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Cugia: «Riporto alla radio le denunce di Jack Folla»
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Jack Folla torna su Radio2. L’idea del di­rettore Flavio Mucciante è stata accolta con entusiasmo da Diego Cugia, scritto­re e regista nonché ideatore del perso­naggio dell’ex deejay rinchiuso nel braccio della morte del carcere di Alcatraz, in attesa dell’esecuzione. Alla mezzanotte del 31 di­cembre Radio2 trasmetterà la prima punta­ta integrale dello sceneggiato, andata in on­da per la prima volta nel novembre del ’98. Poi, dal 3 gennaio 2011, dal lunedì al venerdì (sempre a mezzanotte), sarà la volta della stri­scia quotidiana Alcatraz-Jack Folla. Un dj nel braccio della morte: riassunti di una ventina di minuti su cui, dice Cugia, «abbiamo ri­messo le mani, sperando di avere fatto un buon lavoro». L’ex dj, sullo sfondo della voce fuori cam­po che ne scandisce i giorni che lo separano dall’esecu­zione, tornerà dunque a sfo­gare la sua indignazione per il mondo che lo circonda. 
Cugia, dunque Jack Folla è ancora vivo?
«Non solo è ancora vivo, ma scalpita sempre. Ogni mat­tina, quando leggo i giorna­li o vedo i telegiornali, sento la sua voce che commenta le notizie».
E si indigna?
«Sì, anche perché l’attualità oggi è ancora più sconvolgente rispetto a dieci anni fa. Noi au­tori abbiamo l’abitudine di proiettarci in un futuro che immaginiamo e che poi, pun­tualmente, si presenta. In questo caso non solo si è presentato, si è anche fermato. Il no­stro Paese ha, da dieci anni, un futuro im­mobile».
Jack Folla divenne rapidamente un vero e proprio cult. Cosa colpì gli ascoltatori?
«Credo, prima di tutto, la trasparenza. Dietro Jack Folla c’era un autore che si svelava con le sue luci e le sue ombre. Il patto con l’a­scoltatore si crea soprattutto grazie alle om­bre, a quegli errori in cui chi ascolta può i­dentificarsi. Errori ammessi con sincerità, negli anni in cui siamo abituati alle false con­fessioni del Grande Fratello , assolutamente prove di emozioni».
La situazione delle carceri italiane oggi è drammatica: Jack Folla, che è un detenuto, cosa ne pensa?
«È sconvolto, ad esempio, da una notizia che ha sentito l’altro giorno: in alcune carceri il problema del sovraffollamento è talmente grave che i detenuti devono fare i turni per dormire. Jack Folla è un punto di riferimen­to per molti carcerati perché è sempre vici­no ai deboli, agli oppressi, senza discrimina­zioni, in modo quasi cristiano».
Quello che Radio2 propone dal 31 dicembre sono, seppur rimaneggiate, delle repliche. C’è la possibilità che Jack Folla torni con nuovi episodi?
«Dipende dal coraggio della rete. Personal­mente credo che non abbia molto senso ri­proporre le repliche di Jack Folla senza dar­gli poi la possibilità di parlare di nuovo. Co­me me la pensano le migliaia di persone che, da anni, mi scrivono mail per dirmi che a­spettano il ritorno di Jack Folla».
Tiziana Lupi
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Abbiamo denunciato Radio Padania
Ieri sono andata in Questura. E ho denunciato Radio Padania. Perché non si può ascoltare senza reagire, senza fare niente il "MOVIMENTO STUDENTESCO PADANO" INVITARE I POLIZIOTTI A PICCHIARE DURO, a spaccare le ossa ai manifestanti (precisando certo dei centri sociali, quei bastardi), "Fateci sentire il crac delle ossicina del braccio..." . 
Perché non si può accettare che UN ASCOLTATORE DELLA GUARDIA PADANA NAZIONALE DICA CHE I ROM HANNO NEL LORO DNA L'OMICIDIO. Bisogna ribellarsi a questo, bisogna dire no, questo non potete farlo, non vi è permesso. Nella nostra società, nella nostra democrazia non avrete nessuna possibilità di infettare di odio razziale i nostri figli. 

Saranno le autorità giudiziarie a decidere se c'è o meno reato in quelle parole, ma nel vuoto politico-istituzionale che stiamo paurosamente vivendo, ho sentito il dovere di impegnarmi, di attivarmi. Attenzione però, la denuncia a Radio Padania, non è, come qualcuno mi ha detto, attivismo, è senso civico. 
Il mio compagno inglese Chris, dopo aver ascoltato gli audio, mi ha detto esterrefatto e arrabbiato: "Non dovresti essere tu a denunciare queste cose. Ci dovrebbe essere un'autorità, un'istituzione che monitora, controlla. Ci dovrebbe essere la politica". Già, la politica. Ricordiamoci che Radio Padania, che è sostenuta da contributi pubblici, fa capo alla Lega Nord, è la radio ufficiale di un partito di governo.

Voglio ringraziare:
1) DANIELE SENSI per il lavoro di monitoraggio che da anni fa di Radio Padania, è grazie a lui se possiamo ascoltare le registrazioni dei momenti più deliranti, gravi e pericolosi dell'emittente. Daniele aveva caricato su YouTube i file audio, ma YouTube ha prontamente rimosso audio e chiuso account. Sull'incredibile decisione di YouTube vale la pena leggere il TRAGICOMICO SCAMBIO MAIL CON L'UFFICIO STAMPA DI GOOGLE (proprietario di YouTube) di Alessandro Gilioli (Piovono Rane, L'Espresso)

2) CURRENT TV (al minuto 16.38) unico media nazionale che ha ripreso l'audio in cui si incitano i poliziotti a spezzare le ossa ai manifestanti. 

3) Michele Serra per la straordinaria AMACA che ha dedicato alla questione. 

Arianna Ciccone
@valigia blu - riproduzione consigliata
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Per la IEEE la radio e' nata a Villa Griffone qui nel 1895
Guglielmo Marconi

da talkmedia

È ufficiale. La IEEE Board of Directors ha approvato la proposta dell' IEEE History Committee e Villa Griffone, col primo laboratorio di Guglielmo Marconi e la prospiciente collina dei Celestini sono stati riconosciuti come luoghi di importanza fondamentale per lo sviluppo dell'Ingegneria Elettrica ed Elettronica ed hanno ottenuto la IEEE Milestone in Electrical Engineering and Computing con le seguenti menzioni: 

Marconi Early Experiments in Wireless Telegraphy, 1895 
In this garden, after the experiments carried out between 1894 and 1895 in the "Silkworm Room" in the attic of Villa Griffone, Guglielmo Marconi connected a grounded antenna to its transmitter. With this apparatus the young inventor was able to transmit radiotelegraphic signals beyond a physical obstacle, the Celestini hill, at a distance of about two kilometers. The experiment heralded the birth of the era of wireless communication. 

Marconi Early Experiments in Wireless Telegraphy, 1895 
On this hill, during the summer of 1895, the radiotelegraphic signals sent by Guglielmo Marconi from the garden of Villa Griffone were received. The reception was communicated to Marconi with a gunshot. This event marked the beginning of the new era of wireless communication. 

Sicuramente l'importanza degli esperimenti realizzati da Marconi nelle vicinanze di Villa Griffone era già stata universalmente riconosciuta; e le migliaia di visitatori l'anno ospitati dal Museo ne sono un'ulteriore prova. Ciò nonostante il riconoscimento ufficiale dell'IEEE che certifica come "these experiments marked the beginning of the new era of wireless communication" è un sigillo estremamente appropriato apposto all'avventura del genio Marconiano, partita in Italia e continuata in tutto il mondo per più di quarant'anni. 

Il 29 aprile 2011 ci sarà la cerimonia di inaugurazione delle targhe A Villa Griffone Pontecchio Marconi (Bo) 
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MILLEPROROGHE: BOZZA, 10,2 MLN A RADIO RADICALE PER IL 2012
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(ASCA) - Roma, 21 dic - E' prorogata per il 2012 la convenzione tra Ministero per lo sviluppo economico e Radio Radicale. E' quanto riporta la bozza del decreto milleproroghe che e' all'ordine del giorno del Consiglio dei Ministri di domani. 

La spesa prevista e' di 10,2 milioni. Nella bozza anche la norma che proroga al 31 dicembre 2012 il divieto di incroci tra Tv e carta stampata.
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Radio Zammù aspetta (e spera)
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Dopo una serie di rinvii, il Consiglio di amministrazione dell'Università dovrebbe occuparsi all'antivigilia di Natale del rinnovo della convenzione con la radio. Una scadenza importante, per un'emittente apprezzata anche fuori dalla Sicilia, ma che non può vivere senza l'attenzione e le cure dell'Ateneo 

“Radio Zammù, e suoni anche tu!”: tutto è iniziato cinque anni e mezzo fa. Occorre ricordarlo perché, com’è naturale in una radio fatta dagli studenti per gli studenti, il ricambio di speakers e tecnici è stato considerevole. Così che si rischia di credere che Radio Zammù ci sia sempre stata e niente e nessuno può rimetterla in discussione. Invece la radio dell’università di Catania non s’è fatta da sola, né può vivere senza l’attenzione e le cure dell’ateneo. 
 
Scorrendo la raccolta dei verbali degli organi collegiali si vede che l’attenzione c’è stata. Ma che è mancato finora un atteggiamento premuroso e capace di garantire il rafforzamento della gestione e un continuo rinnovamento. Da un anno e mezzo lo staff di Radio Zammù garantisce un’informazione costante e dà l'anima, con impegno e passione eccezionali, per far funzionare l’emittente con un palinsesto di qualità pur in assenza delle risorse necessarie. 
 
Per l’anno in corso si è dovuta attendere l’adunanza del Consiglio di Amministrazione del 4 giugno 2010 (verbale 2009/2010 n.9, pag. 99-101), cioè un anno dopo la scadenza del progetto triennale “Il Linceo” che aveva garantito (sotto l’egida del C.O.F.) il noleggio della frequenza 101.00 MHZ e consentito a Radio Zammù di trasmettere via etere su banda FM dal 2007. In quella seduta il CdA aveva deliberato di “regolarizzare la situazione” sanando le pendenze nei confronti del concessionario della frequenza con una operazione negoziale. Mentre la convenzione per la gestione tecnica e artistica della programmazione radiofonica era stata rinnovata per tutto il 2010, ma a costo zero. 

Dal 2009, Radio Zammù non ha avuto a disposizione nessuna risorsa  per il rinnovamento delle attrezzature tecniche e per le spese di gestione. Lo staff della radio ha potuto sopperire alle necessità più urgenti grazie al sostegno dell’associazione non lucrativa di utilità sociale “UPRESS CTA, Associazione per la Promozione del Giornalismo Universitario  – O.N.L.U.S.” , che ha fatto ricorso a una sottoscrizione straordinaria, col generoso supporto di numerosi docenti e personalità del mondo della cultura e dell’informazione  e un contributo della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (l’ateneo ha concesso un contributo di tremila euro). 
 
Radio Zammù, tuttavia, non potrà continuare a vivere esclusivamente di sottoscrizioni. In quella stessa adunanza del 4 giugno 2010, il Consiglio di Amministrazione aveva approvato la delibera “ferma restando, per l’anno 2011, la necessità di programmare e di espletare la procedura ordinaria per l’aggiudicazione, sia del contratto per l’affidamento del servizio di programmazione, sia del contratto per la gestione della programmazione radiofonica per conto dell’Ateneo”. 
 
Da quel momento in poi l’insidia più grande è stata l’italica consuetudine al rinvio. Il CdA è tornato a occuparsi di Radio Zammù nell’adunanza del 28 luglio 2010 (verbale 2009/2010 n.11, pag. 59). In quella occasione, su proposta del Rettore, il consiglio ha accettato la proroga della gestione a titolo gratuito e ha ripetuto la formula: “ferma restando, per l’anno 2011, la necessità di programmare e di espletare…“. 
 
L’istruzione della pratica è di competenza dell’A.R.I.T. (area dei rapporti istituzionali e con il territorio). Passano diversi mesi. Radio Zammù torna finalmente all’ordine del giorno del CdA nella seduta del 26 novembre 2010 e tutto lo staff della radio tira un gran respiro di sollievo: si potrà programmare l’attività con la certezza di continuare a trasmettere via etere, si potrà avere qualche mezzo supplementare per la gestione. Evviva! Ma il CdA rinvia la pratica all’ufficio per incompletezza di documentazione. Insomma, quattro mesi non sono bastati. Si aspetta perciò la seduta del 6 dicembre e, ancora una volta, la pratica non è all’ordine del giorno. 
 
Rimane adesso l’ultimo appuntamento dell’anno: il CdA del 23 dicembre, antivigilia di Natale. Radio Zammù - una delle radio universitarie più apprezzate anche sul piano nazionale, una struttura che si è mostrata capace di puntare su musica, cultura e valorizzazione delle risorse creative degli studenti e dei giovani catanesi, ma anche dei professori, dei ricercatori, di chiunque nel mondo accademico ha voglia e tempo e di offrire all’ateneo un puntuale servizio con dirette degli eventi più importanti per la comunità accademica - continua a sperare che il vento dell’attenzione dell’ateneo torni a soffiare. Sarebbe un bel regalo di Natale e la dimostrazione che c’è la volontà di fare andare avanti un progetto che ha portato molti riconoscimenti e molti servizi utili all’ateneo, che ha formato molti ragazzi a una professionalità indiscutibile.
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AL VIA RADIO2 VINTAGE, ED È GIÀ RECORD PODCAST
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Non solo Radio2 ha scelto ‘Il ruggito del coniglio’ per lo start up alla sezione ‘Vintage’ del sito www.radio2.rai.it, che riprorrà le primissime puntate dei programmi del palinsesto divenuti cult, ma questa mattina i conduttori Antonello Dose e Marco Presta hanno scoperto con sorpresa che la prima puntata del ‘Ruggito’, datata 2 ottobre 1995, è diventata in poche ore il file più scaricato tra i Podcast di iTunes. Essere entrati per primi nella sezione del ‘vintage’ di Radio2 “ci ha fatto un certo effetto perché credo che vintage sia sinonimo di ‘anziano”, commenta Presta. “Vuol dire comunque che siamo sopravvissuti e di questi tempi conta”. “Speriamo solo di essere più solidi dei muri di Pompei” rilancia Dose, ammettendo che riascoltarsi nella prima puntata “fa proprio impressione, eravamo bambini”. E “cagasotto”, aggiunge Presta, ricordando con una certa soddisfazione quando un dirigente dell’epoca, “ascoltandoci per la prima volta on air, sentenziò: ‘questi non reggono un’orà”. Quindici anni dopo reggono eccome, i conduttori del ‘Ruggito’, un appuntamento divenuto storico nel panorama radiofonico e che, sfruttando le nuove tecnologie, come vuole la filosofia di Radio2, continua ad acquistare pubblico e contatti. “Abbiamo scoperto il web, - continua Presta - così la gente ci ascolta da tutto il mondo. Poi c’é l’universo di Facebook, a cui ci siamo avvicinati grazie a un giovane ascoltatore di Genova che ci ha dedicato un gruppo con 10mila iscritti. E’ lì che ci siamo iscritti anche noi prendendo dimestichezza col web. Oggi il gruppo sfiora i 100mila fan. Siamo stupiti”. E ringraziano gli ascoltatori, ricordando loro che “sono invitati a seguire la trasmissione in studio, ogni martedì e giovedì, prenotandosi in segreteria allo 06.3215574″. (ANSA).
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