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comunicare è una scimmia in pigiama - Il social network spiegato a zia Clotilde

Ogni tanto, di ritorno dall'ufficio, Lester si ferma a cena dalla classica “vecchia zia”, quella che sul comò ha ancora la sfera di Venezia e i merletti ricamati e le vestaglie che sanno di naftalina. Mentre aspetta che sforni le sue melanzane impanate dal forno, la sente farfugliare qualcosa in cucina, ripetere che una sera di queste inviterà a cena anche quella Monica (o Moira o Monia) figlia di quel suo cugino di terzo grado che non vede dall'Ottantadue...

Cara vecchia zia Clotilde, sempre intenta ad allietare anche gli sconosciuti (solo perché parenti) con le sue melanzane impanate!

Così al mio amico viene una curiosità e accende il portatile, per controllare se ci sia una rete wireless nei paraggi di quel megacondominio romano e scroccare così la connessione di qualche ignaro internauta.
Ha un vago ricordo della Moira (o Monia o Morna). Hanno condiviso insieme qualche comunione e un funerale, forse, ma lei aveva la metà dei suoi anni ed era pressoché invisibile ai suoi occhi. Chiede alla zia se ne ricorda il cognome. Ovviamente la vecchietta, nient'affatto rincitrullita, oltre al cognome sfodera l'intero albero genealogico e ginecologico del parentado, ma l'informazione più preziosa che gli dà è sul liceo frequentato dalla Morna (o Moira, o Monica che sia).

 facebook

Gli bastano pochi clic su Facebook: quando digita il nome dell'improbabile parente nel campo di ricerca e filtra i risultati per scuola frequentata, gli compare subito la foto di una biondina (che difficilmente oggi sarebbe invisibile) e scopre così che la tipa sta facendo un master in Design industriale a Berlino e che è fidanzata con un tale Albert. Scorre le sue foto. Apprende che è stata a Parigi nel 2006, a Lisbona l'anno successivo, che è appassionata di arrampicata e mountain bike, adora il sushi, Bruce Springsteen e i film di Patrice Leconte. Tra i suoi contatti trova anche un altro cugino argentino, tale Lucas che nel suo aggiornamento di stato (un messaggio visibile a tutti gli utenti) scrive (in italiano): “Pranzo in pigiama! Che scimmia!”. Significa che il lontano cuginetto avrà esagerato con qualche droga sintetica e oggi si sente un po' stonato?

Se Lester dovesse spiegare a zia Clotilde, baffuta e arzilla ottantenne, cosa sia un Social Network e cosa ci facciano i suoi nipotini trentenni tutto il giorno davanti a quella cosa diabolica che sembra un televisore dopo una cura dimagrante, potrebbe dirle che è un posto virtuale in cui la gente si incontra e si posta informazioni personali, condivide file, video, musica, link eccetera eccetera.

Ma sta sbagliando: si accorge che ha già usato troppi termini che la zietta non può conoscere e così per evitare di dover ricorrere alla spiegazione della spiegazione, pensa che la traduzione di Facebook sia più che sufficiente: letteralmente è un “libro di facce”.

È così che lo avevano pensato 4 anni fa i suoi fondatori, un gruppo di studenti di Harvard capitanati da Mark Zuckerberg: un grande album di famiglia per mettere in contatto gli appartenenti ad una qualche rete sociale e quindi inevitabilmente estendibile a tutto il pianeta (ad oggi, si parla di più di 100 milioni di utenti).

La cosa inquietante di questo giochino è che solo standoci dentro ti rendi conto di quanto tutti siano nudi e al tempo stesso imbacuccati come su un palcoscenico: c'è gente che comunica a tutti i propri sentimenti, l'umore giornaliero o la più semplice e banale azione quotidiana. Quando accedi al network hai un resoconto aggiornato di tutto quello che hanno fatto gli utenti mentre tu eri disconnesso e così apprendi che Tizio ha fame, che Caio è stanco, che Sempronio tra cinque minuti esce di casa e si va a fare una birra con Mimì che nel frattempo fa sapere a tutti di essere fidanzata con Cocò...

Su Facebook pullulano i gruppi e i fans club: c'è quello di chi vorrebbe “donare un neurone a Flavia Vento” o “Colpire il gattino Virgola (quello delle suonerie dei cellulari) con una mazza da golf”!

Il “privato” di una stanza, di un computer, di una connessione diventa di colpo desiderio di ipercomunicare, soprattutto il superfluo, come stendere i panni sporchi fuori casa o  far sapere a centinaia di persone (a reti di reti) che “Proctolyn è il tuo migliore amico”. 

Mentre zia Clotilde porta in tavola la teglia di melanzane, Lester pensa a suo cugino Lucas, dall'altra parte dell'oceano...Uno di cui non ricordava neanche la faccia. Pensa che comunicare è un pranzo in pigiama con l'alito cattivo e la testa sconquassata dai resti di un'altra serata sbagliata.

Il bello è che domani ci sveglieremo ed eviteremo di salutare il vicino di pianerottolo e il portiere. Resteremo ore a chattare con una tipa che magari ci starebbe pure, se solo riuscisse a incrociare i nostri occhi da qualche parte, magari anche al muretto sotto casa, offline.

Lascia perdere quel coso!” ripete la vecchia mentre gli serve una razione che sfamerebbe un campo profughi “O resterai senza amici!”

Lester sorride e ingurgita.

I suoi amici, ormai, sono tutti là, dentro quel coso.



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sentimento profondo
autunno

Mi ha scritto Lila Reeves, una che a quanto pare vende Viaaaagra on line.
Nel testo della mail erano riportate le opinioni entusiaste anche se un po' sgrammaticate e dislessiche dei suoi clienti.

Il sesso porta piu soddisfacimento. Lo stress e la tensione sono spariti. Lei non si rattrista piu, ora io non temo, che saro costretto a negare. E` una sensazione fisica sbalorditiva, dopo la quale segue lo stesso sentimento profondo.

Io adoooooro le mail di questi tipi con nomi esotici che si ricordano di me e riempiono la mia casella di posta.
Me le leggo tutte: ormai è il mio sport preferito. Mi riconciliano con lo Zanichelli...

La cosa migliore del Viaaaaaaaaaaaaaagra e` la sicurezza della possibilita di «volare con autopilota», rilassandosi e senza la necessita` dell’entrare nel merito di quel fatto, che il pene continua a trovarsi in posizione verticale, anche quando tu sei interrotto (i figli battano alla porta della camera da letto, il cane abbaia, il preservativo scivola). Quando prendi coscienza del Viaaaaaaagra, questo puo anche stare un grande regalo per la compagna. C’e solo un consiglio: non le dica, che lei prende il Viaaaagra: l’apprezzamento di se’ stesso femminile e` anche molto suscettibile.

Mi fanno pensare ad un mondo di preservativi che scivolano senza autopilota, apprezzamenti di me stessi femminili e gente che non si rattrista più.
Oggi un amico mi ha anche girato una mail che diceva:

"Ad ogni persona che invierà questo messaggio, Microsoft pagherà 245 euro"
C'erano anche le testimonianze di altri utenti che avevano ricevuto telefonate dalla segreteria di Bill Gates.

Pensavo che questo fosse un imbroglio, o uno scherzo, ma 2 settimane dopo aver ricevuto questo messaggio e averlo riinviato, Microsoft mi ha contattato per conoscere il mio indirizzo postale e mi hanno inviato un assegno di 24.800 euro.

Io oggi ho anticipato tutti e ho chiamato direttamente la sede di Redmond, ma Bill non c'era e la segretaria che parlava solo inglese non ha capito che volevo comunicarle il mio IBAN per eventuali versamenti.
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il pesciolino bulgaro e il pensiero (in fallo) laterale
L'altra sera, un'amica mi ha messo sotto gli occhi un foglio su cui era stampato un famoso indovinello logico.   
Lo ha elaborato - agli inizi del '900 - un tipo che si chiamava Albert Einstein e che sosteneva che il 98% della popolazione non sarebbe stato in grado di risolverlo. 
case
In un viale ci sono 5 case dipinte in 5 differenti colori. In ogni casa vive 1 persona di differente nazionalità e ciascuno dei padroni di casa beve una bevanda diversa, fuma una marca di sigarette diversa, ha un animaletto domestico diverso.
L'inglese vive in una casa rossa.
Lo svedese ha un cane.
Il danese beve thè.
La casa verde è a sinistra della casa bianca.
Il padrone della casa verde beve caffè.
La persona che fuma Pal Mall ha degli uccellini.
Il padrone della casa gialla fuma MS.
L'uomo che vive nella casa centrale beve latte.
Il norvegese vive nella prima casa.
L'uomo che fuma le Blend's vive vicino a quello che ha i gatti.
L'uomo che ha i cavalli vive vicino a quello che fuma MS.
L'uomo che fuma le Bleu Masters beve birra.
Il tedesco fuma le Prins.
Il norvegese vive vicino alla casa blu.
L'uomo che fuma le Blans ha un vicino che beve acqua. 

Di chi è il pesciolino?
Sul foglio c'era anche scritto "Credi di essere nel restante 2%?Provalo!"
Ci ho provato, nonostante abbia sempre odiato la materia: ho deciso di spremermi le meningi per pura ideologia antagonista. Come direbbe Moretti "io mi trovo sempre  a mio agio con una MINORANZA di persone!", fossero pure dei geni.
Negli anni ho capito perché Il mio prof di matematica del liceo mi fissava come fossi una specie che si sarebbe estinta da sola.
Come un parrucchiere fisserebbe un calvo. Diceva a mia madre che in me non vi era traccia di "pensiero laterale", ma io sapevo che il mio pensiero era solo in fallo, laterale.
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Così ho preso carta e penna e ho iniziato a disegnare casette colorate e tuffarmi con tutti i neuroni in quel mondo multiculturale e vizioso di teutonici che fumano Prins e svedesi cinofili...
Sono partito con i miei ragionamenti...Un inglese che vive in una casa rossa e che ha un pesciolino (magari rosso!): troppo banale! Einstein non lo avrebbe mai pensato!
Lo dimostra il fatto che ha immaginato che un danese (e non un inglese) beva tè!
Ad un certo punto mi sono reso conto che erano solo elucubrazioni non verificabili e che la banalità e l'immaginazione non sono elementi risolutori nel campo della logica.
Sono così arrivati i primi dubbi: che significa che "La casa verde è a sinistra della casa bianca"?
A sinistra di cosa? Dalla prospettiva della casa o di chi guarda dalla strada? La strada è a senso unico? In caso contrario, il doppio senso di marcia mi impedirebbe ci considerare quale abitazione viene prima e quale dopo.
Si possono tenere cavalli in un centro abitato? 
Che sono tutti 'sti stranieri?! Non ce l'hanno una casa, al paese loro?

Dopo un paio di ore, chino sul foglio ho fatto un bel quadretto colorato e me lo sono spulciato ben bene.
E se 'sto pesciolino (rosso?) fosse di un bulgaro che sta in subaffitto nello scantinato fucsia della casa di quello col gatto?
Nessuno lo ha mai visto perché non sopporta il fumo, beve solo vodka e se apre la porta i gatti di quell'altro gli mangiano il pesce!

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PS: stamattina, poi, sono andato a vedere la soluzione su internet e ho scoperto che quel 2% dev'essere molto ampio, visto che su molti siti di enigmistica l'indovinello viene considerato facilissimo e c'è gente che afferma di averlo risolto in 3 minuti.
E così ho esultato: i geni sono molti di più degli elettori di Mastella, di Pecoraro Scanio e di Giuliano Ferrara! 
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L'AMORE ai tempi dello SPAM
Si chiama Laura, Laura Robinson e finalmente ha trovato il coraggio di dichiarami la sua inevitabile passione.
Copio e incollo di seguito la mail che mi ha inviato l'altro ieri:

 laura robinson
Salve. Mi e piaciuto il tuo profilo e voglio sapere di piu su di te! un po 'di me: io amo la vita, l'amore per i bambini, vuole conoscere l'amorevole, dedicato, uomo onesto, al fine di creare una famiglia. Vorrei conoscere il suo vero amore e migliore amico, sorella anima e la seconda meta, un uomo che condividono i miei interessi. Voglio dedicare la loro vita per rendere questo un uomo felice, pronto a dare tutto cio che puo dare una donna, moglie, migliore amico. Bisogno di un forte, armonico matrimonio basato su amore, fiducia, rispetto, la comprensione e la vicinanza spirituale ... Io attendere per la Sua lettera ....

L'ho letta e riletta almeno una cinquantina di volte e sto meditando cosa risponderle.
Lester mi fa notare che secondo lui è frigida, perchè tra le tante belle parole sulla relazione che vorrebbe instaurare con me non fa alcun cenno ad eventuali ciulatine.
A giudicare dall'uso dislessico dell'italiano, Antonyseas sostiene che - come minimo - è stata compagna di banco di Biscardi.
Di certo, vista la padronanza della lingua, potrebbe partecipare a Miss Italia (ergo è pure "bbona"!).
Occhei, drughi, deciso: fiori rosa, fiori di pesco...


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sensibili alle foglie
acrilico grigio underground

e poi ci sono giorni lenti...

Giorni in cui mi dicono che il vecchio mondo potrebbe faticare a resistere ai quintali di monnezza che avete pensato per lui...

al debito con cui comprate due etti della merda che addobberà i vostri marciapiedi.

Qui...va bene così...siamo sensibili alle foglie...sensibili alla chemio... 


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l'estinzione

così 

C'è stato un tempo in cui sua madre si chiedeva che fine avessero fatto gli egiziani.

Possibile che chi era stato capace di costruire le piramidi che vedeva disegnate sul suo sussidiario, non fosse stato altrettanto abile nel cercare di sopravvivere?

Che fine avevano fatto i Sumeri, i Babilonesi, i Persiani?

Che sorte era toccata ai Fenici?

I fenici, quelli di cui suo padre parlava con ammirazione, dicendo che erano stati loro a costruire il primo travocco – un giorno di tanti secoli prima.

Se era vero che erano stati loro – i Fenici – a inventarsi quell'aggeggio così instabile eppure testardo e resistente come lo era suo padre – perché non avevano inventato il modo di resistere anche loro?!

Forse erano solo stupidi, più stupidi delle cose che avevano inventato o scoperto.

Stupidi come gli Egiziani, i Vestini, gli Etruschi...

O forse erano solo stanchi.


Erano i pensieri scemi di una bambina – avrebbe pensato qualche anno dopo.

Era cresciuta, aveva smesso di chiedersi il perchè di tante cose e così i Fenici - e tutti quegli altri popoli simpatici, ingegnosi e antichi erano spariti per sempre – ora sì, finalmente liberi ed estinti.
 

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