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Sardegna: "Radio Padania invade l'etere"
anikoda asgmedia.it
"Radio Padania con l'attivazione di nuovi impianti di radiodiffusione sonora sta invadendo l'etere in Sardegna creando interferenze alle altre emittenti e turbative nell'assetto delle frequenze".
Lo sostiene la consigliera regionale socialista Maria Grazia Caligaris (Sdi-Partito Socialista), segretaria della Commissione Diritti Civili denunciando un'arbitraria interpretazione della legge nazionale del 28 dicembre 2001 sulla radio-televisione e le telecomunicazioni.
"La legge - sottolinea Caligaris - permette solo ed esclusivamente alle radio nazionali comunitarie (Radio Maria e Radio Padania) di occupare, anche se contrariamente a quanto previsto dalle normative che regolamentano il settore radiotelevisivo, nuove frequenze in ogni parte d'Italia per "completare" le loro rispettive reti. Ció fino all'attuazione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze in tecnica analogica e in modo che i nuovi impianti non interferiscano con altri legittimi utilizzatori dello spettro radioelettrico. Trascorsi 90 giorni dall'attivazione dei nuovi impianti, questi diventano a tutti gli effetti "autorizzati".
Oltre a creare grossi problemi per la ricezione alle emittenti locali - prosegue la consigliera socialista - Radio Padania sta cedendo le frequenze ad altri soggetti creando precedenti inaccettabili per la definizione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze radiofoniche sul quale la Sardegna, Regione a Statuto Speciale, deve avere un ruolo preciso per garantire il pluralismo e la libertà di espressione ed impedire che le radio locali diventino di fatto inascoltabili senza poter neanche protestare in caso di interferenza. Le cessioni delle frequenze da parte di radio comunitarie ad altri soggetti sono del tutto illegali se vengono cedute a network o ad altri soggetti commerciali. Ritengo che il Co.re.rat e la Giunta regionale debbano intervenire con fermezza nei confronti del Ministero delle Telecomunicazioni per far cessare - conclude Caligaris - una cosí evidente scorretta applicazione della legge e per chiedere la tempestiva attuazione del piano nazionale delle frequenze che dovrà scaturire dal confronto Regioni-Governo tenendo conto delle specialità"
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Radio, una lunga storia d'amore
ambulanzada aetnanet.org

Secondo l’ultimo rapporto Censis, la radio risulta essere il terzo medium più seguito dalla popolazione italiana con una percentuale del 65,4%. Per il più antico (ormai centenario) mezzo di comunicazione di massa, considerato da molti un oggetto residuale e di scarso impatto sulle nostre abitudini quotidiane, è un risultato sorprendente e lusinghiero. Un risultato possibile solo considerando che la radio è tanto discreta e poco appariscente nella sua forma, quanto estremamente efficiente nella restituzione del messaggio rispetto alla tecnologia impegnata. La radio ha rivoluzionato percezione e produzione del teatro e della musica, oltre a sedimentarsi nell’immaginario collettivo come autorevole depositaria di notizie e informazioni, tanto da lasciare ancor oggi di uso comune l’espressione «L’ha detto la radio». Nella grande avventura musicale del XX secolo il ruolo giocato dalla radio è stato decisivo per almeno due aspetti.


Ha impresso una formidabile accelerazione nella diffusione estensiva della musica, sia dal punto di vista geografico che di repertorio, con particolar riguardo per tutta la tradizione occidentale colta ed extracolta. Ha condizionato, almeno a partire dagli anni ’30, la produzione di nuova musica, sia imponendo vincoli tecnici ed estetici legati alle esigenze di trasmissione, sia aprendo nel dopoguerra laboratori di musica elettronica dove almeno due generazioni dell’avanguardia postbellica hanno inseguito il sogno della nuova musica. La culla di queste sperimentazioni fu l’Europa, dove nacque un servizio pubblico radiofonico in grado di elaborare una visione strategica di quelli che sarebbero potuti essere gli sviluppi e le potenzialità del mezzo. Molto più pragmatico e lineare lo sviluppo della radio negli Stati Uniti, dove la struttura privatistica e la predominanza di bacini di utenza locali individuò rapidamente formati e reti attraverso i quali la musica trovò formidabile amplificazione e diffusione (il mito Toscanini, per esempio, si accrebbe esponenzialmente tramite i concerti della «sua» Nbc Orchestra).

 
Guglielmo Marconi
La radio italiana cominciò le sue trasmissioni regolari nel 1924 e si sviluppò con una certa lentezza in confronto alle consorelle europee, benché il regime fascista considerasse di primaria importanza questo mezzo che, insieme al cinema agli albori del sonoro, segnava i tempi nuovi. Nel 1931 l’Eiar – progenitrice della Rai – aveva circa 200 mila abbonati su 42 milioni di abitanti; poca cosa in confronto ai 3 milioni e 300mila dell’Inghilterra e i 3 milioni e 700mila della Germania. A questo proposito il compositore, direttore d’orchestra, organizzatore di eventi musicali nonché Onorevole del Regno Adriano Lualdi osservò in un suo preoccupato intervento alla Camera dei Deputati: «Sarebbe una situazione un po’ mortificante per un paese che gode fama di andar pazzo per la musica, se le nostre dolci tiepide profumate notti serene non spiegassero tante cose. Ad ogni modo è necessario trovar la maniera di migliorare, e di molto, queste condizioni». E per chiarire il proprio pensiero, proseguì illustrando quanto si stava facendo, soprattutto in Germania, per studiare e elaborare un progetto culturale adatto a questo potentissimo mezzo di diffusione.

«Intendo dire, lo sforzo – in cui una quantità di maestri, di studiosi e di specialisti stranieri sono concordi – lo sforzo teso a creare per la Radio un’arte completamente autonoma, un’arte, cioè, che considerando la radio com’è infatti, un nuovo strumento avente sue particolari caratteristiche, ne tenga il debito conto; se ne ispiri quasi, ne tragga partito per dire, con nuovo mezzo, nuove parole». Le conseguenze tratte da Lualdi per quanto riguarda l’aspetto musicale furono particolarmente interessanti, perché ricoprendo egli la veste di direttore artistico del Festival Internazionale di Musica di Venezia, si affrettò ad organizzare nel 1932 un concorso di musica radiogenica. le norme che accompagnavano il bando di concorso testimoniano lo sforzo teso alla ricerca di uno specifico linguaggio musicale per la radio. Da segnalare fra i finalisti del Concorso per Musica Radiogenica del Festival di Venezia, Luigi Dallapiccola (Tre studi per soprano e piccola orchestra) e Nino Rota (Balli per piccola orchestra), due compositori che ebbero successivamente percorsi artistici divergenti, ma da annoverare entrambi fra i nomi significativi del ’900 italiano.

 
Una sala di registrazione radiofonica
Il sogno di un’autonoma arte radiofonica ebbe probabilmente il suo maggiore vigore proprio intorno gli anni ’30 perché quello fu il decennio di maggiore sviluppo e diffusione del mezzo. Successivamente, con la Seconda guerra mondiale, la radio verrà arruolata come la più potente arma della propaganda e, tranne che per le esperienze dell’Orchestra della Svizzera Romanda nella neutrale Confederazione Elvetica, tutte le speranze, i progetti e le molte pregevoli realizzazioni resteranno sotto le macerie della guerra. Di quella lunga stagione della quale sono rimasti pochissimi documenti sonori, riteniamo doveroso segnalare almeno un’opera radiofonica prodotta nella vecchia Europa, Der Lindberghflug (1929) di Bertolt Brecht per la musica di Paul Hindemith e Kurt Weill. La ricostruzione in forma di fiction radiofonica del mitico volo transoceanico di Lindberg rappresenta per il tema, per il trattamento musicale e drammaturgico un capo d’opera che, al di là dell’altissimo valore degli autori coinvolti, restituisce in pieno quel tempo di ricerca e speranze, nel quale la radio veniva intesa come il mezzo in grado di restituire la contemporaneità.

Il volo di Lindberg ci porta d’altro canto ad almeno una considerazione su quello che negli stessi anni si agitava intorno alla radio americana. Abbiamo già accennato al diverso svolgersi dello sviluppo radiofonico negli Usa e, se andiamo a scorrere solo qualche documento relativo al 1930 e dintorni, troviamo appunto una fervida vita musicale che ruota attorno alle stazioni locali attraverso la costituzione di orchestre per le maggiori emittenti. Troviamo anche una grande attenzione nelle istituzioni scolastiche volta alla preparazione di personale artistico in grado di produrre le musiche destinate alla radiodiffusione, come testimoniato dalle assidue presenze degli allievi del prestigiosissimo Curtis Institute di Philadelphia nella trasmissione radiofonica settimanale a loro riservata. E sono i migliori insegnanti a scendere in campo per guidare queste esperienze, come Fritz Reiner che allora teneva il corso di direzione d’orchestra proprio al Curtis e guidava sovente l’orchestra della scuola nel concerto radiofonico settimanale. Ma non possiamo concludere questa finestra americana, senza menzionare quello che oggi, in una prospettiva ormai storicizzata come la nostra, fu il caso più clamoroso dell’arte radiofonica anteguerra.

 
Uno studio radiofonico negli anni '60
Si tratta naturalmente della Guerra dei mondi, messa in scena al Mercury Theatre della catena radiofonica nazionale Cbs la sera del 30 ottobre 1938, per la regia di Orson Welles. 4,6 milioni di ascoltatori si riversarono per tramite di un frenetico e sempre più isterico passaparola sul canale Cbs per seguire in diretta l’invasione marziana dell’America. Welles aveva allora solo 23 anni, ma seppe assemblare un perfetto mix di recitazione, effetti e musiche – tutti prodotti in diretta, stante la arretrata tecnologia dei registratori del tempo – in grado di terrorizzare un’intera nazione. La musica fu utilizzata da Welles al pari di altri effetti sonori, contribuendo a creare quel clima di incertezza, suspense, straniamento che fece credere a molti di trovarsi a vivere veramente l’invasione marziana. Quello fu probabilmente il momento della potenza massima del mezzo perché già nel 1941 Theodor W. Adorno evidenziò alcuni problemi nella ricezione della musica attraverso la radio. La bidimensionalità del suono, i limiti spaziali nella diffusione dello stesso, le forme intime e privatistiche della fruizione che limitano ed elidono l’aspetto sociale della musica erano per il filosofo tedesco questioni che nessuna tecnologia avrebbe potuto risolvere.

Dal canto suo il compositore americano Virgil Thomson, che esercitò anche una intensa attività giornalistica e saggistica, individuò in due articoli del 1945 – significativamente intitolati Radio is chamber music e Symphonic broadcasts – i limiti e i pregi della ricezione radiofonica. La musica da camera in senso lato, includendo così anche i piccoli complessi jazzistici, è per Thomson il genere radiogenico per eccellenza. Trasparenza della tessitura, dinamica relativamente limitata e spazio virtuale occupato dagli strumentisti e dal pubblico sono assolutamente compatibili con la ricezione radiofonica. Nel secondo articolo Thomson invece mette in guardia sulla percentuale di verità rappresentata dalla trasmissione di concerti sinfonici ed operistici. Al di là dell’aspetto visuale, la compressione della percezione acustica di un evento così complesso e variegato, non può che essere un’immagine sbiadita della realtà. Circoscritti i limiti della ricezione musicale attraverso la radio è necessario rimarcare che, a partire dal dopoguerra, una quantità sterminata di repertori musicali è stata suonata, registrata e trasmessa dalle orchestre radiofoniche di tutto il mondo, consentendo ad almeno tre generazioni di crescere con una cultura (almeno dal punto di vista auditivo e con i limiti sopra menzionati) che non ha pari nella storia della ricezione musicale. Il lavoro delle orchestre e in special modo quello delle orchestre delle radio pubbliche europee è stato, mi si perdoni l’esempio iperbolico, paragonabile all’effetto che l’invenzione della stampa ha avuto sull’alfabetizzazione.

 
Una radio oggi
Il sempre più rapido progredire delle tecniche di registrazione e riproduzione dei suoni amplificherà attraverso i dischi questo fenomeno che, nel campo della musica leggera, avvierà un marcato processo di industrializzazione e globalizzazione. La musica pop diventerà il linguaggio globale dei giovani nel mondo e i Beatles ne saranno i profeti. Parallelamente, negli anni ’50, nacquero presso le principali emittenti europee (Parigi, Milano, Colonia) studi di musica elettronica dove i maggiori esponenti delle avanguardie musicali avevano la possibilità di sperimentare e applicare le proprie teorie. Nel 1956, Luciano Berio, presentando il neonato Studio di Fonologia della Rai di Milano, citò questo pensiero di J.R. Oppenheimer; «tanto gli uomini dell’arte che quelli della scienza vivono sempre alla soglia del mistero, circondati da esso; gli uni e gli altri, nella misura della loro creazione, devono cercare di armonizzare ciò che è nuovo con ciò che è familiare, cercare di raggiungere l’equilibrio fra la novità e la sintesi, devono combattere per fare un ordine parziale in un caos totale». e lo stesso Berio così concludeva: «In ogni caso e in qualsiasi momento il compositore continua a produrre nuove opere, a perfezionare la qualità della sua comunicazione estetica e a garantire al suo lavoro una adesione continua all’uomo del suo tempo».

Così della lunga e feconda esperienza milanese ci piace ricordare più che le opere musicali «pure» due produzioni radiofoniche che furono, se così si può dire, una sintesi applicativa dei fermenti che animavano quegli anni. Si tratta dell’Omaggio a Joyce di Luciano Berio e Umberto Eco e di Ritratto di città di Roberto Leydi con le musiche di Luciano Berio e Bruno Maderna. L’impatto delle sperimentazioni musicali «pure» effettuate negli studi di fonologia e musica elettronica accelerò invece una mutazione sensibile nell’idea stessa di evento musicale, assecondando in parte quelle che erano le più estreme e nichilistiche conclusioni delle avanguardie attive nei ’50 e primi ’60, là dove il progetto e il testo erano da considerarsi sostanza dell’opera piuttosto che l’effettivo svolgersi dell’evento musicale. La fine della storia e dell’arte così come postulato in quei tempi non avvenne, o meglio, si passò oltre, e così ritengo particolarmente appropriata questa riflessione di Benjamin Britten del 1964, nella quale il compositore inglese cercò di ristabilire alcuni criteri indispensabili a preservare la pienezza della fruizione musicale al tempo della sua riproducibilità.

«Chiunque, in qualunque luogo, in qualsiasi momento può ascoltare la Messa in si minore di Bach alla sola condizione di possedere una macchina. Non è richiesta qualificazione di alcun genere – fede, virtù, educazione, esperienza, età... La musica è accessibile per tutti, se io dico che l’altoparlante è il principale nemico della musica, non intendo dire che io sia ingrato a questo come strumento di educazione e studio, o come evocatore di memorie. Ma che questo non è parte di una vera esperienza musicale. Riguardo a questa è un semplice sostituto, e oltre tutto pericoloso in quanto deludente. La musica richiede di più all’ascoltatore che il semplice possesso di un registratore o di una radio a transistor. Richiede qualche sforzo, un po’ di preparazione, un viaggio in un luogo speciale, il risparmiare per l’acquisto di un biglietto, qualche studio casalingo sul programma forse, qualche chiarificazione delle orecchie e focalizzazione degli istinti. Richiede molto più sforzo da parte dell’ascoltatore che dagli altri vertici del triangolo, questo sacro triangolo composto dal compositore, l’esecutore e l’ascoltatore». Viva la radio – insomma – fedele compagna delle nostre giornate, generosa dispensatrice di tutte le musiche del mondo, ma non scordiamo mai che la Musica vive con noi e per vivere ha bisogno di noi e della nostra passione, sempre.

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Gli "Oscar" per il tempo di ascolto nella giornata
buonanotteda astorri.it

Grazie ai recenti dati del 5° Bimestre di AUDIRADIO 2007, sempre analizzati con il software SUPERNOVA. cerchiamo di evidenziare le emittenti radiofoniche nazionali e locali con il più alto TSL (Time Spent Listening, letteralmente Tempo Trascorso all'Ascolto).

I dati si riferiscono ai minuti giornalieri; la vostra valutazione può essere aiutata dal fatto che la MEDIA DI MINUTI ASCOLTATI nella giornata per TUTTE LE STAZIONI è di 180 MINUTI; in altre parole, che ne ascolti 1, 2, 3 oppure più, l'ascoltatore medio concede alle emittenti da lui scelte un totale complessivo di 180 minuti. Ok?


Cominciamo con le STATUETTE D'ORO; si tratta delle emittenti che superano i 100 minuti medi di ascolto giornaliero.




2007/5° B
 

2006/2° S
 
RADIO SORRRISO (TV)                                     132 119
RADIO PICO (MO)                                         131 88
RADIO MILLENOTE (BG)                                    119 80
RADIO ZETA/STUDIO ZETA (BG)                             117 107
RADIO STUDIO DELTA (FC)                                 102 100
RADIO REPORTER LA RADIO DEL CUORE (MI)      101 88

Mi si permetta di esprimere una menzione speciale alle 3 emittenti che erano già oltre i 100 minuti anche nella "tranche" del medesimo periodo dell'anno scorso, quella del 2° semestre 2006: RADIO SORRRISO, RADIO ZETA/STUDIO ZETA e RADIO STUDIO DELTA. In quest'ultima emittente Giampaolo Ronconi ha messo a ottimo frutto i contenuti del PROGRAM DIRECTOR SEMINAR e ora merita una "crescita" (messaggio alla proprietà, ndr) ... ;-)

C'è da notare che non vi è ALCUNA RADIO NAZIONALE in questo primo gruppo e che ben 3 emittenti su 6 sono "Over 55".


Passiamo ora alle STATUETTE D'ARGENTO. Si tratta delle emittenti locali e nazionali il cui TSL giornaliero è tra 91 e 100.



2007/5° B
 
2006/2° S
 
RADIO VIVA - VIVA FM (BS)                               99 63
RADIO MARILU' (TV)                                      98 95
GAMMA RADIO (MI)                                        96 63
RAI RADIOTRE                                            95 97
RADIO BRUNO (MO)                                        95 106
RADIO ARANCIA (AN)                                      95 57
RADIO MARIA                                             95 97
RADIO PUGLIA (BA)                                       94 85
RADIO ITALIA ANNI 60 (RM)                               93 41
RADIO 105 NETWORK                                       92 91

Finalmente in questo 2° gruppo compaiono i primi soggetti nazionali: tra le emittenti nazionali PUBBLICHE quella che detiene il tempo di ascolto giornaliero maggiore è RAI RADIO3, tra le emittenti nazionali COMUNITARIE è RADIO MARIA (unica in gara...) e tra le emittenti nazionali COMMERCIALI è RADIO 105 NETWORK a spuntarla.

Sarò ripetitivo nei commenti ma... se RADIO 105 NETWORK avesse una copertura migliore con la bontà dei suoi riscontri di ascolto... Mi fermo a questo punto.

Tra le radio locali è da segnalare il bel balzo in avanti di VIVA-FM che si muove con intelligenza e con proprie capacità e creatività su una strada completamente liberata (o quasi) da DISCO RADIO.


Concludiamo con le STATUETTE DI BRONZO assegnate alle emittenti con TSL tra 81 e 90 minuti.



2007/5° B
 
2006/2° S
 
RADIO R101                                              88 82
RADIO STUDIO PIU' - THE DANCE STATION (BS) 87 69
RADIO DIMENSIONE SUONO DUE - SOFT 105.3 (RM) 86 86
RADIO DEEJAY                                            86 82
RAI RADIOUNO                                            85 80
RADIO BIRIKINA (TV)                                     84 82
RADIO NUMBER ONE (BG)                                   84 91
RETE TOSCANA CLASSICA (PO)                              83  
RADIO IBIZA (NA)                                        82 59
RADIO CAPITAL                                           82 84
RADIO POPOLARE - POPOLARE NETWORK (MI                82 106
RADIO 24 - IL SOLE 24 ORE                               81 76
RADIO ITALIA ANNI 60 (BO)                               81 78
RADIO SUBASIO (PG)                                      81 77

E' curioso notare come nel Time Spent Listening RADIO R 101 abbia già superato RADIO DEEJAY che da sempre, anche nella gestione Linus, si è sempre vantata di avere gli ascoltatori più "attenti". RAI RADIO 1 precede RADIO 24 anche in questa classifica e RADIO CAPITAL perde un po' di grip...
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Gb, si cercano nuovi James Bond con gli spot alla radio

agosto2007da ilgiornale.it

Londra - A.A.A., James Bond cercasi disperatamente. Volenterosi, in gran numero, ma senza licenza di uccidere. L’annuncio corre via etere ed è del MI6, il servizio segreto britannico, rimasto a corto di agenti. I vertici del controspionaggio di Londra hanno pensato bene di avviare una grande campagna di reclutamento "per rafforzare la base dello staff" e rapportarsi meglio "alle minoranze etniche della comunità a cui ci si rivolge". Per ottenere risultati concreti, il MI6 si è rivolto al programma "Newsbeat" di Radio1. Una voce camuffata, per tutelare l’identità dell’agente coinvolto, illustra le linee generali dell’attività di intelligence e pubblicizza il servizio, descrivendone i pregi e i sacrifici richiesti.

Nessun dettaglio, invece, viene fornito sul numero dei nuovi agenti da ingaggiare né sullo stipendio. Di certo - riferisce oggi il Guardian - c’è solo che il MI6, per l’anno 2007, ha avuto a disposizione 200 milioni di sterline per l’attività di circa 2.000 persone. Un gruppo evidentemente considerato troppo esiguo per far fronte a tutte le moderne minacce alla sicurezza della comunità internazionale. E sebbene il ’glamour’ di James Bond abbia fatto scuola, i requisiti richiesti saranno naturalmente ben altri. Il MI6, infatti, recluta in particolare nuovi agenti in grado di comprendere e parlare l’arabo, il persiano, l’urdu, il cinese e lo spagnolo, ma anche "funzionari operativi" in grado di segnalare con prontezza nemici del Regno Unito, o presunti tali. E pazienza se non si possiede un curriculum accademico brillante.

È un requisito considerato non necessario. Per sapere se si è adatti al lavoro basta svolgere un test sul sito internet del servizio: chi sarà capace di acquisire in due minuti tutte le informazioni fornite su un paese immaginario, la Transeuratania, e riuscirà a rispondere in dieci secondi a ciascuna domanda su di esso, potrebbe essere il nuovo James Bond. Quello vero.

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Indagine sulla televisione: Tutti la guardano, pochi si fidano
<B>Indagine sulla televisione<br>Tutti la guardano, pochi si fidano</B>da Repubblica.it

La televisione: in cima alla classifica del "pubblico"; in coda a quella della credibilità. E' il principale strumento di informazione per i cittadini: la vedono tutti, tutti i giorni. Ma, in quanto ad attendibilità, è superata da vecchie e nuove fonti: da Internet, ma anche dai giornali e, soprattutto, dalla radio. Vuoi per le polemiche (politiche) che in modo ricorrente la investono. Vuoi per la politica, che arriva a colorare programmi di approfondimento e conduttori. Vuoi per il conflitto di interessi, questione ancora scottante, agli occhi del cittadino-spettatore. Lo confermano i dati del 16° Osservatorio Demos-Coop sul Capitale sociale, che in questa edizione si concentra sul rapporto tra informazione e società.

La televisione (94%), i quotidiani (63%) e la radio (61%) rappresentano mezzi "tradizionali" e, ancora oggi, ampiamente utilizzati per informarsi. In particolare, quasi la totalità della popolazione apprende le notizie dallo schermo televisivo. Ma anche i nuovi media, come la tv digitale (29%) o Internet (39%) sono un'esperienza quotidiana per una parte considerevole di cittadini. Del resto, l'istantaneità dell'informazione è oramai un tratto che segna il modo di comunicare. In questo scenario, sembra resistere il quotidiano: sei persone su dieci affermano di consultarlo almeno qualche volta alla settimana.

L'indagine Demos-Coop fa osservare, inoltre, come la radio (60%), cui va il primato della credibilità, ma anche Internet (36%) e i quotidiani (38%) siano ritenuti più affidabili della televisione (30%). Il classico "l'ha detto la Tv" sembra assumere un diverso significato. Tanto più per i giovani, fra i quali la fiducia verso la radio, Internet e i quotidiani è più elevata rispetto a quanto si osserva fra adulti e anziani.

Ma il Tele-giornale resta, ad oggi, la principale sorgente informativa, e alle testate maggiori va comunque un gradimento piuttosto esteso. A suscitare la fiducia dei telespettatori è innanzitutto il Tg3 regionale, che con il 72% dei consensi conferma l'attenzione per l'informazione locale. Seguono, nell'ordine, Tg1 (69%), Tg3 nazionale (63%), Tg2 (63%) e Tg5 (59%). Il grado di fiducia varia, sensibilmente, in relazione all'orientamento politico. Il Tg3 viene apprezzato soprattutto dagli spettatori di sinistra. Mentre i tutti i notiziari di Mediaset (Tg5, Tg4, Studio aperto) si caratterizzano per un profilo di (centro) destra. Tg1 e Tg2, infine, si collocano più vicini al "centro": leggermente spostato a sinistra, il Tg di Riotta, un po' più verso centro-destra, quello di Mazza. Equidistante dalle due aree ideologiche appare, invece, il profilo dei Tg regionali.

Non sono però solo i Tg a connotarsi politicamente, ma anche i principali programmi di approfondimento (e i rispettivi conduttori): Annozero e Ballarò risultano i più apprezzati dall'elettorato di centro-sinistra, mentre Matrix e Porta a Porta hanno maggiore seguito a centro-destra. Nel complesso, i punteggi più elevati vanno alle trasmissioni di Floris (57%) e Mentana (52%). Anche se molti di questi programmi di approfondimento sono superati dalla satira giornalistica: le Iene (50%) e, in particolare, Striscia la notizia, cui va in assoluto l'apprezzamento più convinto (64%). Greggio e Iacchetti, le veline e il Gabibbo, ma anche Luca Bizzarri, Paolo Kessisoglu e Ilary Blasi, protagonisti dell'"informazione alternativa", sembrano fare concorrenza ai grandi nomi del giornalismo.

Questa la fotografia dell'informazione televisiva, scattata dal sondaggio alla vigilia dell'ennesimo terremoto sulla Tv scatenato dal caso Rai-Mediaset. Una vicenda che riporta l'attenzione su un tema particolarmente sentito dall'opinione pubblica: il conflitto d'interessi, ritenuto problema grave e "urgente" dal 66% dei cittadini. La proprietà del polo televisivo privato da parte del leader dell'opposizione, Silvio Berlusconi, secondo la metà degli intervistati danneggia la libertà di informazione (52%) e condiziona la politica (55%). Un dato che cresce sensibilmente tra gli elettori del centrosinistra, dove è quasi l'80% a condividere questa opinione.
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Svizzera: Il DATEC autorizza la vendita di Radio Basilisk
Radio Basiliskda news.admin.ch

Berna, 26.11.2007 - Tamedia SA cede Radio Basilisk all'imprenditore mediatico Martin Wagner.

Dopo aver consultato il Governo del Cantone di Basilea nonché le associazioni e i mass media coinvolti, il Dipartimento federale dell'ambiente, dei trasporti, dell'energia e delle comunicazioni (DATEC) ha approvato il trasferimento della concessione di Radio Basilisk all'avvocato basilese Martin Wagner. Wagner è socio di uno studio legale rinomato a livello internazionale nonché consulente presso numerose società svizzere ed estere attive nel settore dei media. Il basilese ha saputo conquistare il favore del Dipartimento, insistendo sul fatto che avrebbe diretto la stazione radiofonica da imprenditore indipendente.

All'origine della cessione vi è la recente messa a concorso delle nuove concessioni per le emittenti radiotelevisive locali. La nuova legge sulla radiotelevisione svizzera stabilisce infatti che un'azienda non può ottenere più di due concessioni televisive e più di due concessioni radiofoniche.

Nella primavera del 2007, la casa editrice zurighese Tamedia SA, proprietaria delle due radio locali Radio 24 (Zurigo) e Radio Basilisk (Basilea), ha acquisito la società bernese Espace Media Groupe, cui appartengono altre due stazioni radiofoniche locali (Capital FM [Berna] e Canal 3 [Bienne]). Per adeguarsi alle disposizioni legali, Tamedia SA ha deciso di rinunciare a Radio Basilisk. Dal canto suo, Espace Media Groupe ha reso nota l'intenzione di trasferire Canal 3 a una società biennese.

L'approvazione del DATEC concerne tuttavia unicamente la concessione attribuita a suo tempo a Radio Basilisk. Per ottenere una nuova concessione valida per i prossimi dieci anni, tutte le radio OUC già operative dovranno prendere parte alla pubblica gara, presentando la propria candidatura entro il 5 dicembre 2007. Con ogni probabilità le decisioni in merito verranno comunicate nel secondo trimestre del 2008.
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Centomila euro alle radio isolane
fantastica sardegna
da altravoce.net
La Giunta regionale della Sardegna  ha assegnato a sette emittenti radiofoniche private i contributi, pari a centomila euro, previsti dalla legge finanziaria 2007 per i notiziari in lingua sarda. La graduatoria, che ammette tutte le emittenti che avevano presentato domanda, è stata stilata in base a criteri che tengono conto del bacino d'utenza, tipologia di programmazione dell'emittente, esperienze di programmazione in lingua sarda, fascia oraria, frequenza di trasmissione e della programmazione di ciascun notiziario.

La Giunta ha approvato la concessione dei contributi a Radio Cuore di Oristano (prima in classifica con 38 punti e un finanziamento di 17.307 euro, pari al 45% della spesa complessiva); Radio Press di Cagliari (36 punti e 35.094 euro, pari al 45% dell'importo totale), Radio Nuoro Centrale (34 punti e 11.970 euro, pari al 45%), Radio Macomer Centrale (29 punti e 7.267 euro, pari a circa il 29%), Nuova Radio Stella (26 punti e 12.399 euro, circa il 29%), Radio Sintony (25 punti e 8.754 euro, circa il 29%) e Radio Studio 96 (23 punti e 7.209 euro, circa il 29%).

I contributi comprono parte delle spese di produzione e diffusione, e in misura non superiore al 10% del totale ammesso le spese di promozione, con esclusione di quelle di autopromozione nella propria emittente e di quelle per l'acquisto di spazi promozionali in altre emittenti radiofoniche. (AGI)
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Alta Civiltà. La sfida dei giovani alle mafie
liberada ebeteinfiore.it

Una giornata intera di dibattiti e confronti sul tema della lotta a tutte le mafie che sarà possibile seguire in diretta video su www.politicamentescorretto.org  e in diretta audio su Libera Radio, web radio d'informazione contro le mafie.
Protagonisti della giornata saranno donne, uomini e soprattutto giovani impegnati in una lotta che non deve essere solo del Sud, ma di tutto il Paese. Testimonianze importanti anche alla luce dei recenti punti segnati a favore della lotta alla criminalità organizzata: l’arresto del boss Salvatore Lo Piccolo e la straordinaria partecipazione di pubblico al Teatro Biondo di Palermo al convegno su mafia e racket.
Si comincia alle 10 con “Una Cosa anche Nostra”. Gianluca Di Feo (l’Espresso) intervisterà il Procuratore Nazionale Antimafia Piero Grasso. A seguire “Alta Civiltà. La sfida dei giovani alle mafie”. Coordinati da Carlo Lucarelli, ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia (tra cui i rappresentanti di Addio Pizzo di Palermo, Coordinamento Anticamorra della Campania, Libera Ragusa, Libera Emilia-Romagna, Panta Rei, Rita Express e partecipanti ai campi di lavoro di Libera Terra), dialogheranno con Don Luigi Ciotti, Gherardo Colombo, Pina Grassi, Piero Grasso  e Pierluigi Stefanini.
Nel pomeriggio, Roberto Morrione (direttore di Libera Radio) coordinerà il dibattito “Vedo, Sento, Parlo”, sui rapporti tra mafie e informazione. La giornata, infine, verrà chiusa con “Sorelle di Antigone”: l'eterno conflitto tra autorità e potere attraverso le storie di donne “dissidenti”.  A confronto le esperienze di Margherita Asta (figlia e sorella delle vittime della strage di Pizzolungo), Alessandra Camassa (magistrato), Gabriella Ebano (giornalista e fotografa), Pina Grassi (vedova dell’imprenditore Libero Grassi) e Rita Borsellino.
Alla realizzazione di questa giornata hanno contribuito “Libera, Associazioni Nomi e Numeri contro le mafie”, “Avviso Pubblico”, “Libera Radio” e “Cineca Consorzio Interuniversitario”. A Bologna, inoltre, l’evento sarà trasmesso in diretta radiofonica sulle frequenze di Città del Capo – Radio Metropolitana.
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La musica via wi-fi arriva dal web
aceada ilsole24ore.com

Il mercato discografico segna il passo e prefigura l'inevitabile declino dei supporti fisici. Ora la musica si acquista su internet e si archivia sul disco fisso. Per ascoltarla però ci vorrebbe qualcosa di meglio dei diffusori da computer. Da queste esigenze nasce una nuova tipologia di prodotti, che sfruttano le reti domestiche per trasferire i segnali musicali all'impianto stereo di casa in modo molto semplice e aggiungendo pure la comodità della ricezione radio via internet per ascoltare migliaia di stazioni da ogni parte del mondo.
Il primo apparecchio è il Logitech Squeezebox, in pratica un ampio display rifinito in modo impeccabile con un bel nero lucido senza nemmeno un tasto, tutto si svolge tramite telecomando. Il collegamento alla Rete avviene tramite Wifi o il classico cavo Ethernet, le uscite audio sono analogiche o digitali per un sistema stereo oppure per una cuffia. Da solo infatti il Logitech non può farsi ascoltare perché è privo di diffusori. L'utilizzo è semplice perché lo Squeezebox esegue una procedura automatica di connessione che si completa in pochi minuti. Le opzioni consentono di collegarsi al pc oppure accedere a uno speciale network dedicato, dal quale si accede alle trasmissioni radio con molte opzioni e migliaia di stazioni già programmate e costantemente aggiornate. Per la gestione della musica sul pc c'è in dotazione un apposito software compatibile con Windows e Mac. L'uso dello Squeezebox mette subito a proprio agio e la versatilità della ricerca stazioni è massima, migliorabile la gestione delle radio preferite. La qualità sonora è legata alla compressione dei brani musicali in mp3 o Wma per la musica su pc mentre sono pochissime le stazioni radio che trasmettono con qualità apprezzabile in stereofonia. Su questi aspetti gli eccellenti convertitori audio Burr Brown del Logitech sono impotenti. Molto bello e coreografico il display.

agriturismo fonte

La SoundBridge di Pinnacle a prima vista sembra una normale radio Fm, ben dotata in fatto di altoparlanti con subwoofer sulla parte posteriore, una classica manopola per il volume e i tasti per le preselezioni. La tradizionale radio Fm e perfino Am in effetti c'è proprio, però è probabilmente la meno interessante delle funzioni, superata per importanza dalla possibilità di riprodurre tutti i file musicali contenuti nel pc e di ascoltare le radio su internet. Il collegamento alla Rete avviene senza fili tramite Wifi, una scelta non del tutto condivisibile dato che sarebbe stata utile anche la più semplice (e sicura) connessione via cavo. Una ulteriore sorgente è invece inseribile tramite card di memoria. La sensibilità Wifi non è delle migliori, il telecomando in dotazione non è pratico da usare e ha alcuni tasti del tutto misteriosi se non si va a leggere il libretto di istruzioni, le stazioni radio internet preprogrammate sono poche e la ricerca è laboriosa, la ricezione Fm deve passare da un sistema di ricerca veramente scomodo e non comprende le informazioni Rds. Molto positivo invece il lato sonoro, dato che il diffusore stereo incorporato non sfigura nemmeno con musica in formato per nulla o poco compresso.
La iRadio Noxon di Terratec ha il prezzo più contenuto dei tre modelli in prova ed è anche quella con un aspetto più rassicurante: si può usare anche senza il telecomando, ha un altoparlante per l'ascolto diretto, un display informativo chiaro e completo, una bella manopola per il volume ma non manca il telecomando per un utilizzo più comodo. L'antenna per la ricezione Wi-Fi è esterna e orientabile, in modo da catturare il segnale anche se la distanza dal trasmettitore è notevole. In alternativa troviamo il normale ingresso Ethernet. Anche questo modello può farci ascoltare le radio internet a pc spento e ha una buona dose di stazioni mondiali già inserite in lista, oltre a un elenco separato per quelle preferite. Può anche riprodurre i contenuti musicali del pc ma l'altoparlante monofonico non è certo il mezzo ideale per ascolti di qualità. Sul retro comunque c'è l'uscita per collegarsi a un sistema stereo e frontalmente c'è la presa cuffia, replicata anche sul retro. La prova pratica ha mostrato un buon funzionamento, semplicità delle impostazioni e un aggancio delle radio memorizzate molto rapido. Le cinque preselezioni dirette sulla radio sembrano proprio poche ma in realtà si riferiscono ai generi musicali, per poi ritrovare più facilmente la radio desiderata. Curiose le istruzioni, che oltre a essere tradotte in un italiano molto approssimativo hanno un divertente tono confidenziale. La qualità sonora non è da primato, sufficiente per le radio internet con segnale più compresso ma molto modesta se la stazione è in stereofonia sui 192 kbps.
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All'estero la radio parla italiano

battigieda spotandweb.it

La radio parla italiano anche all’estero e quando lo fa con la Voce della Russia, vince un premio. È quello consegnato ieri a Valery Prostakov, giornalista di RUVR, la Voce della Russia, in occasione del VI Forum internazionale sulla radiofonia italofona, che si conclude oggi a Firenze.
Il premio, promosso da Italradio, associazione che sostiene le trasmissioni in lingua italiana nel mondo, è stato assegnato alla storica radio di Stato russa, che ha iniziato a trasmettere in italiano nel 1933, quando ancora si chiamava Radio Mosca. Erano altri tempi, i programmi in lingua italiana erano irregolari, duravano 10-15 minuti e contenevano per lo più informazioni dell’Agenzia ufficiale sovietica. Nel 1937 venne però istituita una redazione italiana, la cosiddetta “Sezione italiana”, che nel tempo ha iniziato a strutturare veri e propri palinsesti in italiano.
Oggi RUVR è ascoltata in tutti i continenti, trasmette in 33 lingue e conta milioni di ascoltatori in circa 160 paesi. Sono varie decine, però, le radio estere che trasmettono in italiano: alcune di madrelingua italiana (come Radio Svizzera, la slovena Radio Capodistria e Radio Fiume), altre no, come l’ungherese Radio Q, l’albanese Radio Tirana, oltre, ovviamente, alla russa RUVR, tutte ospiti del Forum, che trasmettono quotidianamente trasmissioni (di qualche minuto ma anche di qualche ora) in italiano.
Non possiamo però dimenticare Radio Vaticana, che nel suo palinsesto comprende anche trasmissioni in lingua Kiswahili ampiamente parlata nei Paesi dell’Africa centrale ed orientale) e in lingua somala. Sommate alle radio web, diventano una realtà significativa, un piccolo tributo alla nostra lingua, che risuona nelle onde radiofoniche in trasmissione dall’estero per oltre 2.500 minuti di programmazione (dati Italradio) e viene ascoltata non solo dagli italiani residenti all’estero, ma anche dagli stranieri stessi.
In concomitanza della manifestazione è stato realizzato, presso la sede RAI di Firenze, uno spot per promuovere la radiofonia italofona, diretto a chi ascolta la radio in italiano, che da oggi verrà messo a disposizione di tutte le radio. Questo spot è stato realizzato sulla base di un concorso che ha visto la partecipazione di numerosi studenti ed ha premiato Eliana Popeti, laureanda ventiduenne dell’Università di Timisoara.

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L'acqua sempre al mare?
Carlo Mandelli, ad di Monradio (Mondadori): “Per R101 entro l’anno prossimo break even di bilancio e un milione di ascoltatori in più”.
“La soglia dei due milioni appena raggiunta è solo l’inizio”, dice Carlo Mandelli. “Ora bisogna lavorare sodo sul fronte dei programmi per offrire un palinsesto innovativo e diverso. Perché passata la fase di comunicazione del brand, stabilizzata la base, è il momento di scendere in trincea, conquistare uno a uno nuovi ascoltatori strappandoli alle altre radio. Il nostro campo di battaglia si è spostato al Centro-Sud dove abbiamo fatto una importante campagna acquisti di frequenze che ci garantisce finalmente una presenza capillare del segnale”.
“Per crescere molto occorre anche che il sistema radiofonico abbatta le sue barriere strutturali, permettendo una maggiore mobilità”, dice Mandelli secondo cui anche sul fronte pubblicitario ci sono interventi da fare. “La raccolta va ancora meglio di quanto dica Nielsen. La crescita del 7,7% registrata dall’ultima indagine è un dato sottostimato rispetto al mercato reale. Nielsen si limita a rilevare gli spot tabellari ignorando strumenti molto diffusi come sponsorship e citazioni. Non è un caso che i grandi editori del settore dichiarino incrementi del 18-20%”.
L’altro passo fondamentale per lo sviluppo della radio è il digitale. “Tocca al ministero delle Comunicazioni dare le regole e aprire un sistema che non aspetta altro che il via libera”, dice Mandelli.
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LA COMPETIZIONE AL TOP DELLA RADIOFONIA NAZIONALE QUARTO D'ORA PER QUARTO D'ORA.
Claudio Astorri ama giocare con i numeri. Ha a ragion veduta una visione della gestione della radio assolutamente manageriale e non ci sono situazioni alle quali non trovi spiegazione se non attraverso formule matematiche.

Rimango per una visione del mondo della radio più poetica... ma non si può non riflettere sulle sue riflessioni, che in questo caso riguardano l'analisi dei quarti d'ora medi delle prime cinque emittenti secondo l'ultima indagine di Audiradio (V Bimestre) che ancora tante polemiche sta suscitando.

da www.astorri.it

Dopo aver pubblicato i dati e numerose analisi sul 5° Bimestre di AUDIRADIO 2007 proprio su questo sito, possiamo certamente registrare che il livello di competitività tra le prime 5 stazioni della radiofonia nazionale è certamente cresciuto, sicuramente a beneficio del pubblico ma anche dei clienti pubblicitari.

Esse sono nell'ordine: Radio1, RTL 102.5, Deejay, RDS, Radio2.

Entriamo ora nello specifico ed analizziamo quarto d'ora per quarto d'ora, a blocchi visualizzati di 2 ore alla volta, quale sia la situazione sugli ascolti reali nella competizione tra le 6 emittenti che hanno nettamente i quarti d'ora migliori in Italia secondo i dati del 5° bimestre di AUDIRADIO 2007. In pratica osserviamo dove primeggia chi e con quale vantaggio concreto.

I dati sono AUDIRADIO 2007 - 5° Bimestre elaborati con software SUPERNOVA.


Fascia 06-08 (Lunedì-Venerdì)



RAI RADIO 1 è ancora il monopolista assoluto di questa fascia seguito da RAI RADIO 2 che attorno alle ore 8:00 le si avvicina. Le altre 3 stazioni sono obiettivamente distantida RAI RADIO 1 ma riguadagnano progressivamente fino alle ore 8:00.


Fascia 08-10 (Lunedì-Venerdì)



RADIO DEEJAY conquista la seconda posizione alle ore 9:00 e si avvicina alla leadership di RAI RADIO 1 alle ore 10:00. In precedenza, nel 3° bimestre 2007, RADIO DEEJAY sorpassava RAI RADIO 1 già alle ore 9:00.


Fascia 10-12 (Lunedì-Venerdì)

 


Dalle ore 10 alle ore 12 la leadership di RADIO DEEJAY diventa realtà più o meno agli stessi valori dei bimestri precedenti; in realtà la seconda ora flette verso il basso e raggiunge l'8% (-1,0). Bene RTL 102.5 che in un colpo solo recupera molto e bene su "RADIO LINUS".


Fascia 12-14 (Lunedì-Venerdì)



Senza Fiorello e Baldini è RAI RADIO 1 a godere del beneficio più alto portando a casa un primato tra le 12:00 e le 13:30 che non le apparteneva da qualche anno. Questa è la fascia in cui RTL 102.5 si perde un po' e dove, probabilmente, non c'è stata da parte sua un'offerta vincente; ma se recupera anche qui...


Fascia 14-16 (Lunedì-Venerdì)



RADIO DEEJAY riconquista la leadership in questa fascia almeno tra le TOP 5. In realtà RADIO 105 con lo ZOO di 105 in questa fascia è davanti a tutti con oltre il 9& di share in tutti e 8 i quarti d'ora.


Fascia 16-18 (Lunedì-Venerdì)



La corsa verso il "Drive Time" è a vantaggio di RTL 102.5 che conquista qui una leadership nitida e marcata. RADIO DEEJAY e RDS competono fianco a fianco per la seconda posizione.


Fascia 18-20 (Lunedì-Venerdì)



Dalle 18 alle 20 parte la progressione di RAI RADIO 1 che da 5^ torna 1^ grazie all'offerta di informazione. In pieno "Zapping" la share è del 9%. Le altre seguono a 2 punti.


Fascia 20-22 (Lunedì-Venerdì)



Dalle ore 20 alle ore 22 è il primato di RAI RADIO 1 a dominare la scena. Qui c'è un fattore di novità perchè precedentemente, finito "Zapping", il dato di RAI RADIO 1 crollava alle ore 21 e RADIO DEEJAY contemporaneamente diventava leader. Tutto cambiato.



Fascia 22-00 (Lunedì-Venerdì)



Anche qui c'è la sostanziale leadership di RAI RADIO 1 che peraltro trae vantaggio dalla contemporanea caduta di RADIO DEEJAY prima delle 23 e di quella di RAI RADIO 2 dopo le 23 (no replica di Fiorello e Baldini).


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Riparte Radio PMI
da punto-informatico.it

RadioPMI, l'iniziativa di Microsoft dedicata alle piccole e medie imprese, ricomincia a trasmettere i notiziari dedicati alle aziende italiane.
Nel corso di sei mesi sono stati 40mila i download dei file audio, oltre 500mila gli embedding del box RadioPMI su siti esterni. "Siamo soddisfatti di questi risultati - ha commentato Andrea Rigon, Small Business Portal Manager di Microsoft Italia - soprattutto perché abbiamo voluto sperimentare un modo nuovo per raggiungere gli imprenditori delle piccole e medie imprese italiane e l'accoglienza è stata molto positiva".
Il notiziario continuerà ad offrire novità interessanti per le PMI italiane, con aggiornamenti che spazieranno dalle tecnologie alle tematiche di interesse più generale.
RadioPMI si può seguire collegandosi al sito dedicato, ai siti esterni che ne ritrasmettono i programmi oppure scaricando i podcast delle trasmissioni. È possibile inoltre ricevere gli aggiornamenti abbonandosi al feed RSS.


Essendo una radio di Microsoft, il fatto che sia ripartita significa che l'hanno dovuta spegnere e riavviare??? :P

Riferimenti: Radio PMI

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Digital Radio per l'iPod... ma in Italia si continuano ad ascoltare gli mp3

DAB

da oneapple.it

Una delle più grandi pecche per l’iPod (rimproverato da tanti) è l’assenza della radio. Ovviamente per ovviare a ciò negli anni sono nati numerosi accessori.

Uno di questi è iDab di Intempo Digital che si connette al dock e permette di usufruire della radio digitale. Il suo piccolo schermo LCD illustra tutte le informazioni relative alla frequenza selezionata. La qualità è prossima a quella di un CD. Inoltre, essendo un segnale digitale, non ci sono “mezze misure”, le canzoni o vengono trasmesse pulite e limpide o non si sentiranno proprio.

Purtroppo non è ancora nota la disponibilità al di fuori del Regno Unito. Paese in cui verrà commercializzato per circa 60 Sterline verso Natale.
Oltre all’ascolto della radio sarà anche possibile registrare le canzoni, ovviamente con l’autorizzazione per farlo. (Luca Infante)

Se in Italia il DAB funzionasse e non fosse diventato una tecnologia ormai obsoleta potrebbe essere un regalo carino da mettere sotto l'albero per uno dei tantissimi malati di radiofonia che conosco...

Proprio l'altro ieri Stefano Valianti scriveva su talkmedia:

"Passato quasi completamente al DAB+ il trasmettitore di Eurodab del Monte Cimone: perse, per chi si era comprato un ricevitore DAB in Europa, tutte le stazioni a eccezione, per il momento, di RTL 102.5 e di Radio Radio.
Non è chiara la sorte di Radio Radicale che al momento è off ma accanto al cui nome non è apparso l'odiato "+".
Contemporaneamente RDS è uscita dal multiplex mentre vi rientrano Deejay e Capital. Resiste in DAB il multiplex RAI di Colle Barbiano (fino a quando?).
"

Nel frattempo lo scorso w.e sono stato ospite di Radio Rock dove il buon Emilio Pappagallo mi ha mostrato il funzionamento della codifica FMExtra, un sistema che potremmo definire figlio di Ibiquity, che da la possibilità di inserire in sottobanda due canali digitali a bassa codifica ma buona qualità.

Non resta che augurarsi che si allarghi rapidamente il numero delle emittenti che effettui la sperimentazione del sistema per dare una buona alternativa al DAB ed una chance vera alla radio digitale in Italia.


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La radio scopre lo sport dei dilettanti: "Tutto il calcio" in diretta dalla serie D
<B>La radio scopre lo sport dei dilettanti<br>"Tutto il calcio" in diretta dalla serie D</B> da repubblica.it

ROMA
- Dal famoso urlo "clamoroso al Cibali", al provocatorio "clamoroso a Figline". La storica trasmissione radiofonica "Tutto il calcio minuto per minuto" ha deciso di celebrare oggi lo stop ai campionati imposto dalla Figc dopo la morte di Gabriele Sandri e la passata domenica di violenza seguendo la serie D. Una scelta, spiega Riccardo Cucchi, una delle voci più apprezzate in radiocronaca e caporedattore della redazione sportiva del Gr, "fatta con la speranza di poter vedere se esiste un calcio migliore".

"Vogliamo vedere - dice ancora Cucchi - se si riesce, magari andando nei campi di periferia dal Nord al Sud d'Italia, a trovare il calcio di una volta, quando la gente andava allo stadio soltanto per divertirsi e dove magari non ci sono tutti i riflessi negativi di oggi diamo un po' di spazio al calcio dei dilettanti per vedere se si può pensare, ripartendo da lì, ad un calcio diverso; per aprire una finestra su realtà che spesso sono ignorate dai grandi mezzi di informazione, dove non arrivano gli ingaggi milionari, dove non ci sono dirette televisive, dove la gente va allo stadio per divertirsi con la famiglia, con i bambini, senza grandi spiegamenti di polizia".

In realtà anche il cosiddetto "calcio minore" ha spesso dato prova di essere malato tanto quanto quello professionistico. Non a caso una delle ultime vittime, prima di Gabriele Sandri e dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, è stata Ermanno Licursi, 40 anni, dirigente della Sammartinese, squadra di terza categoria, morto in seguito a una rissa tra dirigenti e giocatori. Cucchi resta convinto però che la diretta dal campionato di Eccellenza possa essere un segnale positivo.

"Tra l'altro - continua - abbiamo messo in trasmissione anche uno dei campi più pericolosi della serie D, quello del Cosenza Turris, la cui tifoseria è stata punita dall'Osservatorio e non può andare in trasferta: non volevamo dare l'impressione di proporre solo l'immagine del calcio 'buono'. Qualche problema esiste anche in serie D, visto che a Cosenza ci sono più poliziotti che altrove. Oltre a guardare la partita chiediamo ai nostri colleghi di raccontare l'atmosfera sugli spalti di questi incontri 'campanile contro campanile'. Tra le partite che abbiamo scelto c'è anche il derby, divertente, tra Figline Valdarno e Armando Picchi Livorno, un derby tutto toscano. Le radiocronache sono intervallate da interventi di ospiti con cui riflettere sul calcio che vorremmo un po' tutti, diverso da questo".

E consapevoli di essere sotto i riflettori della stampa nazionale grazie allo stop delle serie maggiori, i tifosi della D hanno colto l'occasione per farsi notare. "La pena di morte esiste solo per gli ultras", recitava un grande striscione comparso oggi a Trento durante la partita contro il Voghera. Un solo striscione con la scritta "Giustizia per Gabriele" è apparso oggi allo stadio "Pinto" di Caserta, in occasione della partita Casertana-Paternò, del girone I della serie D. A Pomigliano, invece, dove si è disputata la sfida tra squadra locale e il Barletta, dagli spalti sono stati urlati ripetutamente slogan e insulti contro la polizia.
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iRadio: la radio per iPhone


da melablog.it

Creato da Coinceted, iRadio è una applicazione per iPhone/iPod Touch che permette di ascoltare centinaia di radio in streaming audio direttamente sui due device di Cupertino.

L’audio riprodotto è in formato Mpeg, e quindi di medio-bassa qualità, ma il progetto è ancora in fase beta, quindi ci si potrebbe attendere un netto miglioramento nella prossima versione.

A chi volesse testarlo, ricordo che esistono già testimonianze di piccoli crash o freez che l’applicazione ha causato a diversi dispositivi. Ma per lo stadio “acerbo” cui si trova lo sviluppo di iRadio, è naturale qualche inconveniente no?

Per il dowload e altre informazioni, rimando alla pagina ufficiale del prodotto.

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Lorenzo Marsili presenta al Villaggio Globale il suo nuovo CD 'Come Se'


















Sabato 17 novembre
Roma, Villaggio Globale
ore 22,00


Dalle ore 20,00 mostra "Jazz in photo" a cura dell'Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata. Mostra fotografica di Claudio Bordin intitolata "Città e volti" , installazione fotografica di Auronda.

Alle ore 21,00 Musica e reading con Italo Evangelisti, Manuela Faella, Giuppy, Fabrizio Giannini, Wogiagia con letture tratte da "Esterno estivo", "Dove sei padre", Pasolini, Penna, Bukowsky...

Alle ore 22,00 Live session di Lorenzo Marsili che presenterà il suo nuovo CD "Come se", prodotto da Luigi Pulcinelli (Tiromancino) e Lorenzo Amurri su Etichetta Cenacolo Records

Dalle ore 23,30 Dj set

Per tutte le informazioni sull’evento: www.lorenzomarsili.it
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Gli Zudemà su Radio2
da Marsala.it

Gli "Zudemà", gruppo musicale seguito dal produttore marsalese Giacomo Maria, sono stati selezionati per partecipare ad un programma di Radio 2, "Versione Beta".

Oggi, andrà in onda una loro intervista, e se vincono la sfida sul sito www.versionebeta.net/indie (votare!votare!votare!) sabato suoneranno in diretta nel programma, dalle 22e30.
Il gruppo ha anche superato le selezioni di Sanremo Rock. 

Il progetto Zudemà nasce nel 2007 dagli ex “Margot” attivi già dal 2003, ed è frutto dell’incontro di giovani artisti nella città di Bologna; è proprio questo ambiente che funge da stimolo e contribuisce a dare vita alla loro originale musicalità.
La mescolanza delle origini sarde e sicule dei componenti ne contraddistingue il timbro musicale; l’uso manipolato di temi e di sfondi musicali tipici di queste terre spingono gli Zudemà a ricercare le radici profonde che accomunano le due isole.

Il primo lavoro in studio, registrato nel 2007 a Bologna, indirizza il gruppo verso una musicalità mediterranea in continua tensione e distensione. La ritmicità di un mediterraneo tradizionale è arricchita da uno sguardo attento ai colori e alle sfumature di un paesaggio sonoro troppo spesso lasciato ai ricordi di una tradizione immobile.
Il risultato della fusione armonica produce lunghe pagine musicali dove si alterna l’eco delle corde, a volte stridenti a volte malinconiche delle due chitarre, al soffio caldo e avvolgente del sassofono e alla musicalità mediterranea della fisarmonica che ne indirizza le composizioni verso un World Popular Music dai confini incerti.

Versione Beta è un magazine di approfondimento sulle nuove idee e i personaggi emergenti nei sub-universi della tecnologia, del web, della musica indipendente, dei manga e del gaming, dei nuovi media. Tutto quello che ancora non e' mainstream, ma potrebbe diventarlo presto. Se non domani, forse dopodomani...
Un progetto online di social networking, con una sua interfaccia Web 2.0 in cui la community degli ascoltatori suggerisce i temi da affrontare, integrando così il principio del contenuto user-generated nelle tradizionali dinamiche radiofoniche.
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Su Radio Valle d'Aosta 101 trasmissione ideata dai ragazzi dell'Institut Agricole Regional
da Regione Autonoma Val d'Aosta

(ANSA) - AOSTA, 14 NOV - 'La rivolta del gregge' è il titolo della trasmissione radiofonica ideata da un gruppo di ragazzi dell'Institut Agricole Regional che debutterà martedì 20 novembre su Radio Valle d'Aosta 101 alle 17. Il programma, dedicato all'agricoltura, è stato presentato oggi nel corso di una conferenza stampa dai responsabili della redazione.

"Attraverso la trasmissione - ha sottolineato il portavoce della redazione, Gianluca Bonin - intendiamo dare una maggiore visibilità alle attività svolte nel nostro Istituto di cui all'esterno non si ha percezione".

Il progetto coinvolge una quindicina di ragazzi tra i 16 e i 19 anni che si alterneranno ai microfoni per raccontare se stessi, la scuola, la Fondazione che la gestisce, e il mondo dell'agricoltura in generale. Sono in scaletta anche interviste a esperti su temi di attualità collegati al settore agricolo.

Le 15 puntate previste, oltre che in onda sulla radio, andranno anche in rete sui siti dell'Institut (www.iaraosta.it) e sul notiziario telematico www.12vda.it.
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Pirati del mare e dell'etere, le radio offshore nella storia della radiofonia europea
di Marcello Peluso (tratto da voceditalia.it)

Un vascello è ancorato al molo nel porto di Antwerpen in Belgo. Chi passa sulla banchina non ci fa caso, sembra una delle tante navi dimenticate a far muffa e ruggine, relitto destinato al cimitero delle imbarcazioni. Eppure quella nave ‘acciaccata’ è un pezzo di storia. La “Norderney”, infatti, è una delle prime sfide della radiofonia privata al servizio pubblico in Europa.

E’ il 1960 quando l’imbarcazione di radio Veronica, una vecchia nave faro tedesca chiamata Borkum Riff (la prima delle due, in servizio tra 1960 al 1964), prende il largo a 3 miglia dalla costa olandese in territorio internazionale per iniziare la propria personale sfida alla radiofonia e alla storia. “Gli studi di registrazione erano sulla terraferma” ci dice Federico l’Olandese Volante che di quella esperienza fu protagonista nel 1969 all’esordio della sua brillante carriera e che in quella radio resterà per un anno e mezzo. Nella radio non nella nave: “Le bobine si registravano sulla terraferma – continua – e venivano poi portare sulla nave e messe in onda. Ogni trasmissione durava 58 minuti, nei due minuti di stacco il tecnico improvvisava una diretta e poi riattaccava la bobina della trasmissione successiva. Noi della terraferma non eravamo punibili al contrario di chi era in mare che poteva essere arrestato. Veronica batteva bandiera panamense ed era in acque internazionali (per l’Olanda a 3 miglia dalla costa) e una volta una tempesta ruppe le catene delle ancore, la nave andò alla deriva entrando nelle acque territoriali olandesi. Tutto l'equipaggio fu arrestato”.

Di quell’esperienza, che precederà la consacrazione artistica con Radio Monte Carlo, Federico ne parla ancora con piacere e passione: “Passavamo musica attuale ma anche la musica che le allora radio pubbliche consideravano trasgressiva, band che di lì a qualche anno avrebbero fatto la storia della musica. Non dico che dovrebbero ringraziare noi ma radio come Veronica sono state le prime a seguire i gusti dei giovani dell’epoca”. Per la prima volta andrà on air anche il rock’n’roll in un panorama radiofonico europeo dominato esclusivamente dai colossi come BBC, Radio France International etc.

Radio Veronica non è stata l’unica delle radio offshore. Già nel 1958 Radio Merkut, su nave battente bandiera panamense, inizierà a trasmettere al largo della Danimarca, ostacolata dall’intervento delle autorità e costretta prima a cambiare nave poi a chiudere. E ancora Radio Caroline, con una flotta di ben tre navi, trasmetterà dal 1964 nel sud est dell’Inghilterra. Nello stesso anno Radio Northsee trasmetterà in un primo momento da una postazione fissa in mezzo al mare e dal 1971 al 1974 da una nave a tre miglia dalla coste olandesi (con il nome di Radio Northsee International.) Radio London, meglio conosciuta come Big L, trasmetterà quasi tre anni dal dicembre 1964 all’agosto 1967. In Svezia, Radio Nord sarà on air nel 1961 e ‘62. “Trasmettendo dai mari del nord” continua Federico “si aveva un bacino di utenza enorme: in 150 chilometri ci sono città come Londra, Amsterdam, Bruxelles, Rotterdam. Anche il mercato pubblicitario era appetibile e quindi le radio offshore iniziavano ad essere un business”.

Erano soprattutto gli americani che, attraverso questo mezzo non autorizzato ed a costi bassi, riuscivano a fare breccia nel mercato europeo mantenendo i loro livelli di investimento. Bert Alting, da sempre amante ed appassionato collezionista di tutto ciò che riguarda Radio Veronica, ricorda come, forte di circa 4 milioni di ascoltatori stimati, nel solo periodo tra marzo e novembre 1963 la radio conterà 38.000 passaggi pubblicitari, molti dei quali di industrie del tabacco americane ed inglesi come Golden American and Pall Mall Export. Storia di radio e pionieri, di pirati dell’etere e del mare. Se da un lato infatti Radio London e le radio offshore inglesi subirono aggressioni da parte dei marines, il vero e proprio giallo con tanto di battaglia navale e, purtroppo, di morto avvenne nei mari al largo dell’Olanda.

La guerra tra radio Veronica e Radio Northsee International fu prima verbale poi divenne una vera è propria battaglia tra pirati. L’epilogo nella notte del 15 maggio 1971, le 22:50, quando alcuni sommozzatori piazzarono una bomba sotto la chiglia della Mebo II, la nave di Radio Northsee International. “I due uomini d’affari svizzeri Erwin Meister e Edwin Bollier (da ciò il nome della nave Me=Meister, Bo=Bollier) avevano ricevuto da Radio Veronica – secondo il racconto di Bert Alting - l’equivalente di 450.000 euro per un accordo che prevedeva di non trasmettere in lingua olandese”. Il patto non fu rispettato e la ritorsione, nell’intenzione del direttore di radio Veronica, Bull Verweij, doveva essere quello di rompere gli ormeggi alla Mebo II e lasciarla alla deriva nelle acque territoriali olandesi, in modo da consegnarla alle autorità marittime del paese. La storia non andò proprio come la si aspettava e i sommozzatori fecero saltare in aria la nave proprio durante la diretta di un notiziario. Un marinaio affogò e per l’omicidio fu accusata radio Veronica il cui proprietario fu arrestato. Sarà in carcere quando, grazie al Marine Offences Act del 1 settembre 1974, il governo Olandese legalizzerà la radiofonia privata e radio Veronica diventerà una delle prime radio libere e private d’Olanda.


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Dati Audiradio V Bimestre 2007 - RTL 102.5 strappa la seconda posizione a Deejay
di :Davide Colella

Pubblicati i dati Audiradio relativi all'ascolto delle radio nazionali e locali nel quinto bimestre 2007.
L'indagine quest'anno viene realizzata con un campione di 120.000 interviste, il 70 % in più rispetto alle indagini degli scorsi anni.
Per quanto riguarda i freddi numeri la Rai rafforza Radio1 che conquista 900mila ascoltatori nel giorno medio, confermandosi al primo posto della graduatoria, ma registrando altresì il calo di 400mila ascoltatori di una Radio2 sempre più Fiorello dipendente.
Tra le emittenti private in grossa evidenza RTL 102.5 che strappa, dopo anni di strapotere, a Radio Deejay lo scettro di emittente privata più ascoltata attestandosi al secondo posto negli ascolti. Calo del 10% nel giorno medio per Radio Capital.

Naturalmente è necessario prendere con le pinze il dato bimestrale in attesa della chiusura del semestre. Come sempre accade con il meccanismo di Audiradio, basato su interviste telefoniche e non su dati tecnicamente più realistici come quelli dell'Auditel, a premiare sono gli sforzi promozionali effettuati sugli altri media (campagne tv, stampa, cartellonistica) piuttosto che gli ascolti veri e propri.
RTL 102.5 da molti mesi sta realizzando una campagna pubblicitaria televisiva molto accattivante mentre il Gruppo L'Espresso paga il cambio di strategia di Radio Deejay (molto più parlata che in passato, dedicata ad un target più adulto) e di Radio Capital (innalzamento del profilo dell'ascoltatore medio un po' più pregiato che negli scorsi mesi).

E' interessante il dato che vede aumentare il consumo di informazione radiofonica con le ottime performances di Radio1, Radio24, RTL 102.5 e Radio Radicale... potrebbe essere anche un segnale importante di una società sempre più preoccupata da temi finanziari, sociali, ambientali... ma non si può non sentire un pericoloso campanello d'allarme nel grave appiattimento radiofonico dove vincono quelle emittenti dai marchi riconoscibili ma dove non si è in grado di riconoscere un deejay dall'altro, e dove musicalmente non si rischia più nemmeno un brano, suonando soltanto quelli contenuti nella classifica dell'Airplay Nielsen.

Se è questo il risultato di un'indagine radiofonica che continua a penalizzare chi cambia, chi rischia ma soprattutto chi cerca di differenziarsi dalla massa è davvero il caso di continuare la revisione di un sistema di indagine obsoleto. Oppure, ipotizzando che il metro sia attendibile, ricercare nella società italiana le cause di un appiattimento che coinvolge tutti i campi della cultura, dei media, della politica.

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www.audiradio.it


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Esce domani 'COME SE' il nuovo singolo di Lorenzo Marsili
Scritto da Lorenzo Marsili e prodotto da Luigi Pulcinelli e Lorenzo Amurri, ovvero due costole dei Tiromancino, “Come se” è un mix di sonorità elettroniche dove la voce di Lorenzo prende corpo in forma eterea e ci riporta ad atmosfere sognanti, notturne. La città non dorme e osserva di nascosto, scruta i pensieri rivolti a lei che ora non c’è più ma è “come se” fosse presente e “come se” tutto fosse possibile come prima.

Nel singolo è presente anche una versione remix in stile jungle con arrangiamenti minimali che riportano ai club d’oltremanica.

L’ultima traccia del CD, “Notte 198”, è un brano strumentale che evoca sempre paesaggi notturni e intrisi di mistero.

Questo singolo è il biglietto da visita di quello che sarà il primo album di Lorenzo, la cui uscita è prevista per l’inizio del 2008, e dove l’artista, guidato dall’esperienza dei due produttori, si pone l’obiettivo di realizzare un progetto musicale capace di fondere testi in italiano ad atmosfere prevalentemente elettroniche.

Lorenzo Marsili
Nato a Roma, inizia giovanissimo a frequentare il “dietro le quinte” del mondo dello spettacolo lavorando come tecnico e road manager nelle tournèe di Riccardo Cocciante, Antonello Venditti e di Luca Barbarossa.
Nel 1999 l’incontro con Italo Greco, ex direttore artistico dell’allora R.C.A, consente al giovane artista di muovere i primi passi nel mondo della musica  come musicista e autore di testi.
Nel 2002 accompagnato da alcuni musicisti romani, è ospite del Tour estivo “L’osceno del villaggio” di Federico Salvatore, dove apre i suoi concerti in tutta Italia con tre brani inediti come artista ospite. Nello stesso anno partecipa anche ad alcune manifestazioni di Alcatraz con “Jack Folla” di Diego Cugia.
Nell’estate del 2003 partecipa al concerto in occasione della manifestazione della consulta degli studenti di Roma, insieme a Niccolò Fabi e ad altri concerti nell’ambito dell’Estate Romana, fra cui la Festa de Noantri in Trastevere.
Nel 2004 esce il suo primo singolo “L’ultima generazione”, prodotto assieme a Mario Puccioni e accompagnato da un video con la regia di Angelo Cricchi; singolo che viene programmato da più di ottanta radio su tutto il territorio nazionale e che lo porta ad esibirsi dal vivo con Francesco Di Giacomo “Banco Del Mutuo Soccorso”, l’Orchestra Di Piazza Vittorio in piazza Santa Maria in Trastevere, ed inoltre in un concerto in acustico per la presentazione del suo video clip “ L’ultima generazione” nella libreria “Bibli” in Roma.
Alla fine del 2005 l’incontro con il produttore artistico Luigi Pulcinelli (Tiromancino), offre a Lorenzo la possibilità di ricercare e sperimentare
sonorità più vicine alle correnti musicali che lo stanno influenzando e di fondere testi in italiano ad atmosfere prevalentemente elettroniche.
Nel 2007 esce il suo nuovo singolo “Come se” su etichetta Cenacolo Records, e distribuito Delta dischi; mentre l’uscita dell’album è prevista per l’inizio del 2008.

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Ascolta qui il CD singolo
www.lorenzomarsili.it
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Psicoradio ora si ascolta in tutta Italia sul circuito di Radio Popolare

Psicoradio, il programma nato e realizzato dai pazienti psichiatrici di Bologna ora viene ascoltato in tutta Italia. Radio Popolare, infatti, lo manda in onda non solo su Radio Città del Capo, ma sul network che va da a Trieste (Radio Fragola) a Ragusa (Radio Video Scicli). Sono più di 20 le emittenti che spediscono on air i 10 pazienti psichiatrici che provengono dal Dipartimento di salute mentale dell'Ausl di Bologna.

Il progetto evidenzia come in molti pazienti psichiatrici intelligenza, sensibilità e talento non vengano annullati dal disturbo mentale, ma semplicemente nascosti. Da qui un percorso creativo che consente ai pazienti di mettere in gioco le loro potenzialità, di impegnarsi nella realizzazione di programmi radiofonici e di collaborare all'interno di una vera e propria redazione.
I programmi privilegiano i territori della psiche nei loro incroci con il sociale e la cultura, nella convinzione che la sensibilità di chi ha vissuto la sofferenza psichica può produrre una comunicazione meno prevedibile rispetto a questi temi. Ricordiamo che, nell’ultima edizione del Premio “L’anello debole – Radio, Tv, cinema contro l’esclusione sociale”, Psicoradio si è distinta ottenendo una menzione speciale per il programma “Psicoradio incontra Simone Cristicchi e Psicopasqua “.

Psicoradio si ascolta in Italia giovedì alle 15 su Radio Popolare e a Bologna, Ferrara e Modena, giovedì alle 15 e domenica alle 14 su Radio Città del Capo. 

Per maggiori informazioni: http://www.psicoradio.it/

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Arriva Radio Popolare Roma
Dall'esperienza di Radio BBS è nata Radio Popolare Roma, nuova emittente collegata, ovviamente, al network milanese.
Oggi si è svolta la presentazione alla stampa presso la Federazione Nazionale della Stampa Italiana, alla presenza di molti illustri personaggi della politica, della cultura, dell'associazionismo e delle istituzioni.
Oltre a loro, c'erano Sergio Serafini (amministratore di Radio Popolare di Milano), Massimo Rebotti (direttore di Radio Popolare di Milano), Luca De Simoni (amministratore di Radio Popolare di Roma) e Marta Bonafoni (sempre di Radio Popolare di Roma
).

Ecco come si autopresenta l'iniziativa:
Non mettiamo musica commerciale, non facciamo dediche. Non facciamo neppure sentire le partite, né della Roma né della Lazio. Ma che ci è arrivata a fare Radio Popolare Roma nell'etere cittadino?
Un monte di cose, pensiamo noi. Perché una radio libera, indipendente e capace di fare informazione fuori dagli stereotipi non è una cosa che si incontra tutti i giorni. Neppure a Roma.
Radio Popolare Roma accenderà i suoi microfoni sulla capitale, farà parlare i protagonisti della città: i romani, i comitati, le associazioni, i partiti, le istituzioni. Sarà una radio autorevole e utile, seria e scanzonata. Sempre diretta, con un proprio punto di vista forte sulle cose.
Una radio che mancava. E che da ora in poi si farà sentire.


E' possibile sostenere il lavoro di Radio Popolare a Roma, abbonandosi al servizio con una sottoscrizione di 60 Euro annuale.

Radio Popolare Roma - via Levanna 13 - 00141 Roma
tel. 06/899291  fax 06/89929152
www.radiopopolareroma.it


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Lerner denuncia Radio Padania
Gad Lerner denuncia il direttore di Radio Padania Libera e il conduttore Leo Siegel in seguito ad alcuni attacchi rivolti al giornalista nel programma Filo Diretto. In particolare fa riferimento alla trasmissione radiofonica del 27 ottobre scorso, andata in onda il giorno successivo una puntata de L'Infedele, la trasmissione condotta da Lerner su La7, dedicata ai rom.

 In quell'occasione Lerner aveva ricordato che "alcuni degli stereotipi con cui viene oggi additato come colpevole nel suo insieme il popolo rom presentano un'impressionante analogia con la propaganda che anticipò e giustificò la persecuzione contro gli ebrei 70 anni fa".

Lerner nel suo programma esprimeva la preoccupazione che, come allora, dalle parole di disprezzo e minaccia si passasse ai fatti. Nella denuncia il giornalista ricorda come nel corso della trasmissione radiofonica, non solo anonimi ascoltatori si erano espressi con frasi quali "Mi chiedo perché gli ebrei non lo espellano dalla loro comunià" e "è un nazista rosso", ma, sempre secondo la denuncia, lo stesso Siegel aveva commentato con frasi dello stesso tenore, come "Io lo vado a prendere in sinagoga per il collo", definendo le preoccupazioni di Lerner nei riguardi dei rom come una "operazione sconcia" del "nasone ciarlatano" nei confronti del quale invocava un "processo di Norimberga per lesa immagine".

"Senza un'effettiva pertinenza con il tema di cui si dibatte", si legge nella denuncia, "questo richiamo appare unicamente rivolto ad indicare l'oggetto di intenti denigratori e razzisti. Nell'ottica di chi fa affermazioni come quelle appena riportate e di chi le avalla, il sottoscritto è doppiamente colpevole: di essere ebreo e di "difendere" i rom".
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Uno spettacolo da non perdere: RADIO CLANDESTINA di Ascanio Celestini
Il 23 marzo 1944 i Gruppi d'Azione Patriottica attaccano una colonna tedesca di polizia in Via Rasella.

il 24 marzo per rappresaglia i nazisti uccideranno 335 persone in una cava sulla via Ardeatina.

il 25 marzo sui giornali di Roma compaiono le parole dei nazisti che annunciano tanto l'azione dei partigiani quanto l'eccidio che seguì.

Una donna si avvicina e chiede a qualcuno di leggerle i cartelli sui quali è scritto fittasi e vendesi. La donna è analfabeta. Qualcuno gli risponde che "al giorno d'oggi voi siete una rarità, ma durante la guerra c'era tanta gente che non sapeva leggere. E tanti andavano al cinema Iris di Porta Pia da mio nonno Giulio per farsi leggere i proclami dei tedeschi sui giornali".

Il 25 marzo del '44 se ne fanno leggere uno che annuncia la morte di 320 persone: è l'eccidio delle Fosse Ardeatine. "Questa dell'Ardeatine è una storia che uno potrebbe raccontarla in un minuto o in una settimana". È una storia che comincia alla fine dell'ottocento, quando Roma diventa capitale e continua negli anni in cui si costruiscono le borgate, continua con la guerra in Africa e in Spagna, con le leggi razziste del '38, con la seconda guerra, fino al bombardamento di San Lorenzo, fino all'8 settembre. È la storia dell'occupazione che non finisce con la liberazione di Roma. È la storia degli uomini sepolti da tonnellate di terra in una cava sull'Ardeatina e delle donne che li vanno a cercare, delle mogli che lavorano negli anni '50 e dei figli e dei nipoti che quella storia ancora la raccontano.

Tratto da: "L'ordine è già stato eseguito Roma, le fosse Ardeatine, la memoria" di Alessandro Portelli

http://www.ascaniocelestini.it/radioclandestina.htm


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Si è spento Roberto Bortoluzzi

da RaiNews24

Si è spento oggi a Genova Roberto Bortoluzzi, una delle voci 'storiche' della Radio. Figlio di un architetto e ingegnere, progettista della sede Rai di Corso Sempione a Milano, Roberto si vedeva ufficiale di marina, ma già nel '44, a 23 anni, iniziò a lavorare in Rai per il Giornale Radio.

Nel 1954, insieme a Vittorio Veltroni, seguì da inviato per Radio Rai i Campionati del Mondo di Calcio in Svizzera. Al fianco di Niccolò Carosio e Nando Martellini, che si alternavano nelle radiocronache del secondo tempo delle partite del campionato di calcio, forniva i risultati finali delle altre partite della giornata. "Linea allo studio, a Roberto Bortoluzzi" sarebbe diventata negli anni a venire uno dei classici di Radio Rai, dove Guglielmo Moretti e Sergio Zavoli tennero a battesimo già negli anni '50 Tutto il calcio minuto per minuto.

Dal 3 febbraio 1959 al 1987 Bortoluzzi fu l'anima della trasmissione per 28 anni consecutivi: con Enrico Ameri, Sandro Ciotti, Claudio Ferretti, Alfredo Provenzali, Beppe Viola, Massimo Valentini, Ezio Luzzi ed altri - Roberto seppe dare alla trasmissione ritmo, competenza, tempestività. Ma anche simpatia, familiarità, sdrammatizzazione. 

Nel 1987 Bortoluzzi lasciò il testimone a Massimo De Luca, attuale direttore di Rai Sport. Persona schiva e riservata, Roberto restò fino all'ultimo uomo di radio: rarissime e timide le apparizioni televisive, la sua voce resta per milioni di italiani quella di un familiare caro.

Articoli correlati: http://germania2006.datasport.it/leggi.aspx?id=4685351

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Pakistan: violazione diritti umani e stampa imbavagliata.
di Pino Scaccia
Diventato presidente con la forza, otto anni fa con colpo di stato militare, Musharraf cerca ora con lo stesso sistema di rimanere al potere. Dichiara  lo stato d’emergenza, fa circondare dalla polizia le sedi di televisioni e radio pubbliche e oscura le emittenti indipendenti. Sospesa anche la Costituzione. Ufficialmente decisioni, gravissime,  nate dal riacuttizarsi degli scontri al confine con l’Afghanistan, ma in realtà dettate dal timore del presidente del Pakistan di vedersi togliere la carica dalla Corte Suprema che la prossima settimana dovrà pronunciarsi sull’incompatibilità fra comandante delle forze armate e, appunto, quella di presidente appena riottenuta grazie a elezioni manovrate secondo l’opposizione. La prova è la destituzione proprio del presidente della Corte Suprema, la cui sede è ora sotto il controllo dell’esercito. Secondo alcune fonti sarebbe stato anche arrestato Aitzaz Ahsan, avvocato e leader dell’opposizione che aveva contestato la nuova elezione. Il Pakistan è in pieno caos e la situazione è molto preoccupante poiché il Paese ha un ruolo decisivo nello scacchiere mondiale. La mancanza di democrazia è evidente e sicuramente allarmante. Il Pakistan è stato infatti denunciato più volte da Amnesty per la violazione dei diritti umani, specificatamente sui bambini; la stampa è imbavagliata (quest’anno cinque giornalisti uccisi, due in prigione, al 157. posto su 168 nella libertà di espressione): pratica della pena di morte fra le più alte al mondo (82 condanne capitali nel 2007). In più, forse ospita al Qaeda e ha la bomba atomica. La situazione è così difficile che Benazir Bhutto, la donna della provvidenza per il popolo pakistano, ha deciso per ora di non rientrare. Per evitare, dicono i suoi amici, altre stragi.  (da Articolo21.info)


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