HomeSkip Navigation LinksHOME PAGE » K - Radio
Nasce www.radioarticolo1.it

COMUNICATO STAMPA

Nasce www.radioarticolo1.it
Parole al lavoro via Internet
Conferenza stampa di presentazione


Mercoledì 28 maggio, ore 11.30
Sala Accademia  - Centro Congressi
Via dei Frentani, 4/A - Roma

Salari, sicurezza e dignità sociale; operai, dipendenti pubblici e privati, pensionati e precari: è l'Italia che lavora, quella che Articolo 1, la nuova web radio della Cgil, inizierà a raccontare a partire dal 28 maggio, in fase sperimentale, e poi dal 15 settembre con un palinsesto  di sei ore, dal lunedì al venerdì. Il primo appuntamento è con la trasmissione in diretta della Conferenza nazionale di organizzazione della Cgil in programma per  il 29, 30 e 31 maggio prossimi.

Nella conferenza stampa in programma mercoledì 28 maggio alle ore 11.30, nella Sala Accademia del Centro Congressi Frentani (Via dei Frentani 4/A), saranno il direttore Altero Frigerio e Fulvio Fammoni, segretario nazionale della Cgil, ad illustrare i caratteri essenziali del progetto editoriale e la scelta di canali quali Internet e la radio per sviluppare informazione  di servizio, partecipazione e interattività. Saranno presenti i partner tecnologici dell'iniziativa.

CONTATTI
Elisa Galantini
Radio Articolo 1
Via dei Frentani, 4/A - 00185 Roma
telefono: 06 40043376
e-mail: radioarticolouno@gmail.com
www.radioarticolo1.it  


Ecco in anteprima lo staff della radio:
Direttore: Altero Frigerio
Caporedattore: Marco Rossi
Segreteria di Redazione: Elisa Galantini
Redazione: Martina Toti, :Davide Colella
Webmaster: Alessandro Fiammata
Regia: Mauro Desanctis

Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
"Talk to me", quando la radio diventa voce della gente
Esce il 13 giugno il film dedicato a Petey Greene, icona radiofonica dell’America nera degli anni Sessanta.

La sua gavetta di speaker comincia in prigione – dove lavora ad un’emittente interna -, ed è proprio lì che incontra Dewey Hughes, direttore dei programmi della radio commerciale di Washington “WOL”, in visita dal fratello detenuto.

E’ da lui che Petey Greene ottiene (forzatamente) la conduzione del programma radiofonico della mattina. Sono gli anni del R&B e del soul, ma anche quelli di una segregazione razziale diventata sempre più aspra e insopportabile. Petey Greene, con un microfono e con la sola voce, diventa la valvola di sfogo degli esclusi, di quelli che la società respinge ai margini e considera reietti.

Il suo linguaggio colorito – che causa non pochi problemi al direttore della radio, un ottimo Martin Sheen – diventa la rabbiosa colonna sonora di un movimento sempre più consapevole delle proprie ragioni e della propria forza. Kasi Simmons, supportata dall’ottima sceneggiatura (firmata Michael Genet e Rick Famuyiwa), è brava nel mantenere il ritmo del film sulle giuste cadenze, frenetiche senza essere esagerate, e focalizzando l’attenzione del racconto, piuttosto, sulla crescita del rapporto sempre più fraterno tra Dewey e Petey.

Una “liaison” che non può che subire gli effetti scaturiti dalla morte di Martin Luther King. L’uccisione del grande esponente della comunità nera diventa infatti lo spartiacque simbolico di Talk to me: la reazione di Petey, sorprendentemente pacata piuttosto che furiosa, testimonia la trasformazione del protagonista, improvvisamente disilluso e privo dell’energia istintiva che lo aveva contraddistinto fino a quel momento.

Una dolorosa maturazione politica, una consapevolezza amara di certi limiti invalicabili della società americana e un cupo pessimismo, che lo accompagna da un certo punto in poi nelle stanche apparizioni televisive, dove si rifiuta di scimmiottare la parte del cabarettista arrabbiato ma in definitiva impotente.

Un itinerario esistenziale e professionale che fa venire in mente un altro intrattenitore solitario, interpretato dallo straordinario Dustin Hoffman in Lenny, film diretto da Bob Fosse nel 1974. Paragone arduo ma non irriverente, perché il Don Cheadle di Talk to me conferma - come già fatto nello struggente Hotel Rwanda – di essere uno tra gli interpreti di primo piano della nuova generazione nera americana.

Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Riceviamo e pubblichiamo. (About Rock FM)

Vorrei con la presente portare la Vs. attenzione sull'imminente chiusura di una radio che da 18 anni trasmette da Milano musica rock e programmi basati sulla stessa.

Trattasi dell'emittente locale Rock FM, che, a pareri unanimi di ascoltatori e artisti, è da sempre la stazione di riferimento per i generi musicali legati al rock. Dal 1990, i vari DJ che si sono susseguiti nella conduzione dei programmi hanno sempre dimostrato che la passione e la preparazione professionale vanno ben oltre alle belle voci ed alla simpatia che possono entusiasmare il pubblico delle innumerevoli radio commerciali presenti in Italia. Gran parte dello staff è attivo sull'emittente dagli "albori" di questa attività.A dispetto della scarsa copertura e della quasi totale assenza di pubblicità, la radio è rimasta "on air" per 18 anni, senza mai perdere il consenso del suo affezionato pubblico, forse considerato "di elite" e poco redditizio, ma sempre presente e riconoscente. I numeri parlano di più di 600 mila ascoltatori settimanali, distribuiti nelle sole 13 province raggiunte dal segnale.  

Il 19 marzo, dai microfoni di Rock FM è arrivato agli increduli ascoltatori il messaggio che annunciava la volontà dell'editore di chiudere la radio. Non di vendere, non di cedere, non di cambiare, non di rinnovare: semplicemente di chiudere. L'editore in questione è Monradio, società che fa capo al gruppo Mondadori. Il segnale verrà spento alle 18.00 del 31 maggio.
 
Da quando la brutta notizia ha preso a girare, è nato un sito internet parallelo a quello ufficiale, nel quale si riuniscono quotidianamente i DJ e gli ascoltatori, in uno scambio di opinioni e di idee, per la maggior parte indirizzate alla sempre meno probabile salvezza dell'emittente. Tra le tante, quella che probabilmente è tra le più degne di nota è un videomessaggio girato durante un concerto della Rock FM All Stars Band (che vede parte dello staff tra i suoi componenti), postato su Youtube il 12 maggio e indirizzato al chitarrista dei Queen Brian May. Meno di 24 ore dopo, sul sito del musicista inglese è apparso per risposta un messaggio di solidarietà, firmato dallo stesso "Dr. Bri".  

Per il giorno della chiusura (che avverrà dopo una diretta di 24 ore di musica e ospiti speciali) è in programma un grande raduno sotto la sede di Rock FM, in via Locatelli 1, a Milano, dove si riverseranno tutti gli ascoltatori che vorranno dare un grande ultimo saluto (che tutti sperano sia un arrivederci) agli amici (perchè è questo che sono diventati in tanti anni) DJ.
  
Ritengo che l'argomento, sebbene non coinvolga l'intero paese, possa essere di grande interesse sia per coloro che sono al corrente della vicenda e che ne vorrebbero conoscere i retroscena, sia per dare una panoramica generale sull'argomento anche ai lettori non direttamente interessati.  
Il motivo di questo mio messaggio è proprio chiedere aiuto ai giornalisti (mai come in questi giorni criticati per la sensazione di mancanza di libera informazione che serpeggia in parte dell'opinione pubblica) a portare l'evento all'attenzione dei più, e di produrre un'inchiesta che metta in chiaro i veri motivi che porteranno una colonna portante del rock in Italia a crollare inesorabilmente. In alcuni casi, viene menzionata la legge Gasparri, che a quanto pare, non consente ad un editore di possedere sia una radio locale (in questo caso Rock FM) sia un network nazionale (Radio 101).  

Ringraziando per l'attenzione, riporto di seguito alcuni link che potrebbero risultare interessanti sull'argomento:
 
http://www.radiorockfm.com (sito web ufficiale)
http://www.rockfamily.it (sito web alternativo che riunisce "La Famiglia": DJ e ascoltatori -ad oggi, 1419 utenti registrati-)
http://www.youtube.com/watch?v=LGpW6LUeTPY (videomessaggio a Brian May)
http://www.brianmay.com/brian/brianssb/brianssbmay08a.html#12 (risposta di Brian May)
 
Gabriele Bertoldi
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Sondaggio Usa: soggetti di diversa etnia fanno un uso diverso dei media

da QuoMedia

Secondo un’indagine svolta dall’istituto BigResearch, le strategie di pubblicità ‘mirata’ richiedono progetti diversi a seconda del gruppo razziale a cui è indirizzata una determinata campagna; un soggetto di una certa estrazione etnica userà i media in modo differente rispetto a un soggetto di diversa provenienza.
 
La ricerca si è impegnata nel monitoraggio degli atteggiamenti dei vari gruppi (comprensivi di 15.727 soggetti) rispetto ai principali media. Per quanto riguarda la televisione, il genere più seguito è quello dei film, preferito dal 66% degli africani d’America, dal 63,6% dei latino americani, dal 52,5% degli asiatici e dal 51,4% dei bianchi.
 
Sceneggiati, police e detective show occupano il podio, fatta eccezione per i rappresentanti dell’etnia asiatica che preferiscono guardare programmi sportivi e cartoni animati. Le differenze si fanno più evidenti per quanto riguarda la fruizione dei contenuti radiofonici; lo stesso discorso vale per l’uso di telefoni cellulari.
L’unico dato comune a tutte le razze è solo quello relativo all’ampio uso del cellulare, che rimane il ‘new media’ più utilizzato. Inoltre le minoranze usano maggiormente iPod, sms, videgiochi, video telefoni e comunicazione istantanea rispetto ai bianchi.
 
Le differenze che connotano l’uso di internet, invece, sembrano essere legate soprattutto al tipo di servizio richiesto al web. Lo shopping virtuale è praticato dal 40% degli africani, dal 43,7% degli asiatici e dal 43,1% dei bianchi, mentre i latini preferiscono ricevere notizie cinematografiche (42,7%).
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Rai. L'Orgia del Potere

da L'Espresso

Centoquattordici parrucchieri, 67 camerinisti, 66 arredatori, 61 falegnami, 18 costumisti, 12 meccanici, 34 consulenti musicali, 36 scenografi, un'orchestra leggera di 16 elementi (indipendente da quella sinfonica della Rai di Torino con 116 musicisti) che non viene utilizzata da anni. Più o meno 400 unità, retaggio dei decenni del monopolio (i formidabili anni 1950-80, quando la Rai realizzava tutto al suo interno) e che già da sole equivalgono all'intero organico di La 7-Mtv. Sono esempi limite del mare magnum della popolazione Rai. Messa sotto esame da un Comitato istruttorio per l'Amministrazione ultimato un mese fa, che rivela nero su bianco e in modo riservato lo stato dell'arte sulla 'Situazione dell'organico del gruppo Rai'. Con una raccomandazione pesante, senza troppi giri di parole: verificare addirittura "la capacità dei 'capi' di governare uomini e processi produttivi".

Tra contratti a tempo indeterminato (9.889 per la capogruppo, 11.250 in totale) e contratti a tempo determinato per esigenze di produzione e di gestione (1.998 in tutto), la cittadella Rai arriva a 13 mila e 248 abitanti. Quanto gli abitanti di Lavagna. Il doppio di quelli di Asolo. La metà di quelli di Enna. Senza considerare la montagna dei 43 mila contratti di collaborazione (da quello a Bruno Vespa all'ultimo figurante).

Più che un rapporto, è un vero e proprio censimento Rai. Una radiografia aritmetica della stratificazione elefantiaca della televisione di Stato, gravata da anni di blocchi, clientelismi, raccomandazioni. Un minuzioso elenco che snida figure antropologiche-spot, presenti, non si sa perché, soltanto in alcune sedi: un geometra, ma solo a Firenze; cinque annunciatori tra Bolzano, che ne ha tre, e Trieste, che ne ha due. E che mette in luce il 'peso' di alcune aree significative. Ventotto addetti alla segreteria del consiglio d'amministrazione, 49 alla Direzione generale (compresi i distaccati verso società del gruppo), 397 ai Servizi generali, 114 alla Pianificazione controllo, 142 all'Amministrazione e 133 all'Amministrazione e Abbonamenti, 679 alle Riprese pesanti, 252 alle Risorse umane con ben 21 alti dirigenti. Lo studio ci va giù duro: "Abnorme il numero delle strutture a diretto riporto dal Vertice. Duplicazioni di attività. Onerosa rete di controllo formale sulla cui efficacia è legittimo nutrire più di un dubbio. Eccessiva polverizzazione delle testate giornalistiche che non ha confronto con gli altri servizi pubblici europei".

Un organico monstre che, tra contratti a tempo indeterminato e determinato, abbraccia 1.771 giornalisti (di cui 54 sono vice direttori, quasi cinque per ognuna delle 11 testate), 931 programmisti-registi, 76 aiuti registi, 476 assistenti ai programmi. Solo la somma dei dipendenti di Rai Way, gestore degli impianti tv e radio (nata nel 2000, ha 648 addetti) e Sipra, la concessionaria di pubblicità, supera il migliaio di persone (1.405). Dislocate nel territorio, 22 squadre di riprese: un numero, si legge nel rapporto, che non ha pari in nessun broadcaster pubblico o privato in Europa. Non solo. Sempre più di frequente, notano gli analisti, le reti e le direzioni editoriali chiedono di assoldare e contrattualizzare altre società per l'acquisizione e la realizzazione di appalti. Nel 2007, secondo Cgil, i costi esterni sono arrivati a 1.327 milioni. Il Gran Moloch della tv pubblica non si sazia mai.

La nomenklatura radiofonica, programmi, Gr e Gr Parlamento, vale 754 anime. Rai Internazionale, ex International, diretta dal prodiano Piero Badaloni, successore del camerata Massimo Magliaro, ha 39 giornalisti assunti (e quasi altrettanti a tempo determinato), di cui ben 22 sono graduati e cinque hanno qualifica e stipendio di vice direttori. La rete 'dovrebbe' trasmettere il meglio dei programmi Rai nel mondo. Ma si pregia, invece, del record di proteste degli italiani residenti all'estero, inviperiti per l'impiego di materiale vecchio come il cucco. Persino a Capodanno, momento sacro anche per emigranti di lunga data, avidi di seguire i festeggiamenti in patria, il buon Badaloni e la sua squadra, evidentemente impegnati a stappare champagne altrove, hanno mandato in onda una vetusta registrazione, mantenendo così lo standard tradizionale di corale indignazione degli italioti in esilio. Eppure la rete vanta un organico di tutto rispetto: ben 152 persone. Quanto RaiDue (153). Poco meno di RaiTre (166). Un numero sorprendente visto che RaiUno, dicasi RaiUno, l'ammiraglia di viale Mazzini, ne ha 206.

Anche Rai News 24 diretta da Corradino Mineo non scherza con il suo organigramma di 122 persone, di cui 94 giornalisti. Solo dieci in meno di quelli del Tg5 di Mediaset. Il canale satellitare allnews rappresenta una risorsa nevralgica, anche per il futuro digitale. Ma lo share non brilla e nella sfida con l'aggressivo Tg24 di Sky (39 edizioni di telegiornali giornalieri seguitissimi, 141 giornalisti), in progressivo boom di ascolti, arranca. Anche nel paragone con gli altri tg, dove la stratificazione di personale è già degna di nota, come il Tg3 (104 giornalisti, in tutto 140 persone) o il Tg2 (126 giornalisti su 167 addetti), la squadra di Mineo appare più che consistente. Persino il Confronto dei confronti, cioè quello con la testata diretta da Gianni Riotta, la dice lunga. Il Tg1, primo telegiornale d'Italia, conta 136 giornalisti (su un totale di 180 persone). Solo 40 in più di Rai news.

Per non parlare dell'organico del Televideo firmato da Antonio Bagnardi: 96 persone a disposizione di cui 49 giornalisti. O di quello di Rai Parlamento, palma di platino per la più alta densità di graduati. Il direttore Giuliana Del Bufalo può pavoneggiarsi: su una squadra di 46 addetti, 26 sono giornalisti, e di questi, cinque sono capi redattori, tre vice, cinque capiservizio e altrettanti vice direttori. Uno di loro, l'ultimo arrivato, si fa per dire, è stato Giorgio Giovanetti, ex assistente di Angelo Maria Petroni, consigliere Rai in quota Forza Italia, alla sua prima nomina operativa grazie a Del Bufalo. E poi si favoleggia che le donne in carriera siano delle iene.

Il dettagliatissimo rapporto dimostra come nonostante i prepensionamenti a tutti i livelli, il popolo Rai non accenni a diminuire. Per forza. La televisione di Stato continua a essere sotto lo scacco della politica e dei partiti, che a ogni cambio di Palazzo Chigi si precipitano a chiedere le teste di direttori (e così giù per li rami) per inserire innesti nuovi, più organici all'ennesima colonizzazione. Difficile credere che la nuova classe al governo, di cui una buona parte bisognosa di farsi conoscere, possa fare a meno del potere esercitato sulla Rai (basti pensare a un partito radicato nel territorio come la Lega). E rinunciare all'influenza sui tg regionali, fondamentali postazioni per favori, clientele, assunzioni. I dati della Tgr diretta da Angela Buttiglione sono quasi pulp: 851 persone di cui 689 giornalisti. E il Coordinamento delle sedi regionali (che non si occupa dei centri di produzione sparsi per il paese) conta 656 dipendenti. È vero che la Rai è obbligata a dare voce alle 21 regioni, come notano a viale Mazzini. Ma 1.507 addetti rappresentano un numero più che pulp. Addirittura post-moderno.

Lo studio è il manifesto numerico di un modello politico e ideologico. Il piano industriale presentato dall'attuale Direzione generale aveva definito economie, tagli e prepensionamenti. Ma il Gran Moloch Rai ha reagito immediatamente. Il fenomenale format organizzativo del carrozzone è arduo da cambiare. Difficile modificare un giacimento di Stato, aureo per i partiti, alimentato pure dal lascito feudale di poter tramandare il proprio posto fisso ai diletti parenti. Anche le molte cause di lavoro perse fanno la loro parte: mille quelle in corso, 100 mila euro il costo medio di ognuna, 150 circa l'anno quelle in cui la Rai viene sconfitta (15 milioni di euro circa tra avvocati e risarcimenti). Motivi? Soprattutto il reintegro delle funzioni, (prima causa, gli strali politici) e i riconoscimenti del lavoro precario, vero motore propulsivo e produttivo dell'azienda che deve a questa forza buona parte della messa in onda dei programmi.

Eppure la Direzione produzione Rai conta 3 mila 851 persone. Una cifra da sballo. Un numero da capogiro visto che è quasi pari al totale dei dipendenti del Gruppo Mediaset. Infatti, la forza lavoro del Biscione berlusconiano arriva a 4 mila e 635 unità, di cui 4 mila e 506 a tempo indeterminato. Nonostante la mole del personale (che, secondo le previsioni, entro il 2009, è destinato ad aumentare di altre 1732 unità, se non ci saranno nuove soluzioni gestionali e sindacali), il 22 per cento delle produzioni della televisione di Stato è affidato all'esterno.

Nelle conclusioni, gli analisti sottolineano come, nel mercato della comunicazione, il servizio pubblico si giustifichi soltanto se è produttore di contenuti. E se riesce a far crescere al suo interno dei centri di eccellenza creativa. E insistono nella necessità di una pianificazione strategica con regole aziendali rigide "che impongano alle direzioni editoriali di saturare prioritariamente le risorse interne. E di verificare, vista la significativa dimensione d'organico, con una doverosa, attenta ricognizione, la loro affidabilità professionale e la capacità dei 'capi', a ogni livello di responsabilità, di governare uomini e processi produttivi".

Un bel fendente ai vertici passati, presenti e futuri. Ma sarà improbabile che i dirigenti che arriveranno, benedetti dalla neo maggioranza al governo, seguano questa direttiva. Anche per loro, la Rai sarà terra di conquista, di promozioni, di poltrone da moltiplicare. Con buona pace di centinaia di precari, da anni in attesa di una sanatoria meritoria, alcuni con decenni di prestazioni. Ora devono fronteggiare anche il blocco dei contratti predisposto dall'azienda e causato della nuova disciplina del lavoro sui contratti a termine.

Le norme prevedono l'assunzione a tempo indeterminato per chi abbia superato i 36 mesi di impiego, comprensivi di proroghe e rinnovi (prima gli intervalli tra un contratto e l'altro la evitavano). Il 31 dicembre 2007, mille e 185 unità, tra quadri, impiegati e operai avevano già maturato i tre anni. A fine febbraio 2008, invece, avevano toccato il traguardo 162 giornalisti. I precari, forza non fannullona, che fa il lavoro di centinaia e centinaia di dipendenti della tv pubblica, minacciano scioperi che potrebbero davvero bloccare una parte significativa dei palinsesti. Ma, visto l'organigramma monstre dell'azienda, per loro c'è poco da sperare. Per potenti e per raccomandati, c'è sempre Mamma Rai. Per gli altri, la Rai è solo matrigna.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
“L’Europa in onda. Una rete di radio europee” Seminario lunedì alla Facoltà di Scienze Politiche

da university.it

C’è bisogno, in Italia, di una radio europea? Per quale motivo i temi europei non sono considerati “giornalisticamente attrattivi” per i media italiani?
Al seminario “L’Europa in onda. Una rete di radio europee” - che si terrà lunedì 19 maggio, alle ore 15, alla Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Perugia - si discuterà anche di questo. Il ruolo dei mezzi di comunicazione di massa è infatti essenziale nella costruzione dell’identità europea e nella condivisione delle sue tematiche. Recentemente la Commissione europea ha deciso di sostenere un progetto per la creazione del primo network radiofonico europeo: Euranet. Si tratta di un consorzio che riunisce 16 stazioni radiofoniche (di 13 paesi europei), sia pubbliche che private, che mantengono la loro specificità, ma che si sono impegnate a produrre e condividere programmi e notizie sull’Europa.
I programmi, prodotti in maniera coordinata ma autonoma da ciascuna radio, forniranno ai cittadini dei 27 paesi dell'UE uno spaccato vivace e colorito dell’Europa di oggi. Essi consentiranno anche di disporre di notizie ed informazioni ben documentate sulle questioni relative all'Europa e sull’andamento del processo di integrazione europea. Questo consentirà, molto più di quanto avviene attraverso i canali di comunicazione istituzionale, di avvicinare i cittadini europei alle istituzioni di Bruxelles e alle tematiche comunitarie.
Chi volesse ascoltare in Italia i programmi europei dovrà però pazientare ancora un poco. L’Italia, infatti, nonostante sia uno dei membri fondatori della CE, non ha alcuna stazione radiofonica nel Network, neppure in forma associata. Secondo gli organizzatori sono stati fatti numerosi tentativi per coinvolgere le emittenti italiane, «tirate più volte dalla giacchetta», ma il risultato non è stato quello sperato.
Durante il seminario si discuterà il ruolo dei mezzi di comunicazione di massa, e della radio in particolare, nella costruzione dell’identità europea e di come anche in Italia si dovrebbe cogliere l’occasione per costruire quello spazio pubblico europeo che molti sostengono essere il grande assente nel processo di integrazione.
Sono previsti interventi di Fabio Raspadori (Presidente Associazione Europei), Alessio Cornia (Università di Perugia), Roberto Santaniello (Portavoce della Rappresentanza della Commissione Europea in Italia), Tiziana di Simone (Giornalista RAI), Federico Fioravanti (Direttore de Il Corriere dell’Umbria), Giuseppe Caforio (Università di Perugia) e Luciano Moretti (Presidente Co.Re.Com Umbria).

Perugia, 19 maggio 2008 – ore 15
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Dirigibile 'Italia', 80 anni fa la spedizione: parla il nipote del radiotelegrafista

Treviso, 17 mag. (Adnkronos) - A ottanta anni dalla spedizione di Umberto Nobile al Polo Nord, con la mitica Tenda Rossa, domenica si svolgera' sulla riva destra del Piave, a Nervesa della Battaglia, in provincia di Treviso, una manifestazione in ricordo dell'impresa cui si aggiunge anche una cerimonia per i 90 anni della fine della prima Guerra Mondiale. In prima fila ci sara' il nipote del radiotelegrafista del dirigibile 'Italia' che si chiama proprio come il nonno Pino Biagi. Personaggio chiave dell'impresa di Nobile, grazie a Biagi alcuni membri dell'equipaggio, tra cui lo stesso generale Nobile, si salvarono. Il tecnico infatti riusci' a riparare la Ondina 33, la radio d'emergenza che era stata donata all'equipaggio da Guglielmo Marconi.

"Nonno riusci' a riparare la Ondina 33, la radio d'emergenza, un prototipo consegnato da Gugliemo Marconi in persona - ricorda Pino Biagi junior all'ADNKRONOS - la radio principale, nell'impatto con il pack si era completamente frantumata ma nonno non si dette per vinto e con i pezzi dell'una riparo' la 'cassettina' che trasmetteva su una frequenza diversa, 33 MegaHertz". Fu la salvezza. I superstiti riuscirono a farsi sentire molto lontano, il loro SOS venne intercettato da un radioamatore russo il 3 giugno.

Ad organizzare la manifestazione sono l'associazione radiantistica trevigiana Alfa Tango e la fondazione e circolo filatelico Guglielmo Marconi in collaborazione con il comune di Nervesa della Battaglia, medaglia d'oro al merito civile e la Jonathan Collection del comandante Giancarlo Zanardo. Per l'occasione le Poste italiane emetteranno due annulli straordinari. La cerimonia avra' luogo presso la sede della pista della Jonathan Collection - aerei storici famosi.

"Mio nonno era un vero avventuriero e nonostante i 46 giorni di 'ghiaccio infame' come lo chiamava lui - racconta ancora Pino Biagi - e nonostante il dolore per la perdita dei suoi compagni, nei suoi ricordi l'impresa rimase scolpita come qualcosa di fantastico, di esaltante". Pino Biagi senior, mori' molti anni dopo, a 66 anni, dopo aver combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, comandante della stazione radio di Mogadiscio, venne deportato in India dagli inglesi. Anche in quella occasione costrui' una radio di fortuna con la carta stagnola delle sigarette, un aquilone e una scatola di lucido per le scarpe per ascoltare le notizie che giungevano dall'Italia.

In occasione dei festeggiamenti che si aprono domenica mattina con l'alzabandiera alle 10, verranno inaugurate due mostre, una prima storica dedicata alla Spedizione Nobile: Tenda Rossa e apparati radio in dotazione al dirigibile Italia (ricostruzioni), la seconda di auto storiche militari a cura della Veteran Car Friends. Nel pomeriggio una pattuglia di aerei, capitanati dallo Spad S. XII, l'aereo di Francesco Baracca, pilotato dal comandante Zanardo traccera' il cielo del fiume sacro alla Patria con i colori del Tricolore nazionale.

Nella giornata di domani era previsto inoltre un raid aereo di ultraleggeri dall'aviosuperficie la Celsetta di Roma capitanati da Giuseppe Biagi junior, ma causa maltempo, e' stato rimandato in data da definirsi.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Viva Radio 2: "Buon compleanno con un cd"


da tiscali.it

Baldini Fiorello festeggiano i sette anni di Viva Radio 2 (e il compleanno di Fiorello che ieri ha compiuto 48 anni) con un doppio cd (il sesto), in vendita nei negozi sempre a partire da ieri, giovedì 15 maggio. In totale 55 tracce di gag, improvvisazioni, invenzioni, parodie, tormentoni e battute esilaranti. Sul primo disco il meglio della stagione 2008 con personaggi come Berlusconi, Ciarrapico, Pecoraro Scanio e La Russa che ritorna dopo una lunga assenza visto il risultato elettorale. Lo dice lo stesso Fiorello, "noi stiamo sempre sull'attualità, è proprio questa caratteristica che ci differenzia dallo storico Alto gradimento di Arbore".
Gli intramontabili vip - Il secondo cd raggruppa i classici della trasmissione, gli intramontabili Gianni Morandi, Carla Bruni, Nanni Moretti, Andrea Camilleri, Federico Moccia e molti altri. Una galleria di voci che ha portato alla ribalta il mezzo radiofonico. Ormai il programma è entrato di prepotenza nella storia della radio italiana. Lo scorso anno il cd aveva raggiunto la vetta delle classifiche e come promesso Baldini, Fiorello e Mike Bongiorno avevano mantenuto la promessa di sfilare in via Asiago.
Conduttori frizzanti e bizzarri applauditi - Mike "Quest'anno nessuna sfida, ma sfileremo comunque (compresa l'orchestra) tutti vestiti da Oba Oba. Non sappiamo ancora se Mike sarà dei nostri", dice Fiorello. "Il 2008 è stata l'annata migliore - sostengono i due conduttori - soprattutto dal punto di vista musicale, abbiamo avuto puntate esilaranti con Michael Bublé, Jovanotti, Little Tony, il maestro Trovaioli che duettava con il trombettista Paolo Fava (ve lo ricordate in Radio 2 minuti?) e i Backstreet Boys che hanno cantato Mamma Maria dei Ricchi e poveri".
La televisione spia la radio - Per chi non si fosse ancora sintonizzato su Viva Radio 2 non perda tempo, il 12 giugno termina la settima edizione del programma radiofonico che ha conquistato anche la televisione. La tv si è affezionata e sembra voglia "spiare" ancora la radio, questa volta senza interferire in termini di linguaggio. L'appuntamento dovrebbe essere su Rai Sat, "quattro telecamere posizionate nello studio osserveranno semplicemente la diretta".
"La tv non mi manca, non mi diverte" - A proposito di tv Fiorello non ne sente proprio la mancanza "è così stressante, alla fine non riesco a farmela piacere, non mi diverto più di tanto, ci sono troppi aspetti con cui fare i conti. Se mi proponessero uno spettacolo di tre ore al sabato sera non lo farei nemmeno sotto tortura. E poi il sabato sera non è più un giorno televisivo, l'Italia è cambiata, prima si aspettava il fine settimana per godersi il varietà, oggi c'è un varietà ogni minuto. Io mi prenderei il lunedì, un giorno in cui tutti sono a casa e proporrei uno spettacolo di un'ora e dieci che inizia subito dopo il tg. Non è il caso di dilungarsi, abbiamo dimostrato che in dodici minuti si riesce a montare un varietà".
Un cd per ridere e sorridere - Prima di sapere se la richiesta sarà accolta non ci resta che spassarcela con il nuovo cd (20,00 euro circa) o con i video scaricabili da U-Tubbu, versione siciliana di You-Tube, link inserito nel sito ufficiale di Fiorello (www.rosariofiorello.it). Buon divertimento.

La 'regia' del disco naturalmente è di Marco Lolli! ;-)
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
AccuTunes, molto più di una semplice Web Radio

AccuTunes
da italiasw.com

Siamo appena in Maggio ma si può già affermare che il 2008 è l’anno delle Web Radio. Se ne sono già accorte diverse testate pubblicando la recensione di diverse periferiche che si collegano via WiF alle stazioni che trasmettono in Streaming su Internet ma ancora una volta è giusto andare a parlare dei servizi piuttosto che di Gadget poichè senza di essi, i Gadget rimangono delle periferiche inutili. Cos’è AccuTunes ? AccuTunes è per parola dei suoi creatori un servizio che permette di semplificare il modo in cui vogliamo ascoltare la Radio Online, offre interessanti funzioni e non soffriremo più la dipendenza da Windows Media Player, RealPlayer e QuickTime. AccuTunes ci promette l’ascolto delle nostre stazioni preferite in un paio di clic e l’unica cosa che occorre è l’accoppiata Browser e Scheda Audio, come darle torto ?

accutunes - homeUtilizzare AccuTunes è semplice e alla portata di chiunque, giunti in Home Page abbiamo alla nostra sinistra il Menu 1 che è associato all’elenco dei Generi Musicali, clicchiamo sopra quello che più ci aggrada per giungere poi al Menu 2 che è invece l’elenco delle Stazioni correlate, ogni Web Radio ha una sua descrizione e troveremo sicuramente quella che più soddisfa i nostri “difficili” gusti musicali. Giunti sul Menu 2 non rimane che cliccare sopra una Stazione e quasi immediatamente potremo usufruire di un Buon Streaming Audio proveniente dal Box 3, come consuetudine avremo delle informazioni su ciò che stiamo ascoltando come il titolo della canzone, Artista e Album. Vogliamo segnalare, avvertire l’esistenza di una Web Radio ad un nostro amico o collega ? AccuTunes ha pensato anche a questa eventualità, il Box 4 è per inviare un messaggio ad uno o più indirizzi email e non è detto che faremo felice più di qualche persona, proprio  adesso che è cominciato Lunedi e si ricomincia a Lavorare…

AccuTunes è un semplice servizio messo a disposizione da AccuRadio, una Stazione Radio Internet multichannel che ha diversi punti in comune con Live365 ma non richiede alcuna forma di iscrizione, raggiunge oltre 1.000.000 di ascoltatori ogni mese e più di 20000 ascoltatori simultanei nei giorni lavorativi. Stando ai dati di Arbitron, AccuRadio è uno dei 5 più grandi online webcasters multicanale e trasmettono a 32 kbps.

Abbiamo finito di utilizzare AccuTunes ma vogliamo ancora ascoltare delle Radio via Internet ? Una prima risposta al nostro “problema” giunge da AccuRadio,i fornitori di AccuTunes dove troveremo le locandine delle Radio, la loro libreria Musicale, l’elenco dei CD trasmessi ed i relativi links ad Amazon (il servizio è gratuito, devono pur autofinanziarsi in qualche modo..). Chi volesse “perder” ulterior tempo per le Radio via Internet può anche visitare LastFM, il portale di Social Music per eccellenza (si consiglia il download ed installazione del player) dove avrà anche modo di relazionare con i membri attraverso i diversi Forum messi a disposizione. Gli “stacanovisti” o chi non sapesse come passare le ultime ore in ufficio possono infine pensare a visitare Jango o SocialFm, ulteriori luoghi di approdo per gli appassionati di buona Musica ma anche di Stream trasmessi in alta qualità.

Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Musica: Le 'indies' oggi a Roma contro la minaccia dell'Enpals

da adnkronos.com

Questa mattina alle 12 alla Libreria Rinascita di Largo Agosta, a Roma, ci sara' la reunion dei rappresentanti e degli artisti delle etichette discografiche indipendenti italiane per protestare contro la nuova normativa Enpals, che impone la risoluzione immediata dei pagamenti in sospeso dal 2004 a oggi. "La circolare Enpals dello scorso 19 febbraio, che impone a tutte le etichette discografiche di saldare importi arretrati a nostro avviso non dovuti del quadriennio 2004-2007 entro il prossimo 25 luglio, minaccia di mettere in ginocchio la discografia delle piccole etichette indipendenti", hanno detto decine di 'indies', che hanno aderito alla mobilitazione e da numerose associazioni che l'hanno appoggiata.

Tra queste si segnala Unione Artisti, Arci, il Cos, il Fiofa, AudioCoop e alcuni network come Radio Radicale e Radio Citta' Futura e tante altre realta'. "La nostra iniziativa - dichiara Enrico Capuano, cantante e produttore, sul palco dell'ultimo Primo Maggio con i "Bisca", leader della protesta- ci auguriamo serva affinche' in questo periodo si trovi il modo per adeguare le norme alla realta' effettiva della discografia, che oggi piu' che mai e' divisa in due tronconi".

"Da una parte -continua le major e dall'altra le 'indies', che con la loro innovazione e ricerca valorizzano il nuovo patrimonio nazionale e regionale, che sono costrette a fare tutti i giorni i conti per poter resistere alla crisi del settore e agli investimenti imposti dal progresso tecnologico". L'incontro sara' diffuso in diretta da radio Radicale.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Radio Vaticana ti porta in paradiso: la Cassazione riapre il processo
radio-vaticana

da altrenotizie.org

La Terza sezione penale della Cassazione ha annullato le sentenze di appello che avevano archiviato lo scorso giugno il caso giudiziario italiano più clamoroso in materia di elettrosmog, quello intentato contro Radio Vaticana. L'emittente d'oltretevere è stata accusata per molti anni per i suoi impianti situati tra Roma e Bracciano, nella zona di Cesano ed Anguillara, un'area che secondo numerosi abitanti, ed anche secondo molte misurazioni effettuate sul territorio, è sottoposta ad inquinamento elettromagnetico provocato proprio dagli impianti, dotati di particolare potenza per quanto riguarda le emissioni di onde elettromagnetiche. La Corte d'Appello di Roma lo scorso giugno aveva assolto padre Pasquale Borgomeo, direttore dell'emittente, e padre Roberto Tucci, presidente del comitato di gestione della Radio Vaticana. Secondo la Cassazione, però, l'assoluzione non è legittima e dunque il caso va riportato alla Corte d'Appello, con l'indicazione della validità dei ricorsi presentati dalle parti civili che si erano costituite, nonché dalla Procura generale di Roma.

A latere di questo caso, comunque, procede un altro filone di inchiesta che riguarda l'area di Cesano e La Storta: secondo l'accusa, le emissioni di Radio Vaticana, così come quelle di un impianto della Marina Militare, sarebbero alla base dell'alta incidenza di leucemie letali riscontrate nella zona. Anche in questo secondo caso sono indagati Borgomeo e Tucci insieme ad altri responsabili dell'emittente vaticana. Sotto indagine anche i responsabili degli impianti della Marina tirati in ballo dalle parti civili.

Come risposta, mostrando poco rispetto per la magistratura italiana, Radio Vaticana commenta in modo critico la sentenza della Corte di Cassazione, "Rimandando una valutazione più approfondita della decisione della Suprema Corte alla pubblicazione delle motivazioni della sentenza", si legge in un comunicato diffuso dalla radio, "la Direzione della Radio esprime rincrescimento per questa decisione, che si inserisce all'interno di una vicenda processale lunga e tormentata e che ha visto l'Emittente pontificia oggetto di accuse ingiuste". "La Radio Vaticana", si legge ancora, "si propone comunque di far valere le proprie ragioni nelle prossime fasi del giudizio, tramite i propri difensori. Dal 2001, poi, in seguito all'accordo con il Governo italiano, Radio Vaticana rispetta attentamente i limiti previsti dalla sopravvenuta legislazione italiana, come dimostrano le misurazioni svolte dalle istituzioni pubbliche italiane più competenti e attrezzate in materia". Questo nonostante la radio si senta anche nei citofoni.

Ora dovrà celebrarsi l'appello bis. I due prelati, in primo grado, erano stati condannati a 10 giorni di arresto perché le emissioni delle onde elettromagnetiche degli impianti trasmittenti erano state equiparate a quelle del "getto pericoloso di cose", un reato previsto dal nostro Codice penale, a differenza dell'emissione elettromagnetica pericolosa, che non esiste come reato. Poi l'assoluzione al primo processo d'appello, ed ora la questione si riapre. Certamente anche nel nuovo processo il Vaticano rivendicherà l'extraterritorialità dei suoi empianti di emissione, al fine di continuare a godere dell'immunità su tutto ciò che fa.

Se vi fosse anche solo un minimo dubbio, sulla nocività delle emissioni elettromagnetiche, allora per principio di cautela dovrebbe essere un obbligo morale eliminare la fonte di pericoli. Nonostante questo, il Vaticano insiste, e probabilmente il contenzioso durerà nel tempo, ancora per molto. Inoltre, alla luce di studi e test scientifici recenti, si sta dimostrando sempre di più come l'elettrosmog sia veramente nocivo per la salute.

La soluzione semplice sarebbe spostare i tralicci con i ripetitori in un'altra località, più lontana dalle zone abitate, ma sarebbe un'operazione dai costi non indifferenti. Anche se sarebbe ripagata in serenità con la popolazione, la Chiesa non ci sta, e per un interesse di bottega, per un risparmio economico, continua a mantenere le proprie posizioni, comportandosi quindi più da azienda che da istituzione religiosa, istituzione che spesso anche in modo invadente si batte per la vita e contro l'aborto, ma fa finta di nulla davanti a statistiche che dimostrano come i casi di leucemia intorno alle vaticana siano molto superiori alla media.

Tra gli abitanti di Cesano, nascono nuove speranze dopo la sentenza della Cassazione. La gente chiede giustizia, ma una giustizia fatta non a parole dai pulpiti delle chiese ma attraverso sentenze nei tribunali italiani.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Ciao Francesco...


Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (1)
Stati Uniti, le emittenti via etere si alleano alle principali Internet radio

da rockol.it
Le Web radio basate sull’interazione con il pubblico e i sistemi di raccomandazione musicale stanno mutando radicalmente anche le prospettive dell’emittenza radiofonica via etere, spingendo i maggiori network americani a modellare la loro programmazione on-line siglando nuove alleanze con i leader del settore. Ha iniziato la CBS, che con la consorella Last.fm sta lavorando allo sviluppo di un juke box interattivo on-line che si chiamerà Play.it; e presto dovrebbe seguire il suo esempio Clear Channel, con un nuovo servizio di Internet radio “personalizzata” creato in collaborazione con Pandora e destinato a tutti i suoi siti Web.

Per l’emittente on-line americana, bloccata nei suoi piani di espansione internazionale (vedi News) e appesantita finanziariamente dall’incremento delle royalty dovute ai titolari dei diritti d’autore, l’accordo con il colosso della radiofonia tradizionale rappresenterebbe una importante ciambella di salvataggio. Ma anche per Clear Channel (che in occasione del recente festival di Coachella ha aperto la sua prima stazione Web su scala nazionale, erockster) il progetto assume vitale importanza: “On-line c’è un estrema varietà e libertà di scelta”, ha spiegato Evan Harrison, responsabile della divisione radio e musica on-line della società. “Se non allarghiamo l’offerta che trova posto sotto il nostro ombrello, la gente se ne andrà semplicemente da un’altra parte”. L’ampliamento dei suoi servizi on-line include anche una collaborazione con Gracenote per i testi delle canzoni (richiamabili attraverso un link automatico alle musiche diffuse in streaming) e “widgets” per l’ascolto dei programmi direttamente dalle pagine degli utenti dei maggiori social network.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Gianni Morandi: "In auto ascolto sempre Radio Maria"

da quotidiano.net

I programmi e le catechesi di padre Livio Fanzaga, trasmessi da 'Radio Maria', tengono compagnia a Gianni Morandi quando è in automobile. Lo rivela il popolare cantante in un'intervista al sito 'papanews.it'. 

"In particolar modo - spiega - quando viaggio in autostrada, non cambio frequenza neanche per un istante". E c'è una ragione se uno dei cantanti italiani più conosciuti e apprezzati nel mondo preferisce i programmi religiosi di Radio Maria e le prediche spirituali di padre Livio alla musica moderna trasmessa h 24 da moltissimi altri canali: "Oggi - osserva Morandi - viviamo freneticamente, tra suoni, rumori, luci, ricerca della ricchezza e del potere. Si straparla eccessivamente di cose fatue e viene messo da parte il Trascendente. Credo seriamente - afferma - che si debba recuperare la cultura del silenzio, il dolce suono del silenzio, e saper ascoltare se stessi, gli altri e ciò che ha da dirci il Signore". Ma quando mai - si domanda - ascoltiamo il silenzio e ammiriamo la bellezza del creato che solo Dio ci sa donare?".

Al quotidiano on line 'Petrus', l'eterno ragazzo di Monghidoro, parla della sua fede cattolica che rappresenta, dice, "quanto di più intimo possa esistere". Non usa il termine conversione, ma descrive il suo cammino come "una piacevole riscoperta". "Mio padre - racconta - era ateo, mia madre profondamente credente. Sino all'età di quarant'anni sono cresciuto come se Dio non esistesse, poi tutto è cambiato. Mi ha molto aiutato il Parroco di Monghidoro, il mio paese natale. È stato anche grazie a lui che ho incontrato Dio e mi sono avvicinato al creato. Diciamo che mi sono reso conto che sino a quel momento avevo vissuto una vita di successi artistici, di danaro, ma anche intimamente ed estremamente vuota. Ho avvertito un terribile senso di sazietà interiore, di frivolezza, ed ho deciso di voltare pagina. È così - assicura Morandi - che mi sono intimamente convinto che solo in Cristo esiste vera concretezza, vera gioia e serenità".

Da qui la scoperta che "il cristianesimo è la religione del sì e della gioia". E che "la preghiera è importante, decisiva. Ma anche il mettere in pratica il comandamento dell'Amore. 'Ama il prossimo tuo come te stesso'. Se tutti noi lo facessimo davvero, saremmo - ritiene il cantante - più liberi e felici". A Benedetto XVI Morandi vorrebbe dedicare non una canzone del suo repertorio ma 'Che cosa resterà di me' di Franco Battiato: una canzone "bellissima e intensa. Quando la ascolto, mi chiedo sempre: sarò capace di lasciare qualcosa di tangibile e di bello agli altri? Confesso la mia debolezza: ho paura della morte, diciamo - conclude - che non mi sento ancora pronto".

Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Terra Santa: Una radio cattolica a Taybeh pronta per Natale

da radiovaticana.org

La parrocchia latina della città di Taybeh, in Terra Santa, darà vita ad una radio cattolica che possa raggiungere tutta la Palestina, ed oltre. Gli impianti verranno preparati in un ampio spazio di proprietà della locale comunità cristiana. E’ già iniziata la preparazione di una quindicina di giovani giornalisti e tecnici che avranno il compito di animare l’emittente. La radio si rivolgerà in particolare ai cristiani di Terra Santa, ma anche a tutti coloro – palestinesi, israeliani e giordani – che vorranno sintonizzarsi sui suoi programmi. L’obiettivo é quello di contribuire alla formazione della Chiesa locale, di diffondere i valori evangelici, e di dare spazio alla vita della comunità palestinese, con tutti i suoi valori ed eventi positivi, che non giungono alla conoscenza dei più. La formazione del personale della radio – che dovrebbe iniziare le sue trasmissioni prima del prossimo Natale – è stata inaugurata con un corso di teoria giornalistica e proseguirà con approfondimenti tecnici, storici, ecumenici e giornalistici. Taybeh è adagiata sulle colline poco a nord di Gerusalemme e nel suo territorio sono presenti la parrocchia cattolica latina, quella cattolica melkita e quella greco ortodossa. La parrocchia latina é il centro di molte iniziative, note anche gli oltre i confini della Terra Santa.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
L’ultima radio al Piccolo Eliseo di Roma

da teatrionline.com

Il Piccolo Eliseo chiude la stagione teatrale di quest’anno con una storia dura, gracchiante come il solco di un vinile. Tullio Solinghi interpreta Edwin Howard Armstrong, l’inventore della modulazione di frequenza, la FM, derubato del brevetto dalla RCA, regina delle licenze della modulazione d’ampiezza (AM). Poi diventa il conduttore-factotum del programma Bastardi della notte. Deciso ad abbandonare la sua radio vecchio stile, che suona solo dischi 33 giri, e ormai incalzato da una holding portatrice di cd, si lascia andare in un bilancio amaro della sua vita, segnata indelebilmente dalla morte per overdose di eroina della sua amata Patty e dall’incomunicabilità con la figlia. È stato un Che Guevara radiofonico ma solo grazie ad un proiettile vagante. Non ha avuto lo spessore di Peppino Impastato. Ha dovuto prestare la voce a squallide pubblicità. Si è lasciato trascinare nella dipendenza dalla droga. L’anno e mezzo di carcere gli fa percepire la tragicità che sta dietro le dediche disperate dei parenti dei detenuti. In 25 anni di carriera non ha mai fatto una vacanza. È stato forse condannato da un Grande Fratello orwelliano? Solo una richiesta telefonica potrebbe cambiare tutto, riscattare anche la vita dell’inventore della FM e fargli capire che forse si può essere felici anche non essendo il numero 1. Sconcerta il testo a tinte forti scritto da Sabrina Negri, l’ex moglie del leghista Calderoli, tanto che diventano necessarie, per attenuare la tensione, sia le brevi intrusioni comiche apportate da Tullio Solenghi sia l’ampio repertorio musicale, scelto insieme al regista Marcello Cotugno. Il comico del famoso Trio torna al suo primo amore, la radio, che ha fatto da sfondo alla sua carriera artistica; spiega così questo suo ultimo impegno teatrale: «Devo confessare che generalmente non sono attratto dal “monologo”, ma qui a convincermi è stato il contesto del tutto diverso, il “solista” in questione qui è solo il tramite di una infinita catena di contatti, di rapporti, di evocazioni, egli rappresenta la preziosa sinapsi tra gli infiniti microcosmi di umanità che affollano l’esistenza di ognuno di noi».
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Madonna choc alla radio

da quotidiano.net

Madonna choc sulla radio inglese. La popstar, sabato scorso sul palco dal vivo per un evento organizzato da Radio One, si è lasciata andare a una sequela di parolacce in diretta ed ha anche fatto indispettire gli altri ospiti della serata, monopolizzando il backstage e mangiando, insieme al suo staff, quasi tutto il cibo a disposizione.

Madonna aveva in programma un set di sei canzoni: dopo il terzo pezzo ha incitato la folla in maniera poco gentile, esortandola a tirare fuori gli attributi, utilizzando un gergo decisamente poco british. Radio One, ieri, ha presentato pubbliche scuse per il lessico della popstar. Ma non finisce qui: l'artista si è presentata nel backstage con uno staff composto da decine di persone e ha preso d'assalto il banco del catering, finendo quasi tutto il cibo. Cosa che ha generato non pochi malumori tra le altre star presenti, rimaste quasi a digiuno. 'Ma chi crede di essere - ha detto Jon Fratelli, dei The Fratellis come riferito dal Mirror - Siamo qui tutti per suonare, è assurdo che si comporti così, lei e il suo ridicolo entourage'. Madonna farà tappa a Roma il 6 settembre.

Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
TonyH lascia Finelco per tornare ad Elemedia

[comunicato stampa]

"Sono stati anni meravigliosi quelli trascorsi dal 2005 ad oggi a Gruppo Finelco.
Anni pieni di esperienze e di sfide eccitanti che mi hanno arricchito tantissimo. Il lancio di RMC2, il riposizionamento di Radio Monte Carlo, la nascita di Virgin Radio. Tutto in meno di 3 anni! Un periodo così sarà molto difficile da replicare.
Un immenso ringraziamento lo devo rivolgere pubblicamente ad Alberto Hazan che ha creduto in me facendomi crescere tantissimo all'interno della sua Società. Un uomo che ogni giorno ha forza e la genialità di gestire ben quattro Radio. Se oggi in Italia esiste la professione dell'editore radiofonico lo si deve sicuramente a persone come lui.
[...] Sono nato e cresciuto a Radio Deejay, a pane e Linus&Albertino, ed è comprensibile che una parte del mio cuore, in fondo, sia sempre rimasta lì.
Dal prossimo 1° giugno, dopo una "pausa" di 8 anni, torno a casa. Non dai "genitori" a Deejay, ma dagli "zii" a Radio Capital. La mia "Capital Mission" sarà quella di sound designer, ovvero di curare e supervisionare la parte "estetica" della Radio: creatività, sigle, jingles, liners, promo.
Sono sicuro che lavorerò in team con persone straordinarie sia a Roma che a Milano...
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
L'ultima rivincita della radio adesso in onda c'è Internet

da Repubblica.it

ROMA - Era sparita, ridotta a un piccolissimo chip, nascosta nei telefoni cellulari, nelle macchine fotografiche, nei computer. E invece la radio, intesa come oggetto, è tornata. Da qualche anno, complice il successo ottenuto da un modello in particolare, la Model One di Tivoli Audio, che ha dato il via ad un vero e proprio revival, la radio sta tornando ovunque con forza.

E per rispondere alla rivoluzione digitale, che la voleva completamente smaterializzata, ridotta ad un flusso di bit in grado di attraversare tutto il pianeta attraverso Internet, si è trasformata in un oggetto di design, in qualcosa che è bello mostrare e possedere, riconquistando l'aspetto "vintage" dell'era dorata della radio del secolo scorso. Oggi, con un ultimo balzo in avanti, la radio conquista il mondo, e collegandosi ad Internet diventa globale, in grado di farci ascoltare trasmissioni che partono da Milano o da New York, dal Brasile come dalla Russia, senza passare per un computer.

È ancora Tivoli Audio a proporre questa innovazione, con la nuova Network Radio, un modello in grado di ricevere le classiche stazioni ma anche di "sintonizzarsi" sulle migliaia di emittenti che trasmettono on line, così come di ricevere le trasmissioni in alta definizione e quelle digitali di nuova generazione. È la riscossa della radio, la risposta alle innovazioni della televisione, che hanno rivoluzionato il vecchio oggetto.

Il mondo della radio sta attraversando una fase di profondo rinnovamento, proprio grazie alle nuove tecnologie, e l'oggetto radiofonico è quello che sta subendo la trasformazione più importante. Negli anni Sessanta le radio a transistor avevano rivoluzionato il nostro modo di ascoltare la radio, con modelli portatili che consentivano l'ascolto fuori casa; negli anni Settanta l'avvento delle autoradio avevano portato l'ascolto in mobilità, con degli oggetti portatili completamente nuovi.

Dopo gli anni Ottanta, quando i grandi "ghetto blaster" avevano segnato l'ultima grande moda dell'oggetto radiofonico, le radio erano diventate via via sempre più piccole, soprattutto per l'avvento dei walkmam, che con le loro cuffie avevano portato l'ascolto della radio in una dimensione personale e privata. Il passaggio all'era digitale aveva poi smaterializzato la radio, che aveva perso la sua fisicità per diventare semplicemente una funzione in altri oggetti, nei telefoni cellulari e nei computer soprattutto, e l'avvento di Internet aveva dato, poi, il colpo finale alla vecchia radio.

Ora la "Networks Radio" di Tivoli, assieme a molte altre radio che sono arrivate sul mercato, come MusicPal di Freecom, Alto di Strawberry Multimedia, o lo Squeezebox, spinge la radio da tavolo in una nuova stagione: "Sono trent'anni che lavoro in questo ambito", dice Tom De Vesto, l'inventore della Networks Radio, "e ho visto passare molte mode. So che la gente non ha mai abbandonato la radio, che quello che chiede è semplicità d'uso e qualità, chiede qualcosa che abbia un "feeling", non solo un oggetto che suoni bene". La nuova radio permette di collegarsi ad Internet senza fili, di poter ascoltare migliaia di stazioni. Il sogno della radio "globale", che con una sola manopola ci permette di ascoltare suoni e voci da tutto il mondo, è insomma la realtà.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
La radio-tv britannica ha trattenuto fondi di una maratona di beneficenza

da ansa.it

La Bbc e' scossa da un nuovo scandalo. La radio-tv britannica ha trattenuto nei propri conti i fondi di una maratona-tv di beneficenza. In particolare ha depositato 106.000 sterline (133.700 euro) raccolte con sottoscrizioni telefoniche in un programma a favore dei bimbi poveri di Africa e Gb. Un anno fa la Bbc era stata multata per aver manipolato il risultato di un quiz in un programma per ragazzi. Il presidente del Cda ha ordinato l'immediata consegna del denaro ai veri destinatari.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
I bloggers alla corte del libero Al Gore

da lastampa.it

Da giovedì mattina alle 11 sul canale 130 di Sky Italia c'è una nuova tv. Già nel pomeriggio ben 600 tra i più importanti bloggers italiani a cui Sky ha permesso di incontrare l'ex vicepresidente americano erano davanti all'Ambra Iovinelli per parlare con il guru dell'ambientalismo mondiale e scoprire com'è il suo progetto di televisione. Il nome dell'emittente è Current TV con sede a San Francisco. Pochi dipendenti, tutti giovanissimi ed esperti di montaggio e ripresa in digitale, tutti coinvolti nella costruzione del palinsesto dell'unica emittente che, di fatto, è realizzata dai telespettatori che inviano filmati girati con telecamere digitali, telefonini, palmari o quant'altro. Per presentare Current è arrivato a Roma Al Gore, socio co-fondatore insieme al magnate Joel Hyatt della tv fatta dalla gente. «Ora anche tu puoi dire la tua - ha detto subito il politico, paladino della causa ambientalista e vincitore con il documentario «Una scomoda verità» di due Oscar e un Nobel - Voi siete la voce e su Current troverete la vera libertà di informazione e opinione».

Negli States, Current è nata cinque anni fa ed è subito diventata un caso da copertina. Uno dei suoi giovani inviati ha recentemente vinto il premio come miglior giornalista sotto i trentacinque anni per un servizio sul fenomeno degli skin-heads russi. Con la sua telecamerina il ragazzo ha documentato come si possa essere nazisti nella terra del comunismo. «Dopo USA, Gran Bretagna e Irlanda - ha detto Gore - ora anche l'Italia ha la sua Current TV che vive come sito web e canale satellitare. Il progetto nasce con l'intento di dare a tutti la possibilità di produrre contenuti video che raccontino la realtà, dall'arte alla politica, dallo spettacolo allo sport. Senza censure, ma anche senza mai prendere posizione su un determinato argomento nel rispetto del pubblico che sta davanti allo schermo». Gore, che non è mai apparso, neppure per un minuto in un programma prodotto dalla sua televisione, ha tenuto a sottolineare come questa non debba passare per cassa di risonanza delle sue battaglie politico-ambientaliste. «Ho ben chiaro cosa significhi conflitto di interessi e anche se qualcuno ha provato a provocarmi sull'argomento dico a gran voce che sono solo il socio co-fondatore di una televisione che si mette dalla parte di chi la guarda al punto da voler essere chi la guarda. In molti paesi, America inclusa, la concentrazione di proprietà dei media ha portato ad un'unica conseguenza: molte voci sono tenute fuori. Current tv è l'unica rete di informazione indipendente e vi garantisco che lo rimarrà».

Ma Sky che «ospita» il canale non fa parte dell'universo mediatico di Rupert Murdoch, il re della concentrazione mediatica? «Ho un grande rispetto per i signori di Sky che hanno voluto Current e visto il Dna della televisione non sarebbe possibile senza una libertà totale di movimento ed espressione».
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Europa: nasce il web giornale radio

da interfree.it

09/05/2008 - Nasce il primo giornale radio via web interamente ideato da studenti delle scuole superiori di dieci Paesi europei, tra i quali anche gli studenti italiani. Si tratta di "Web Radio European Parliament Education", un progetto che si propone di offrire notizie di attualità, ma anche di promuovere un corso pilota di 20 lezioni di “Educazione al Parlamento Europeo e all’Unione Europea” in e-learning, con materiale didattico fornito nelle 23 lingue comunitarie.

"Web Radio European Parliament Education" è uno dei progetti selezionati dal Parlamento europeo in occasione del 50° Anniversario della nascita dell'Assemblea Parlamentare Europea, diventata, poi nel 1962 Parlamento europeo. Il giornale radio via web è rivolto a tutti, in particolare a studenti e insegnanti degli istituti europei secondari che - attraverso l'utilizzo di nuove tecnologie - intende educare al Parlamento Europeo e all'Unione Europea e stimolare, soprattutto tra i giovani, il dialogo interculturale, essenziale per accrescere il concetto di cittadinanza attiva europea basata sul rispetto della diversità culturale e sui valori comuni.

Tutti i visitatori possono visionare e scaricare i contenuti audio/video sul portale del progetto, essere costantemente aggiornati sugli sviluppi del progetto, consultare le news sull'Ue pubblicate quotidianamente e partecipare al Forum di discussione. Quest'ultimo Offre a tutti la possibilità di esprimere la propria opinione sul Parlamento europeo e sull'Unione europea. Tramite il forum i visitatori potranno, inoltre, fornire suggerimenti ed informazioni utili alla buona riuscita del progetto.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Dalla mezzanotte di oggi Primaradio si è trasformata in Radio Aut

da 90011.it

Per un giorno Primaradio si trasforma in Radio Aut, la storica emittente privata gestita da un gruppo di giovani di Cinisi tra cui Peppino Impastato, di cui proprio oggi ricorre il trentennale della morte per mano mafiosa. Sulle frequenze dell´emittente (a Bagheria sui 90.6 fm) gireranno per l´intera giornata i brani preferiti da Peppino: Donovan, Fabrizio De Andrè e il suo "Un malato di cuore" che amava tanto, Pink Floyd a volontà, Guccini, cantanti degli anni ´70 come Enzo Del Re e Pino Masi ma anche musica classica. "Peppino – ricorda l´amico Salvo Vitale – amava molto Debussy e l´adagio di Gustav Mahler". Musica anni ´70 e jingles fino alle 8 per dare spazio al parlato con Sissi Martinelli e testimonianze dirette sulla figura del giovane militante di Democrazia Proletaria di Cinisi ucciso dai mafiosi del suo paese. Poi si comincia con "Onda pazza", la trasmissione satirica e irriverente attraverso la quale Peppino e i suoi compagni denunciavano le malefatte dei mafiosi e dei politici locali. Lunghi stralci delle puntate di "Onda Pazza" saranno trasmesse quasi ogni ora (dalle 9.30 alle 10, dalle 11 alle 12, dalle 13 alle 14, dalle 15 alle 15.45, dalle 17 alle 17.30, dalle 18 alle 19). E ancora deejay, fra cui Maurizio Modica (ex Rds e Radio Due), conduttori e giornalisti di Primaradio si alterneranno nel corso della giornata con collegamenti dai luoghi dove si svolgono le manifestazioni, racconteranno l´arrivo della veleggiata antimafia, faranno interviste e leggeranno mail ed sms di commento degli ascoltatori sulla figura di Peppino Impastato.

LA VOCE DI PEPPINO IMPASTATO SU RADIO AUT
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Più raccolta differenziata con la...radio

da greenreport.it

FIRENZE. Ora l’amministrazione provinciale si fa “aiutare” dai bambini per aumentare la percentuale di raccolta differenziata, utilizzando il progetto di educazione ambientale “Riciclabilandia” (giunto all’ottava edizione) promosso dalla provincia stessa e rivolto alle scuole elementari del territorio. Il clou dell’edizione 2008 di “Riciclabilandia”, infatti, è proprio una campagna radiofonica per sensibilizzare alle raccolte differenziate con spot e messaggi ideati e realizzati dai bambini (seguiti da personale specializzato) di quattro scuole elementari.

Complessivamente sono sei gli spot radiofonici che andranno in onda su Radio Toscana a partire da lunedì prossimo 12 maggio, per la durata di quattro settimane. I bambini hanno ideato i messaggi e hanno poi provveduto alla lettura e alla registrazione, misurandosi con i tempi e le regole del mezzo radiofonico. In questa parte del progetto dedicata alla comunicazione sono state coinvolte le classi III C scuola Don Milani (Calenzano), V B scuola De Amicis (Sesto Fiorentino), V A–V B scuola Barellai (Pratolino – Vaglia), III A – III B scuola San Biagio (Figline Valdarno).

I temi assegnati a ciascuna classe per la realizzazione dello spot sono stati: sensibilizzazione alle raccolte differenziate, raccolta della carta, raccolta multimateriale, raccolta dei rifiuti organici, possibilità di riduzione dei rifiuti. «Quest’anno abbiamo riservato grande attenzione agli aspetti della comunicazione- informa l’assessore provinciale all’ambiente Luigi Nigi- affinché il grande lavoro svolto a scuola dalle insegnanti e dai bambini esca dalle aule ed entri nella società. Crediamo che attraverso i bambini si possa parlare ed entrare in contatto anche con le famiglie e più in generale con il mondo degli adulti. Da qui anche la scelta di utilizzare il sito (www.riciclabilandia.it), attraverso il quale le classi partecipanti possono votare lo spot radiofonico più gradito» conclude Nigi. Complessivamente il progetto di sensibilizzazione ed educazione ambientale sul tema dei rifiuti “Riciclabilandia”, rivolto alle scuole elementari e all’ultimo anno delle scuole materne, quest’anno ha coinvolto oltre 1600 bambini, per un totale di 79 classi.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Audiradio, secondo bimestre 2008: Impennata per Radio2 che guadagna 750.000 ascoltatori in due mesi














da fmworld.it

Tra tutti gli addetti ai lavori ci facciamo guidare nel vespaio dei dati dal grande  Nick Franceschini.

DATI GIORNO MEDIO IERI

RAI RADIO UNO 6.714.000 (+165.000 +2,5%)
RADIO DEEJAY 5.484.000 (-175.000 -3,1%)
RAI RADIO DUE 5.216.000 (+213.000 +4,3%)
RTL 102.5 5.013.000 (+229.000 +4,8%)
RDS 4.576.000 (-20.000 -0,4%)
RADIO 105 3.941.000 (+234.000 -+6,3%)
RADIO ITALIA SMI 3.720.000 (+274.000 +8,0%)
RADIO KISS KISS 2.415.000 (+191.000 +8,6%)
R101 1.927.000 (+165.000 +9,4%)
RADIO 24 1.806.000 (-59.000 -3,2%)
RADIO CAPITAL 1.806.000 (-55.000 -3,0%)
RMC 1.776.000 (-166.000 -8,5%)
RAI RADIO TRE 1.704.000 (-111.000 -6,1%)
RADIO MARIA 1.667.000 (-204.000 -10,9%)
M20 1.369.000 (+58.000 +4,4%)
ISORADIO 1.069.000 (+17.000 +1,6%)
RADIO RADICALE 516.000 (+34.000 +7,1%)

Pochi cambiamenti ed un ritorno di popolarità per i marchi storici: così potrebbe essere riassunto il dato che emerge dal secondo bimestre 2008 Audiradio relativamente alle emittenti nazionali.
Nel periodo intercorso tra il 1° marzo ed il 25 aprile, i vincitori si possono ricondurre alle emittenti che da più tempo fanno parte dell'etere italiano, a cominciare proprio da Radio Rai.
La prima rete di Stato si riconferma leader negli ascolti con 7.168.000 contatti nel giorno medio ieri, e con una crescita pari a +294.000 rispetto ai primi due mesi dell'anno e a +454.000 nei confronti del periodo corrispondente del 2007.
Al vertice tra i network ancora Radio Deejay con 5.567.000 (rispettivamente +205.000 e +83.000), mentre l'effetto Fiorello ridà forte vigore a Radio2, oggi a quota 5.502.000 (+750.000 e +286.000).
Tra il quarto ed il quinto posto, si riavvicina il gap che nelle ultime rilevazioni aveva tenuto distanti RTL 102.5 ed RDS. La radio dei "very normal people" ottiene 5.261.000 contatti (-97.000 e +248.000), quasi tallonata dall'emittente capitolina che risale a quota 5.210.000 (+331.000 e +634.000).
Bimestre positivo anche per Radio 105 che torna sopra i quattro milioni (esattamente 4.020.000, con +133.000 rispetto a due mesi fa e +79.000 nei confronti del periodo corrispondente dell'anno scorso), mantenendo un breve distanza da un'altrettanto rinvigorita Radio Italia. Il network di sola musica italiana conquista 3.895.000 contatti nel giorno medio ieri (+110.000 e +175.000).
Decisamente marcato il distacco dal settimo all'ottavo posto, quest'ultimo appannaggio di Radio Kiss Kiss, la quale continua a godere di buona salute ma non riesce a superare l'ostacolo dei 2,5 milioni. Il secondo bimestre le attribuisce 2.303.000 (+96.000 e -112.000), poco distante dai 2.129.000 di Radio 24 (-96.000 e +323.000) e dai 2.075.000 di Radio3 (+175.000 e 371.000).
Dall'undicesimo posto si scende sotto i due milioni dove torna R 101. Il continuo non-stop di lievi ma importanti crescite ha subìto una frenata con il nuovo dato di 1.956.000. Per Monradio significa 109.000 in meno rispetto al primo bimestre, controbilanciati dai 29.000 contatti in crescita rispetto al periodo corrispondente del 2007.
Si assottiglia il divario nei confronti delle dirette concorrenti Radio Monte Carlo e Radio Capital, oggi rispettivamente a quota 1.869.000 (+105.000 e +93.000) e 1.735.000 (+64.000 e -71.000). Tra le due, inoltre, si colloca un'altalenante Radio Maria con 1.794.000 fedelissimi (-42.000 e +127.000).
Lieve calo per Virgin Radio che, rispetto al debutto di due mesi fa, perde 44.000 unità conquistando 1.607.000 contatti. Il bimestre negativo del rock viene compensato da un ritorno alla dance con m2o che ottiene un dato pari a 1.458.000 (+67.000 e +89.000).
La classifica delle "nazionali" si chiude con 1.208.000 per Isoradio (-59.000 e +139.000), 517.000 per Radio Radicale (-89.000 e +1.000), ma soprattutto con il Notturno Italiano che riguadagna in popolarità, tenendo svegli 146.000 ascoltatori con un divario positivo rispettivamente di 26.000 e 20.000 unità.

DATI SETTIMANALI

RTL 102.5 14.116.000 (+245.000 +1,8%)
RADIO DEEJAY 13.175.000 (-142.000 -1,1%)
RAI RADIO UNO 12.637.000 (+461.000 +3,8%)
RADIO ITALIA SMI 12.395.000 (+508.000 +4,3%)
RDS 11.767.000 (+74.000 +0,6%)
RAI RADIO DUE 11.572.000 (+373.000 +3,3%)
RADIO 105 10.672.000 (+105.000 +1,0%)
R101 7.859.000 (+390.000 +5,2%)
RADIO KISS KISS 7.570.000 (+361.000 +5,0%)
RMC 6.686.000 (+46.000 +0,7%)
RADIO CAPITAL 6.328.000 (+48.000 +0,8%)
RADIO 24 4.535.000 (+1.000 +0,0%)
ISORADIO 4.418.000 (+192.000 +4,5%)
RAI RADIO TRE 4.372.000 (-63.000 -1,4%)
RADIO MARIA 4.071.000 (-401.000 -9,0%)
M2O 3.340.000 (+15.000 +0,5%)
RADIO RADICALE 1.913.000 (-67.000 -3,4%)
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
In Puglia una web radio per la disabilità

da superabile.it

E se a parlare di disagio mentale fossero le persone che lo vivono direttamente sulla loro pelle e dalla loro viva voce si potesse cogliere non solo la sofferenza ma anche le capacità, le risorse, un modo differente di essere e di vedere la vita? È questa la sfida lanciata dall'associazione "Insieme per i disabili" di Alessano, in provincia di Lecce che ha organizzato un corso di formazione per operatori radiofonici, rivolto non solo agli operatori sociali che lavorano nel campo della disabilità mentale ma a tutte le persone che vivono il disagio mentale. L'obiettivo è quello di creare una emittente radiofonica, una web radio, per dare voce a chi non ha voce. "È proprio questo il titolo del nostro corso di formazione, 'La voce di chi non ha voce' perché vogliamo sottolineare come lo stigma culturale pregiudichi ancora oggi la vita di molte persone" afferma Donato Melcarne, socio di Insieme per i disabili.

"Uno stigma che è possibile combattere mettendo in campo tutte le forze e integrando le risorse di ciascuno" continua Melcarne. Creare comunità solidali, costruire reti di tutela sociali sembrano unanimemente essere l'antidoto all'indifferenza o, peggio ancora, all'esclusione e all'intolleranza. "Grazie ad una collaborazione a più mani nascerà proprio ad Alessano la web radio fatta e condotta da disabili mentali, con l'aiuto di operatori e psichiatri" ha annunciato Lucio Del Casale direttore responsabile di Mondoradio, una radio locale con un'ottima copertura territoriale. L'iniziativa nasce con la collaborazione della Cooperativa L'Adelfia, il Csv Salento e, appunto, Mondoradio. Un'esperienza già nota nel nord Italia, a Mantova, con Rete 180. "L'idea non è solo quella di replicare qui da noi l'esperienza di Rete 180, ma di contestualizzarla rispetto al nostro territorio, nutrendola dei contenuti, delle esperienze e delle voci del nostro territorio" ha spiegato Donato Melcarne. Il corso si terrà presso la sede del CSV Salento a Tricase, negli studi di Mondoradio e di Salento Web TV.
Info ed iscrizioni entro il 15 maggio 2008 allo 0833.542370 - 0832.392640 - 340.6970634. (Serenella Pascali)
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
...un'altra voce per chi sente le voci...

da ilbenecomune.it

Questa non è una radio. Infatti è Psicoradio. E' un gioco di parole ma che rivela molto sul progetto che sta entrando nel suo terzo anno di vita. Psicoradio è una testata giornalistica regolarmente registrata al tribunale con il suo direttore responsabile (o meglio direttrice ir-responsabile come ama definirsi Cristina Lasagni) e la sua redazione composta da tredici pazienti psichiatrici del dipartimento di salute mentale di Bologna.
Una radio a tutti gli effetti, con gli studi di registrazione che si trovano nella sede dell'ex manicomio di Bologna, e le trasmissioni che vanno in onda ogni giovedì alle 15 sulle radio che compongono il network di Radio Popolare. Solo che il mondo viene letto da Psicoradio sotto la lente "psi". E' il registro psicologico che indaga questioni culturali, sociali e politiche.
Il risultato è un modo diverso di parlare della realtà che ha un obiettivo ambizioso: provare a fare a meno di qualsiasi forma stereotipata di comunicazione.
Così sono nate le prime interviste fatte dai redattori, quelle ai propri psichiatri. Nella rubrica "Oggi il mio psichiatra ha bisogno di…" il risultato è stato quello di rovesciare il rapporto medico/paziente.
Lo stesso metodo di lavoro è utilizzato per trattare argomenti come il TSO (trattamento sanitario obbligatorio) o gli Opg ( ospedali psichiatrici giudiziari). I racconti in prima persona di chi ha subito un trattamento o è stato internato in un opg danno la possibilità di avere una visione meno parziale di una realtà dove spesso a parlare sono solo le persone che detengono il potere della costrizione. Un altro ciclo di trasmissioni si intitola "Sentire le voci". E' un'inchiesta ancora in corso nel fenomeno delle allucinazione auditive che sta spaziando tra le interviste ai gruppi di uditori di voci che si riuniscono assieme ad uno psichiatra fino ad arrivare alla testimonianza di Ron Coleman, che riesce a sentire anche sette voci contemporaneamente. Nel 2008 si celebra il trentennale della legge 180, che per molti è la legge Basaglia. Un appuntamento non rituale anche per Psicoradio che ha dedicato alla riflessione sulle attuali condizioni della psichiatria diverse trasmissioni. A partire dalle voci di strada, raccolte tra i non addetti ai lavori su che cosa conoscano di una legge che, caso quasi unico nel mondo, ha chiuso i manicomi. L'ultima puntata andata in onda è "Manicomio fantasma", la storia di un istituto religioso in Calabria commissariato dal tribunale di Paola e affidato ad Assunta Signorelli, una psichiatra allieva di Basaglia, che si è immersa nel recupero di un luogo pieno di "vite di scarto" come ha detto lei stessa ai microfoni di Psicoradio.
Il progetto entra in queste settimane nel terzo anno di vita.
Un'esistenza non scontata e garantita dalla collaborazione tra l'associazione Arte e Salute Onlus e il dipartimento di salute mentale dell'Asl bolognese. La redazione è raddoppiata, con l'arrivo di altri sette nuovi redattori che utilizzano come i loto colleghi più esperti una borsa lavoro. Un segno di vitalità per Psicoradio, "la radio della mente".
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
Scusateci per Padre Ridzyk

da ccsnews.it

Quando si parla dell’uso dei media da parte della Chiesa Cattolica non si può certo evitare di parlare di Radio Maria, uno dei maggiori network mondiali con filiali in tutto il mondo e con un giro monetario di donazioni da far impallidire MTV. Per far capire la sua potenza basti ricordare la campagna di protesta contro l’elettromagnetismo lanciata a Roma e che aveva come principale, se non unico, bersaglio proprio l’emittente vaticana (http://www.uaar.it/laicita/invadenze_clericali/), le cui frequenze disturbavano i citofoni e facevano accendere le lampade al neon anche fuori dalle plafoniere. Un dato conferma l’immane potenza di questa stazione: Radio Maria è la radio privata italiana con il maggior numero di ripetitori (oltre 850) sparsi in tutto il territorio nazionale. Questo fa sì che la copertura nazionale sia pari (se non superiore) a quella della Rai e che raggiunga anche zone sperdute (ad esempio paesini di montagna), non coperte da nessun altro segnale radiofonico. Il motto di Radio Maria è: << Laddove c'è un'anima, là deve giungere il messaggio del Vangelo >>.
 
La storia di questa rete è abbastanza recente e inizia nel 1983, l’anno della sua fondazione in una piccola parrocchia di Arcellasco d’Erba in provincia di Como;  nel 1987 si costituisce l'Associazione Radio Maria che le permette di diventare un’emittente nazionale; nel 1990 raggiunge la copertura di tutte le regioni italiane. Dall’Italia si diffonde anche in altre nazioni e nel 1998 nasce la Famiglia mondiale di Radio Maria. Si basa principalmente sulle offerte degli ascoltatori, senza alcuna entrata pubblicitaria. L'entrata delle offerte, oltre a finanziare l'enorme apparato tecnico, è utilizzata dalla World Family of Radio Maria per creare nuove emittenti di Radio Maria nel mondo. La finalità principale dell'emittente è, per usare le parole di Giovanni Paolo II, la 'nuova evangelizzazione' (cfr. l'enciclica Redemptoris Missio, http://www.vatican.va/holy_father/john_paul_ii/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_07121990_redemptoris-missio_it.html), e far crescere i cristiani nella fede e nel cammino di santità.
 
Quella che può sembrare una innocua stazione radio non è però esente da forti critiche, anche interne allo stesso Vaticano: Radio Maria, infatti, è stata accusata da ambienti progressisti di avere posizioni conservatrici, seguendo la linea del cardinale Camillo Ruini e dando spazio a movimenti ecclesiali come Comunione e Liberazione, Rinnovamento nello Spirito, Cammino neocatecumenale e Opus Dei, nonché ad associazioni come Alleanza Cattolica e a collaboratori della rivista Il Timone. A queste critiche si ribatte che la linea tenuta dalla radio è sempre stata quella di essere in sintonia sia con l'ordinario magistero di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sia con la pastorale della CEI.
Tale risposta, però, sembra essere un po’ debole visto, per esempio, che l’emittente polacca di questo network (Radio Maryja) è stata ripresa dall’Episcopato polacco, dopo che il Vaticano aveva espresso il suo disappunto, per aver trasmesso troppi messaggi di propaganda politica a favore dei gemelli Kaczyński, attuali governanti della nazione. La stampa locale ha anche parlato di propaganda antisemita e sostegno della pena di morte; fatto sta che il “presidente” di questa emittente, il Reverendo Padre Direttore Tadeusz Rydzyk, è stato il fondatore del succitato network della “Famiglia mondiale di Radio Maria” ed è uno tra i personaggi più influenti della politica polacca, nonché tra i più ricchi; tanto che moltissimi abitanti di Torun – la città in cui Rydzyk lavora e arringa le folle – fanno sfoggio di un adesivo sulle loro automobili che recita: “Scusateci per Padre Rydzyk”.
Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)
La polemica corre nell'etere Bolognese. Radio Fujiko fuori dal consiglio comunale.

da quotidiano.net

Il Comune di Bologna cambia l'emittente che manda in onda i lavori del Consiglio comunale e Radio Citta' Fujiko, battuta dopo qualcosa come 15 anni di onorate trasmissioni, protesta paventando anche possibili "black out" a causa del nuovo sistema di diffusione che verra' utilizzato a partire da lunedi' prossimo. 

I fatti. Con la nuova gara d'appalto Palazzo D'Accursio assegna all'emittente bolognese Radio Tau (affiliata all'Antoniano) la diretta del Consiglio comunale. Estromessa Radio Citta' Fujiko, che come Radio Citta' 103 fu la prima a trasmettere i lavori dell'assemblea comunale.

Protesta quindi, e vibratamente, il Cda della Radio: "L'iter burocratico della diretta comunale - si legge sul sito di Citta' Fujiko - ha privilegiato il mero ribasso dell'offerta, rischiando quindi di penalizzare il servizio stesso". Radio Tau trasmettera' infatti le sedute attraverso un collegamento via internet, senza la presenza di un proprio operatore nell'aula comunale. "Non avendo in loco nessuno che ad esempio possa ricollegarsi con l'etere via telefono - sostengono gli sconfitti - si rischieranno dei black out a danno della citta' e dei consiglieri".

L'amarezza e' tanta a Radio Fujiuko, emittente che trasmette dal centro sociale Vag 61 (quello di Valerio Monteventi, gia' alle prese qualche tempo fa con le multe per cibi e bevande vendute senza autorizzazione). "Per alcuni anni proseguimmo senza nessuna retribuzione pur di aprire il Palazzo alla citta' - rievoca il Cda - poi venne il bando di assegnazione del servizio che ci ha visti protagonisti per tre lustri dove abbiamo garantito serieta' ed obiettivita'".

Pero', "tale continuita' evidentemente non e' entrata a far parte della valutazione come garanzia di un servizio - constata la Radio - cosi' come ovviamente non sono entrate nei criteri assegnativi dati come l'audience (Radio Citta' Fujiko e' la piu' ascoltata tra le radio di informazione locale, come testimoniato dalla ricerca indipendente promossa dalla Provincia di Bologna e condotta dalla societa' Medec)".

Link permanente | commenta questo post | leggi tutti i Commenti (0)