovranno essere ascoltate tramite altri canali; ancora una volta le
farraginose leggi sul copyright (e la sovradimensionata industria
musicale) hanno impedito la diffusione in Italia di un progetto
musicale interessante.
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mercoledì 9 settembre 2009
Quella voce «americana». Fu la radio il suo primo amore
da iltempo.it
Soltanto l'idea che da oggi in poi Mike Bongiorno non apparirà più nel piccolo schermo è difficile da concepire. Quando
la tv italiana aprì bottega, il 3 gennaio 1953, lui era già là. Ed era
tutt'altro che un novellino.
Proveniva da anni di radio, il suo primo
amore, e avrebbe continuato a farla se Vittorio Veltroni non l'avesse
richiamato in Italia ad occuparsi di quell'oggetto misterioso chiamato
televisione. Per il giovane Mike la radio era il massimo: poteva
esercitarsi nel giornalismo sportivo, la sua passione, e lanciarsi in
quelle radiocronache dove l'immaginazione, talvolta, prende il posto
dei fatti.
La sua radiocronaca dell'incontro di boxe Joe Louis-Rocky
Marciano, anno 1951, è un autentico pezzo di bravura. Per i milioni di
italiani attaccati alle valvole dell'apparecchio, quell'incontro non
metteva in palio soltanto la corona dei pesi massimi, ma rappresentava
l'ideale passaggio di consegne fra il "Bombardiere Negro", stanco e
bisognoso di soldi, e la "speranza bianca", l'italo-americano che
sarebbe sceso dal ring cinque anni dopo ancora imbattuto.
La
radiocronaca di Bongiorno restituisce quell'enfasi, quel cambiamento
climatico. C'era già il suo segreto: esprimersi per il vasto pubblico,
divulgare senza mortificare, sostituire lo slang tecnico con
espressioni presenti nella vita di tutti i giorni. Un metodo mai
abbandonato in oltre sessant'anni di carriera.
Anche lui era
italo-americano. A New York sarà il sindaco Fiorello La Guardia, amico
del padre, l'avvocato Philip Bongiorno, ad introdurlo nel mondo
radiofonico. Un mezzo che gli regalerà la prima popolarità, gli
altoparlanti con i saluti degli emigranti che spargono lacrime, ma
anche la prigionia, ridotto a quaranta chili scarsi. La radio, un
grande amore, mai abbandonata, nemmeno quando per ragioni di lavoro era
costretto a spostarsi fra Roma e Milano; trovò sempre il tempo di
realizzare trasmissioni radiofoniche originali e di notevole successo,
fra cui "Ferma la musica", "Attenti al ritmo" e altre ancora, spesso
accanto a Gorni Kramer che dirigeva l'orchestra.
In Italia Bongiorno
vuol dire tv, ma soprattutto Festival di Sanremo, di cui fu
incontrastato re del palco. Vi approdò per la prima volta nel 1963,
affiancato da Edy Campagnoli, e non lo mollò più. Per chi iniziava a
fare radio alla fine degli anni Sessanta era un mito assoluto, fuori da
ogni portata emulativa. La mia personale gioia era quella di esternare
ogni forma di americanismo senza timore di esser equivocato. Chi meglio
di lui poteva capire! Anche l'esterofilia era compresa e accettata. E
con gli anni addirittura qualche complimento. Mike, con il suo inglese
inarrivabile, si congratulò con il giovane radiofonico, fra i pochi, a
sentir lui, a pronunciare Illinois senza far sentire la s, che in
effetti non si pronuncia. Un dettaglio che nei giorni del trionfo di
Obama, proveniente da quello stato, mi è spesso venuto in mente e che
sicuramente non dimenticherò mai.
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martedì 8 settembre 2009
1000 candeline per Catersport

da radio2.rai.it
Domani, “Catersport”, il programma di disinformazione sportiva di Rai
Radio2, compie 1000 puntate, e festeggia andando in onda dalle 20.30
con la cronaca in diretta dell’incontro di calcio Italia – Bulgaria,
valido per la qualificazione ai Mondiali del 2010.
Tutto ebbe inzio,
infatti, il 15 settembre 2000, giorno della cerimonia di apertura dei
giochi olimpici di Sydney. Sergio Ferrentino, Giorgio Lauro e Marco
Ardemagni (con la redazione di Luca Gattuso e Valeria Castillo e la
cura di Renzo Ceresa) in questi nove anni sono passati attraverso 3.053
radiocronache tifose della serie A (sciroppandosene anche 10 alla
volta), oltre 2.000 ore di diretta, 105 soporiferi commenti della
nazionale, 336 interminabili ore di Olimpiadi estive e invernali
(Sidney 2000, Atene 2004, Torino 2006 e Pechino 2008), 7 palpitanti
finali di Champions League, 6 devastanti edizioni del Bidone d'Oro
(unico premio al mondo mai ritirato dal vincitore anche perchè consacra
il peggior calciatore dell'anno della serie A).
Nella sua decima
stagione, il team di Catersport celebra la millesima puntata lanciando
11 Secchi, da loro definito il fantacalcio più facile del mondo,
l'unico che non fa perdere tempo in ufficio. Catersport è in onda su
Radio2 tutte le domeniche dalle 14.50 alle 17.00 e dalle 20.30 alle
23.00.
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domenica 6 settembre 2009
Torna Silvia Boschero... ma su Radio2

da radio2.rai.it
Appena una settimana dopo l'ultima puntata di Village, la trasmissione di novità musicali in onda su Radio1, Silvia Boschero torna a occuparsi di musica nell'etere nazionale.
Parte domani "Moby Dick", una nuova trasmissione che si occuperà delle novità musicali e dell'underground. Appuntamento sulle frequenze di Radio2 dalle 21 alle 23. Il programma sarà a cura di Rupert Bottaro, voce storica del secondo canale radiofonico nazionale. Ecco cosa anticipa il sito di Radio2:
"Moby Dick solca il profondo dei mari musicali e quando emerge è una
rivelazione. E’ di una specie rara: vuole esplorare le correnti
alternative alla cultura di massa, ma anche trovare il bello nella
musica di consumo, immergersi nel cuore pulsante del pop e scioglierne
i nodi. Moby Dick nuota libera senza barriere geografiche, stilistiche,
temporali.
Adora ascoltare dischi in anteprima, realizzare settimane
monografiche e speciali dedicati ai grandi trascorsi del rock, ospitare
musicisti fuori dal coro e magari farli suonare dal vivo in set
esclusivi. Moby Dick è curiosa e caparbia come la sua conduttrice,
Silvia Boschero"
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