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Il favoloso mondo d'Italie- cronache di un'estate che "pareva" sicura
Autunno caldo
Al mio ritorno in ufficio, dopo la pausa vacanze, scopro che il mio amico Lester Galloway è tutto nero, ma proprio nero nero, roba mai vista per uno pallido e inabbronzabile come lui!

Smettila!” mi dice “Non è tintarella!”

In effetti non appena inizia a raccontarmi la sua estate balenga capisco che è solo incazzato (nero)!

Doveva farsi quindici giorni di ferie con la sua morosa: si preannunciava un'estate spumeggiante come le bollicine di un Moët & Chandon.

Vacanza alternativa in barca a vela, aperitivi al largo di località vippeggianti: come degli eletti sarebbero stati lontani anni luce da tutte le Salerno-Reggio Calabria del reame.

Per immortalare l'immaginifica vacanza aveva voluto esagerare e si era caricato nello zaino una Nikon D80 per la sua damigella e una mirabolante D200 per lui. Per meglio cogliere tutte le sfumature panoramiche si era portato anche 3 obiettivi professionali e un grandangolo. Considerando, poi, tutto lo spazio ancora a disposizione nel capientissimo zainetto Lowepro vi aveva infilato anche una serie di carte di credito, due bancomat, la carta d'identità, la tessera sanitaria, la patente, il codice fiscale, le chiavi dell'appartamento ultrablindato dei Parioli, un cellulare, un paio di occhiali da sole e uno da vista.

Ci avrebbe infilato pure una delle sue due moto là dentro, se non fosse che lui e la morosa, fiduciosi nelle Ferrovie dello Stato, avevano preferito viaggiare in treno fino a Trieste, dove erano attesi dalla barca ormeggiata. 

Alle 23 sono sul binario 2 della stazione Tiburtina, il treno è in ritardo e sulla banchina c'è un bel po' di confusione. Poco prima, lungo le scale mobili, una signora col gelato ha inavvertitamente (?) urtato la sua ragazza, ma si sono accorti di quella macchia solo dopo qualche minuto. 

Nell'attesa del treno, lui premurosamente si libera dei suoi bagagli e inizia a pulirla con un fazzoletto. Da bravo cittadino si premura di non gettare a terra la carta e fa tre passi verso il cestino più vicino. Un amabile signore dall'aria smarrita (?) gli domanda da dove parte il treno per Fiumicino. Un altro amabile figuro chiede alla ragazza se il treno in arrivo è quello per Ladispoli. Insomma, qualche velocissimo secondo di cortesi indicazioni e i due si dileguano all'unisono, proprio come il favoloso zainetto del mio amico Lester Mary Poppins Galloway.


"Ma come!? Non ha letto il nostro opuscolo informativo contro furti e raggiri in stazione?” gli chiede uno scazzatissimo poliziotto nel gabbiotto della Polfer, indicando un pacco di volantini che fa bella mostra di sé sul tavolo della centrale. “Se li tenete lì dentro, no! Come faccio a leggerlo?”.


I due hanno dovuto rimandare la partenza. Hanno bloccato bancomat e carte di credito e il giorno dopo, senza più il becco di un euro, hanno racimolato qualche centone dai pochi amici rimasti nella capitale e si sono fiondati dal fabbro più vicino per farsi cambiare la serratura di casa. Sono trascorsi altri quattro giorni, prima che dai rispettivi municipi si degnassero di risolvere il problema delle loro carte di identità.

Durante quelle afose giornate d'inerzia a Roma, sono rimasti rintanati a casa, a vedere le olimpiadi e seguire telegiornali nei quali si diceva che finalmente le nostre città erano più sicure, che l'esercito vegliava su di noi e (parole del ministro La Russa) che “gli italiani avrebbero avuto una parvenza di sicurezza”.

Sono riusciti a raggiungere la loro barca a vela dopo una settimana, giusto in tempo per assistere a due rotture del motore e dell'ancora, partecipare ad una colletta per rintracciare un meccanico disponibile il 15 agosto (che mentre li raggiungeva è rimasto coinvolto in un incidente) e pagare 52 euro un panino, una Lemon Soda e un caffè in un qualche baretto vip.   

Dopodiché, stop! Ferie finite. Arrivederci all'anno prossimo! Game over.

Pieni di bile, hanno fatto rientro al loro monocale e hanno riacceso la tv, giusto in tempo per sentirsi rendicontare di quest'estate di stupri, omicidi, rapine, cicloturisti olandesi aggrediti e violentati nella Roma di Alemanno (che non è molto diversa da quella di Veltroni dove morì trucidata la signora Reggiani).


In fondo, aveva ragione il signor Ignazio La Russa, nel dire che il governo voleva solo dare “una parvenza di sicurezza”.

Il sindaco Alemanno ha detto che i due olandesi, accampandosi in quel casolare isolato, se la sono cercata.

Anche Lester se l'è cercata, infilando tutta la sua vita materiale in quello zainetto: abbiamo fatto un rapido calcolo di quanto gli è costata questa vacanza e abbiamo convenuto che avrebbe potuto portare la morosa in Australia per un mesetto, cenando tutte le sere in una baia diversa, a lume di candela, serviti da un canguro ammaestrato che cantava Leonard Cohen(!).

Ma qui siamo nel favoloso mondo d'Italie (come direbbero i francesi), e forse tutto quello che abbiamo (barca a vela, macchinette fotografiche, occhiali leopardati Cavalli) lo abbiamo comprato a rate e se ce lo rubano tra le mani ci restano solo i debiti.

Da tutta questa esperienza il mio amico Lester ha imparato una cosa: se sei un idiota non c'è esercito che possa salvarti.


(e se intorno a te c'è un esercito di idioti, allora non hai scampo!)

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io mi toccavo freneticamente pensando alle sue amiche
Negli occhi il sapore crudo della tua bellezza.
So che sei - da qualche parte - un posto che non tramonta mai.


gli anni

Cos'è rimasto delle gioie e dei miei improbabili dolori?
Dov'è finito il tempo dei miei straordinari batticuori?
Avessi inventato qualcosa, si fa per dire una pietanza; fossi stato un genio o almeno un terzino dell'Atalanta.
Mia madre mi diceva sempre: "Smettila di bere!" e non sapeva ancora che dovevo ancora cominciare.
Io mi toccavo freneticamente pensando alle sue amiche...
Ah! le idee già da allora le mie preferite.
Gli anni t'inseguono quando sei solo. Gli anni ti parlano, ma non è vero...
Gli anni rimangono silenziosi, leggeri, stanno dove li metti e si nascondono negli odori, nei fogli, nel wysky, nei cassetti.
Gli anni si impigliano e si aggrovigliano.
Vorrei parlarti...Vorrei spiegarti...Vorrei lasciarti e poi cercarti.
Vorrei sognare che è stato solo un sogno che mi hanno raccontato - senza dormire perché il mondo non c'è quando io sono addormentato.
E poi dormire con una poesia che da sempre so a memoria - senza sognare - e la ragazza usciva lentamente dalla storia...
Gli anni continuano - telefona almeno per dirmi come ti va la scuola...fatti guardare...come ti sei fatta bella, è vero, il tempo vola
Gli anni t'imbrogliano...Io non so più se sono buoni o cattivi gli indiani, però non vale che stavo in piedi a vedere con chi usciva lei domani...
Gli anni sorridono - e un'altra donna leggera leggera danza sulle dita, corrono avanti e colori, persone, giochi giorni, l'Inter, la partita...

Gli anni che passano non sono mai tanti...
Gli anni miei...
Gli anni, gli anni, gli anni.

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brevi consigli per l'estate italica

estate italica


Se doveste restare bloccati sulla Salerno-Reggio Calabria, non preoccupatevi, il Presidente Spazzino accorrerà in vostro aiuto porgendovi lui stesso salvifiche bottigliette d'acqua (di Arcore);


Se una qualche residua zanzara comunista (rossa del vostro sangue) dovesse infastidire il vostro sonno, ronzandovi nelle orecchie, non temete: il compagno Ferrero provvederà a renderla del tutto inesistente;


se doveste trovarvi su una qualche spiaggia adriatica e foste avvicinati da due strafighe tettone e udite una voce odiosa in sottofondo, siete su Lucignolo: mettetevi a parlare della meccanica quantistica e nessuno vi manderà in onda;


se vi accorgeste che intorno a voi ci sono tanti esseri verdi e bianchicci che bevono grappini e brindano in un idioma intradotto simile al gergo di Don Budget Bozzo, tranquilli, non siete finiti su Marte, forse è solo Pontida;


se vedete uno sblusato che sulla spiaggia costruisce strane molotov di sabbia, non preoccupatevi: è solo il Magnifico Uolter che si prepara per il suo autunno caldo;


se intravedete una barca a vela sparate a vista: potrebbe essere quella di D'Alema;


se non andate in ferie e vi ritrovate  a fare zapping in una notte afosa con umidità al 98% e vi chiedete se sia meglio una replica di “Porta a Porta” sugli amori di Marta Marzotto, un intervista di Marzullo a una ex velina insignificante o una puntata de “Il Circo d'estate”, non disperate: pensate ci sono almeno altri 50 modi meno noiosi di morire;


se doveste mai pensare che non è umano chiamare vacanza due settimane di stress, nervoso, rabbia, malanimo, fregature etc. state tranquilli perchè l'esercito da qualche parte veglia su di voi;


per tutto il resto ascoltatevi i consigli di Sgalambro...


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i cattivi

le vent nous portera 4


Quando sei piccolo ti raccontano un sacco di storie.

Anche tu ne racconti, ma i grandi le chiamano bugie.

Loro ti dicono che i buoni stanno da una parte e i cattivi dall'altra. Ti spiegano come sono fatti i buoni e come riconoscere i cattivi. Ti insegnano cosa è giusto e cosa no.

Ti dicono che drogarsi è sbagliato e noi siamo due tossici, Cro'...Tu un po' più di me.

Ti dicono che non devi toccarti e noi siamo due pippaioli incalliti.


Silenzio.

"Cro'”

"Eh...”

"Lo sai qual è il nostro problema?”

"Siamo due tossici pippaioli?”

“No...Il nostro problema è che ci siamo raccontati troppe storie”

"Già!”

"Troppe. Ognuno di noi ha raccontato la sua o ha creduto di averla capita in un certo modo...

Storie meravigliose e terribili, verità e menzogne”

"Già!”




"Che fine ha fatto Iole?”

"Boh...chi è?”

"E Fezz?”

"Ah! Fezz: brutta storia, Compa'! Si è suicidata...un po' di tempo fa”

Lo vedi? Non ti ricordi neanche il nome di Fezz”

"Cazzo è vero! Iole Frezza...”

"...Frezzapuoti. La verità è che non me lo ricordavo neanch'io, ma oggi passando sulla nazionale ho visto il manifesto funebre per il suo anniversario”

Vabbe' compa'...Ora non mi fare la morale”


Silenzio.

"Cristosanto eravamo due bambini del cazzo e si sa che i bambini devono avere qualcuno da prendere in giro!” 

“Non ci ricordiamo più neanche il nome delle persone...”


Aldo si alza dalla sabbia. Sbanda per qualche passo ed inizia ad allontanarsi.


Cro'...”

“Eh...”

“Vuoi sapere una cosa?”

“No”


I cattivi siamo noi”


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e se proprio dovete avere una religione, cambiatela! (ci sono i saldi)
gilbert e george

La Kapò si butta due mani sui fianchi. I bambocci sono stesi in fila sulla battigia.

Il sole tramonta. Don Zeffirino è sceso col fresco, come il pittore che se ne frega del catechismo crepuscolare e dipinge il suo solito travocco.

"Cosa succede quando si muore?

Si alzano tre o quattro manine dalla marmaglia.

Aspettiamo”

"E cosa aspettiamo?”

"Aspettiamo il Giudizio Finale”

"E poi'?”

Silenzio.

Aldo alza la mano.

"Cosa si fa mentre aspettiamo il Giudizio?”

Fernanda lo scruta come un animale strano.

"Aspettiamo...Ti fa male aspettare?”

"Senza la tv?! Sai che palle...”

Aldo aveva ragione.

Ci eravamo trovati per puro caso nella religione più pallosa del reame.

Messe, litanie, sacramenti. Vecchie zie baffute a recitare incomprensibili miscugli di latino e scaramanzia. Preti e catechisti grigi come un transistor. Religione di sofferenza e patimento.

Ci toccava aspettare che inventassero qualche favoletta più accattivante - che si abbinasse meglio al sole, alla malerba, al sesso e alla vita che avevamo intorno, in quell'estate dell'85.


PS: Leggete/informatevi/studiate...e se proprio dovete avere una religione, cambiatela -  ci sono i saldi.



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la Bella Vita, la Brutta Morte e il Partito della Desistenza.
Il parlamento blocca la decisione della Cassazione sul caso di eutanasia per Eluana Englaro.
Prima ancora che il Vaticano spenda qualche parolina in più sul caso, i nostri politici - più ossequiosi di un chierichetto con la riga di lato - giocano d'anticipo e rispondono "presente!" alla chiamata al nulla.
Come se ti esplodesse un tubo in bagno e l'amministratore ti impedisse di chiamare l'idraulico in attesa di una deliberazione di tutti i tuoi stronzi condomini.
Centrodestra e uddiccini votano a favore.
Di Pietro contro.
Si astiene il PD, il Partito della Desistenza. 
Non chiedete ai Desistenti Salottieri di pensare qualcosa di destra, di sinistra o di centro.
Non chiedete loro di pensare qualcosa di condivisibile.
Non chiedete loro di pensare. Punto.
Lasciateli a mollo nella acque di Capalbio O su una qualche barca a vela...
Vi diranno che stanno organizzando il loro autunno, più caldo di un inverno a Dublino (Uolter sta preparando le molotov!).

dublino

io intanto
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