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I nuovi format della Radio nascono all'Università di Napoli

da format.blogosfere.it

I professionisti ed i nuovi format della radio nascono all'Università.

Tutti gli iscritti alla Federico II di Napoli possono liberare la fantasia per inventare nuovi format. O meglio, nuove formule, visto che il termine "format" o "formato" in radio designa il profilo dell'emittente (l'insieme di molteplici elementi che creano l'identità necessaria per catturare gli ascoltatori e renderli fedeli nel tempo), Vedi qui

L'Ateneo campano ha infatti indetto un concorso dal titolo "Ideazione e realizzazione di rubriche radiofoniche".

I temi dei format sono i seguenti: orientamento agli studenti universitari, sport, natura e cultura sono i campi tematici del concorso. Le idee vincenti contribuiranno ad arricchire il palinsesto di Radio F2 Lab. Agli studenti che elaboreranno le idee soluzioni più innovative, andrà inoltre un premio in denaro, che sarà consegnato solo dopo la realizzazione della prima puntata del format.

Le informazioni sono contenute nel sito della Web radio, che si può ascoltare on line su www.radiof2.unina.it .

Sono solo sessanta, invece, gli studenti della stessa Università che hanno il privilegio di partecipare da aprile ad un programma di istruzione che consentirà loro di imparare i segreti dei mestieri radiofonici: dallo speaker al giornalista, dal fonico al programmatore musicale, dall'addetto alla post produzione all'assistente di programmazione. Il corso di studio prevede una fase teorica, della durata di 128 ore, ed una pratica di 120 ore. A conclusione, gli allievi potranno affinare le loro conoscenze frequentando uno stage di sei mesi presso la struttura della radio d'ateneo F2, che ha sede alla Facoltà di Sociologia.

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Piromani attaccano stazione radio vicino Kabul

da alice.it

Alcuni piromani hanno attaccato un'emittente radiofonica vicino Kabul accusata di essere anti-islamica, mentre nel sudest dell'Afghanistan sono stati assassinati due poliziotti incaricati dello sradicamento dei papaveri da oppio.

Il responsabile della polizia provinciale, generale Mohammad Ayub Badakhshi, ha riferito che i militanti hanno attaccato i suoi uomini nella provincia sudoccidentale di Nimroz. Gli scontri sono costati la vita a due agenti.

Nel distretto Paghman di Kabul, quattro uomini armati hanno legato due guardie della sicurezza nell'ufficio di Radio Zafar e hanno quindi dato alle fiamme l'attrezzatura dell'emittente: lo ha riferito il capo della polizia distrettuale, Abdul Razaq. Najibullah Nassir, direttore di Radio Zafar, ha affermato che i militanti avevano accusato la stazione di essere moralmente corrotta e anti-islamica.

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RockFM: la fine, purtroppo, è vicina?

da musicametal.blogosfere.it

La notizia, purtroppo, era nell'aria, e il più recente post sul blog di Edo Rossi, dj di Rock FM, conferma tutto: fra pochi mesi, un paio al massimo, l'emittente rock milanese chiuderà i battenti. Non per motivi legati agli ascolti, ma per una banale "motivazione editoriale".

Ecco cosa dice Edo:"Rock Fm chiude! Stavolta è finita davvero. La radio non chiude perché va male, ma per scelte editoriali, quindi non ci si può fare niente se non portare una persona giuridica o fisica con qualche milione di euro in tasca da cedere ai nostri proprietari per comprarla. I tempi sono ancora da definire, ma sicuramente non trasmetteremo oltre il 30/06, anche se potrebbe essere prima.
Tutto lo staff è unito e compatto più che mai. Nonostante i nostri cuori e le nostre anime vaghino ancora nella confusione dovuta alla rassegnazione, alla rabbia, al dispiacere, alle lacrime, alla voglia di reagire per tentare di impedire una cosa contro la quale abbiamo combattuto fino alla fine, siamo intenzionati a non fare il funerale a Rock Fm, ma a celebrarne la vita.
Ve ne accorgerete. Le idee sono molte. Il nostro editore ci ha concesso "l'ultima sigaretta" e noi la fumeremo e la assaporeremo come non mai."

(Il resto del post lo trovate sul suo blog)

Insomma, sembra che non ci sia niente da fare, nonostante le proteste sul forum dei fan di RockFM e anche sul forum di Radio 101, la proprietaria delle frequenze di Rock FM.
La nuova legge radiofonica crea problemi relativi al fatto che un editore non può avere allo stesso tempo un network (101) e una radio locale (Rockfm). Non credevo che la Mondadori (proprietaria di Monradio) si facesse di questi problemi, visto il suo proprietario e i suoi ben noti "conflitti di interesse". Ma tant'è.

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Giocatevi l'accredito

da zetavu, repubblica.it

Sono stato per quasi quindici anni della mia vita un giornalista sportivo. Nei dieci passati dentro Repubblica, questa è stata la parte più divertente della mia storia professionale - la più interessante no, ma la più divertente di certo: si viaggia, si vedono cose, ti trattano come il gran signore che quasi mai sei, di certo non lo ero io. Ho "coperto" due olimpiadi, due mondiali di calcio, quattro europei under 21, tutti i mondiali ed europei di atletica leggera fra le '87 e il 1996 (l'atletica era il "mio" sport), anno in cui ho cominciato ad occuparmi di altro.

Questa premessa per dire due cose: che so di cosa parlo e che mi rivolgo direttamente a quelli che lavoravano con me, gomito a gomito, nelle tribune stampa.

Cari colleghi, è ora di fare un gesto di dignità umana e professionale. Parlo del Tibet, della Cina e delle Olimpiadi. Vi propongo di farlo giocandovi, letteralmente, l'accredito: cioè la possibilità di andare a Pechino e seguire le Olimpiadi. Non è detto che lo perdiate. Seguitemi un attimo.

Pronunciatevi pubblicamente - potreste farlo aprendo un blog a questo scopo -  non "contro "la Cina" o "per il Tibet", e nemmeno per il boicottaggio dei Giochi, nessuno vi chiede tanto.

Chiedete e ponete una condizione, una sola: ai giornalisti, a voi stessi e ai nostri confratelli che si occupano di politica internazionale, sia consentito da subito, da questi giorni di marzo, di fare il loro mestiere raccontando in parole, immagini e video ciò che sta accadendo nelle aree di crisi, oppure voi restituirete l'accredito e vi rifiuterete di partecipare agli ennesimi giochi della vergogna e del sangue (ricordate no? o dobbiamo fare l'elenco?). 

Fate del vostro accredito, e del vostro piccolo piacere di 15 giorni, un'azione ghandiana in cui si rinuncia alla propria missione professionale se non è dato di poterla svolgere in perfetta libertà. Questo il programma che vi propongo.

I media italiani manderanno centinaia di accreditati. Potete far molto, pesare significativamente, adesso, sul regime di Pechino. Se vi metteste in contatto (fatelo sto

blog, in più lingue) con i colleghi europei, sareste migliaia. Si potrebbe coinvolgere il silente ordine dei giornalisti e quelle associazioni/baraccone che raccolgono i cronisti sportivi in tutto il mondo. Si potrebbero fare tante cose... Ma fatele, non è detto che ve lo ritirino, l'amato accredito per cui tanto avete lottato e sospirato.

Sento l'obiezione numero 1: chi racconterà i giochi alla nostra gente?

Non fate l'errore di sentirvi necessari. I grandi network tv  hanno investito troppo per non andarci. Parlerete e scriverete su quelle immagini. E rinuncerete sì a tante belle firme illustri e a tanta buona letteratura -  "cantare lo sport, non politicizzarlo", dice da sempre il mantra dell'ambiente - ma avrete fatto qualcosa di vero e concreto per la vostra libertà prima che per quella degli altri.

Sento l'obiezione numero 2.Si fa di più per i cinesi e i tibetani andando là e facendo il nostro lavoro.

E' una menzogna e lo sapete, è proprio il vostro lavoro che non vi faranno fare. "Volontari" solertissimi vi controlleranno anche al cesso. I vostri articoli saranno intercettati e letti parola per parola. Ciò che vedrete sarà solo ciò che vorranno farvi vedere. E' così che andrà, siete certi di ignorarlo?

Sento l'obiezione numero 3. A questa azione non aderiranno tutti, e quelli che avranno protestato si ritroveranno danneggiati professionalemente.

Non lo credo: il vostro gesto, se seguito da una massa critica sufficiente di giornalisti, potrebbe convincere anche le aziende editoriali e televisive della sua decenza politica ed a cancellare motu proprio la partecipazione dei propri inviati, fotografi, cameramen, tecnici a Pechino. E comunque quel gesto vi renderà più forti.

Ci si ritrova raramente ad avere nelle mani un potere reale: voi in questi mesi lo avete. Sta in quel pezzo di plastica con la vostra foto che vi penderà dal collo e dal quale la Cina si aspetta una consacrazione definitiva a ciò che non è: un paese libero e democratico. E' una consacrazione che le vostre estasiate cronache "sull'efficienza e la perfetta organizzazione" produrranno. Il dispositivo, da Leni Riefenstahl in poi, è oliato. Funziona sempre.

Usatelo quel pezzo di plastica, usatelo per chi oggi è oppresso, privato di libertà primarie che voi trovereste inimmaginabile perdere anche solo  per un quarto d'ora.

Non fatelo chiedendo la luna: fatelo chiedendo di poter lavorare. E che possano farlo anche quelli che in questo momento non possono, e che possano farlo da adesso garantendo informazione e racconto dei fatti.

Aprite quel blog.

(grazie a Geppo Negri per la segnalazione)

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Futura: i deegay della notte
radio deegay
















Tutti i venerdì dalle ore 23.00, due ore di radio e televisione sul mondo GLBT in diretta audio e video su WEB, FM, e satellite. Ed il lunedì in replica alle 23.00 sul canale 906 di Sky su EcoTv. Radio Città Futura ospita, all’interno del suo palinsesto, la prima web-radio gay italiana: Deegay.it.

Ogni venerdì, a partire dal 28 marzo, alle ore 23.00, nel consueto spazio notturno di Radio Città Futura, intitolato “Futura”, gli speaker di Deegay.it intratterranno il pubblico esplorando il vasto mondo della cultura GLBT., con prestigiosi ospiti in studio e in collegamento telefonico.

Grande spazio sarà dedicato anche all’interazione con il pubblico. Gli argomenti che saranno discussi, nel corso delle varie puntate, spazieranno dal coming out al complesso nodo delle unioni civili, passando per il cinema, le icone gay, ecc. ecc. Con serenità, saranno affrontati temi spinosi e non, fornendo sempre all’ascoltatore uno spunto di riflessione utile per comprendere o confrontarsi con la propria realtà.

Importante segnalare che la trasmissione avrà, al suo interno, una parte dedicata a promuovere le maggiori realtà che creano intrattenimento ed eventi GLBT., in tutto il territorio nazionale. “FUTURA i deegay della notte” sarà condotto dalle voci storiche di Deegay.it: Christian Floris, Sophia De Pietro e Gaia Natoli.

La trasmissione si potrà ascoltare in diretta su DeeGay.it e Radio Città Futura (in FM a Roma sui 97.7 mhz), ma non solo, la si potrà anche vedere nello streaming video dei rispettivi siti internet (sempre in diretta) e nella replica che ogni lunedì verrà riproposta da EcoTv (canale 906 di Sky) dalle ore 23.00. La trasmissione sarà in onda anche in FM in numerose città italiane attraverso le emittenti collegate via satellite.

Venerdì 28 marzo, prima puntata: “Il coming out“. Interverranno in studio:Stefano Campagna, giornalista del TG1 e Imma Battaglia, presidente di DiGay Project.Per intervenire in diretta e fare le tue domande in trasmissione scrivi una mail a: futura@deegay.it

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L'autoradio estraibile non passa mai di moda!

da lastampa.it

Domanda facile e risposta non scontata: sapete quanti italiani nel 2007 hanno scelto un impianto audio non fornito direttamente dal costruttore? Direte voi: pochissimi, sono finiti quei tempi. Con gli impianti integrati in vettura ci siamo definitivamente liberati dai furti e dalle passeggiate con l’autoradio estraibile in mano. Errore.

Nel 2007, secondo la Gfk, società tedesca specializzata sui dati di vendita nel settore «elettronica di consumo», sono stati ben 1,2 milioni gli italiani che hanno comprato separatamente dall’auto l’impianto audio. I motivi? Semplicissimi: prezzi più attraenti e, soprattutto, la possibilità di poter montare in vettura l’ultima tecnologia disponibile.

Non è una prerogativa italiana, per la verità, ma di tutti i mercati europei. E non è dettata da una volontà legata esclusivamente al risparmio. Come accade per i cellulari, l’evolversi rapidissimo della tecnologia è il vero motore di questa tendenza. Se infatti si acquista un’auto con almeno due anni di vita si ha, il più delle volte, un impianto già superato. Non così se la si dota di un sistema acquistato separatamente. Un esempio? Alla radio con Mp3 si sta affiancando quella con Sd card, che manda in pensione il caricatore Cd.

Attraverso l’utilizzo della stessa card in dotazione alle macchine fotografiche digitali dell’ultima generazione, si possono immagazzinare a basso costo quantità incredibili di colonne musicali; oppure grazie alla tecnologia Bluetooth si può avere, con la radio, anche un impianto vivavoce per il telefono a costo assai ridotto. Un esempio pratico? Con 299 euro si può comprare Hamburg MP 68, radio con telefono appena lanciato da Blaupunkt. Quando si entra in auto, il telefono si collega direttamente con la radio, la rubrica viene visualizzata sullo schermo, mentre le casse servono come altoparlanti vivavoce e c’è una pratica tastiera per evadere ogni funzione. Ma il futuro dove porterà? Mario Gavagni, direttore di Bosch Car Multimedia: «Il prossimo passo sarà quello della generazione di impianti che interagiranno direttamente con la vettura: si arriverà a sistemi che avvertono quando si deve affrontare una curva, consigliando perfino la velocità ideale da tenere. È un’evoluzione dei navigatori, ma avremo inoltre sistemi molto sofisticati che preannunciano la segnaletica stradale».

Questi sistemi di informazione multimediale sono in fase avanzata di sviluppo e, se montati di serie dal produttore dell’automobile, si potranno leggere addirittura sul parabrezza, grazie alla tecnologia dell’Head Up display. Nel tempo potranno interagire anche con l’Abs, con il controllo di stabilità e con gli altri dispositivi della vettura per garantirsi una maggiore sicurezza sulla strada. Dalla radio a un vero e proprio «computer», il passo è breve e già a settembre si potrebbero vedere importanti novità. Il mercato della radio ha ancora molto da dire.
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1600 stazioni radio da TunIt.org

Gli appassionati di musica proveniente da ogni parte del mondo, fruibile in ogni momento, potranno apprezzare il servizio  che proporrà dalla prossima estate  TunIt.org.

Di cosa si tratta? Previa installazione di un software disponibile per Windows Mobile 2003 o superiore, verrà messa a disposizione dell’ascoltatore una playlist costituita da oltre 1600 stazioni radio statunitensi, che abbracceranno in pratica ogni genere musicale.

La ricezione avverrà via streaming e sarà quindi necessario avere un collegamento alla rete tramite Wi-Fi, EDGE, UMTS o HSDPA. (Con un occhio di riguardo ai costi, dato che il download di dati risulta piuttosto cospicuo).

Vi sarà la possibilità di creare un proprio elenco preferito di emittenti, che verrà caricato ad ogni lancio dell’applicazione. Una funzione di ricerca avanzata, consentirà di selezionare le radio per città, stato o genere, riuscendo così a soddisfare pienamente i propri gusti.

L’aggiornamento della playlist potrà essere fatto sempre attraverso Internet. L’idea è interessante, in quanto si va oltre il classico concetto di radio Web, estendendo la disponibilità di fonti d’ascolto. Purtroppo il limite sarà dato dalla copertura del solo territorio statunitense; sarebbe interessante avere a disposizione un bacino più ampio di aree dalle quali estrarre la playlist.

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Rai e privati: grande alleanza per la radio digitale

da repubblica.it
(rubrica AFFARI & FINANZA, e ho detto tutto!)

Il digitale ha fatto il miracolo e faceva un certo effetto perfino a loro, i signori delle radio private italiane e della Rai, i grandi nemici da trent’anni a questa parte, di ritrovarsi seduti ad uno stesso tavolo, ad annunciare di voler costruire assieme il futuro della radio.
La scorsa settimana a Viale Mazzini, in casa Rai, quella strana ‘guerra dei trent’anni’ iniziata negli anni Settanta con la nascita delle prime radio private è finita. Rai e privati hanno costituito un’iniziativa comune: si chiama Associazione per la Radiofonia Digitale in Italia.
L’organigramma dice tutto: presidente Francesco De Domenico, presidente di RaiWay; due vicepresidenti: Eduardo Montefusco, numero uno del gruppo Rds e presidente di Rna, l’associazione che riunisce i maggiori network privati nazionali, e Marco Rossignoli, presidente di AerantiCorallo, associazione che rappresenta oltre 700 emittenti tra locali e di comunità. Insomma ci sono tutti. L’obiettivo è di replicare nel campo della radiofonia quello che il Dgtvi è riuscito a fare per la tv digitale terrestre: un elemento di proposizione e di propulsione per riuscire finalmente a fare entrare la radio nell’era digitale, ossia nel futuro.

La radio digitale è in ritardo: mentre la tv è nel pieno dello sviluppo commerciale del digitale terrestre, per la radiofonia siamo ancora ai test e alle sperimentazioni. La novità è che ora la Rai è finalmente uscita dal torpore e ha deciso di affrontare con decisione la sfida del digitale: lo ha ribadito anche il direttore generale Claudio Cappon martedì scorso. La radiofonia è insomma unita e pronta. «Un risultato importantissimo – ha chiosato Montefusco – perché permette al sistema di avanzare verso un mercato in cui le nuove tecnologie, da Internet allo stesso ascolto della radio sui cellulari, stanno aprendo nuove importantissime prospettive. E occorre muoversi in fretta». «Il tempo delle sperimentazioni è finito», ha sintetizzato Francesco De Domenico, la cui RaiWay ha negli ultimi mesi bruciato le tappe e recuperato il tempo perduto. «Se ci dessero il via libera domani, potremmo partire con il servizio commerciale in pochissimi mesi», ha fatto eco Sergio Natucci, segretario generale di Rna.

Alle condizioni per la realizzazione di un fronte comune non è certo estraneo il momento che il settore dei media sta vivendo. Per la radio si sta aprendo una «finestra» importante: gli investitori pubblicitari si stanno allontanando dalla tv generalista, la stessa forma dello spot, mostra la corda e il mercato è a caccia di nuove forme di comunicazione. Internet è in forte crescita ma è ancora al 10% del totale. Crescono i canali tematici della tv satellitare e, in piccola parte, anche sul digitale terrestre. E la radio si può inserire in questa tendenza. La radio fa «community» in modo naturale. Le radio, specie le private, sono nate tematiche. E adesso si trovano davanti l’opportunità di valorizzare al massimo queste caratteristiche.

Community, ma anche «mobilità». Il 70% dell’ascolto radiofonico avviene in automobile, e cresce costantemente il numero di telefonini cellulari dotati di ricevitore Fm. E tra poco arriveranno sul mercato i navigatori per auto con ricevitore radio integrato. In questo scenario di convergenza di terminali la radio digitale porta nuove possibilità. Non più solo «suono» ma anche messaggi di testo, singole immagini e perfino dei brevi video da inviare sui display che fanno la loro comparsa sui ricevitori digitali, con informazioni sul traffico, sul meteo, con avvisi pubblicitari e promozioni legate alla città in cui si vive, o magari anche ai quartieri che si stanno attraversando. Anche tutte le possibili interazioni tra la radio digitale e Internet sono una nuova frontiera da esplorare. Ma bisogna fare presto. La crisi politica in corso non aiuta (e nemmeno la quasi certezza di non poter contare su un quadro politico stabile e duraturo). Eppure ci sono decisioni da prendere: c’è da sancire Dab, Dab+ e Dmb Visual Radio come agli standard tecnologici; servono le norme per la ripartizione e l’assegnazione delle frequenze. Di questo si discute già con l’Authority di Corrado Calabrò. E il fatto che l’industria presenti un fronte comune può affrettare di molto i tempi. «E poi – come ha sottolineato Natucci – per la radio non c’è alcuno switch off. Non si devono liberare frequenze, come accade invece nelle tv, perché la radio digitale vivrà ‘accanto’ alla analogica ancora a lungo». C’è infine la speranza che il sistema possa contare anche su qualche forma di incentivo, come è accaduto e ancora accade per la transizione al digitale della tv. Ma anche per questo serve un governo nel pieno delle sue funzioni.

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Nasce Associazione Radio Digitali (11/03/2008)

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Da Terratec un nuovo dispositivo per ascoltare le radio online

da mytech.it

Terratec ha presentato Noxon iRadio for iPod, un dispositivo che grazie all'accesso diretto a Internet wireless o via Lan permette di ascoltare piu' di diecimila stazioni radio o podcast e di accedere ai brani musicali memorizzati sul disco fisso del computer, sui dischi in rete o di riprodurre i brani memorizzati su iPod o su dispositivi di memoria Usb. La qualita' audio e' garantita dall'altoparlante interno da 5 W. La soluzione e' dotata inoltre di equalizzatore e di uscite digitali e analogiche per il collegamento ai sistemi stereo domestici. Il prodotto sara' disponibile da aprile al prezzo di 299 euro.

Per maggiori informazioni: www.terratec.it.
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Radio Radicale e Centro d'Ascolto lanciano un sito per monitorare la campagna elettorale

da agenziaradicale.com

Il sito internet di Radio Radicale e il Centro d'ascolto dell'informazione radiotelevisiva hanno lanciato oggi il sito "Conoscere X deliberare" all'indirizzo http://elezioni2008.radioradicale.it.
Grazie alla sinergia tra i servizi di informazione di interesse pubblico offerti dai due soggetti della galassia radicale, ogni giorno potranno essere confrontati gli eventi della campagna elettorale, pubblicati in audiovideo nella loro integralità senza alcuna mediazione giornalistica, e la loro rappresentazione sui telegiornali.

Sarà accessibile anche il calendario, che consente di avere uno sguardo sui principali avvenimenti, e di poter ricostruire la campagna giorno per giorno. Si potranno selezionare eventi in audiovideo e notizie dei telegiornali per ogni candidato premier, coalizione o partito politico candidato alle prossime elezioni. Sul sito saranno accessibili anche altre risorse, tra cui il blog del Centro d'Ascolto dell'Informazione radiotelevisiva dove vengono pubblicati giornalmente i dati sulle presenze politiche nelle trasmissioni di approfondimento con gli indici di ascolto medio ricavate dall'Auditel. Possibile anche l'interazione da parte degli utenti, che potranno pubblicare video, interventi e segnalazioni attraverso Fai notizia, il sito di giornalismo partecipativo di Radio Radicale.

Fin dal 1976 Radio Radicale ha documentato la vita politica italiana integralmente e senza filtri. Questa linea editoriale ha consentito di rendere disponibili online su www.radioradicale.it 114.848 audiovideo, 147.066 oratori, 4.276 organizzazioni, 19.336 sedute del Parlamento, 6.501 processi.
Il Centro d'Ascolto dell'Informazione Radiotelevisiva nasce il 20 febbraio del 1981 da un'idea di Marco Pannella. Dagli inizi degli anni '80 ad oggi, il Centro d'ascolto ha ininterrottamente schedato e archiviato tutti i notiziari e le trasmissioni di informazione delle televisioni nazionali. Dal 2006 pubblica una rassegna video online di tutti i telegiornali delle reti televisive nazionali.

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La PSP di Sony acquista la web-radio

da portalino.it

Dopo avere perso peso ed essere diventata un vero e proprio gadget con l’introduzione della PSP Slim e Lite, il dispositivo sembra aumentare sempre di più i suoi punti di forza in termini di funzionalità.

La prossima versione del firmware, la 3.80, aggiungerà la Internet radio tramite Wi-Fi rendendolo quello che potrebbe essere uno dei gadget più versatili in circolazione. Oltre ad essere in grado di streammare Net radio, la versione 3.80 apporta anche altre apprezzabili modifiche, inclusa la ricerca di scene video, invece della semplice timeline, il supporto RSS per feed di foto e OPML.

Il software sarà anche in grado di spegnere la PSP, una volta che la registrazione è terminata, per preservare l’autonomia della batteria.

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“Client 9 Radio”, va in onda lo Spitzer a luci rosse

da lastampa.it

Il potere, la politica, le puttane: in casa Sirius Satellite Radio hanno ben intuito il potere della combinazione, capace di mandare all’aria matrimoni e carriere, ma anche di attirare frotte di gossip-maniaci a caccia di scandali. E sulle torbide tre “p” la stazione radiofonica satellitare ha lanciato un canale completamente dedicato al più recente dei Sexgate: su “Client 9 Radio” sono andate in onda 72 ore di gossip e approfondimenti su Eliot “cliente numero 9” Spitzer, l’ormai ex governatore di New York protagonista di una saga a luci rosse che lo ha visto sborsare cifre da capogiro per incontrare la “brunetta” Kristen, la prostituta d’alto bordo che gli è costata la carica.

Dello scandalo che ha travolto Spitzer, identificato appunto come il “cliente 9” del giro di squillo, la stazione ha sviscerato ogni particolare: “Client 9 Radio indagherà su notizie, fatti, ricadute, psicologia e implicazioni dello scandalo”, si legge nella presentazione sul sito web dedicato, “E come forum di discussione sull’argomento, gli ascoltatori di tutto il paese potranno chiamare e parlare con gli ospiti e gli esperti di Sirio su qualsiasi tema, comprese leggi, pubbliche relazioni, medicina e psicologia”.

Le trasmissioni sono iniziate venerdì scorso alle 5 del pomeriggio e sono durate fino alla mezzanotte, ora locale, di ieri, lunedì 17 marzo, che per il governatore è stato il giorno della rinuncia ufficiale all’incarico.
E se i media stanno contribuendo a demolire definitivamente l’immagine di Spitzer, un tempo noto come “Mr. Clean”, l’integerrimo procuratore di Manhattan e “sceriffo” degli scandali di Wall Street, stanno invece portando fortuna a Ashley Alexandra Dupre/Kristen, aspirante musicista già da prima di entrare nel giro dell’Emperors Vip Club: da quando il suo nome è emerso nell’inchiesta-scandalo, il suo singolo “What we want” ha collezionato in rete più di tre milioni di download. E le sue grazie hanno attirato l’attenzione degli editori delle riviste per soli uomini Penthouse e Hustler, che già si preparano a bussare alla sua porta con offerte allettanti per una comparsata sulle loro pagine.
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La tivù di qualità arriva via radio

da lastampa.it

Marco Baldini e Fiorello che maramaldeggiano e sbancano l’Auditel. Albertino che gioca a strapazzare Simona Ventura in chiave Lucignolo (e prima, a Zelig, si esibiva nel Ranzani-pensiero). La Gialappa’s che da un decennio e più governa la satira di Mai dire... Nicola Savino che recupera le Scorie della tv di oggi e dell’altroieri. Sono i pronipotini di Renzo Arbore e del suo Alto gradimento. Anche lui, non a caso, poi trasmigrato con gran successo in video. L’elenco potrebbe continuare: Andrea Pezzi, Daniele Bossari, Amadeus, Fabio Volo, Gerry Scotti...

Personalità diverse, provenienze - geografiche - diverse. Ma un minimo comun denominatore: la radio. Dalla radio vengono e si sono formati (meglio se privata e alternativa, musicale, ma non necessariamente: tuttavia Radio Deejay pare il cuore di questa covata), la tv li circuisce e da un po’ li attrae irresistibilmente. Sono l’onda anomala, ma indispensabile, l’ultima generazione di una televisione stanca e vecchia. Circa trentenni (in America li chiamerebbero «thirtysomething»), autoironici, attenti a quanto si muove nei media e nel costume, hanno idee che costano poco, sono professionali ma, animati da innata goliardia, non «se la tirano». Autoreferenziali e scorretti quel tanto che basta, spesso uniti da vincoli d’appartenenza allo stesso «circolo» via etere. Baldini che negli anni Ottanta «svezza» un giovanissimo Fiorello e poi, anni dopo, viene richiamato da lui per fare insieme Viva Radio 2. Savino che passa il testimone di Zelig ad Albertino e comunque non riesce a fare a meno del sodale Digei Angelo. Che a sua volta marcia da solo e in coppia con lui a Quelli che... e a Scorie, ma in radio si concede ad Albertino. E si potrebbe andare avanti a lungo. Paiono dotati del dono dell’ubiquità, questi eterni ragazzi.

«È lavoro ma diverte», spiega Albertino, che dal lunedì al sabato pomeriggio fa Sciambola e al venerdì sera si concede Dance Revolution, il «luogo della musica sperimentale, quella che preferisco, il mio spazio hobbistico». Pratica a tempi alterni le discoteche per fare il deejay e alla domenica va a fare da contrappunto ironico, appunto Lucignolo, alla Ventura: non gliene lascia passare una, qualche volta forse la fa arrabbiare un po’, ma lei non lo ammetterà mai, abbozza. Avendo ancora del tempo pensa bene di inventarsi Blister per All Music (al venerdì alle 19 e in replica alle 13.30 il sabato): «Pillole dal web - spiega - dal montaggio serrato, molto “cool". Conduco e faccio la selezione finale dei filmati che la redazione seleziona per me da Internet».

«È due giorni che non vedo mia figlia», si lamenta Savino, che al mattino conduce Deejay chiama Italia con Linus (da qualche tempo anche sul satellite) e da anni ha una rubrica cinematografica fissa su SkyCinema insieme a un’altra Ventura, che di nome fa Alessia. Dice di alzarsi alle 7 e di tornare a casa ben dopo mezzanotte. Ma a Scorie, in tarda serata di Raidue, non avrebbe mai rinunciato. E non perché gli piaccia prendere per i fondelli i ragazzi canterini e i tutor di X Factor, ma perché questa seconda edizione del programma gli permette di andare a «sciare in neve fresca», cioè accedere per la prima volta ai «fuorionda» Rai, materiale sterminato, irresistibile, «finché non se ne accorgeranno o non ce lo proibiranno». Interventi demenziali di Rocco Tanica e di altri personaggi, ospiti e - goliardicamente - l’immancabile «gnocca di turno». «Siamo un commando piccolo e agile».

Facce rubate alla radio, che sanno di nuovo. E se il ricambio generazionale in tv fosse finalmente iniziato?

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I microfoni aperti di Hit Radio Rabat

da lettera22.it

Si racconta che gli aficionados di Hit Radio, dai rapper ai semplici ascoltatori, abbiano scatenato una singolare gara di solidarietà a sostegno della propria emittente preferita, la più “giovane” del panorama radiofonico marocchino. In pochi giorni, a fine novembre, hanno inondato di sms la radio privata di Rabat, per raggiungere la somma (ragguardevole, in termini marocchini) di centomila dirham, più o meno diecimila euro. Era l’ammontare della sanzione decisa dall’Alta autorità per la comunicazione audiovisiva (HACA) ai danni della creatura di Younes Boumehdi, patron di Hit Radio ma anche presidente dell’associazione delle radio private in Marocco.
Diecimila euro da pagare per “omesso controllo”. Di cosa? Di quello che passa attraverso i microfoni aperti che nell’ultimo anno hanno invaso l’etere dell’Atlante. La colpa di Hit Radio, e soprattutto del suo conduttore di punta, Mohammed “Momo” Bousfiha, è riassunta in una frase. Quando si parla di fenomeni sociali complessi, dice l’Alta autorità, la radio deve “assicurare una conduzione assistita da professionisti che abbiano maturità, rigore, pedagogia e conoscenze scientifiche adeguate” per proteggere il pubblico giovane.
Si parlava di violenza sessuale, droga e omosessualità, in quelle serate di inizio novembre. Nelle trasmissioni che l’Alta autorità ha deciso di sanzionare, primo caso di reprimenda verso le neonate radio libere che in poco più di un anno hanno rivoluzionato il paese. O almeno le generazioni urbane più giovani. Violenza, droga, omosessualità: ingredienti delle telefonate degli ascoltatori che avevano aperto voce e cuore ai microfoni senza rete di Libre Antenne, il talk show radiofonico serale condotto, appunto, da Momo, classe 1983, una carriera da conduttore iniziata a poco più di vent’anni, e ora il ruolo (ingrato) della star dell’etere per i ragazzi che stanno rompendo il silenzio.
Lo choc è stato evidente. E il rischio, lo vedono in molti, è che non ci sia più una diga per arginare quello che i microfoni aperti di Momo hanno mostrato. Ce n’est qu’un début, insomma. E anche in Marocco, come nella vecchia Europa sessantottina, l’atmosfera sembra proprio quella di una rivoluzione in corso. Culturale, musicale, ma soprattutto generazionale. Una rivoluzione trasportata dall’etere, dopo la svolta iniziata con la (ormai storica) legge 77-03, promulgata nel gennaio 2005, che ha liberalizzato le frequenze e aperto la strada alle radio private. Per ora soltanto dieci, l’avanguardia delle società che premono per entrare nel gioco della radiofonia e che forse troveranno un canale d’ingresso nella prossima tornata di concessioni, prevista per il 2008.
Il fatto è che, dice Momo, prima di andare nello studio di Hitradio a Rabat, “le radio sono l’unico strumento mediatico liberalizzato, in un paese dove il 45% della popolazione è fatta da giovani”. Lo dimostra la stessa Hit Radio, molto amata nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni. “La responsabilità è grande”, spiega il giovanissimo conduttore, “ma la cosa importante è avere quella che io chiamo un’attitudine positiva verso gli ascoltatori. E poi, in radio i sostegni ci sono: c’è un esperto di questioni giuridiche, e uno psicologo che viene regolarmente negli studi”.
L’”attitudine positiva” di Momo non ha comunque fermato il dibattito sulla censura e sulla liceità di parlare di temi tabu. Che si è spostato dall’etere all’etereo mondo virtuale che, anche in Marocco, è appannaggio della stessa generazione. Ragazzi gli ascoltatori (fedelissimi) delle radio private. Ragazzi i frequentatori di forum e blog in internet. Dove non tutti sono d’accordo che in radio si debba parlare di qualsiasi cosa, anche se i talk show – non solo Libre Antenne – sono in genere collocati nella fascia serale.
Il Marocco è un paese tradizionale, ha il suo codice sociale. “Non credo che siamo arrivati a un grado tale di maturità da poter parlare liberamente di tutto”, dice uno degli ascoltatori, nickname Aspirante. Anche chi è un fan sfegatato sostiene che “Momo e la sua squadra hanno spinto troppo sull’acceleratore”. E a dire la verità, lo stesso Momo non sembra così lontano dalle categorie del suo pubblico. “Il terreno – spiega – è quello di una modernizzazione che va di pari passo con la cura delle nostre tradizioni”. Certo, però, la diga è stata aperta. E non solo da Momo, che continua a dire di non essere né “un sociologo, né uno psichiatra, e tanto meno un mufti”.
Assieme a lui, c’è tutta l’avanguardia dei conduttori su cui si riversa anche la parte nascosta della gioventù marocchina. Compresa quella che si nasconde nell’anonimato di un telefono, lontano dalle telecamere e dallo sguardo altrui. Quella che, secondo Momo, ha soprattutto un sogno: “che il nostro Marocco diventi un paese coraggioso, sviluppato e in cui si vive bene”. Da Imad Kotbi, ai suoi colleghi Nabil Bennani e Khalid Nizar. Tutti conduttori che lavorano live per ore ed ore, al mattino o alla sera, nelle trasmissioni di dediche, nei programmi sulla nuova scena musicale marocchina (inflazionata dallo hip hop), negli spazi di annunci pubblicitari in diretta.
A spiegare meglio di tutti cosa stia succedendo, lungo le coste inquiete dell’Atlante, è Noureddine Kamare, il conduttore di VIP su Rabat Chaine Inter, star indiscussa non di una radio privata, bensì della vecchia ammiraglia, la radio statale, che sotto la pressione delle private ha dovuto rifarsi il belletto. Noreddine rappresenta quella parte del Marocco che se n’è andata (come fecero i suoi genitori) perché l’unica speranza era l’emigrazione. E che poi nel paese d’origine c’è tornata. Parla il darija, l’arabo marocchino, con qualche incertezza. Ma lo usa perché il darija è uno degli ingredienti di questa rivoluzione culturale neanche tanto sotterranea. Lo strumento linguistico più intimo attraverso il quale si riesce a esprimere non solo immediatezza, ma disagio, complessità, sentimento.
“In Francia, l’emigrante urla. In Marocco, il marocchino parla”, ha detto una volta Noureddine. “Perché sino ad ora gli avevano chiesto di chiudere la bocca. E oggi si può parlare di tutto”. Di rapporti d’amore, di sofferenza, di intimità. Radio come agorà sociali, insomma. Ne era convinto lo stesso patron di Hit Radio, Younes Boumehdi, che per il 2006 si era guadagnato un posto tra i cinquanta giovani marocchini che avrebbero costruito il paese del futuro. “La radio è l’apertura”, aveva detto allora. “E’ tutto quello di cui i giovani hanno bisogno oggi per sviluppare la loro curiosità, il loro senso critico, il loro spirito d’iniziativa”. Con tutti i rischi del caso.
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Ancona, presentata la web radio degli immigrati

da gomarche.it

Si chiama www.radioafrica.eu la web radio dedicata alle questioni dell’immigrazione locale lanciata dal circolo culturale Africa e sostenuta dalla Provincia di Ancona.

ANCONA – Si chiama www.radioafrica.eu la web radio dedicata alle questioni dell’immigrazione locale lanciata dal circolo culturale Africa e sostenuta dalla Provincia di Ancona. Un progetto che, unendo le caratteristiche di un mezzo popolare come la radio alle potenzialità delle nuove tecnologie della rete, ha l’obiettivo di rafforzare la comunicazione e la promozione di attività rivolte ai cittadini immigrati presenti nel nostro territorio, con particolare attenzione alle seconde generazioni.

“Siamo felici – spiega Carla Virili, assessore alle Politiche sociali e all’Immigrazione della Provincia di Ancona – di contribuire alla realizzazione di questo progetto di integrazione che, attraverso l’avvio di una web radio sui temi più sentiti dalle comunità straniere del nostro territorio, consente di estendere il campo d’azione dei processi di comunicazione con un innovativo strumento rivolto soprattutto ai giovani delle seconde generazioni”.

Gli obiettivi chiave che il progetto intende perseguire sono una conoscenza più approfondita del fenomeno immigratorio locale, il costante aggiornamento sui corsi di formazione promossi dalle autorità locali, statali ed europee rivolti agli immigrati, la condivisione di una cultura aperta e consapevole sui fenomeni in atto nella società italiana ed europea, senza perdere di vista il complesso fenomeno della globalizzazione.

Nel palinsesto di www.radioafrica.eu, anche uno sportello virtuale, al quale si potranno rivolgere gli immigrati per avere informazioni su questioni di natura amministrativa o legate ai problemi pratici della quotidianità.
Il servizio si articolerà in quattro ore al giorno (due alla mattina e due al pomeriggio) per tutto l’arco della settimana e sarà curato dal circolo culturale Africa, in collaborazione con giovani del servizio volontario europeo, che parteciperanno attivamente alla programmazione della radio.

Durante la presentazione, l’assessore Virili è intervenuta anche sulla questione delle seconde generazioni di emigranti, cioè i figli di quei tanti italiani che negli scorsi anni partirono in cerca di miglior fortuna verso altri Paesi.
“Abbiamo recentemente firmato un protocollo d’intesa con la Regione Marche per prendere contatto con queste seconde generazioni di emigranti e costruire azioni di scambio culturale con la nostra provincia per favorire una loro migliore conoscenza della propria la propria terra d’origine”.
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Esce 'Emigranti Express' di Mario Perrotta

da adnkronos.com

Sara' in libreria a partire dal 20 marzo "Emigranti Espre'ss" di Mario Perrotta (Fandango libri). Il racconto e' ambientato nel 1980, quando Mario ha 10 anni e, affidato di volta in volta a una diversa famiglia di emigranti in partenza, una volta al mese va in treno da Lecce a Milano per vedere suo padre che lavora a Bergamo. Brindisi, Bari, Pescara, Ancona, Rimini, Bologna, Parma, Milano: ogni fermata corrisponde a un capitolo del libro.

Nei paesi di destinazione, non cosi' distanti, gli emigranti trovano intolleranza, umiliazioni, condizioni di vita e di lavoro disumane: cambiano il colore della pelle, l'epoca, i luoghi di partenza e di arrivo, ma si ripete ancora oggi quel drammatico movimento migratorio Attraverso la voce e lo sguardo di un bambino, "Emigranti Espre'ss" narra i viaggi degli emigranti: non solo la rievocazione di storie italiane strappate alla dimenticanza, ma una sorta di poema popolare.

Mario Perrotta, leccese, e' attore, autore e regista. A Bologna si laurea in Filosofia e fonda, con altri registi e drammaturghi, la Compagnia del Teatro dell'Argine con cui collabora tuttora. Lavora in teatro, radio e televisione. Fra i suoi spettacoli: Italiani Ci'ncali - Parte prima: minatori in Belgio; La turna'ta - Italiani ci'ncali parte seconda; Odissea. Per la radio e' autore ed interprete di Emigranti Espre'ss, programma in 15 puntate andato in onda su Radio Rai Due, vincitore del Jury Special Award al concorso TRT International Radio Competition.
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Audiradio: i dati del 1°bimestre 2008
audiradio
AUDIRADIO - 1° BIMESTRE 2008 (12 gennaio/28 febbraio)
Giorno medio (dati x 000)

1   Radio1 6874
2   Deejay 5362
3   RTL 5358
4   RDS 4879
5   Radio2 4752
6   Radio105 3887
7   RadioItalia 3785
8   Radio24 2285
9   KissKiss 2207
10   R101 2065
11   Radio3 1900
12   Maria 1836
13   RMC 1764
14   Capital 1671
15   Virgin 1651
16   m2o 1391
17   Radicale 606

Scarica QUI i dati completi (.pdf)
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La sinistra arcobaleno per una Rai pluralista
da articolo21.info

La Sinistra arcobaleno promuove per domani a partire dalle ore 13 una manifestazione dei cittadini davanti alla sede centrale Rai di viale Mazzini. Nel corso dell'iniziativa prendera' la parola Fausto Bertinotti, candidato premier della Sinistra arcobaleno e saranno presenti personalita' del mondo dell'informazione, dello spettacolo e della cultura. Nella stessa giornata sono previsti presidi presso le sedi regionali della Rai.
Secondo la Sinistra arcobaleno: "Il servizio pubblico e' di tutti e tale deve rimanere per garantire il diritto fondamentale dei giornalisti ad informare e dei cittadini ad essere informati correttamente. Per una Rai davvero pluralista, perche' in campagna elettorale ogni forza politica che partecipa deve essere messa in condizione di parita' a tutela del diritto di scelta da parte degli elettori. Il diritto di conoscere per deliberare che dovrebbe essere garantito da tutti i mezzi di comunicazione, acquista maggior valore e significato, perche' la Rai e' servizio pubblico, la piu' grande azienda della comunicazione, dello spettacolo e della cultura. Per liberare le tante professionalita' di cui l'azienda dispone, che non possono rimanere prigioniere di un duopolio politico rappresentato dalle coalizioni che fanno capo al Partito democratico e al PD e al PDL".
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L’occupazione israeliana chiude due stazioni radio locali

da infopal.it

Ieri mattina le forze di occupazione israeliane hanno invaso le sedi delle stazioni radio Sawt al-Quds ed al-Majd, situate nella città di Jenin, nel nord della Cisgiordania, sequestrandone le attrezzature e ordinandone la chiusura.
La direzione della radio Sawt Falastin (la voce della Palestina), a Gaza, ha condannato la chiusura della sede di Jenin e il sequestro delle apparecchiature, e ha sottolineato che tali azioni sono parte di una strategia di persecuzione contro giornalisti e operatori della comunicazione e ha aggiunto che la chiusura dell'emittente intende "zittire una voce importante della resistenza e dell’unità nazionale in Palestina e impedire che la verità su quanto sta accadendo al popolo palestinese venga diffusa".
La direzione ha chiesto alle organizzazioni internazionali, a Reporter senza Frontiere, l’Ordine dei giornalisti, i Centri per la Difesa dei Diritti Umani, di "rivelare i crimini israeliani contro la libertà di informazione".
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Nasce Associazione Radio Digitali

da alice.it

Nasce l'Associazione per la radiofonia in Italia con l'obiettivo di chiedere all'Autorità per le Comunicazioni interventi affinché siano emanate le regole per il settore e al nuovo Governo risorse pubbliche, in linea con la politica di incentivazione della tv digitale terrestre. L'associazione e' stata presentata questa mattina e vede tra i soci fondatori la Rai (tramite la controllata che si occupa di infrastrutture per la trasmissione RaiWay) insieme con gran parte delle emittenti radiofoniche private, nazionali e locali.

Compito primario dell'associazione è promuovere l'avvio e il pieno sviluppo pluralistico della tecnologia radiofonica digitale, supportando i lavori del tavolo tecnico creato dall'Autorità circa un mese fa, che tornerà a riunirsi dopodomani: ''Alla riunione - ha annunciato Francesco De Domenico, presidente di RaiWay e dell'associazione - chiederemo all'Agcom di varare subito la nuova regolamentazione per l'assegnazione delle frequenze, lo standard tecnologico da utilizzare, gli apparati di ricezione e quindi le licenze. Non è più tempo di sperimentazione: la radio digitale è pronta a partire''.

Accanto a quello delle regole, il problema centrale per lo sviluppo della nuova tecnologia sono le risorse: ''Siamo convinti - ha detto ancora De Domenico - che la transizione al digitale per la radio debba procedere, senza perdere tempo, con le stesse modalità utilizzate per la tv digitale terrestre, favorita e promossa da diversi governi. Credo che l'esecutivo che uscirà dalle elezioni farà un'operazione giusta se si comporterà in modo analogo nel campo radiofonico: c'è bisogno di risorse pubbliche, come testimonia l'esperienza degli altri grandi Paesi europei''.

Per la radio, ha sottolineato Sergio Natucci, segretario nazionale di RNA, ''non è previsto alcuno switch-off, cioè lo spegnimento del segnale analogico: il digitale sarà dunque un elemento aggiuntivo'', sia in termini di utilizzo dello spettro che di moltiplicazione dell'offerta e diversificazione dei servizi. Inoltre la radio digitale ''non darà servizi a pagamento di alcun tipo: il pubblico - ha aggiunto Natucci - potrà usufruirne gratuitamente e liberamente. Non è un dettaglio, in un mondo in cui si paga tutto''.

A testimonianza dell'impegno di Viale Mazzini, è intervenuto per un breve saluto il direttore generale Claudio Cappon: ''La Rai crede nel digitale ed è convinta che anche per la radio sia tempo per un salto di qualità, che confermi la tv pubblica in un ruolo di leadership accanto ad altri partner''. Oltre a collaborare con Autorità e istituzioni, l'associazione metterà a disposizione degli associati metodologie di prova di apparati e applicazioni e promuoverà iniziative di comunicazione e confronto.

Accanto a De Domenico presidente, i soci fondatori hanno eletto vicepresidenti Marco Rossignoli (coordinatore Aeranti Corallo e presidente Aeranti) e Eduardo Montefusco (presidente Rna) e consiglieri Stefano Ciccotti (amministratore delegato RaiWay), Luigi Bardelli (membro del comitato esecutivo Aeranti Corallo e presidente Corallo) e Fabrizio Guidi (Rna).

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Radio e TV di tutto il mondo in streaming su wwitv
da sat-zone.it

wwiTV è un sito che permette di collegarsi a centinaia di canali TV e radio di tutto il mondo senza dover scaricare e installare alcun software (fatta eccezione per i media players necessari alla visualizzazione del flusso di dati): il sito si presenta con una grafica semplicissima e, seppur non disponibile in lingua italiana, sono presenti ben 112 canali TV e radio dei panorama italiano.

Inoltre potrete collegarvi alle TV e alle radio di oltre 130 Paesi di tutto il mondo, per scoprire nuovi contenuti e, perchè no, migliorare la comprensione di una lingua diversa.

wwiTV è davvero un sito completo, forse uno tra i più riforniti (in termini di numero di canali): la qualità video non dipende ovviamente dal sito, ma dalla qualità del flusso video messo a disposizione della stessa emittente televisiva o radiofonica. Va inoltre considerata, come per tutte le applicazioni basate sullo streaming, la qualità della propria linea ADSL (soprattutto in termini di velocità).

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Lorenzo Marsili canta per i bambini di Maputo
Dopo il successo nelle radio di 'Come Se' e il debutto in teatro (insieme a Luigi Pulcinelli) alla colonna sonora dello spettacolo teatrale di Massimiliano Coccia e Fabrizio Giannini "Gli Occhi di Piero" - opera dedicata a Piero Bruno, studente diciottenne ucciso dalle forze dell'ordine nel 1975 durante durante un corteo per il riconoscimento della Repubblica Popolare dell’Angola - Lorenzo Marsili torna ad esibirsi nella Capitale.

L'occasione è la prima di una serie di serate organizzate da Kanimambo Roma ONLUS, per raccogliere fondi a favore del progetto "Domani è un altro giorno" che, in Africa, tenta di migliorare le condizioni di vita dei bambini di Maputo (Mozambico), mentre in Italia si adopera per avvicinare i ragazzi ai temi della cooperazione e dello sviluppo sostenibile.

Insieme a Lorenzo, che in primavera pubblicherà il suo nuovo album, si esibiranno anche tre giovani gruppi della scena sperimental/rock: La Seconda Eclisse, Le Facce di Nascosto e Just What We Need.

L'appuntamento è per questa sera a Roma, al Sinister Noise Club, in Via dei Magazzini Generali 4/B, zona Ostiense, dalle 21.30. Ingresso 3,00 €. Info: www.kanimambo.it e www.lorenzomarsili.it

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Anniversari
Era il 10 marzo 1975 quando da una stanza di Via Locatelli a Milano, ad un niente da Piazza della Repubblica e a due passi dalla Stazione Centrale, nasce Radio Milano International, la prima radio libera italiana.
Prima un ronzio, poi una portante muta ed infine un brano straniero esplodono nell'etere metropolitano sgretolando di fatto il monopolio radiotelevisivo statale.
Tre giovani ragazzi, senza nemmeno rendersene conto, danno il via all'epoca delle radio libere, una delle maggiori rivoluzioni socioculturali degli anni '70.
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Le radio in rete potrebbero resuscitare

da webnews.it

Sembra che dopo la grande bufera passata dalle radio online a causa dell'improvviso innalzamento delle tariffe che spetta loro pagare per i diritti della musica che trasmettono, ora comincino ad arrivare idee nuove nel campo. È il caso di MusicMakesFriends.com e del suo modo di aggirare il problema.

Si tratta di un sito/community attivo in Europa che riunisce già tutte le principali etichette musicali, le quali hanno acconsentito a mettere a disposizione il loro intero catalogo e che, a fronte di un sistema di tariffazione sia basic (gratis) che premium (a sottoscrizione) dà la possibilità ai propri utenti di ascoltare programmi radiofonici creati da altri utenti di MusicMakesFriends. In tali programmi sarà possibile usare liberamente le 1,5 milioni di tracce che le major hanno dato in concessione e pronte per l'uso anche on demand (ma solo per l'utenza premium).

Alle 4 major poi si devono aggiungere anche oltre 9.000 etichette indipendenti felici di mettere a disposizione la propria musica, per arrivare ad un totale che il sito sbandiera come pari all'80% della musica sul mercato in Europa. L'abbonamento premium costa 9 euro/mese e offre anche 20GB di spazio per la musica della propria radio.

Il servizio è già attivo ma non ancora in tutti i paesi del continente. Per il momento l'opzione premium è pronta solo per Regno Unito, Autstria, Belgio, Irlanda, Germania, Francia, Lussemburgo, Spagna e Svizzera. L'obiettivo di MusicMakesFriends comunque non sembra quello di fare concorrenza ai music store ma anzi di diventare il più grande rivenditore di licenze musicali per la trasmissione in streaming.
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A TUTTE le donne


A tutte le donne
(vere e presunte :P)
con le quali abbia mai avuto il piacere di lavorare
(non solo) alla radio.

Alla loro innata sensibilità.
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Cbs e Aol uniscono stazioni radio online
da mytech.it

NEW YORK (Reuters) - L'emittente radiofonica Cbs Radio, numero due negli Stati Uniti, ha detto oggi che le sue 150 stazioni radio online si uniranno alle 200 di Aol. La Cbs Radio, divisione di Cbs, acquisterà gli spazi pubblicitari, hanno detto le compagnie in un comunicato congiunto. Inoltre Cbs lancerà la prossima primavera un riproduttore radio online che incorpora i servizi delle due compagnie e sarà supportato dai computer Mac della Apple. Aol è una divisione di Time Warner.
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Parte il digitale nella Svizzera tedesca

da news.admin.ch

L'Ufficio federale delle comunicazioni (UFCOM) ha rilasciato a SwissMediaCast AG l'autorizzazione tecnica (concessione di radiocomunicazione) per la diffusione digitale di nuovi programmi radiofonici nella Svizzera tedesca. In tal modo si creano i presupposti legali per l'attivazione della nuova piattaforma radiofonica digitale che, verosimilmente dall'autunno 2008, trasmetterà 18 programmi radio.

La nuova concessione di radiocomunicazione consentirà a SwissMediaCast AG di impiegare le frequenze (canale 7D) per la diffusione digitale in standard DAB+ nella Svizzera tedesca. Questo tipo di standard tecnico permette di trasmettere simultaneamente sulla stessa frequenza fino a 18 programmi radiofonici di qualità paragonabile a quella di un CD.

Ai sensi della concessione, SwissMediaCast AG avrà l'obbligo di diffondere i programmi di otto emittenti radiofoniche private, cui è stata attribuita una concessione nell'estate del 2007, nonché quelli di due reti radiofoniche della SSR. Potrà invece scegliere liberamente i restanti otto programmi della piattaforma.

Inoltre, in base alla concessione, SwissMediaCast AG sarà tenuta a fornire, entro un anno dall'attivazione, i suddetti programmi almeno negli agglomerati di Zurigo, Berna e Basilea. L'obiettivo per fine febbraio 2011 è quello di permettere all'80 per cento delle famiglie della Svizzera tedesca di ricevere l'intera gamma di programmi diffusi in digitale.

SwissMediaCast AG è nata da un accordo tra emittenti radiofoniche digitali private e SSR. La società è responsabile, sotto il profilo tecnico, dell'utilizzo delle frequenze e dell'esercizio delle necessarie reti di trasmettitori.
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Radio: chi cambia stazione non lo fa per la pubblicità.


da monitor-radiotv.com
E’ stata presentata l’indagine di NCP Ricerche dedicata alle abitudini di ascolto della radio in casa. Il risultato più eclatante della ricerca riguarda il fenomeno dello zapping.
Il 44.6% degli intervistati infatti ha dichiarato di cambiare spesso o qualche volta stazione durante l’ascolto, sintonizzandosi su un altro canale. Perché lo fa? La risposta è inaspettata: perché non apprezza la musica trasmessa.
Questa dichiarazione va contro l’opinione comune che ritiene la presenza della pubblicità il maggior deterrente alla continuità dell’ascolto. Infatti solo il 10.1% degli intervistati ha risposto che cambia canale per evitare gli spot.

Sono queste le motivazioni allo zapping:
per il 23.1% degli intervistati, “perché non mi piace la musica che trasmette”
per il 10.1%, “per evitare la pubblicità”
per il 5.1%, “perché mi sta annoiando”
per il 2.6%, “per ascoltare un particolare programma su un’altra stazione radio”.

Ecco gli altri risultati significativi dell’indagine.
Sono pochissimi (l’1.5% degli intervistati) gli italiani che in casa non posseggono un apparecchio per ascoltare la radio. Anzi, in media nelle case italiane sono presenti addirittura 4 apparecchi per l’ascolto della radio, a scelta tra impianto stereo, computer con connessione a internet, radio portatile, radiosveglia, televisore con parabola, lettore mp3 portatile e lettore cd portatile.

Chi ascolta la radio in casa ? Durante i giorni della settimana il 39.3% degli intervistati ascolta la radio in casa. Questo dato è costante e si alza il sabato e la domenica quando si raggiunge il 46%.

In quale orario si ascolta di più?
Il picco di ascolto della radio in casa si registra tra le 9 e le 12 e riguarda principalmente le donne.

E’ interessante un confronto con i risultati ricavati dall’indagine NCP sull’ascolto della radio in automobile (ottobre 2007). A eccezione della fascia oraria 9-12 (31.3% in casa contro 21.4% in auto), l’ascolto in auto è sempre superiore a quello in casa, soprattutto la mattina presto e la sera al termine della giornata lavorativa, in quello che viene definito “drive time”.
In media in una settimana la stessa persona ascolta 2 o 3 emittenti, un po’ come succede mentre si è al volante.
(cfr indagine “L’ascolto della radio in auto (2007)” consultabile su www.ncp.it).

La grande maggioranza dell’ascolto avviene per mezzo di un impianto stereo (circa il 70%), ma sta crescendo la percentuale di persone che utilizza internet. Questo ascolto è concentrato nelle ore pomeridiane e serali e riguarda in soprattutto i più giovani.

In base a cosa si sceglie una stazione radio piuttosto che un’altra?
Sono queste, in ordine decrescente di interesse, le principali motivazioni di scelta dell’emittente:
1. “per la musica che trasmette”
2. “per rilassarmi“
3. “per avere compagnia“ (soprattutto donne dai 25 anni in su)
4. “per divertirmi“
5. “per ascoltare i notiziari“
L’interesse per l’informazione cresce con l’aumento dell’età.

La ricerca fa parte di NCP Radio Control®, il progetto con il quale NCP Ricerche - società di ricerche di mercato specializzata nel campo delle analisi dei comportamenti giovanili, della musica, delle abitudini di fruizione della Radio con particolare attenzione ai nuovi media (Internet, satellite, DAB) - si propone di monitorare tutte le componenti del mondo della radiofonia italiana attraverso una serie di indagini diffuse ogni anno a cadenza periodica.

L’indagine – telefonica con questionario CATI strutturato - è stata condotta tra il 27 novembre e il 6 dicembre 2007 su un campione di 1000 individui suddivisi per sesso, 4 fasce d’età e 4 aree geografiche proporzionalmente all’universo della popolazione italiana tra i 15 e i 44 anni, di cui 150 possessori di solo telefono cellulare.

NCP Ricerche è una società del Gruppo Finelco (Radio 105, Radio Monte Carlo, Virgin Radio, Radio 105 Classics, RMC2, Edizioni Donegani), partner di Mediamétrie.

Articoli correlati: 7 febbraio 2008
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Italia-San Marino: Nuova intesa Radio-Tv

da alice.it

Un nuovo accordo bilaterale fra Italia e San Marino per la collaborazione nel settore radiotelevisivo è stato sottoscritto stamattina alla Farnesina dal ministro degli Esteri Massimo D'Alema e dal collega sammarinese Fiorenzo Stolfi. "Tale intesa - fanno sapere dal ministero degli Esteri con un comunicato - si colloca nel contesto degli eccellenti rapporti tra i due Paesi e rappresenta una ulteriore conferma della comune volontà di consolidarli nei diversi settori".

Alla luce delle rapide innovazioni tecnologiche nel settore radiotelevisivo, e in particolare nella prospettiva del passaggio al sistema digitale, si è ritenuto necessario aggiornare il quadro di riferimento della cooperazione bilaterale nel settore (l'ultimo accordo risaliva al 1987).

Nella prospettiva dell'utilizzo del sistema di diffusione satellitare, l'accordo prevede la possibilità di una programmazione mirata all'area adriatico-balcanica per la promozione della lingua italiana, della cultura e dell'immagine dei due Paesi. L'intesa conferma, tra l'altro, la collaborazione tra i due servizi pubblici radiotelevisivi; prevede una possibile estensione del bacino d'utenza per l'emittente sammarinese; e istituisce una Commissione Mista con un ruolo non solo di monitoraggio ma anche propositivo nei temi oggetto dell'intesa.

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Max Gazze' spopola in Radio

da ansa.it

Max Gazze' vince la sfida radiofonica: il brano 'Il solito sesso' è primo tra quelli di Sanremo nella classifica 'mid week' del Music Control.
Gazze' è attualmente al dodicesimo posto della graduatoria, davanti a 'Cammina nel sole' di Gianluca Grignani, quindicesimo, a 'Eppure mi hai cambiato la vita' di Fabrizio Moro, ventiduesimo, e a 'Colpo di fulmine' di Gio' di Tonno e Lola Ponce, la canzone vincitrice del festival.


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Uno scherzo per rilanciare l'abbonamento a Radio Popolare

da iloveradio.fm

Questa mattina alcuni conduttori di Radio Popolare hanno seminato il panico fra gli ascoltatori dell'emittente...Ma l’hanno fatto a fin di bene!
Per avviare la campagna abbonamenti 2008 hanno fatto interpretare alla direzione di Radio Popolare e al suo amministratore delegato una vera e propria fiction: un misterioso fondo etico a cui si erano rivolti per un mutuo era collassato sotto il peso dei sub-prime, venendo assorbito da un’altra finanziaria. Per accedere al finanziamento il primo fondo aveva chiesto a loro come garanzia un bel po’ di azioni di Radio Popolare e la scorsa settimana aveva preteso di metterle a frutto entrando nel Consiglio d’Amministrazione. Conclusione: per la prima volta era davvero in pericolo l’indipendenza di Radio Popolare.
La fiction è durata una ventina di minuti, giusto il tempo per ricevere, una volta svelata la presa in giro, una vera e propria valanga di e-mail di spavento, rabbia e...sollievo per lo scampato pericolo.

Ne citiamo alcune:
“Ero chiusa in macchina, incredula, nel garage della mia azienda e non riuscivo a scendere nè a spegnere il motore, finché un collega mi ha picchiettato sul finestrino per capire se stavo bene. Stavo per mandarlo a stendere, finché ho sentito che era tutto uno scherzo. A quel punto il vaffa...è partito di cuore insieme ad una risata liberatoria”

“C’è una mia amica che ha sentito l’inizio, poi è dovuta entrare in metropolitana e non crede che sia stata una balla...non potete lasciarla in queste condizioni”

“Avevo già dirottato la 91, stavo arrivando in Radio...”

“Vi avevo preso sul serio e stavo già pensando di portarvi i risparmi dei bambini”

“Ho il caffelatte della colazione cagliato nello stomaco: ragazzi che spavento!”

“Bravi c’ero cascato. La pensione è bassa, rifarò i conti e vedrò cosa tagliare per aumentare la quota di abbonamento”
 
L’abbonamento a Radio Popolare è un finanziamento volontario che 15mila ascoltatori sottoscrivono, assicurandone così la sua indipendenza ed autonomia editoriale. Per abbonarsi basta andare sul sito della Radio o telefonare al numero
02.39.24.11

Sito web: www.radiopopolare.it
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Sanremo: Solo tre degne di andare in onda in Radio

da lastampa.it

Radio e discografia, due mondi paralleli che collaborano ma spesso non si sopportano, tentano il dialogo ma parlano lingue diverse; a meno che di mezzo non ci sia il Dio denaro che normalizza i rapporti, smussa gli angoli e trasforma i grugniti in vocabolario comune. Qui in Riviera i colossi del music-business fingono di andare a braccetto anche se i nervi sono scoperti, pronti a saltare.

Entrambi, radio e discografia, Sanremo lo hanno amato e snobbato trattandolo come l'adultero con l'amante. Ti frequento quando mi servi ma non provare a disturbarmi... chiamo io! Un esempio - che più di altri dimostra che il Festival alle radio private interessa così così - viene dal numero di Network nazionali presenti in pompa magna. RTL 102,5, Radio Kiss Kiss, Radio 105 e ovviamente Radio Italia Solo Musica Italiana sono i quattro big arrivati fin qui per produrre programmi, promuovere il proprio marchio, lavorare sulla musica della manifestazione. E gli altri? DeeJay, Radio R 101, Radio Dimensione Suono, Radio Montecarlo? Nulla o quasi; e poi mai come quest'anno le radio stanno dimostrando con la loro programmazione di non amare affatto il lavoro del direttore artistico. Le scelte di Baudo, gli artisti, le canzoni sono ad anni luce dai computer dei programmatori FM.

Qualche giorno fa Anna Pettinelli, che di Radio Dimensione Suono è l'anima e la voce più nota, rilasciava un'intervista che non le mandava a dire: «Hanno fatto scelte tremende. Su 34 canzoni, se va bene noi di RDS ne passeremo tre o quattro. Grignani, L'Aura e poi, guardi, già non mi viene in mente più nessuno. Zarrillo fa sempre la solita canzone, Tricarico ha scritto una cosa che...Diomio...! La Tatangelo non ha fatto altro che cantare una nenia scritta da D'Alessio. Non la si può accusare di plagio perchè in fondo plagia sè stessa». E gli altri players cosa ne pensano, cosa fanno? Sentiamo Linus al telefono e il direttore artistico di Radio DeeJay conferma la scelta di suonare poche cose anche se, per la verità, è una tendenza che fa il paio con l'anno scorso. «Sono cinque o sei al massimo i pezzi in onda al momento. Gazzè, Frankie Hi-Energy, Tiromancino, L'Aura, Cammariere.... Intendiamoci, di perle non ne ho sentite e mi sembra tutto abbastanza mediocre».

Anche da Radio R 101 fanno sapere che solo Cammariere e Gazzè hanno fin'ora meritato l'inserimento in programmazione mentre ci sono possibilità per Tiromancino e Grignani. RTL 102,5 passa dieci brani su 34 e già il numero è un pò più interessante anche se ciò significa che ben 24 canzoni sono considerate out. Persino Tiziana Baudo, portavoce di RTL 102,5 e figlia di cotanto padre dice: «Grignani, L'Aura, Cammariere, Tatangelo, Lola Ponce e Giò Di Tonno, Bertè Tricarico, Gazzè, Moro e Meneguzzi sono quelli scelti e credo che vada già molto bene così».

Per quanto riguarda la discografia poi lo scontro di ieri mattina fra Baudo e Enzo Mazza della FIMI, Federazione Industria Musicale Italiana) ha svelato come i rapporti fra Rai e industria siano tesi, anzi, tesissimi. Mazza ha fatto arrabbiare come un toro il Pippone nazionale. «Se l'anno prossimo il regolamento non cambierà le major diserteranno il Festival. Così com'è non ci piace, penalizza gi artisti, non viene incontro al nostro mondo e da happening musicale si sta traformando sempre più in un baraccone fine a se stesso».

«Il tuo atteggiamento è incomprensibile - gli ha risposto il presentatore - dovresti stare un pò più attento a quello che dici». «Dovreste ridurre a tre le serate dei Big e abolire la gara riservandola solo ai giovani» incalza il discografico. «Così il Festival diventerebbe Castrocaro, Sanremo perderebbe la sua specificità», risponde Baudo rosso in viso. Mazza non molla: «E allora non rinnovate la convenzione. C'è un obbligo ?»
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Molte conferme nel 2007 delle Radio
da b2b24.ilsole24ore.com

Dopo il sorprendente sorpasso del quinto trimestre 2007 di RTL ai danni di Radio Deejay, alla sesta tranche tutto è tornato come prima, con la radio di Cologno Monzese nuovamente costretta ad inseguire. Il dato bimestrale si rispecchia anche nella classifica generale annuale, che vede ancora una volta RadioUno al primissimo posto, stabile rispetto al 2006, seguita per l'appunto da Radio DeeJay, che su base annua perde il 3% dei suoi ascolti dell'anno precedente: in calo, sì, ma senza traumi, tornando sostanzialmente ai livelli del 2005. Sebbene a fine anno la media dei 6 bimestri la porti alle spalle di DeeJay, come accennavamo, non può che rallegrarsi RTL 102.5, che guadagna oltre il 5% rispetto all'anno precedente e scala due posizioni in classifica, passando davanti sia a RDS (stabile) che a RadioDue, la quale recupera leggermente rispetto al bimestre precedente, rimanendo però su livelli ampiamente sotto la media annuale. Nonostante una piccola battuta d'arresto sul dato bimestrale, poi, continua a crescere sul lungo periodo Radio 105, così come Radio Italia Solo Musica Italiana, che fa segnare un ottimo +17%.

I dati Audiradio 2007 (file .xls)

Il fenomeno Radio R101
Ma i veri fenomeni dell'anno sono altri: numericamente va segnalato senza alcun dubbio il balzo di Radio R101, che sì porta a casa un eclatante + 41%, non riuscendo di pochissimo a chiudere l'anno oltre quota due milioni. A ruota, in questa speciale classifica dei movimenti più significativi dell'anno, ecco l'incremento di Kiss Kiss e quello di m2o, entrambe in grandissima salute ed in crescita non solo su base annua, ma anche rispetto ai dati dei singoli bimestri. Non buoni, viceversa, i dati di Capital e Rmc, i cui segni meno sono forse almeno in parte collegabili alla crescita rilevante di R101, che è andata almeno parzialmente a colpire lo stesso target delle due concorrenti, con una formula editoriale per alcuni versi simile. Continua infine la corsa di Radio 24, che dopo uno straordinario 2006 può archiviare anche un buon 2007, con un incremento superiore al 5%. Manca naturalmente il dato di Virgin Radio, che sarà rilevata a partire da quest'anno: sebbene alcuni osservatori avessero stimato ufficiosamente un dato inferiore al milione per la nuova nata del gruppo Finelco/RCS, in realtà la società di ricerca del gruppo, NCP, ha dichiarato che secondo una sua indagine i fedelissimi dello “style rock” sarebbero già oltre 1.300.000.

Le emittenti locali: Piemonte, Lombardia e Liguria
Esaurito questo rapido giro d'orizzonte su scala nazionale, iniziamo il nostro consueto giro d'Italia, che con i dati annuali è particolarmente interessante perché riguarda un numero di emittenti decisamente superiore rispetto a quello presente nei tabulati dei singoli bimestri. Partiamo dal Piemonte, con la conferma senza sorprese di GRP, che detiene leadership con 191.000 ascoltatori piemontesi, contro i 130.000 di Cuore (Lattemiele è a 80.000 in regione). Tra le Radio piemontesi, poi, spicca la consueta inseguitrice Veronica One, un po' in calo rispetto al 2006, seguita da un altro circuito (Fantastica) e poi dalle 'provinciali' Vallebelbo e Radiocity. In Liguria è ancora Babboleo a primeggiare, in netta crescita rispetto al 2006: quasi il 35% di ascoltatori in più per l'emittente genovese in un anno. Cresce anche Radio Nostalgia, che però, se primeggia di pochissimo in termini assoluti, come sempre raccoglie circa metà dei suoi ascoltatori in Piemonte. Da segnalare poi che subito dietro a Babboleo Suono si piazza la terza sorella Babboleo News, che con 43.000 ascoltatori nel 2007 ha fatto meglio di Radio 19, l'emittente del Secolo XIX, che si è dovuta fermare a quota 38.000. La Lombardia è come sempre terra di Radio Zeta: 401.000 ascoltatori in territorio regionale e un totale di 668.000 nell'intera area coperta dai suoi tanti ripetitori, con una crescita netta rispetto al 2006. Dietro, conquista la seconda posizione Radio Italia Anni 60, che scalza dal secondo gradino del podio Discoradio, in nettissimo calo rispetto all'anno precedente, anche e soprattutto per via dei ridimensionamenti subiti a livello di frequenze, dal momento in cui la proprietà è passata al gruppo RDS. Cresce in regione Radio Number One, mentre subiscono una battuta d'arresto due emittenti storiche (sebbene molto diverse) come Reporter e Popolare, che comunque rimangono su buoni livelli, intorno ai 250.000 ascolti quotidiani. Molto bene Radio 105 Classics, che nel giro di un anno vede più che raddoppiare i suoi ascolti.

Il Nord Est
In Trentino-Alto Adige è ancora Sudtirol 1 a prevalere con un ascolto di 92.000 persone (in aumento), così come tra le emittenti del Friuli-Venezia Giulia è sempre Radio Metrò la più seguita. La locale più seguita in regione, in realtà, non è però Metrò, ma Birikina, che fa registrare addirittura 135.000 ascoltatori sui 578.000 totali, distribuiti poi per la maggior parte in Veneto. Meglio di lei fa però Company, seguita da un totale di 543.000 persone al giorno, di cui 432.000 proprio in Veneto. A seguire, le rispettive seconde reti: Bella & Monella da una parte e Radio 80 dall'altra, entrambe in sostanziale crescita rispetto al 2006. Scende questa volta sotto quota 200.000 Radio Padova, seguita ancora da Piterpan, Easy Network, Marilù e così via.

Subasio domina al Centro
Passiamo così all'Emilia-Romagna, dove continua a crescere senza sosta Radio Bruno, lanciata quest'anno a 572.000. In progresso anche Radio Studio Delta, seconda ma molto distanziata dalla leader, con 147.000 ascoltatori, che diventano 153.000 considerando anche quelli rilevati fuori dai confini regionali. Seguono Radio Italia Anni 60 e Lattemiele, mentre tra le locali, come ascolti complessivi, vanno segnalate Radio Pico (forte in Veneto) e Malvisi (ben ascoltata anche in Lombardia). La Radio “locale” (per così dire) più ascoltata in Toscana è sempre Subasio, mentre tra le emittenti con sede in regione vanno segnalate Radio Cuore, che resta la numero 1, seguita da Radio Blu e RDF 102.7. I dati di Nostalgia e Fantastica, invece, si riferiscono in parte ad ascolti provenienti da altre regioni. Sulla costa adriatica cresce Veronica Hit Radio, seguita da Radio Arancia, mentre poco più a sud Radio Delta 1 fa registrare un ottimo balzo in avanti, passando dagli 86.000 ascoltatori del 2006 ai 111.000 del 2007, di cui 100.000 in Abruzzo. Bene anche Radio Ciao, stabile Parsifal. Nell'entroterra è come sempre Subasio a dettare legge, con 1.851.000 ascoltatori distribuiti ben oltre i confini regionali umbri. Anche (e a maggior ragione) nella sua regione, comunque, Subasio spadroneggia, seguita a notevole distanza dalla sorella Suby. Nonostante la gran quantità di emittenti, gli investimenti, i personaggi, le campagne pubblicitarie e tutto il resto, nessuna emittente laziale riesce ugualmente a fare sul suo stesso territorio quanto fa Subasio: i suoi 656.000 ascoltatori quotidiani sono sensibilmente di più di quelli di Dimensione Suono Roma, che pure tra le locali romane è la più ascoltata, in crescita netta rispetto al 2006. A seguire, le altre emittenti del gruppo, RDS 2 e Ram Power, quest'ultima preceduta da Radio Globo, in crescita. Staccate, seguono in classifica Radio Rock e Radio Radio, mentre i buoni dati di Radio Cuore e Lattemiele sono entrambi frutto di raggruppamenti tra più regioni.

Kiss Kiss si conferma nel Sud
Scendendo a Sud, è la solita Kiss Kiss Italia a guidare la classifica campana, sebbene in sensibile calo rispetto al 2006, seguita da Radio Ibiza, Radio Marte e Kiss Kiss Napoli. Tra le inseguitrici (notevolmente staccate) da segnalare i segni più di Radio Italia Anni 60 - Napoli e Club Novantuno. Tornando sull'Adriatico, il piccolo Molise è terra di Radio Orizzonte, mentre in Puglia progredisce notevolmente Radionorba, che sfonda quota mezzo milione. Crescono Radio Puglia e Radio Selene. In Basilicata continua a imporsi Radio Potenza Centrale, mentre in Calabria si moltiplicano le emittenti rilevate, anche se l'ascolto è sempre piuttosto polarizzato intorno a Radio Juke Box, forte dei suoi 218.000 ascoltatori complessivi, di cui 114.000 in regione. Concludiamo con le isole: in Sicilia è Radio Margherita a svettare, seguita a notevole distanza da Radio Juke Box (la “cugina” sicula dell'emittente calabrese citata pocanzi), e poi da RGS Radio Giornale di Sicilia, Radio Cuore e Radio Studio Centrale. In Sardegna si conferma numero uno Radio Sintony, seguita da Radiolina.
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