Se credete che la via più corta e praticabile per
raggiungere il punto B, partendo dal punto A
, sia la linea retta che unisce virtualmente viale Libia a Piazza Bologna (Roma), vuol dire che non siete mai saliti in motorino con Lester Galloway, una sera in cui entrambi state abbastanza "storti".
Può capitare di perdersi nella famigerata ZONA C, che è solo un enclave di cantieri, strade sterrate e buche cannibali non segnate sulle carte.
E seguire, quindi, carambole arzigogolate come un fogliame barocco, per impiegare quaranta minuti al posto dei 10 minuti occorrenti.
I vantaggi della ZONA C, da percorrere rigorosamente in vespetta, senza guanti, una sera d'inverno gelido e umidità tagliente, mentre Lester canticchia qualcosa di Iva Zanicchi, sono i seguenti:
1. battere l'asfalto di zone mai battute da anima umana;
2. far girare l'economia nazionale, consumando più benzina del previsto;
3. accedere a buchi spazio-temporali nei quali prendere a frequentare una shampista di Instabul morta nel 1939;
4. ripassare mentalmente le serie numeriche di Fibonacci;
5. fischiettare l'intera produzione artistica di Memo Remigi;
6. giocare a tressette con Matteo Messina Denaro, sicuro che nessuno vi troverà mai.
Pare che la zona C faccia bene anche ai radicali liberi, perché da quelle parti dimenticate da Dio, potrebbero cibarsi solo di bacche blu e radici.
Porterebbero a termine qualsiasi sciopero della fame, senza che nessuno offra loro neppure una mentina.