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MOTZ WOODEN: LA RADIO IN LEGNO PIU' PICCOLA AL MONDO

da tecnozoom.it

Motz wooden è una radio FM piccolissima, dal peso inesistente grande quanto il tappo di una penna. Misura circa 4.5 x 2.5 x 2, insomma è una radio in miniatura ma funziona. E’ realizzata in legno, lavorandolo e intagliandolo in modo da donarle un aspetto raffinato e bellino dal punto di vista estetico.  Ma oltre questo, c’è dire che questa radio funziona perfettamente, tanto che può fungere da cassa esterna per i lettori mp3, grazie all’ingresso che può prestare i suoi altoparlanti ai riproduttori musicali. Motz wooden integra dei componenti miniaturizzati, in linea con il design della radio, che consentono di sintonizzarsi e riprodurre le stazioni radio. Ha anche il jack standard da 3,5 mm e una batteria ricaricabile tramite USB. Il prezzo ancora non si sa.
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Audiradio: 6° bimestre 2009



 Radio1 6.270
 Rtl 102.5
5.534
 Deejay  5.216
 RDS 4.934
 Radio 105  4.619
 Radio2 3.783
 Radio Italia 3.484
 Radio Kiss Kiss 2.158
 Radio R101 2.005
 Radio3 1.835
 Radio24 1.801
 Virgin                     1.727
 Capital 1.559
 Radio Maria 1.548
 Radio MonteCarlo
1.513
 m2o 1.237
 Isoradio 882
 Radio Radicale 448
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In cerca di contatti attraverso le radio

da ilmessaggero.it

La radio è il mezzo d’informazione più diffuso ad Haiti. Sono oltre duecento le stazioni radiofoniche nel paese caraibico, concentrate soprattutto nella capitale haitiana, molte delle quali distrutte dal terremoto. Gli abitanti di Port-au-Prince vivono con l’orecchio incollato a vecchie radioline per cercare contatti e voci rassicuranti. Per tutta la giornata l’equipe di Radio Caraibes, come testimonia
questo video dell’Afp, trasmette notizie dal marciapiede antistante la sede lesionata dell’emittente. Un generatore elettrico, che serve anche a ricaricare i cellulari di centinaia di persone, e una grande antenna rossa permette di diffondere i programmi in francese e in creolo.

«Siamo giornalisti, dobbiamo fare il nostro mestiere - raccontano i giornalisti di
Radio Caraibes - La gente aspetta notizie dei propri cari. La nostra priorità è spiegare alla gente che si tratta di un terremoto e non della fine del mondo, come pensano in molti». La radio si è trasformata anche in uno strumento per lanciare messaggi: «Ciao Nadia Chaduc, se sei viva chiama al 3428-3218».
«Mi chiamo Jocelyne Junie, sto bene e sono stata curata all’ospedale Renaissance, vorrei che i miei parenti mi raggiungessero con del cibo».

Da un paio di giorni ha ripreso a funzionare la
radio dell’Onu, Minustah Fm, grazie al lavoro dei tecnici di Radio France e TDF (Telediffusion de France). Il centro di trasmissione della radio è situato nei pressi dell'aeroporto di Port-au-Prince. «In una situazione in cui solo qualche stazione radio ha potuto continuare a trasmettere fra le decine che sono state distrutte, la radio dell'Onu - afferma Radio France - diventerà un luogo aperto a tutti che raggruppa più di 25 giornalisti haitiani venuti da diverse stazioni. La radio propone un programma quotidiano per un pubblico haitiano, in francese e in creolo, denominato "Ensemble, avec Haiti"».

Ci sono molte radio haitiane che trasmettono anche da città statunitensi, come Radio Soleil d’Haiti da New York o Radyo Leve Kanpe disponibile in FM sia dal New Jersey sia da Inche nell’isola caraibica. Dalle frequenze di Radio Melodie in uno studio resistito al terremoto. Nei primi Anni Novanta la diffusione capillare di piccole radio, chiamate comunitarie, ha permesso la circolazione delle informazioni anche nei centri più poveri e isolati di Haiti.


Radio Haiti Inter, Montas è viva. Nella storia della radiofonia haitiana Radio Haiti Inter occupa un posto speciale. Nei giorni scorsi l’haitiana Michèle Montas, fondatrice con il marito Jean Dominique di Radio Haiti Inter e negli ultimi tre anni portavoce del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, dopo essere data per dispersa i funzionari del Palazzo di Vetro hanno comunicato invece notizie rassicuranti sulle sue condizioni.

L’esperienza d’informazione indipendente e democratica di Radio Haiti Inter, narrata nel film The Agronomist, ha accompagnato dal 1960 la travagliata storia della “Perla delle Antille”. Da radio di intrattenimento con l’arrivo di Jean Dominique, l’agronomo «che coltivava la mente del suo popolo», e di Michèle Montas si è trasformata in strumento di opposizione alla dittatura sanguinaria dei Duvallier e dei regimi militari corrotti susseguitisi. La prima emittente a comunicare in lingua creola, perché come ricordava Dominique «non siamo inglesi, non siamo francesi e tantomeno americani. Siamo haitiani». Il “business rischioso” d’informare come lo definiva Dominique era diventato uno straordinario punto di riferimento per le aspirazioni democratiche dell’isola. L’omicidio, consumato nell’aprile del 2000 e a tutt’oggi impunito di Dominique, i numerosi attacchi alla Montas e la violenza crescente hanno costretto nel 2002 Radio Haiti Inter a chiudere i battenti. Chissà che dalle ceneri di questo devastante terremoto non possano ricominciare a vibrare anche le frequenze libere di questa radio.
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‘Passengers’ on the road per le vie milanesi

da millecanali.it

È ripartita l'11 gennaio la seconda edizione milanese di 'Passengers', l'unico programma radiofonico on the road per le vie della città, tutti i giorni in diretta sulle frequenze di LifeGate Radio dalle 7.30 alle 9.30 del mattino. Protagonista è il bus ibrido ed ecologico di LifeGate che grazie a Ricola, sponsor unico della trasmissione, riprende a viaggiare per le strade di Milano nelle prime ore del mattino, quando anche il traffico si sveglia, per ospitare i passeggeri che vorranno vivere l'esperienza di una diretta itinerante e sostenibile.
Dal lunedì al venerdì, fino al 19 febbraio del 2010 una connessione internet permetterà a 'Passengers' di trasmettere direttamente dal MagicBus di LifeGate le tematiche già vicine all'esperienza quotidiana delle persone e all'attualità: vivibilità della città, trasporti, innovazione, qualità della vita e dell'ambiente, curiosità e notizie raccontate con uno stile coinvolgente e positivo, condividendo il viaggio con passeggeri/ospiti e passeggeri/ascoltatori, al ritmo della grande musica di LifeGate Radio.
Tutti potranno interagire con la trasmissione itinerante, non solo attraverso mail e sms, ma salendo davvero a bordo del MagicBus per vivere un'esperienza unica di mobilità sostenibile e anche per sperimentare una nuova forma di mezzo di trasporto per andare a lavoro o alla destinazione desiderata. Grazie al progetto Impatto Zero, infatti, le emissioni di CO2 del Bus radiofonico sono state calcolate e compensate con la creazione di nuove foreste in Costa Rica.
A condurre il viaggio itinerante del pullman ecologico Ariel e la Ele, che intratterranno i passeggeri e gli ascoltatori con musica e discussioni sul tema del giorno, notizie e racconti sugli ospiti e tutti coloro che saliranno a bordo, mentre a zonzo per le strade di Milano si farà la spola tra i vari uffici per accompagnare chi lo vorrà direttamente al lavoro!
Al centro dell'attenzione proprio i passeggeri che candidandosi sul sito di LifeGate Radio potranno raccontare e raccontarsi, conoscere gli ospiti, divertirsi e andare al lavoro - appunto - in maniera decisamente insolita ma soprattutto ecologica, con la certezza di salire sul primo bus dove è consentito, anzi quasi d'obbligo, parlare al conduttore/conducente. Per salire a bordo basta cliccare sul sito www.lifegate.it/passengers e registrarsi nella sezione “Chiedi un passaggio”, indicando i propri dati e luogo di partenza e di arrivo con relativi orari. Sul sito si trova anche la mappa delle zone coperte in fm - con frequenze variabili a seconda delle regioni - e le istruzioni per ascoltare LifeGate Radio via satellite in tutta Europa.
'Passengers' è in onda tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 9.30 del mattino, in diretta dal traffico.
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Al lavoro!

Dopo centinaia di sveglie all'alba per andare alla radio e dopo mille notti insonni. Dopo aver percorso lo stivale in lungo e in largo soltanto per la gioia di parlare ad un microfono o per fare in modo che qualcun altro potesse farlo nelle condizioni migliori. Dopo aver portato la radio nella mia cameretta, su un treno e in un film, come  fatto  una volta con Pina, Lorenzo e Vito con Rita Radio Express. Dopo la Rai e Ard. Dopo le Condorelli, la Antonini, la Senatore, la Cercato, Giorgio, Francesco Maria e il trio delle meraviglie (in ordine alfabetico) Alongi, Brandolini, Lolli. Dopo il Padrone del circo, Marocchinella, l'Uomo del Giappone, il vendemmiatore 'Nzulo, la Voce Misteriosa, il Notaio Cantamaglia e Vito lo Spermatozoo. Dopo aver lanciato emittenti che sono sopravvissute un solo giorno o che ancora vi tengono compagnia. Dopo aver piratato Radio Serena una notte d'agosto con Emiliano, Emanuele, Felipe e Daniele Diez. Dopo aver mangiato compost a Via XX settembre ed essere volato a Varsavia per la morte di Giovanni Paolo II.
Dopo un pomeriggio a Piazza di Spagna. Dopo aver camminato sulle macerie de L'Aquila e aver respirato l'aria fredda dei tetti delle fabbriche e dei carroponti...
Finalmente un po' di silenzio. Mi fermo a riprendere fiato. Che partano i titoli di testa.
Grazie a Peppe, a Enzo, a Marco.
Peppe altri non è che Peppe Pellegrino. Il cane da guardia della città di Marsala, il primo ad avermi mai messo in mano un registratore per andare a raccogliere voci incazzate in un quartiere degradato.
Enzo è passato alla storia come Enzo G. Baldoni, probabilmente uno degli uomini più curiosi vissuti a cavallo tra questo secolo e il precedente. Di certo il più grande tra i viaggiatori e i blogger.
Marco lo ricordano tutti come MarcoRossi, tuttattaccàto, un ragazzone "intero" che si è adoperato affinché imparassi delle regole importanti, non ultima come si scrive un giornaleradio.
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Digitale a tutti i costi

Il progressivo switch-off della tv analogica libera spazio nell'etere per l'avvento della radio digitale. L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha pubblicato il 23 dicembre scorso sulla Gazzetta Ufficiale le nuove disposizioni che cambieranno il volto all'invenzione di Marconi. Le innovazione portate dalla nuova tecnologia sono interessanti ma non tengono conto fino in fondo del percorso di ibridazione digitale compiuto dal mezzo radiofonico negli ultimi dieci anni.
Nel nostro paese il passaggio della tv al digitale terrestre si concluderà nel 2012. Sul vecchio televisore nessun canale si è salvato. Privo del decoder, il bolso schermo 4:3 rimane sommerso dalla neve, mentre la ricezione di molti canali è addirittura peggiorata.
Il processo di digitalizzazione dell'intero sistema radiotelevisivo è considerato una tappa obbligata in tutta Europa, quindi, nonostante il calo di ascolti registrato nelle prime settimane di trasmissioni in tecnica numerica, al termine dell'operazione il bilancio sarà senz'altro positivo.
In Italia la radio è il mezzo con il più elevato livello di penetrazione. Sono oltre 35 milioni, infatti, le persone che ogni giorno la ascoltano, ma il medium più popolare del paese è destinato a subire una profonda mutazione tecnologica.
Innanzitutto dovrà abbandonare la banda FM per trasferirsi sulle frequenze fino a ieri occupate dalla televisione, provocando la dismissione dei vecchi ricevitori. Le tecnologie adottate saranno il DAB, Digital Audio Broadcasting e il DMB, Digital Multimedia Broadcasting, due sistemi simili alla codifica che rende visibile la tv sui telefoni cellulari. Il mezzo si arricchirà di nuovi contenuti multimediali, in particolare immagini. L'audio sarà più pulito e cristallino e non subirà il degrado dovuto all’ascolto in movimento o alle interferenze fra stazioni. I benefici, quindi, sono sotto gli occhi di tutti, ma per concretizzarli bisognerà far fronte a importanti investimenti alla portata esclusiva dei grandi gruppi editoriali, gli stessi che fin qui hanno finanziato parte della sperimentazione.
Come per la tv digitale, lo spettro radiofonico potrà ospitare più canali rispetto alla tecnica analogica, ma la democrazia mediatica non ne trarrà alcun vantaggio.
Le emittenti locali potranno continuare a trasmettere esclusivamente negli stessi bacini dove sono in possesso di una concessione ministeriale. La Rai arricchirà la propria offerta analogica soltanto con i canali della filodiffusione. I grandi network privati, già presenti nei consorzi che gestiranno i nuovi bouquet di canali, aumenteranno la propria presenza nell'etere con reti gemelle e playlist tematiche, che da mesi vengono sperimentate sul web.
Radio Deejay, ammiraglia del Gruppo Espresso, dallo scorso anno affianca la diretta sul proprio sito internet con un canale dove è possibile ascoltare il  palinsesto in differita di due ore. Radio 105, in occasione di eventi speciali, accende, con eccezionale flessibilità, canali dedicati ad un solo personaggio, come Vasco, Madonna o Michael Jackson. Rtl 102.5, da due anni ha acceso Radio Guardia Costiera, un canale totalmente dedicato agli utenti del mare.
Negli ultimi anni, proprio la perfetta ibridazione con internet è stata la vera novità per il mezzo radiofonico. Aziende e organi istituzionali si sono affacciati sul mercato editoriale con nuove emittenti tematiche, lo hanno già fatto, tra gli altri, la Regione Lazio, la Cgil, le università.
Le web radio, oltre a offrire un tradizionale palinsesto in diretta, negli anni, si sono specializzate nella fornitura, in qualità di agenzie, di contenuti per le radio tradizionali.
La pratica di riproporre le trasmissioni già andate in onda mediante i podcast, file messi a disposizione dell'utente che contengono la registrazione di una rubrica, è diventata una routine consolidata per chi produce i programmi, ma anche per chi li fruisce.
Sicuramente il nuovo standard di ricezione digitale è meno diffuso rispetto alla rete internet. La tecnica di trasmissioni in DAB/DMB, prevista dalla Legge Gasparri del 2004, viene sperimentata a Roma e Milano già dal 1999. I ricevitori in circolazione, però, sono meno di 200 mila, hanno un prezzo decisamente più alto degli apparecchi tradizionali e non è ancora facile trovarli nei negozi. Non appena sarà possibile ricevere la radio digitale in aree apprezzabili del paese, i maggiori produttori di beni elettronici invaderanno il mercato con nuove radioline, mentre le principali case automobilistiche doteranno i propri veicoli di autoradio FM e DAB di serie.
Sicuramente i più veloci ad adattarsi al nuovo standard saranno i produttori di telefoni cellulari che, in poco tempo, hanno già integrato nei propri dispositivi radio, tv e internet. Sugli smartphone la convergenza digitale è operativa da qualche anno: acquisire immagini, ascoltare musica, ricevere ed inviare mail, ascoltare radio in FM o in streaming grazie alle connessioni a basso costo o sfruttando il WiFi di casa o dell’ufficio è ormai una realtà consolidata.
La radio digitale, quindi, esiste già e alloggia in rete.  Per questo motivo, prima di investire denaro per un nuovo standard che renderà inutilizzabile il parco radio esistente, si dovrebbero valutare i benefici dell'incremento della banda larga, come sta avvenendo nel resto d'Europa.
L’ultima frontiera è costituita dal WiMax, una tecnologia che consente l'accesso a reti di telecomunicazioni a banda larga senza fili a computer, cellulari e alle loro applicazioni.
Presto vedremo sorgere nuove antenne che irradieranno dati al posto dei suoni. Poiché la radio sul web occupa un posto privilegiato da quasi un decennio, sarebbe auspicabile prendere in considerazione una via di sviluppo che non tuteli solo pochi grandi editori e che non ci faccia rottamare le radioline a transistor.

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A Radio Padania insulti ai meridionali: Parassiti

da ilsussidiario.net

RADIO PADANIA VS MERIDIONALI - La polemica contro i meridionali impazza su Radio Padania. La radio, che raccoglie gli umori del "popolo padano", dà voce agli ascoltatori che telefonano e, in un flusso ininterrotto e senza filtri, si scagliano contro i meridionali, additando loro tutte le colpe della storia, definendoli parassiti. Il conduttore, l'assessore comunale alla Sicurezza del Comune di Monza, Massimiliano Romeo (Lega Nord), lascia parlare chiunque. Anche un calabrese, che si definisce "pacifista", per difendersi dalle accuse afferma che, se continueranno a insultare i meridionali, le centinaia di migliaia di calabresi in Italia «vi faranno la guerra» e la gente del nord «farà al fine dei topi». Tristi minacce dopo il caso di Rosarno.


GLI INSULTI - Gli apprezzamenti degli ascoltatori che chiamano sono, effettivamente, molto pesanti. Dalla signora che dopo il saluto di rito «buona Padania», afferma: «Li abbiamo sfamati e spidocchaiti, non sapevano dove andare a lavorare, venivano su con l'ardire di insegnare la lingua. Riconosco solo un tipo di cultura che hanno portato, in Europa e in tutto il mondo: quella della mafia, la mafia e nient'altro», al torinese che dice: «Garibaldi non ha unito l'Italia, ha diviso l'Africa. Noi qui a Torino» - continua - «abbiamo meridionali che lavorano nell'amministrazione comunale che non sanno leggere né scrivere, né parlare. Che se ne escono fuori con perle del tipo "lo vuoi imparato, escilo fuori, fai attento"», per concludere con una considerazione del conduttore che si domanda, riferendosi al cliché del meridionale sfaticato, «chissà perché a Rosarno, dove c'è il 40% di disoccupazione, chiamano gli extracomunitari a raccogliere i pomodori».
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Cinquant'anni di "Tutto il calcio" il brivido del pallone era alla radio

Quelli che quella volta a Verona Enrico Ameri aspettò apposta cinque secondi prima di dire il risultato del primo tempo e poi lo disse e i milanisti non la presero bene. Quelli che non è vero. Quelli che Ameri e Ciotti si insultarono fuori onda senza sapere di essere in onda. Quelli che il campo per destinazione. Quelli che la ventilazione è inapprezzabile e che certi cognomi li possono avere solo i guardalinee, quelli che Luzzi interrompeva per dare risultati inutili e quelli che chissà chi ha detto Clamoroso al Cibali.

Quelli di Tutto il calcio minuto per minuto, insomma, che domenica festeggia il mezzo secolo impetuoso di vita, concentrando in questi giorni un'attenzione fatalmente svanita dall'avvento della tv sulle partite in diretta. Perché è meglio non girarci intorno, Tutto il calcio è Scusa Ameri e il liquore ad alto potenziale nel quale si veniva invitati ad annegare alla fine per gioia o disperazione (e se ha pareggiato? Comunque Stock. Roba da alcolisti anonimi). Il ricordo, insomma. Così come si potrà ricordare e partecipare ancora di più da oggi su Repubblica. it riascoltando le voci storiche del programma o lasciando una testimonianza attiva. Così come è raccontato con grande ricchezza in uno speciale in onda in questi giorni su RaiStoria, non solo le voci ma anche i volti, di allora e oggi: con la tv si può, è più forte e non ce n'è.

Un'epopea tracciata dal predominio della radio e fondata, questo è il bello, sull'esclusione, sul nascondere: addirittura, per paura che i tifosi si impigrissero troppo e non andassero allo stadio, su anni e anni di primi tempi segreti, non trasmessi, si partiva dall'intervallo. Fino alla tv, una partita per intero, poi due, poi tutte e anche di più. Pouf, l'incanto che svanisce. Qualche anno fa un addetto ai lavori si lasciò sfuggire che ormai Tutto il calcio lo si ascoltava solo in automobile. Venne sommerso dalle grida indignate dei radiocronisti di oggi. Pochi mesi fa, uno di quelli che gridarono indignati disse una cosa del genere: "Noi comunque oggi siamo al servizio del pubblico in mobilità". E' la stessa cosa, ma suona meglio. La realtà è meglio impattarla subito. Per scoprire poi quale sia il vero valore superstite: Tutto il calcio, oggi, soffre soprattutto la disattenzione totale degli addetti ai lavori e degli iper-appassionati, tutti ovviamente assiepati davanti alle tv e alle Diretta Gol. Ma significa che fa il pieno, Tutto il calcio, degli esclusi a vario titolo, vero servizio pubblico, vero aiuto e consolazione, magari per qualcuno un'abitudine quasi snob. Un motivo in più per continuare a volergli bene, ognuno coltivando intatto il ricordo migliore, seminato nel campo per destinazione e dintorni.
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L’ammiraglia di Rai Radio 1 targata Preziosi

da primapress.it


Il nuovo palinsesto di Rai Radio 1, presentato oggi dal direttore Antonio Preziosi, punta sull’informazione a tutto campo. Per l’ammiraglia della radio di Viale Mazzini la nuova sfida sarà la diretta che consentirà di arrivare per primi sulle notizie. “Con questo schema – ha detto Preziosi nel corso dell’affollata conferenza stampa – Radio 1 diventa realmente la prima radio all news dove le braking news potranno entrare in qualsiasi momento della programmazione grazie all’agilità e alla flessibilità del palinsesto”.

I programmi vedranno impegnate molte delle risorse interne come ha tenuto a sottolineare lo stesso Preziosi anche se il neo direttore dei giornali radio è riuscito a concludere una ricca campagna acquisti aggiudicandosi Simona Ventura che per la prima volta sarà davanti ad microfono senza telecamere con il suo Ventura Football Club in onda il sabato dalle 12,35 alle 13,45. Tra i volti noti anche quello di Pupo con un programma in onda dal martedì al venerdì e Jo Squillo, ex voce a Sanremo e conduttrice del canale satellitare Tv Moda.

Il nuovo palinsesto segna anche il ritorno di Baobab, la rubrica pomeridiana d’informazione curata da Tiziana Ribichesu e Francesco Graziani con una formula di approfondimento a più punti di vista.

Dalla Tv alla radio anche Annalisa Manduca, ex conduttrice di Check Up e ora impegnata con Lorenzo Opice in Ben Fatto, programma di stili di vita positivi e benessere.

Rai Radio 1 cambia anche nelle sigle che Preziosi ha voluto uniformare al sound della rete per una maggiore riconoscibilità.

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«La radio resta straordinaria»

da iltempo.it

«Dopo ventisette anni avevo ereditato un ruolo sacro, ero il nuovo officiante del rito». Massimo De Luca, per due anni direttore di Rai Sport e conduttore della Domenica Sportiva, ricorda così il suo esordio a «Tutto il calcio minuto per minuto».
«Era il 1987 e prima di me c'era stata solo la meravigliosa voce di Roberto Bortoluzzi, io avvertii che c'era un'enorme platea ad ascoltarmi, che l'Italia pendeva dalla mie labbra. Avevo l'imbarazzo di essere vissuto come una specie di intruso anche se poi cambiai profondamene l'organizzazione e la struttura dello studio che erano fermi a 40 anni prima».
Una trasmissione che festeggia i 50 anni ma è tutt'altro che superata. Come lo spiega? «L'immediatezza continua a essere sempre la qualità più straordinaria della radio. Se ti sposti l'unico mezzo a cui puoi affidarti è lei. Di certo gli anni l'hanno depotenziata, invece un tempo era un vero oracolo, l'unica fonte se volevi ascoltare le partite».
Il calcio oggi è cambiato, è cambiato anche il modo di raccontarlo? «La radio non ha bisogno di cambiare il modo di raccontare il calcio. Il suo fine primario resta quello di descrivere i fatti così come accadono, dire quello che è necessario affinché si comprenda quello che gli ascoltatori non possono vedere. Quello che è cambiato è magari la necessità di puntualizzare presto degli episodi su cui un tempo si sorvolava, un esempio è la moviola». In un calcio fatto soprattutto di immagini come riesce a sopravvivere quello raccontato alla radio? «La funzione della radio, vale a dire quella di trasmettere le emozioni in diretta e di raccontare i fatti così come accadono resta sempre la stessa, per questo la radio sopravviverà. Se a questo si aggiunge che ci sarà sempre una fetta di persone escluse dalla diretta del calcio sulle televisioni a pagamento si capisce come la radio abbia non solo un passato, ma anche un futuro».
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Nasce Radio 100 Passi del Centro Peppino e Felicia Impastato

da sanremonews.it

Il Centro Peppino e Felicia Impastato di Sanremo comunica che oggi (martedì 5 gennaio) inizierà a diffondersi nell'etere 'Radio 100 Passi'. Il primo giorno di trasmissione è previsto da 'Casa Memoria' a Cinisi (PA). La data scelta per la partenza non è casuale - si legge nel comunicato -, è infatti il giorno della nascita di Peppino Impastato.

"E’ per far fede allo slogan: 'Peppino e vivo e lotta insieme a noi' che lo festeggeremo sempre il giorno del suo compleanno" - continua la nota -. Basta con le lacrime!!! Basta con le commemorazioni dei caduti della mafia nel giorno del loro assassinio, prassi storicamente usata per commemorare i santi nel giorno del loro martirio. I nostri martiri vogliamo ricordarli con gioia perché siamo contenti che siano esistiti. Per questo 'Radio 100 Passi' dedicherà volta per volta la giornata di trasmissione alle vittime della mafia il giorno del loro compleanno.

Il 5 gennaio 2010 Peppino compie (volutamente non c'è scritto: 'avrebbe compiuto') 62 anni... Vi invitiamo a stringerci attorno a questo grande sogno che si realizza!".

Scheda: dalla storia di Radio Sud all'Eco di Radio Aut nasce 'Radio 100 Passi'. Il percorso delle radio libere in Italia negli anni 70 ha fatto storia. Ancor oggi si parla di Radio Alice ed in Sicilia di Radio Sud quali esempi di un modo diverso di fare informazione, oggi quasi scomparso.
Con gli stessi intenti e con l’aiuto di alcuni fautori di Radio Sud, nasceva in seguito Radio Aut, ancor più ricordata, per la triste storia che la lega all’omicidio di Peppino Impastato.

Se in altre regioni d’Italia alcune di quelle emittenti sono in qualche modo sopravvissute, è il caso di Radio Popolare, in Sicilia d’esperienze come quelle non ne è rimasta più traccia.
Dopo anni di dominio dei grossi network commerciali che hanno spazzato le radio locali e tutti coloro che avevano fatto di quel mezzo una nuova forma d’espressione, oggi, la nascita di internet e delle web radio, sta facendo, sia pur inconsapevolmente, ripercorrere ai più giovani la strada delle radio libere interrotta dalle successive leggi, che, a danno della democrazia hanno favorito i grossi capitali.

In Sicilia:
• le voci dell’informazione sono poche ed in ogni caso omologate; 
• radio, televisioni ed altri mezzi d’informazione sono a servizio di pochi e schiave della pubblicità;
•gli spazi culturali sono quasi inesistenti; 
• i giovani artisti e la musica emergente non hanno mezzi di divulgazione;
• l’illegalità è vissuta come normale modo d’operare senza destare più indignazione;
•le mafie hanno indossato il doppio petto e sotto forma d’imprese si stanno radicando in tutta Europa.

Per questo, il gruppo che diede vita e lavorò a Radio Sud, ritiene opportuno che sia arrivato il momento di riavviare il percorso interrotto per: dare voce ai tanti che vogliono una Sicilia diversa, informare senza condizionamenti, dare spazio alle nuove proposte culturali ed alle forme d’espressione sommerse.
Riaprire Radio Sud o Radio Aut sarebbe stato anacronistico e nostalgico. 
Per questo, per far sì che il loro patrimonio non vada disperso, ma si evolva unendo le esperienze di coloro che hanno dato vita alle radio libere degli anni 70, con le conoscenze che i più giovani hanno dei nuovi sistemi di comunicazione, nasce 'Radio 100 Passi'.
La nuova emittente, che inizialmente parte come web-radio, (www.radio100passi.net), ma per abbracciare in seguito altre piattaforme, intende riavvicinare larghi strati di popolazione e di giovani all’impegno sociale rendendoli protagonisti.
Grazie al lavoro ed alla caparbietà di Felicia e Giovanni Impastato, all’impegno dei compagni di Peppino, ma anche delle tante associazioni ed iniziative nate in seguito in tutta Italia ed all'estero, la storia di quegli anni è diventata patrimonio di tanti, 'Radio 100 Passi' vuole amplificarla e diffonderla.
Fautori della nuova radio siciliana, l'associazione di promozione sociale e volontariato, 'Rete 100 Passi' e 'Associazione 100 Passi network', che coinvolgendo le associazioni e le emittenti nate in Italia ed all’estero sull’ispirazione di Peppino Impastato, intendono creare un circuito per diffondere in tutta Europa la cultura della legalità.
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Radio2, al via la rivoluzione firmata Mucciante. Non senza polemiche...

da affaritaliani.it

Con il 2010 comincia ufficialmente una nuova era per Radio 2, diretta da Flavio Mucciante. Addio, non senza polemiche, a storici programmi come "Fabio e Fiamma" (dopo 22 anni), "Condor" di Luca Sofri e Matteo Bordone, o ancora "Sumo" di Giovanna Zucconi. Conferme, invece, per il "Ruggito del Coniglio" di Presta e Dose, "Caterpillar","Dispenser" e pochi altri spazi 'storici'. Spazio a tanti nuovi programmi. Ecco le novità in arrivo:

“DONNE CHE PARLANO” -  Da lunedi 4 gennaio, tutti i giorni dalle 15.00 alle 15.15 e sabato con una puntata di un’ora a partire dalle 15.30, arriva “Donne che parlano”, il primo reality show pensato e costruito per la radio.  Dieci donne diverse alle prese con i temi e i problemi della vita di tutti i giorni. Donne vere, come quelle che vediamo attorno a noi ogni giorno: mamme, mogli, figlie, colleghe, vicine di casa, amiche. Hanno in comune una sola cosa: la convinzione che ci sia sempre spazio per coltivare un progetto. Quelli delle protagoniste della trasmissione sono sogni concreti, realistici, a portata di mano, che fino a oggi sono sfuggiti perché il destino, la sorte e le scelte fatte o non fatte hanno voluto così.  A guidare gli ascoltatori nella scelta della vincitrice del radioreality saranno le stesse protagoniste, che si racconteranno senza reticenze né pudori, con coraggio. Verranno stimolate dalle domande del Generale (il conduttore, Roberto Quintini); smascherate nelle loro reali intenzioni dalle analisi dello Sciamano (lo psichiatra Domenico Mazzullo); fustigate dai commenti spietati del Corruttore, osservatore senza nome e senza volto che svela in modo irriverente tutto quello che le donne preferirebbero nascondere. Le puntate in onda dal lunedì al venerdì fungono da raccordo per aggiornare l’andamento del voto: in quella di sabato, si fa il punto della settimana, e si svolge il rito della eliminazione per arrivare alla vincitrice finale.

"IO, CHIARA E L’OSCURO” 
- Da lunedì 4 gennaio, tutte le mattine dalle 10.00 alle 11.00, un nuovo programma di e con Chiara Gamberale, un programma che è stato definito a lunga conversazione con il cuore, l’anima, la testa e il corpo. Lo spunto del programma vuole Chiara, in diretta al microfono, abbandonata dal suo psicologo dopo diciannove anni di terapia e quindi messa di fronte alla pressante esigenza di imparare a guardarsi dentro e a condividere con gli altri gli alti e bassi della quotidianità. Negli intenti degli autori del programma, ci si augura che, grazie alla radio, Chiara faccia entrambe le cose. Parlerà con gli ascoltatori, condividendo storie, opinioni e problematiche legate al tema del giorno (a volte politico, a volte psicologico, a volte inerente a un fatto d’attualità).  Ma, soprattutto, Chiara si guarderà dentro ed è questa la vera novità del programma: perché, a disturbare la Gamberale nella conduzione, ci saranno tre voci molto particolari e diverse fra loro: il cuore, la testa, il corpo, che l’abbandono da parte dello psicologo ha lasciato in libertà.

“UN GIORNO DA PECORA”
- Da lunedì 4 gennaio, tutti i giorni dalle 13.40 alle 15.00, torna su Radio2 “Un giorno da pecora”, con Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro. Rivelazione della scorsa estate, il programma si snoda sul fil rouge dell’irriverenza, della dissacrazione e dell’ironia a danno di personaggi famosi, politici e non, ospiti ogni giorno in diretta negli studi di via Asiago. I conduttori giocano con il potente irraggiungibile, usando il linguaggio di tutti i giorni, spogliandolo del potere in un’immaginaria piazza radiofonica e i protagonisti di turno non si tirano certo indietro.  La trasmissione si presta ad essere spaginata continuamente da incursioni e cambi di scaletta, che sono diventati una delle cifre di Sabelli Fioretti e Lauro. Inoltre, come si ricorderà, il programma si avvale di un collaboratore d’eccezione: dj kappa, che parteciperà quasi quotidianamente alle puntate.

"OTTOVOLANTE” - La giostra dei più grandi comici italiani, mantiene il suo spazio del fine settimana con la voce guida di Savino Zaba, ma diventa anche un programma quotidiano e va in onda dalle 15.15 alle 16.00 da lunedì a venerdì. Alla conduzione arriva Dario Ballantini che, nella nuova ed inedita veste di comic-jockey, presenta i cabarettisti come fossero brani musicali e lancia i talenti emergenti. Uno spazio di comicità tutto da ascoltare nel pomeriggio di Radio2.

“TRAFFIC”
- Una trasmissione quotidiana – in onda su Radio2, da lunedi a venerdi, dalle 16 alle 17 – che si occupa di movimento. Dà spazio a ingorghi di interesse sociale, culturale, umano, spingendo eventi e iniziative pregevoli. Si occupa di ciò che genera traffico, cioè interesse, su internet, sui giornali, sui media. Traffic! è aggiornato costantemente e corre alla velocità degli status update di Facebook o dei tweets di Twitter. Ascolta e coinvolge chi è nel traffico, cioè nei punti di ingorgo e di interesse, creando una vera e propria rete g-local di scambio di informazioni. Traffic! è irriverente e sicuramente vi farà ridere. In mezzo a tutto questo, non come cornice, la musica contemporanea più bella, e l'occasione di ascoltare session acustiche speciali dal vivo. Con Traffic!, il traffico non è più un tempo morto, ma un momento vivo.

“RADIO2 SOCIAL CLUB”
-  “Radio2 Social Club” è un nuovo programma di Radio2, che va in onda il sabato e la domenica dalle 11.00 alle 12.30, in diretta dallo studio U3 di via Asiago.
Pensato come un vero e proprio show radiofonico, “Radio2 Social Club” è un immaginario locale dove la gente s’incontra, chiacchiera, ascolta e fa musica. Luca Barbarossa, nella nuova inedita veste di intrattenitore, è l’ironico e rilassato padrone di casa ed apre le porte del suo club ad amici, persone interessanti, ascoltatori che hanno qualcosa da dire in un programma di chiacchiere, musica dal vivo e comicità.  Gli attori Virginia Raffaele e Adolfo Margiotta aiutano Luca nella conduzione e danno vita a personaggi ed interventi comici.
La musica ha un ruolo determinante: nessuno può passare da Radio2 Social Club senza esibirsi musicalmente.  Ad ogni puntata partecipano due ospiti, uno famoso - musicale e non  - e uno scelto “a caso” tra gli ascoltatori.

"HIT PARADE EUROSONIC”
- Parte sabato 9 gennaio, alle 14.30, “Hit Parade Eurosonic”: uno show,condotto da Federica Gentile, che guarda all’Europa della musica con classifiche, notizie, speciali, interviste e musica dal vivo.  Attraverso una pagina Internet, appositamente costruita nel sito di Radio2, vengono creati link settimanali con le radio degli altri paesi, viene “suonata” la musica giovane europea, si scelgono e si mettono in luce le nuove proposte, le nuove tendenze.  Eurosonic è anche un tramite diretto tra Radio2 e le altre grandi radio pubbliche europee. Un magazine, quindi, in replica all’1.00 di notte, che si rivolge ad un pubblico, appartenente alla fascia giovani-adulti, attento alle notizie musicali.

“COPPIA APERTA”
-  Il sabato e la domenica, dalle 17.00 alle 18.00, da sabato 9 gennaio parte un nuovo programma: “Coppia Aperta”. I conduttori sono nuovi e non propriamente radiofonici: direttamente dalla giuria di “X-Factor” arriva Benedetta Mazzini e con lei anche Davide Di Leo – piu’ noto come Boosta, dj, tastierista e fondatore dei Subsonica. Questa inedita coppia guida un programma che vuole essere un talk show dove i conduttori si confrontano in ogni puntata con una coppia diversa di ospiti, composta da artisti, scrittori o personaggi del mondo della cultura, rappresentanti della società, simboli della nostra contemporaneità.

"GLAM"
-   Da domenica 10 gennaio, alle 20.00, arriva “Glam”,con Max Cervelli e Roberto Gentile: l’appuntamento serale e seriale con il design, la moda e il glamour. I personaggi inarrivabili e gli oggetti più desiderati, nelle parole delle inviate e nelle conversazioni dei due conduttori.  Ogni domenica, dalle 20.00, per un’ora, le biografie non autorizzate, i rituali metropolitani, i paesaggi umani, per cercare le radici del nostro modo di essere. Insomma: un rotocalco di tendenza sugli ultimi oggetti del desiderio, i luoghi del benessere e del relax, le mode e le manie del mondo.

maggiori informazioni su www.radio2.rai.it
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Tutto il calcio minuto per minuto compie 50 anni

da tuttotv.wordpress

“Tutto il calcio minuto per minuto”, la più popolare trasmissione radiofonica dedicata al campionato italiano di calcio, il 10 gennaio celebra i suoi 50 anni. Il programma ha tenuto col fiato sospeso intere generazioni di sportivi e appassionati, che con la radiolina all’orecchio hanno potuto seguire le sorti della squadra del cuore. Radio1 festeggia l’evento con una serie di “speciali” e una non stop di ricordi e di ospiti da sabato 9 gennaio a domenica 10 gennaio 2010.

MEZZO SECOLO DI SUCCESSI
Quel 10 gennaio del 60 forse pochi credevano in un vero successo. Tra quei pochi sicuramente gli ideatori: Guglielmo Moretti, Sergio Zavoli e Roberto Bortoluzzi. Tra molte perplessità , anche di natura tecnica, nasceva Tutto il calcio minuto per minuto.

Collegamenti in diretta da più stadi. Questa era la vera novità dopo l’avvento di Niccolò Carosio, l’inventore della radiocronaca calcistica. Non una sola partita, ma tante finestre che si aprivano sui campi più importanti.

Il successo fu travolgente. La radio diventò sovrana incontrastata delle domeniche, il solo mezzo che garantiva notizie ed emozioni in diretta. Protagonisti i gol, protagonisti sicuramente i calciatori. Ma protagonisti erano senz’altro anche gli attori di quella straordinaria rappresentazione fatta di ” scusa Ameri, grazie Ciotti, a te Bortoluzzi.” Ritmi serrati, giudizi misurati, l’invenzione di un linguaggio entrato nel lessico popolare. Questo ed altro era Tutto il calcio fino alle soglie degli anni 80.

La diffusione dei transistors, contribuì all’aumento degli ascolti. Al punto che la lega calcio impose, per molti anni, il divieto di trasmettere le cronache dei primi tempi. Bortoluzzi iniziava il suo giro sui campi solo a partire dall’intervallo. Il timore era che gli appassionati rimanessero a casa ad ascoltare la radio, piuttosto che andare allo stadio.

Solo tre i conduttori in 50 anni. Roberto Bortoluzzi, con il suo stile asciutto e l’uso parco della parole, Massimo De luca che tentò strade innovative interagendo più frequentemente con i radiocronisti e Alfredo Provenzali la voce di oggi oltre che quella di ieri, compagna di Ameri e Ciotti ma anche di Ferretti,Foglianese, Luzzi e tanti altri. Il segno della continuità, di una radio che vuole essere ancora fedele testimone del calcio giocato.

Anche perchè il calcio è cambiato, ma non è forse cambiato il modo di raccontarlo alla radio. I ritmi sono sempre serrati, a comandare sono i gol che hanno la precedenza su tutto e le interruzioni producono le stesse emozioni di allora. Il rumore di fondo da uno stadio, la voce concitata del narratore di turno e la magia si compie. Qualcuno esulta, altri magari imprecano ma sperano- almeno fino al 90°. Oggi come mezzo secolo fa.

LE VOCI DI OGGI
Attualmente, dagli studi di Roma, la conduzione domenicale per il campionato di serie A è di Alfredo Provenzali dal 1966, mentre il sabato, per la serie B, conduce Filippo Corsini. Quella di Riccardo Cucchi, caporedattore dello sport del Giornale Radio Rai, è invece la prima voce.
La “squadra” dei radiocronisti di oggi è formata da Francesco Repice, che affianca Cucchi nelle partite della Nazionale e commenta i principali posticipi di serie A; Emanuele Dotto, la voce di Genova; Tonino Raffa, voce di Reggio Calabria dal 1988, impegnato nelle gare di serie A; Livio Forma, voce storica ora in pensione, che segue le partite non di cartello della serie A ed è prima voce per la B; Antonello Orlando e Giuseppe Bisantis, al microfono soprattutto per anticipi e posticipi; Massimo Barchiesi, bordocampista per anticipi e posticipi; Ugo Russo, spesso seconda voce di anticipi e posticipi; Tarcisio Mazzeo, seconda voce di Genova, spesso inviato anche sui campi di Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana e bordocampista dei più importanti anticipi e posticipi; Carlo Verna, in collegamento da Napoli; Enzo Del Vecchio, voce storica della Puglia; Andrea Coco, voce del Cagliari; Antonio Monaco, voce del Pescara, ha seguito soprattutto le partite interne del Rimini e del Mantova in serie B fino all’ 11 aprile 2009; Massimo Zennaro, attuale voce dal Veneto; Roberto Gueli, da Palermo; Niky Pandolfini, da Catania; Enzo Baldini, voce dalla Toscana per la serie B; Gianfranco Coppola, voce della Salernitana e seconda voce del Napoli; Antonello Brughini, inviato sui campi del centro Italia per la B; Ettore De Lorenzo, bordocampista di anticipi e posticipi da Napoli.

Preziosi: “TUTTO IL CALCIO E’ IL FUTURO DELLA RADIO”
‘Tutto il Calcio Minuto per Minuto’ non fa parte soltanto della nostra storia. E’ uno dei programmi più moderni dell’offerta radiotelevisiva internazionale. La formula che lo contraddistingue (studio, campo centrale, campi collegati) è quella delle moderne all news. Decenni prima che arrivasse la Cnn, Guglielmo Moretti e Sergio Zavoli hanno inventato un modo moderno ed innovativo per tenere gli italiani incollati alla radio. La conduzione da studio, il racconto serrato dei radiocronisti, le “interruzioni” per raccontare il gol dagli altri campi collegati non sono altro che la moderna formula dell’informazione radiotelevisiva. Per questa ragione ‘Tutto il Calcio’ rappresenta anche il futuro. La mia direzione si impegnerà ad investire sempre di più su questa trasmissione. Consapevole che gli italiani amano ‘Tutto il Calcio’ e che la sua formula risponde alla moderna domanda di informazione puntuale, completa e veloce. Non solo. Il “modello” della trasmissione deve essere applicato anche in altri programmi di informazione radiofonica: gli interventi dai campi collegati sono le moderne “breaking news” che irrompono dagli sms dei nostri telefonini, dal lampeggiare delle agenzie sui nostri pc, dalle sovraimpressioni televisive dei canali di informazione. In definitiva, associo il mio ricordo di bambino con l’immagine di mio padre che ascoltava la radiolina al pomeriggio mentre noi bambini giocavamo in compagnia della mamma. E’ una immagine in bianco e nero, bella e nostalgica. Ma oramai il futuro di ‘Tutto il calcio’ passa attraverso tutti i più moderni mezzi della tecnologia applicata alla vecchia cara radio. Festeggiamo i cinquant’ anni di ‘Tutto il Calcio’ con una bella notizia: la Rai ha acquistato i diritti sportivi per i prossimi due campionati. E’ una iniezione di fiducia per noi, per i nostri radiocronisti, per i nostri radioascoltatori. Ed è la prova ulteriore che la Rai crede nella nostra trasmissione ed intende continuare ad investire sulla presenza del calcio alla radio. Con la voce di Ameri, Ciotti, Provenzali, sono cresciute generazioni di italiani. Tutti noi ricordiamo i nostri papà con l’orecchio incollato alla radio, dopo il pranzo della domenica. Ma non c’e’ nostalgia nel ricordo romantico dell’Italia di qualche decennio fa. ‘Tutto il Calcio’ c’e’ ancora. E conserva, lo ripeto, tutta la sua freschezza, vitalità e attulità. Con i nostri radiocronisti è cresciuta l’Italia e siamo cresciuti anche noi. Sono certo che la nostra Radio1 continuerà ad accompagnare anche la crescita dei nostri figli.

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