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LA CAMERA DEI DEPUTATI SOPPRIME LE PROVVIDENZE EDITORIA PER L’EMITTENZA RADIOTV LOCALE
Nota Aeranti-Corallo

L’Assemblea della Camera dei Deputati, nell’ambito dell’esame del disegno di legge AC 3210 di conversione del decreto legge n. 194/2009 (cosiddetto decreto legge “Milleproroghe”) ha approvato
un emendamento in base al quale, tra l’altro, le imprese radiofoniche e televisive locali, a decorrere dall’anno 2009, non potranno più usufruire delle provvidenze editoria.
Il provvedimento è passato ora all’esame del Senato dove, considerati i tempi tecnici per la conversione del decreto legge, è presumibile che avvenga l’approvazione definitiva, senza ulteriori modifiche.

Le citate provvidenze consistevano: nella riduzione tariffaria del 50% dei costi delle utenze telefoniche; nel rimborso del 40% dei costi delle utenze elettriche e dei costi dei collegamenti satellitari; nel rimborso del 60% dei costi dei canoni di abbonamento delle agenzie di informazione radiotelevisiva.

Al riguardo, l’avv. Marco Rossignoli, coordinatore AERANTI-CORALLO, nell’esprimere la protesta delle imprese radiotelevisive locali rappresentate, evidenzia che “le provvidenze editoria hanno contribuito negli anni alla realizzazione di redazioni nelle emittenti locali capaci di fornire informazione sul territorio”. “In questo contesto – ha proseguito Rossignoli – AERANTI-CORALLO ha sottoscritto nell’anno 2000 con la  Fnsi – Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il sindacato dei giornalisti, il Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) per i giornalisti delle radio e tv locali.”
“Tale Ccnl – ha aggiunto Rossignoli – è stato rinnovato da ultimo il 27 gennaio e viene applicato a oltre 1600 giornalisti sull’intero territorio nazionale.” La soppressione delle provvidenze editoria mette a rischio le attività di informazione delle radio e tv locali, già in difficoltà per la crisi economica, con la conseguente perdita di molti posti di lavoro dei giornalisti ivi Tale perdita di posti di lavoro si estenderà inevitabilmente anche alle agenzie di informazione radiotelevisiva.
“Auspichiamo – ha concluso Rossignoli – che il provvedimento adottato senza un adeguato confronto con le imprese del settore, possa essere ripensato, al fine di recuperare una forma di sostegno che non rappresenta, peraltro, un onere rilevante per lo Stato, mentre per le imprese radiotelevisive locali costituisce una misura di garanzia del pluralismo informativo e dell’occupazione nel comparto.”
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'Ndrangheta. Incendiata l'auto di un giornalista a Reggio Calabria

da apcom.it

L'auto di Antonino Monteleone, giornalista freelance di Reggio Calabria, è stata incendiata da ignoti la notte scorsa nella città dello stretto. Antonino Monteleone da anni scrive di 'ndrangheta nel suo blog e collabora anche con il Fatto Quotidiano e  a programmi televisivi come Report. Non è la prima volta che Antonino Monteleone viene preso di mira dalla 'ndrangheta che gli aveva già mandato segnali di inequivocabili. La settimana scorsa era stato il giornalista de Il Quotidiano della Calabria Michele Albanese ad essere preso di mira con una lettera di minacce. In Calabria l'elenco dei giornalisti minacciati è sempre più lungo. www.antoninomonteleone.it
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http://radiolawendel.blogspot.com/2010/02/digital-radio-uk-rottamare-le-radio.html

da radiopassioni

Un piano di rottamazione per le radio. Questa la proposta - direi abbastanza scontata - della società Digital Radio UK per incentivare, in vista della possibile decisione sulla data dello switch over, l'acquisto di apparecchi radiofonici DAB in Gran Bretagna. Dove si calcola che si trovino ancora nelle case 100 milioni di radio, la metà delle quali usata regolarmente. Se l'idea dovesse essere accolta, gli acquirenti che si presenteranno in negozio con il loro vecchio apparecchio avranno uno sconto del 20 percento sui nuovi apparati.

I piani governativi prevedono un possibile limite del 2015 per lo spegnimento dell'analogico in FM, almeno per i principali network pubblici e privati. La data appare tuttavia irrealistica. Non è ancora stata presa alcuna decisione su tempi e modalità, anche se si dice che il governo dovrà annunciare lo switch off con un anticipo di almeno due anni e solo quando almeno la metà della base installata di ricevitori sarà in grado di sintonizzarsi sui multiplex DAB. La mia sensazione è che i regolatori stiano prendendo una seria cantonata, mossi dalla volontà di "cambiare" un mezzo che a parer loro deve proprio sembrare moribondo. Spostare sul DAB una parte di risorse, magari garantendo una capilalre copertura degli assi stradali (peccato che il DAB in mobilità sia praticamente ignorato da chi fabbrica i ricevitori) è una cosa. Imporre ex lege una migrazione forzata solo per liberare risorse di spettro che difficilmente verrebbero rivalorizzate mi pare semplice propaganda. Come se i politici volessero dirci "vedete come siamo moderni e aggiornati?". Il vero medium digitale oggi si chiama Internet e guarda caso in questo dominio i regolatori - che non lo conoscono per niente, e si vede - sanno pensare solo a misure restrittive.
Intanto per Digital Radio UK non sono neppure riuscito a trovare un sito Web. So solo che a novembre l'incarico di amministratore delegato della società che dovrà pilotare la fase di transizione della radio è Ford Ennals, che ha diretto finora Digital UK, l'omologa organizzazione consortile incaricata di gestire il passaggio verso la televisione digitale terrestre. Tra le altre iniziative volte a incentivare la sintonia della radio digitale c'è il progetto di UK RadioPlayer, una piattaforma Internet in grado di far ascoltare tutte le stazioni radio autorizzate nel Regno Unito pensata sul modello dell'iPlayer televisivo. Illustrata nel novembre scorso durante il Media Festival di Manchester, UK RadioPlayer è visibile in una prima demo sui blog della BBC ma il filtro sugli indirizzi IP bloccherà inesorabilmente (a meno di qualche trucchetto con le VPN) l'accesso dall'Italia.
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