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verrà l'autunno e avrà i tuoi ginocchi...
tutti a mare.

dopopranzo agostano

c'è solo il ronzare armonico del condizionatore. I filtri antifumo ci evitano di uscire fuori per fumare. Ci sono 30 gradi andanti, il sole brucia, ma in lontananza sui tetti di Roma cumulonembi gonfi, promettono pozzanghere. Fuori gente che si saluta. Negozianti che abbassano serrande dal primo pomeriggio e gli avvinazzati del Bar Sport che hanno un'occasione in più per brindare.
Le ferie segnano questo non-tempo di giorni che non vedremo, nella città mollata come una ex
negli uffici dove soli resteranno i server a servirci. Ci saranno telefoni muti, mail rade e finte come i capelli di Pippo Baudo (o di Silvio se solo si arrendesse a Dio).
Saranno.
E saranno qui.
Come noi, altrove.
ferie in ufficio 
un componente del reparto sviluppo ufficialmente in ferie

Consigli di lettura:

John Fante, Chiedi alla polvere
Mitch CullinTideland
Andrea CamilleriLa vampa d'agosto
Ennio FlaianoTempo d'uccidere
Ian Mc EwanIl giardino di cemento
Luigi PirandelloL'illustre estinto

Sto mettendo in valigia:
James FreyIn un milione di piccoli pezzi
Giovanni VergaI Malavoglia
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